Questo è un articolo interessante, sperando che questa volta sia le informazioni siano attendibili
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=60931&sez=HOME_SCIENZA
In particolare questi passaggi:
Dal 16 giugno sarà difficile non ricevere i due multiplex RAI perché entrambi saranno trasmessi sia da M. Mario sia da M. Cavo, ripristinando in sostanza la stessa situazione di trasmissione che per decenni ha garantito la ricezione analogica. In particolare, le frequenze analogiche di Rai Due - il canale 28 in quarta banda UHF da M. Mario e il canale 35 in quinta banda UHF da M. Cavo - ospiteranno dal 16 giugno il MUX A (che trasporta Rai Uno, Due, Tre, 4) fino a quel momento trasmesso solo da M. Cavo sul canale 49 in quinta banda UHF. Il canale 49, invece, passa al MUX B, che mantiene anche la trasmissione da M. Mario sul canale 6 in banda VHF. Questo scambio di canale fra i due multiplex RAI (oltre agli aggiustamenti Mediaset e delle emittenti private) e la contestuale “ricanalizzazione” della III banda VHF rende necessaria la risintonizzazione dei ricevitori, normalmente gestita in automatico nei modelli più recenti.
La nuova divisione dello spettro in banda III merita un piccolo approfondimento: comporta una nuova segmentazione (in canali da 7 MHz ciascuno) dello spettro elettromagnetico che va dai 174 MHZ ai 230 MHz (quindi si tratta di 56 MHz). Una semplice divisione rende evidente che sono otto i canali ottenuti secondo questa segmentazione, che comporta anche l’abbandono della denominazione in lettere (D, E, F, G, H, H1, H2) per passare alla denominazione in cifre (da 5 a 12). E’ programmata per il 30 giugno ma sarà anticipata al 16 giugno nella zona del Lazio in cui è particolarmente importante perché il trasmettitore VHF di M. Mario, fino ad oggi usato per l’emissione analogica di RaiUno sul canale G e digitale del MUX B sul canale E, è un punto di riferimento (anche storico) per la televisione italiana: dalla mattina del 16 giugno l’emissione digitale RAI da M. Mario passerà dai 186 MHz del vecchio canale E ai 184.5 MHz, al centro del nuovo canale 6. Oltre all’allineamento con il resto d’Europa, che risolve problemi di convivenza nelle zone di confine con sovrapposizione elettromagnetica, l’operazione porterà vantaggi immediati in tutto il Paese. Innanzitutto si guadagna un canale (nella vecchia segmentazione analogica erano sette) già assegnato all’emittente Centro Europa 7 che potrà quindi trasmettere su tutto il territorio nazionale, inoltre saranno istantaneamente ben funzionanti quei ricevitori, probabilmente i più economici, che hanno avuto problemi nella sintonizzazione delle frequenze in VHF essendo mancanti nell’implementazione delle specifiche italiane nel software di gestione.
Infine, com’è possibile notare, a differenza di Torino dove RAI disponeva di un’ulteriore frequenza libera sul territorio, non è per il momento prevista su Roma e provincia la trasmissione di un multiplex dedicato ai programmi in alta definizione. L’alta definizione su digitale terrestre arriverà definitivamente nella Capitale soltanto allo switch-off di novembre con un multiplex dedicato chiamato “MUX 5”, insieme ad altre novità alle quali dedicheremo un approfondimento.