AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

Stai tranquillo, leggi che limitino la libertà d'impresa non ne usciranno di sicuro da chi ha legalizzato il falso in bilancio:eusa_naughty:

Il problema è che le locali hanno già fallito, sia economicamente che nei termini di servizi forniti. Tanti anni fa si poteva parlare di utilità locale, adesso cosa è rimasto? Anni di immobilismo, di protezione del personale orticello senza tentare alcuna associazione, di risparmi a tutti i costi, di svendite di impianti ci hanno portato in questa situazione. Poi ci mettiamo la concorrenza spietata dei grandi...ma non è questo il terreno su cui battersi. Un dettagliante non si può mettere contro la grande distribuzione, ma nonostante tutto conosco dettaglianti che fanno incassi eccezionali. Merito di una scelta di campo, vendere i prodotti di nicchia. Questo le locali non l'hanno evidentemente capito e si stanno affossando con le loro mani. Stanno aperte solo per mandare televendite e incassare i contributi governativi. E adesso che avrebbero la possibilità di rilanciare che fanno? Si lamentano e piangono miseria. Salvo poi fare giochini assurdi come accendere mux con diverse denominazioni per ottenere più frequenze, e allo stesso tempo lamentarsi perchè non ci sono le stesse a sufficienza per tutti.
Guarda, io non sono assolutamente pro Mediaset o altri, vorrei solo che ci si comportasse correttamente ed onestamente, ma in Italia temo sia un'utopia. Vorrei imprese che competano correttamente sulla base di prodotti reali e non fittizi, se si devono occupare frequenze per proporre teletivendotutto +1+2+3+4 ecc. preferirei che si passasse la mano a chi ha la voglia e la capacità di fare meglio.
Detto questo, se devo dire la mia opinione, penso che le locali abbiano ormai il destino segnato, in capo a 5 anni non esisteranno più, e non certo per colpa del DTT.
 
http://www.newslinet.it/comment/reply/13691#comment-form....Giusto ma allora come si fà? Semplice: in Veneto ci sono 27 canali disponibili? 1/3 vanno assegnat alle locali? Quindi nove alle locali il resto viene diviso tra le nazionali e se mancheranno uno due multiplex di queste ultime pazienza, chi vuole l'offerta completa si compri TVSat....Già ma se la frequenza assegnata ad una locale è uguale a quella di una nazionale nell'area attigua che si fa? o mamma mia non se ne esce più....
 
elettt ha scritto:
un'utopia. Vorrei imprese che competano correttamente sulla base di prodotti reali e non fittizi, se si devono occupare frequenze per proporre teletivendotutto +1+2+3+4 ecc. preferirei che si passasse la mano a chi ha la voglia e la capacità di fare meglio.

Amen!

Anche se capisco gli imprenditori attuali. Il giro d'affari c'era, anche se non eccezionale e non per tutti. Però era il sistema ad essere malato.

Detto questo, se devo dire la mia opinione, penso che le locali abbiano ormai il destino segnato, in capo a 5 anni non esisteranno più, e non certo per colpa del DTT.

Non sarei così drastico. Le più grandi sopravviveranno comunque.

eragorn ha scritto:
Le TV piccole e locali che ci sono gia' hanno ovviamente avviato da tempo la loro attivita', e quindi per forza devono avere gia' in piedi un bilancio che gli consente di andare avanti, almeno finche' c'era l'analogico.
Quindi questo problema non si pone, non ti sembra?;)

Da questo paragrafo si capisce che non sei un imprenditore. :D

Esiste l'indebitamento!

Si spera che sia solo con le banche e non con altri "soggetti" (poco raccomandabili) e ti permette di tirare avanti nei momenti di crisi anche in presenza di bilanci in rosso da paura.

Il problema è che in quei casi sei in mano alle banche. Se alla sera chiudono i cordoni della borsa, alla mattina tu sei fallito, perché non puoi rientrare di quanto sei esposto nei loro confronti. Punto.

C'è stata tutta una faticosa politica
di questo e del precedente governo per lasciare respiro agli imprenditori da tale punto di vista, ma le banche non è che ci abbiano sentito molto da quell'orecchio.

Se non hai almeno liquidità dei movimenti di cassa (che non corrisponde al capitale sociale o al fatturato), proporzionata all'attività lavorativa che svolgi, imprenditorialmente sei morto. Bisogna soltanto sapere quando avverrà.

Tutta una parte della giurisprudenza italiana considera addirittura una partecipazione nella bancarotta fraudolenta l'attività delle banche a sostegno di società decotte. (Parmalat insegna).

Tirando le somme, tenendo conto che solo le locali più piccole saranno forse obbligate a consorziarsi, se quelle già esistenti moriranno sarà una conseguenza del passaggio da un sistema patologicamente chiuso (e dalle sue storture finanziarie) a uno più aperto e regolato, non necessariamente dal tipo di sistema scelto. Sempre, IMO, ovviamente.

E' logico che chi vede venir meno il proprio sostentamento si lamenti, ma non è automatico che tale sostentamento passato fosse ottenuto in modo da considerarsi "giusto", in presenza del sistema precedente. Questo vale anche per le nazionali.

Personalmente, preferisco i soggetti che ci mettono i capitali piuttosto che quelli che mungono il sistema.

Ergo: finché è durato, è stato bello. Però le locali non si possono attendere che il sistema attuale si perpetui all'infinito.

Nemmeno Mediaset/RAI saranno le stesse con nuovi concorrenti a livello nazionale. La torta sarà da dividere in più fette.

paolo-steel ha scritto:
http://www.newslinet.it/comment/reply/13691#comment-form....Giusto ma allora come si fà? Semplice: in Veneto ci sono 27 canali disponibili? 1/3 vanno assegnat alle locali? Quindi nove alle locali il resto viene diviso tra le nazionali e se mancheranno uno due multiplex di queste ultime pazienza, chi vuole l'offerta completa si compri TVSat....Già ma se la frequenza assegnata ad una locale è uguale a quella di una nazionale nell'area attigua che si fa? o mamma mia non se ne esce più....

A parte il fatto che questo articolo mi pare uno spot (dalle mie parti direbbero una marchetta, che non è niente di onorevole) in favore di TVA Vicenza, non viene indicata una sola ragione per cui quella Tv dovrebbe scomparire.

TVA Vicenza non conosce ancora la propria frequenza, quindi come può dire che sarà effettivamente e completamente occupata da trasmissioni estere nel suo bacino d'utenza.

In altri thread già si discuteva del fatto che sia Slovenia sia Croazia non occupano tutte le frequenze indicate e, soprattutto, non le occupano con potenze tali da sforare così tanto da rendere non fruibile localmente un eventuale segnale presente sulla stessa frequenza.

Come mi è stato fatto notare giusto qualche giorno fa in questo thread, a livello nazionale le frequenze disponibili sono tutte quante.

Per poter ricorrere davanti a un giudice bisogna pur mostrare di aver subito un pregiudizio. E, IMO, tale pregiudizio può essere valutato solo sul campo, a switch off avvenuto.

Come provvedimento cautelare d'urgenza, ci vorrebbe un giudice molto compiacente che, purtroppo l'ho già scritto anche questo, magari si trova pure. :crybaby2:
 
Ultima modifica:
Janko ha scritto:
Sapesse qualcosa di matematica:badgrin: :badgrin: :badgrin:

Probabilmente ne sa quanto un qualunque laureato in legge.
Alcuni di questi poi fanno i ministri dell'economia spacciandosi per "esperti" :eusa_think:
 
aristocle ha scritto:
Probabilmente ne sa quanto un qualunque laureato in legge.
Alcuni di questi poi fanno i ministri dell'economia spacciandosi per "esperti" :eusa_think:
Già, e alcuni si fanno comprare casa a loro insaputa...
 
L_Rogue ha scritto:
TVA Vicenza non conosce ancora la propria frequenza, quindi come può dire che sarà effettivamente e completamente occupata da trasmissioni estere nel suo bacino d'utenza.

In effetti io sono di Padova, e ricevo tutti i segnali dai colli Euganei e qualcuno da Vicenza, come appunto TVA Vicenza (ci sarebbe anche qualche canale da Verona ma sono doppioni dei canali dei colli per cui nessuno ha le antenne orientate in quella direzione).
Non capisco quindi perchè una TV veneta vicentina o padovana o rodigina ecc... si debba sentire minacciate da segnali esteri che non arrivano nella sua area di competenza :eusa_think:
Il problema esisterà sicuramente in Friuli e nelle aree costiere del Veneto, ma non vedo cosa possa interessare ai vicentini o ai padovani....
 
AverageItalian ha scritto:
Già, e alcuni si fanno comprare casa a loro insaputa...

Scajola sapeva di aver comprato casa, ma non da dove venivano i soldi. :D

Non mi è mai successo, ma sono ottimista per natura e aspetto ancora fiducioso... :evil5:
 
Gennar1 ha scritto:
In effetti io sono di Padova, e ricevo tutti i segnali dai colli Euganei e qualcuno da Vicenza, come appunto TVA Vicenza (ci sarebbe anche qualche canale da Verona ma sono doppioni dei canali dei colli per cui nessuno ha le antenne orientate in quella direzione).
Non capisco quindi perchè una TV veneta vicentina o padovana o rodigina ecc... si debba sentire minacciate da segnali esteri che non arrivano nella sua area di competenza :eusa_think:
Il problema esisterà sicuramente in Friuli e nelle aree costiere del Veneto, ma non vedo cosa possa interessare ai vicentini o ai padovani....

Tanto più che le interferenze transregionali o provinciali, tipicamente quelle estive, saranno comunque presenti.

Non è che se loro ricevono l'UHF 23, tanto per dire, le TV trevigiane, bellunesi o ferraresi (ce ne sono tante? Trasmettono da posizioni interferenti?) non potranno usare quella frequenza.

A mio modo di vedere, il concetto delle frequenze di serie B comincia a essere abusato da parte delle locali.
 
Anche secomdo me si sta un tantino esagerando... anche i numeri non son definitivi poi, magari qualcosa agli Sloveni e Croati riusciamo pure a strappare (magari pagando :badgrin:) tanto diciamoci la verità... loro di 6-7 frequenze che se ne fanno? Hanno 5-6 televisioni in tutto che stanno tranquillamente su una sola frequenza...
 
L_Rogue ha scritto:
A mio modo di vedere, il concetto delle frequenze di serie B comincia a essere abusato da parte delle locali.
Se non esistono frequenze di serie B, perchè non le assegnamo alle nazionali, anzi le estraiamo a sorte, tanto son tutte uguali, no?
Secondo te un buon imprenditore deve cominciare a preoccuparsi solo quando gli tagliano effettivamente la canna del gas o magari anche quando sente che potrebbero farlo?
 
Mi addentro in una previsione fatta di "se" e di "ma":
1) Se lo Switch off in lombardia non sarà rinviato (60%)
2) Se al momento del suddetto switch off non fossero ancora state assegnate le frequenze nazionali attraverso l'asta di bellezza (99,99%)
2) Se non tutte le emittenti locali ricevessero una frequenza adeguata su cui trasmettere (30%)

Ci si troverebbe nell'assurda situazione di avere 5 frequenze buone, libere, disponibili sul territorio (ovvero inutilizzate) per magari 1 o 2 anni, mentre alcune tv locali saranno obbligate a spegnere i loro impianti...
Prevedo occupazioni abusive di frequenze con pioggia di ricorsi e sospensive... ne più ne meno di quel che è sempre stato con l'analogico.
Poi, valle a liberare quelle frequenze occupate.
In un paese normale si sarebbe dovuto pianificare tutto prima, compresa l'asta da eseguire prima della digitalizzazione.:eusa_shifty:
 
digNotini ha scritto:
Mi addentro in una previsione fatta di "se" e di "ma":
1) Se lo Switch off in lombardia non sarà rinviato (60%)
2) Se al momento del suddetto switch off non fossero ancora state assegnate le frequenze nazionali attraverso l'asta di bellezza (99,99%)
2) Se non tutte le emittenti locali ricevessero una frequenza adeguata su cui trasmettere (30%)

Ci si troverebbe nell'assurda situazione di avere 5 frequenze buone, libere, disponibili sul territorio (ovvero inutilizzate) per magari 1 o 2 anni, mentre alcune tv locali saranno obbligate a spegnere i loro impianti...
Prevedo occupazioni abusive di frequenze con pioggia di ricorsi e sospensive... ne più ne meno di quel che è sempre stato con l'analogico.
Poi, valle a liberare quelle frequenze occupate.
In un paese normale si sarebbe dovuto pianificare tutto prima, compresa l'asta da eseguire prima della digitalizzazione.:eusa_shifty:

DigNotini non siamo un paese così incivilizzato può andargli bene finchè non ci sarà il beauty contest... il secondo successivo alla dichiarazione dei vincitori gli abusivi si ritroveranno i carabinieri alla porta.
E comunque il beauty contest doveva essere fatto in marzo poi è arrivata l'Europa ed è stato quindi messo in pausa in attesa di vedere se Sky può partecipare o meno.
 
alexzoppi ha scritto:
Se non esistono frequenze di serie B, perchè non le assegnamo alle nazionali, anzi le estraiamo a sorte, tanto son tutte uguali, no?
Secondo te un buon imprenditore deve cominciare a preoccuparsi solo quando gli tagliano effettivamente la canna del gas o magari anche quando sente che potrebbero farlo?

Come al solito, non ci siamo capiti.

Inutile dire, come fa FRT, che a tutte le locali verranno date frequenze di serie B, senza altre specificazioni.

Un UHF 23 in Umbria varrebbe come un 36, né più né meno.

Come un UHF 39 nella bresciana non sarebbe interferito dalla TSI.

Le nazionali, se ancora non si fosse capito, possono trasmettere su tutto il territorio nazionale, le locali no!

Quindi le nazionali possono essere sempre interferite, eventualmente, mentre per le TV locali, dipende dalla locale e dal bacino d'utenza.

Anche volendo considerare le frequenze qualitativamente meno buone, ciò vale per le aree di confine e litoranee.

E comunque, deve essere verificato sul campo.

Queste precisazioni non vengono assolutamente fatte né dalla stampa né dalle associazioni delle TV locali.

Mi pare di capire che ora le "frequenze di serie B" siano divenute un cavallo di battaglia che riassume tutti i mali del digitale (LCN, maggiore concorrenza, diminuiti contributi statali, ecc), secondo le TV locali.
 
L_Rogue ha scritto:
Le nazionali, se ancora non si fosse capito, possono trasmettere su tutto il territorio nazionale, le locali no!

Quindi le nazionali possono essere sempre interferite, eventualmente, mentre per le TV locali, dipende dalla locale e dal bacino d'utenza.

Ho appena finito di leggere su un paio di quotidiani l'appassionante telenovela della riconsegna delle deleghe da parte dei presidenti di Regione.

Cota, Zaia + comuni e province, bontà loro, dicono che ce la possono fare lo stesso, qualunque taglio venga fatto.

Evidentemente le concessioni alle amministrazioni "virtuose" hanno avuto il loro effetto.

Ecco, se venissero fatti degli aggiustamenti ad hoc per LCN e contributi statali, probabilmente la questione delle frequenze di serie B passerebbe in secondo piano e si vedrebbero le prime importanti defezioni nel fronte delle locali, in base alla zona di operatività delle stesse.

Alla fine della fiera, ognuno si guarda nella proprie tasche, no?
 
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alexzoppi ha scritto:
Se non esistono frequenze di serie B, perchè non le assegnamo alle nazionali, anzi le estraiamo a sorte, tanto son tutte uguali, no?
Premessa doverosa, lo dico senza voler fare polemica, nei tuoi confronti, ma è solo per esplicitare meglio il mio concetto esposto sotto... :icon_flower:
Vorrei vedere se assegnassero alla rai o a mediaset in chiaro, le frequenza meno "appetibili", poi quando verrebbe trasmesso un programma sportivo, film in prima tv o spettacolo che ti interessasse, saresti magari il primo a lamentarti dicendo che paghi il canone e non riesci a vedere la rai, oppure che per vedere qualche cosa di buono tra la tanta spazzatura che fanno sei costretto a pagare un abbonamento ad una paytv...

Per me, sarebbe impensabile che una tv nazionale che comunque almeno crea/trasmette un 20%/25% di buoni prodotti, possa essere penalizzata. E' pur vero che neppure le tv locali dovrebbero essere penalizzate a prescindere, ecco appunto perchè io auspico una soluzione di associazione di alcune di queste ultime, in un unico mux, che non deve appunto essere uno di quelli "svantaggiati". Tutto qui.
 
Boomer ha scritto:
Vorrei vedere se assegnassero alla rai o a mediaset in chiaro, le frequenza meno "appetibili"
Il primo passo per affrontare il problema e' ammettere che esistano frequenze di serie A e B... se si vuol negare questa realta' (come qualcuno pretende di fare) si comincia con il piede sbagliato e si finira' per forza con le TV locali che ricorrono ai tribunali per vedere riconosciuta questa situazione (che e' alla base del calcolo del rapporto 1/3)...:sad:
 
eragon ha scritto:
Il primo passo per affrontare il problema e' ammettere che esistano frequenze di serie A e B... se si vuol negare questa realta' (come qualcuno pretende di fare) si comincia con il piede sbagliato e si finira' per forza con le TV locali che ricorrono ai tribunali per vedere riconosciuta questa situazione (che e' alla base del calcolo del rapporto 1/3)...:sad:

Non esistono a priori frequenze di serie B per tutte le locali. Cerchiamo di mettercelo in testa, perché altrimenti è meglio lasciar perdere la discussione.

Esistono invece frequenze meno appetibili per le TV nazionali, in quanto loro possono trasmettere in tutti i bacini, e che hanno portato all'adozione delle k-SFN.

Volendo proprio ricorrere in giudizio, al massimo potresti ottenere 1/3 delle frequenze di "serie A" in quelle aree tecniche di confine dove c'è il problema del coordinamento internazionale. Sempre che quelle assegnate non si possano comunque considerare equivalenti.

Tuttavia il ricorso non sarebbe da fare contro il PNAF (che non assegna un bel tubo alle locali, anzi le ignora), ma contro le ordinanze AGCOM che ufficializzeranno i risultati dei tavoli tecnici.

Sbagliare l'oggetto del ricorso sarebbe un bel autogol per le locali. :evil5:

Edit: giusto per usare le parole del PNAF: "Al fine di coniugare il massimo grado di pluralismo del sistema televisivo a livello locale con la massima efficienza allocativa, l’identificazione di dettaglio delle reti da destinare all’emittenza locale in ciascuna area tecnica è effettuata, nel rispetto dei predetti criteri, attraverso un procedimento nell’ambito della quale è convocato dall’Autorità, d’intesa con il Ministero dello sviluppo economico, per ciascuna area tecnica un tavolo tecnico, ove necessario congiunto per più aree tecniche, con i soggetti nei confronti dei quali il procedimento è destinato a produrre effetti."
 
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eragon ha scritto:
Il primo passo per affrontare il problema e' ammettere che esistano frequenze di serie A e B... se si vuol negare questa realta' (come qualcuno pretende di fare) si comincia con il piede sbagliato e si finira' per forza con le TV locali che ricorrono ai tribunali per vedere riconosciuta questa situazione (che e' alla base del calcolo del rapporto 1/3)...:sad:
Non sono daccordo ci sono frequenze assegnate all'Italia e frequenze che sono assegnate all'estero che possono essere usate da noi ma con potenza minore che comunque possono essere ricevute benissimo con impianti d'antenna buoni e direttivi.
Il problema ci potrebbe essere con impianti d'antenna fatiscenti o con l'uso di antenne non performanti (come le logaritmiche) ma in quel caso ci sono frequenze di serie C e D ma chi assegna le frequenze non possono porsi tali problemi.
 
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