Probabilmente chi ha un palo vecchio di 20 anni o più magari ha delle "semplici" antenne a larga banda senza particolari filtri che tagliano frequenze, e quindi riesce tranquillamente a vedere. gli impianti un po' più "moderni" per necessità o talvolta per "incapacità" hanno molti filtri canalizzati che lasciano volutamente passare alcuni canali e ne tagliano altri. In passato andava bene cosi, ora i canali sono cambiati, e quindi occorre adeguarsi, che piaccia o no.
Dal 1991 la cosidetta legge Mammi ha bloccato l'installazione di nuove postazioni ed il potenziamento delle esistenti. Prima di tale legge l'etere era una giungla dove ognuno faceva quello che voleva andando molto spesso a coprire il segnale degli altri per fare posto al proprio segnale con metodi molto discutibili. Poi è arrivata questa legge che ha congelato la situazione ed ha cercato di mettere un po' di ordine. Per contro non è stato possibile coprire meglio alcune zone servite male anche perchè le frequenze erano comunque sature.
La "rivoluzione" del digitale terrestre ha colto impreparato molte persone, compreso molti tecnici anche delle setesse emittenti, complice anche una scorretta informazione. Non è stato possibile fare degli opportuni test in Italia in quanto le frequenze erano già occupate dall'analogico. Ora ogni emittente ha a disposizione delle frequenze assegnate a livello regionale o nazionale, quindi poichè su quella frequanza non trasmette nessun altro, sarà possibile installare nuovi impianti per coprire meglio le zone scoperte. E' ovvio però che si parla di mesi se non di anni. Ovviamente è necessario un attento bilanciamento (come avviene in ogni famiglia!) tra costi e benefici. Le risorse devono essere razionalizzate. Mediaset nella mia zona ad esempio ha installato un nuovo ripetitore su un tetto di un hotel, ed ora la prendo che è una meraviglia. Con l'analogico l'unico modo nella mia zona di vedere Mediaset era il satellite. Anche la RAI ha problemi, che dalle ultime comunicazione sembra si stiano apprestando a risolvere. E' da novembre che non si vede più RAI3 Veneto. Complice anche le situazioni meteo di questi mesi, i tempi biblici di gestione delle pratiche all'interno dei vari ministeri, l'impreparazione talvolta di qualche tecnico, ed i materiali che scarseggiano, non è facile comunque risolvere il tutto in pochi giorni.
Occorre molta pazienza e non si può pretendere che una situazione cosi complicata e "rivoluzionaria" si risolva in un minuto ed in maniera cosi semplice come accendere e spegnere una lampadina come ci hanno voluto far credere con la pubblicità andata in onda prima dello SO.