Osama Bin Laden ucciso in Pakistan da truppe americane

beba ha scritto:
E se come dicono alcuni, sia stato portato via vivo in un posto segreto? :5eek:
si, su un'isola deserta assieme a michael jackson, marilyn monroe e elvis presley :D :lol: :D
 
bumbaro ha scritto:
Interessante editoriale del direttore de "La Stampa" sulle reazioni alla morte di Bin Laden.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...blog=25&ID_articolo=8691&ID_sezione=&sezione=

E' passato un po' sotto silenzio. Si capisce pure il perchè.

A me l'articolo è piaciuto molto. Soprattutto dove dice: "Coltivare il dubbio non è un difetto, anzi una ricchezza delle democrazie, ma vivere con lo scetticismo come regola di vita rischia di essere una grande fregatura."

Come si diceva un tempo: <<prendere, pesare, incartare e portare a casa!>>
 
relop.ing ha scritto:
"Coltivare il dubbio non è un difetto, anzi una ricchezza delle democrazie, ma vivere con lo scetticismo come regola di vita rischia di essere una grande fregatura."

Condivido anche io. Anche se il perenne scetticismo in tutto ciò che è americano ormai è stucchevole. Sembra quasi una deriva ideologica.
 
Alcune foto sono state pubblicate (per errore? vere?) sul sito dell'agenzia Reuters

foto

molto cruente, si consiglia la visione ai soli adulti!

P.S. sarebbero foto delle altre vittime, mah..
 
pietro89 ha scritto:
si, su un'isola deserta assieme a michael jackson, marilyn monroe e elvis presley :D :lol: :D
Aggiungerei il vero Paul McCartney, morto nel 1966 in un incidente stradale ;)
 
alex86 ha scritto:
Condivido anche io. Anche se il perenne scetticismo in tutto ciò che è americano ormai è stucchevole. Sembra quasi una deriva ideologica.
E' proprio così. Sono convinto che a molta gente sia dispiaciuto il fatto che Bin Laden sia stato ucciso, dopotutto era un nemico degli USA, e per alcuni "chi è nemico degli Stati Uniti è mio amico, chiunque esso sia" :icon_rolleyes:
 
pietro89 ha scritto:
si, su un'isola deserta assieme a michael jackson, marilyn monroe e elvis presley :D :lol: :D

Ti sei dimenticato Moana Pozzi forse perchè non è straniera?!:eusa_shifty: :lol: :D
 
si, perchè non so se in USA la conoscono :D

comunque sono daccordo con Obama: è giusto non mostrare il cadavere di bin laden come fosse un trofeo. ;) ...tanto i complottisti non ci crederebbero neanche se glielo portassero dentro casa :D
 
Ultima modifica:
bumbaro ha scritto:
E' proprio così. Sono convinto che a molta gente sia dispiaciuto il fatto che Bin Laden sia stato ucciso, dopotutto era un nemico degli USA, e per alcuni "chi è nemico degli Stati Uniti è mio amico, chiunque esso sia" :icon_rolleyes:

Si, ma io nn credo che cmq gli Usa siano un esempio per il mondo.
Tutte le democrazie, compresa quella americana, hanno cose buone e cose meno buone, e spesso si sta a favore o contro solo per questioni ideologiche.

Del resto il popolo americano è stato preso in giro almeno in due occasioni: per la guerra in Iraq del 2003, e anche per l'incidente del Golfo del Tonquino del 1964. In questo secondo caso il ministro della difesa McNamara prima di morire ha ammesso che era un pretesto per iniziare la guerra in Vietnam.
 
E' altamente probabile che l'operazione fosse per natura mirata all'eliminazione di Bin Laden, non alla sua cattura come si vorrebbe far credere.
Non gli italiani, ma mezzo mondo, si sta domandando perchè eliminarlo e non catturarlo.
Per tentare di capire le due posizioni, bisognerebbe essere capaci di ragionare come un americano ed allo stesso tempo come un europeo.
Il cittadino americano nasce, vive e muore in un contesto che rincorre la semplificazione e l'essenziale. La scelta è fra giusto e sbagliato, utile o dannoso. Bisogna arrivare al giusto, oppure all'utile e come si arriva all'obiettivo non è poi molto importante, che è invece arrivarci in fretta.
In altre culture e con altri modi di pensare, il ragionamento di cui sopra non è accettabile. Ad esempio, al di la di ciò che la legge prevede, è un fatto culturale che l'opinione pubblica non giustificherbbe un poliziotto che spara ad un pericoloso criminale disarmato, oppure qualcuno che spara ad uno sconosciuto penetrato nella sua proprietà.
Diciamo che gli USA hanno tentato presentatare una versione formalmente accettabile per il resto del mondo, affermando che erano partiti per catturare Bin Laden, ma che la missione era di prenderlo comunque, "dead or alive". (un po' come nei manifesti "wanted" dei film western)
Tuttavia, un corpo che sparisce e di cui tutte le prove d'identificazione certa devono essere accettate per... fede, apre più di un interrogativo e crea parecchi dubbi, così come li ha creati la mai ben giustificata decisione di uno spazio aereo completamente sguarnito, l'11 Settembre 2001.
...una strana impreparazione, che per certi versi ricorda quanto accadde a Pearl Harbour.


Anakin83 ha scritto:
queste teorie del complotto in parte sono causate da noi italiani che siamo laureati in dietrologia da sempre (colpa anche dei nostri esponenti politici eh)... ma in parte dagli stessi americani. sono proprio loro che fanno uscire ogni giorno un film di cospirazione politica e intrighi surreali! :D e noi ovviamente filtriamo il loro stile di vita - che è ben lontano dal nostro - nella sua trasposizione cinematografica che ci arriva facilmente al cinema.
 
@massera

Non si tratta di stabilire se gli USA siano o meno un esempio per il mondo.
Con duemilasettecentocinquant'anni di storia alle nostre spalle l'esempio non dovremmo andarlo a cercare altrove. A scanzo di equivoci ho detto "non dovremmo" e non "non dobbiamo".
Di fatti poco o affatto chiari se ne possono elencare a decine (a proposito: complimenti per l'accenno all'incidente del Golfo del Tonchino, neanche le manovre navali sono state mai chiarite).

Non credo che noi italiani saremo mai in grado di "metterci in cattedra". Almeno un po' di pudore ce lo dovrebbe impedire.
Il punto, secondo me, è un altro.
Bisogna riconoscere che gli USA alle parole fanno seguire i fatti.
Le motivazioni dell'amministrazione e dell'establishment sono le più disparate ed ovvie, di carattere politico, commerciale, strategico. Comunque sia, decidono ed agiscono. Hanno fatto sempre cosi'.
Quando, in altro thead, li ho definiti wasp non intendevo affatto adoperare un aggettivo razzista. Intendevo sottolineare il loro comportamento decisionista, pragmatico, poco incline ai compromessi, mai ondivago. Soprattutto mai bugiardo. Fatta eccezione per i motivi di sicurezza (e su questo non è dato discutere), quando l'amministrazione USA diffonde una notizia quella notizia è vera. Preferendo sempre non dare notizie anzicché darne di false.
 
Tuner ha scritto:
...... apre più di un interrogativo e crea parecchi dubbi, così come li ha creati la mai ben giustificata decisione di uno spazio aereo completamente sguarnito, l'11 Settembre 2001.
...una strana impreparazione, che per certi versi ricorda quanto accadde a Pearl Harbour.

Quoto tutto. Ad eccezione di quanto ho riportato sopra.

Chiedo: non è che li consideriamo talmente bravi al punto che quando sbagliano ci deve essere sempre qualcosa sotto?
 
adriaho ha scritto:
secondo me il fatto che obama non voglia mostrare le foto è per qualcos'altro
Infatti non andrebbe sottovalutato il fatto che l'oggettiva incertezza sulla fine di Osama potrebbe essere utilizzata, dagli USA, come arma destabilizzatrice nei confronti di al-qaeda, spingendo parte delle sue cellule a venire allo scoperto o per reclamarne l'eredità, se credono alla dipartita del loro leader, oppure per difenderne la leadership se lo credono ancora vivo.
 
Pienamente d'accordo con relop.ing. Ovviamente l'Italia nn è ugualmente d'esempio.
Del resto sono appassionato di storia soprattutto del periodo della guerra fredda, sia italiana che internazionale, e conosco molto bene varie vicende e nn solo quella del vietnam.
 
Non siamo noi, i primi sono proprio loro....
Questo perchè conoscendosi benissimo (sono americani anche loro) ipotizzano che per raggiungere un determinato obiettivo vengano talvolta create le condizioni adeguate al consenso (leggasi pretesti), senza andare troppo per il sottile.
Per ogni spiegazione ufficiale, in USA c'è sempre chi persegue e dimostra (dimostrerebbe) che i fatti non siano andati così.
La cosa vale tanto in politica estera (es. Cuba, Vietnam, Afghanistan, Iraq) quanto per le questioni interne.
Se mai ti capiterà di andare a Dallas, quasi di fronte alla libreria da dove, al settimo piano, si suppone Lee Oswald sparò al presidente Kenndy, ora trasformata in un sito deputato a spiegare tutto secondo le tesi ufficiali (c'è anche l'audioguida in italiano), c'è un'altro edificio, in cui è stato realizzato il museo della cospirazione.
Basta ricorrere a "san google avanzato", cercando risultati solo provenienti dagli USA, per rendersi conto di come siano proprio loro i "professionisti" del complotto.
;)



relop.ing ha scritto:
Quoto tutto. Ad eccezione di quanto ho riportato sopra.

Chiedo: non è che li consideriamo talmente bravi al punto che quando sbagliano ci deve essere sempre qualcosa sotto?
 
Tuner ha scritto:
Non siamo noi, i primi sono proprio loro....
Se mai ti capiterà di andare a Dallas, quasi di fronte alla libreria da dove, al settimo piano, si suppone Lee Oswald sparò al presidente Kenndy, ora trasformata in un sito deputato a spiegare tutto secondo le tesi ufficiali (c'è anche l'audioguida in italiano), c'è un'altro edificio, in cui è stato realizzato il museo della cospirazione.

;)

Per la precisione Oswald avrebbe sparato dal sesto piano.
Altra vicenda, quella di JFK, di cui mi interesso da quasi un quarto di secolo e sulla quale vi sono cose mai chiarite.
 
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