Solo oggi ho visto e letto tutto il 3ad e volevo aggiungere la mia esperienza. Allora.
Esercito, Fanteria (allora motorizzata), 7° sc. 80 (e tanti capelli fa)
Addestramento basico al 60° btg.f. "COL DI LANA" a Trapani (CAR avanzato da luglio a settembre) poi a Viterbo alla allora Scuola Allievi Sottufficiali (SAS).
Incarico 70 (incarichi vari), impiegato presso la mensa unificata U. e SU.
Della mia permanenza a Trapani ricordo solo il gran caldo (all'adunata pomeridiana delle 14.00 ci veniva distribuito l'Estathè) e la penuria di acqua.
Tant'è che per fare la "doccia" (
quando c'era l'acqua) utilizzavamo un tubo di gomma, di quelli verdi per innaffiare le aiuole, ed in fila per tre o quattro ci lavavamo con un commilitone che ci "innaffiava"

(alla faccia della privacy)
E SOLO BAGNOSCHIUMA, NIENTE SAPONETTE !!!
Situazione totalmente ribaltata una volta arrivato a Viterbo.
Ricordo la prima notte a Viterbo i "nonni" ci hanno fatto riposare, visto il viaggio che avevamo sul groppone.
Poi i divertentissimi, ma veramente, scherzi ai quali si partecipava tutti. Tipo il jukebox, il motoscafo, la tartaruga etc. e senza degenerare mai in atti di vero e proprio "nonnismo" quale sopraffazione psicologica, fisica o di posizione gerarchica, sennò già da allora venivano fulminati.
Per quelli che avevano problemi ad interagire con l'acqua ed il sapone, qualche "nonno" fungeva da intermediario e per chi, dopo una giornata intera con gli anfibi, e parlo di quelli con la punta rinforzata (forse solo Gig60, visto il periodo, sa di cosa sto' parlando), si metteva a letto senza aver provveduto a rinfrescare le estremità inferiori, era oggetto di un grazioso regalino:inizialmente lo si omaggiava con del dentifricio negli anfibi, poi si passava gradualmente ad altri incentivi quali "lo scarponcino" oppure "lo stivaletto". Per i pluri-recidivi, alla fine si faceva ricorso alla famosa "bicicletta" o al lavaggio coatto.
E come non ricordare il poligono di "PIAN DI SPILLE" (vicino Tuscania, nel viterbese). Si sparava da una spiaggia verso il mare, con le sagome a pochi metri dal bagnasciuga, con il Garand, il FAL e con la MG.
E gli "zappatori" che correvano su e giù, fra una ripresa e l'altra, a contare i colpi in bersaglio ed a ricoprire i fori con pezzettini di carta incollandoli sulle sagome.
Poi sarà stato che mi trovavo bene, che l'ambiente era ottimo e, su consiglio del mio allora Maresciallo, che decisi di chiedere la rafferma (allora si poteva fare), diventare Sergente e . . . . dopo aver cambiato vari reparti ed accumulato molte esperienze, la storia continua ancora oggi dopo 31 anni.
Scusate se sono stato prolisso, ma tant'è
