Altaitalia Tivù, addio e trasloco
La storica emittente novarese ceduta a una società di Grugliasco
In studio La svolta del digitale terrestre ha costretto anche altre emittenti del Piemonte a scelte difficili o a investimenti onerosi ma anche a riorganizzazioni
Addio all’emittente televisiva storica del Borgomanerese e del Medio Novarese: Altaitalia Tivù è stata ceduta a una società torinese ed il centro di produzione televisiva è stato trasferito a Grugliasco, a pchi chilometri dal capoluogo della regione.
A determinare la cessione della televisione privata, di proprietà della famiglia Albertinazzi, specializzata nell’industria dei mobili, è stato l’avvento del digitale terrestre, come precisa Dario Albertinazzi che fino al 31 dicembre è stato l’amministratore delegato di Sam Editoriale, società a cui faceva capo l’emittente.
«Il digitale terrestre - dice Albertinazzi - comportava l’esigenza di investimenti finanziari molto importanti e una parte dei soci hanno ritenuto che non fosse il momento opportuno, a causa anche della difficile situazione economica generale, per prendere una decisione di questo genere».
Albertinazzi riassume i passaggi fondamentali: «Così è stata decisa la cessione a una società torinese del settore alberghiero ma che si occupa anche di telecomunicazioni. Personalmente avrei preferito mantenere a Suno la sede dell’emittente, anche perché in questi anni ha offerto un importante servizio al territorio».
La società che ha acquisito Altaitalia Tivù non ha rinnovato i contratti a tempo determinato a un giornalista e quattro tecnici dell’emittente, contratti scaduti il 31 dicembre, e ha deciso il trasferimento dell’intero centro di produzione, che si trova accanto al centro commerciale «Risparmione» sulla statale del lago d’Orta, a Grugliasco. Altaitalia Tivù diventa così una emittente regionale non più caratterizzata, come è stata per anni, dal forte legame con il territorio novarese.
Nata nell’84 a Omegna col marchio T.A.I. (Telealtaitalia), venne poi acquistata dalla Sam Editoriale che ne portò la sede a Vaprio d’Agogna e nel ‘91 il quartier generale venne trasferito a Suno, dove furono realizzati due studi televisivi, un traliccio alto 52 metri, uffici direzionali, redazione, laboratori tecnici, magazzino. Negli Anni Novanta in particolare molti giornalisti e tecnici si avvicinarono qui al mestiere.
In quel periodo Altaitalia divenne la terza emittente regionale più seguita, dopo RaiTre e Telecupole. Dal 2008 al 2011 ha ricevuto il riconoscimento di QualiTV che viene assegnato per la qualità dei programmi e la professionalità degli addetti. Daniele Godio è stato uno dei volti più noti di Altaitalia. Ha diretto l’emittente per alcuni anni e ha curato i programmi giornalistici fino al 31 dicembre: «E’ stata una grande esperienza professionale e vantavamo un programma come Cento Comuni ci ha fatto arrivare in tutte le case del territorio, creando un legame forte e sentito con le persone».
dalla stampa.it - ed. Novara