L'amplificazione (o attenuazione) è generalmente fornita in dB, che esprime solo un numero.
Si ragiona in numeri espressi in dB perchè sarebbe poco pratico ragionare con cifre a molti zeri.
Ad es.
Un guadagno di 6dB, equivale a dire che il segnale viene amplificato 4 (quattro) volte.
Un guadagno di 14dB, equivale a dire che il segnale viene amplificato 25 (venticinque) volte.
Un guadagno di 20dB, equivale a dire che il segnale viene amplificato 100 (cento) volte.
Un guadagno di 30dB, equivale a dire che il segnale viene amplificato 1000 (mille) volte.
Se ho due amplificatori, uno da 30dB e l'altro da 20dB, l'amplificazione complessiva è di 50dB
Ragionando senza i dB, avremmo un'amplificazione pari a 100x1000 cioè 100000.
Scrivere che il guadagno complessivo è 50dB o di 100000 volte, è la stessa cosa.
Il dBuV è invece una unità di misura della POTENZA, che prende a riferimento il uV (microvolt):
0 dBuV è allora uguale alla potenza che produce una tensione di 1 uV su un carico di 75 Ohm.
(ficchiamoci bene in testa che il dBuV è una potenza, non una tensione.)
A questo punto, dovremmo aver capito che scrivere 100uV o 20dBuV è la stessa cosa.
Se però combiniamo quanto abbiamo spiegato circa esprimere l'amplificazione in dB piuttosto che in numero di volte con ciò che rappresenta il dBuV, comprendiamo che ciò è molto utile per rappresentare e gestire segnali, sia molto piccoli e che molto grandi, usando numeri facilmente comprensibili (e memorizzabili), elaboraboli con solo due operazioni aritmetiche elementari: l'addizione e la sottrazione.
Es.
Dato un segnale di 40dBuV, un preamplificatore da 25dB ed un centralino da 36dB, otterremo un segnale pari a 101dBuV.
...che è molto più semplice ed intuitivo, rispetto a ragionare di un segnale che produce una potenza pari a 10000 uV su 75 Ohm, un preamplificatore che moltiplica 316,77 ed un centralino che moltiplica 3981, fornendo in uscita una potenza che sviluppa una tensione uguale a 12610613700 uV su un'impedenza di 75 Ohm.
