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Disdetta/Recesso tramite PEC

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coppola01

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Disdetta/Recesso tramite Area Clienti del sito


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Modulo disdetta contratto a scadenza

Modulo recesso oltre 14 giorni dalla stipulazione

Modulo recesso entro 14 giorni dalla stipulazione

Modulo revoca disdetta


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Fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionare Copia indirizzo email o Copia collegamento

1) DIREZIONE.AFFARISOCIETARI@MEDIASETPREMIUM.POSTECERT.IT

2) DIREZIONE.AFFARISOCIETARI@RTI.POSTECERT.IT

Inviare al primo indirizzo PEC, se non viene presa in carico inviare anche al secondo indirizzo PEC


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Metodo per verificare la presa in carico della disdetta/recesso:

ARRICCHISCI IL TUO ABBONAMENTO

Selezionare "CONFERMA", se esce questo messaggio di errore "Gentile Cliente, non è possibile procedere in quanto risulta in lavorazione una precedente richiesta." vuol dire che hanno preso in carico la disdetta/recesso.
 
Ultima modifica di un moderatore:
coppola01 ha scritto:
Mi domandavo pechè Mediaset Premium non si adegua sai tempi digitali:lol: istituendo una casella postale certificata "PEC" così le disdette si possono fare digitalmente, con una semplice e-mail!!!


Da quello che mi risulta la PEC funziona solo se vuoi comunicare con le pubbliche amministrazioni e non con i privati.
Diffidate dalle parole di chi vi fa intendere di aver creato uno 'strumento' che eviterà raccomandate, code, soldi...considerando che il maggior numero di occasione per fare raccomandare A.R. si verificano proprio nel rapporto cittadino-società private
 
Rispolvero questo post, visto che ormai dal 30 novembre del 2011 (termine prorogato al 31 dicembre) è obbligatorio per tutte le aziende dotarsi di Pec, chiedo ai ben informati come siamo messi in merito alla possibilità di disdetta abbonamento via posta elettronica certificata.
 
Sul contratto è chiaramente riportato che per la disdetta si deve rispettare una certa procedura (nel caso attuale ancora con raccomendata), quindi anche se RTI spa avesse la PEC non varrebbe come disdetta.
 
bongosat ha scritto:
La Pec sostituisce la raccomandata, basta che risponda a determinate regole.
Se mandi disdetta dal tuo indirizzo pec all'indirizzo DIREZIONE.AFFARISOCIETARI@RTI.POSTECERT.IT (dato recuperato da http://www.registroimprese.it/dama/comc/navcom ) che è quello registrato nel registro delle camere di commercio, non hanno nessuna giustificazione per rifiutarla.

Sono un commercialista e vi assicuro che non è pacifico se nei rapporti tra imprese o tra imprese e privati la PEC è liberamente utilizzabile o se è necessario dichiare prima la volontà di comunicare tramite strumento.
 
Raf1975 ha scritto:
Diffidate dalle parole di chi vi fa intendere di aver creato uno 'strumento' che eviterà raccomandate, code, soldi...

in ambito pubblico, per esperienze personali, funziona eccome
 
ho appena inviato una disdetta easy pay a quell'indirizzo pec, vediamo che succede
 
la disdetta al momento non è stata recepita visto che non hanno reagito, comunque vedo che continuano ad applicarmi il vecchio prezzo quindi per ora mi va bene così, non li sollecito
 
Gabriele70 ha scritto:
Rispolvero questo post, visto che ormai dal 30 novembre del 2011 (termine prorogato al 31 dicembre) è obbligatorio per tutte le aziende dotarsi di Pec, chiedo ai ben informati come siamo messi in merito alla possibilità di disdetta abbonamento via posta elettronica certificata.

DAL Registro Imprese Italiano

Entro il 30 giugno 2013 anche le imprese individuali hanno l'obbligo di iscrivere al Registro Imprese la propria casella di Posta Elettronica Certificata [PEC]. Tale obbligo è già in vigore dal 29 novembre 2011 per le società. Per maggiori dettagli vedi i riferimenti normativi.
:eusa_naughty:
http://www.registroimprese.it/iscri...ice-#tab=page-1&under-tab=impresa_individuale
:icon_bounce:
 
doclight ha scritto:
Sono un commercialista e vi assicuro che non è pacifico se nei rapporti tra imprese o tra imprese e privati la PEC è liberamente utilizzabile o se è necessario dichiare prima la volontà di comunicare tramite strumento.

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68).

Benché il servizio PEC presenti forti similitudini con la tradizionale Posta Elettronica, è doveroso dare risalto alle caratteristiche aggiuntive, tali da fornire agli utenti la certezza – a valore legale - dell’invio e della consegna (o della mancata consegna) delle e-mail al destinatario.
La Posta Elettronica Certificata ha il medesimo valore legale della raccomandata con ricevuta di ritorno con attestazione dell'orario esatto di spedizione.
Inoltre, il sistema di Posta Certificata, grazie ai protocolli di sicurezza utilizzati, è in grado di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibili modifiche al messaggio, sia per quanto riguarda i contenuti che eventuali allegati.

La Posta Elettronica Certificata garantisce - in caso di contenzioso - l'opponibilità a terzi del messaggio.
Il termine "Certificata" si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ed eventuali allegati. Allo stesso modo, il gestore della casella PEC del destinatario invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna.

a questo punto lo strumento esiste !!! perché' non usarlo ?!?

Vogliamo avanzare oppure continuare ad indietreggiare come i gamberi ?
Vogliamo diventare il paese più a Nord dell'AFRICA oppure restare in Europa ?
 
doclight, da professionista inquadrò già a suo tempo il problema..non basta che entrambi i soggetti abbiano l'indirizzo di posta certificata, ma occorre che entrambi, per dirla facilmente, intendano attribuirgli quel valore..spero che sia chiara la problematica sottostante, anche a psionman che ha ricordato a tutti il signifivato ed il valore della posta certificata ma che ha trascurato un aspetto fondamentale di cui ancora si discute, ovvero l'attribuibilità o meno in automatico di tale valore nell'ambito dei rapprti tra privati, o tra un impresa ed un privato
 
Secondo me come minimo chi invia dovrebbe avere anche la firma certificata.
Poi resta il fatto che se il contratto dice solo racc. Non si può usare pec..o cambia il contratto o ciccia

Ps naturalmente il fatto che il costo della racc sia a carico dell'utente non comporta un interessamento del destinatario ad applicare la nuova procedura..anzi credo che temano che diventi uno strumento di massa per le retention
 
L'invio di una PEC, come evidenzia psioman2, ad un'altra PEC equivale ad una raccomandata con ricevuta di ritorno ( una comunicazione tra PEC ed una E-mail non ha alcun valore legale ). La PEC , però, non certifica CHI ha inviato il messaggio. Tale certificazione viene garantita dalla FIRMA DIGITALE ( rilasciata da un ente certificatore ) . Per ovviare a ciò ( pochi la posseggono ) è necessario compilare la comunicazione che si vuole inviare , firmarla e scannerizzarla . Il file ottenuto ( JPG ) unitamente ad un secondo file di un nostro documento di riconoscimento valido ( anch'esso scannerizzato ) va allegato alla PEC che si vuole inviare. Io ho fatto così e attendo riscontri. Comunque per conoscenza l'ho inviato anche all'Authority delle Comunicazioni ed al Ministero della Funzione Pubblica. Vedremo. Saluti
 
si avvicina il tempo delle disdette che è aprile-maggio :) e vorrei capire se sia possibile inviarla tramite pec (io ce l'ho anche privata). In particolare sarebbe interessante sapere se qualcuno ha provato mai a inviarla e se poi è stato contattato...
sarebbe importante anche avere la confrma che l'indirizzo a cui inviarla è il seguente:

DIREZIONE.AFFARISOCIETARI@RTI.POSTECERT.IT
 
Io l'ho fatta con la pec e l'hanno accettata.
Confermo l'indirizzo pec che hai scritto tu
 
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