Rai, conti disastrosi: un piano per la vendita di viale Mazzini

anton ha scritto:
perche' mediaset, la7 e altre non hanno problemi e la rai si?
Ci sarebbe da discutere: mediaset venne quotata in borsa per tappare il buco e alla 7 i bilanci non sono così floridi.
 
Macchia_PR ha scritto:
Ci sarebbe da discutere: mediaset venne quotata in borsa per tappare il buco e alla 7 i bilanci non sono così floridi.

Questa è una vecchia considerazione.....quotarsi in borsa è considerata un evoluzione della gestione finanziaria. Se si vuol guardare al senso pratico, sicuramente in modo anche miope, il significato è facile da ricavare:

-Reperire liquidità frazionando il debito.

Riguardo a LA7 tutto è presto detto. LA7 è sinonimo di TELECOM.
La situazione economica/finanziaria di TELECOM credo sia piuttosto chiara.
 
La tv pubblica e i fondi a «Goodbye Mama»

«Dalla Rai un milione per il film»


(01-12-2010) ROMA— Nessuna smentita. Anzi, una conferma che arriva da New York. Caterina D’Amico, ex amministratore delegato di Rai Cinema, ripete senza problemi ciò che ha già detto nelle ore scorse: «In effetti la direzione generale della Rai ci chiese, nel quadro di una serie di accordi internazionali, di assicurare un milione di euro per la produzione del film Goodbye Mama prodotto e diretto da Michelle Bonev. Una richiesta istituzionalmente normale. La Rai possiede il 100% di Rai Cinema e se l’azionista chiede alla società di compiere una scelta per accordi di produzione internazionale, è ovvio che non c’è discussione. La richiesta del direttore generale Mauro Masi era molto chiara». Dalla Rai non è arrivata alcuna nota su questa vicenda. Corriere della Sera
 
Rai, pressing di Garimberti su Masi: “Fare chiarezza sulle spese di Minzolini”

“In 14 mesi spesi 87mila euro per pranzi e cene”: la denuncia di Rizzo Nervo

LEANDRO PALESTINI (08-12-2010) ROMA — È bufera sulle note spese del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. «Su questa vicenda deve essere fatta chiarezza al di là di ogni ragionevole dubbio», ha detto il presidente Rai Paolo Garimberti, auspicando «risultati cristallini. Non è tollerabile nemmeno l’ombra del sospetto quando si parla di soldi del servizio pubblico». Delle presunte spese record effettuate da Minzolini con l’American Express aziendale e dell’ipotesi di pubblicità occulta nel suo tg, si occuperà il prossimo Cda. Il dg Mauro Masi promette accertamenti e «risultanze » in tempi brevi. Minzolini commenta: «È partita la campagna elettorale: contro di me c’è un attacco politico». Giura che le sue spese sono «in regola», segnala che rispetto a suoi predecessori «c’è stato un risparmio di 35-40 mila euro e forse più». Annuncia querele: al Fatto Quotidiano e al consigliere Nino Rizzo Nervo, che ha chiesto l’apertura di una procedura disciplinare, inviando una lettera ai consiglieri, al presidente del Collegio sindacale Carlo Gatto, al magistrato della Corte dei conti Luciano Calamaro. I fatti: in 14 mesi Minzolini avrebbe speso 86mila 680mila euro tra pranzi e cene, più di quanto spende l’azienda per tutti gli altri 31 direttori omologhi. Pasando 129 giorni lavorativi in trasferte. Un’attività frenetica: 40 trasferte su 56 furono effettuate nei fine settimana e sovente all’estero (Istanbul, Londra, Praga, Marrakech, Cannes), viaggi non sempre autorizzati dal dg Masi. Dal Pd è un coro di critiche. Vincenzo Vita e Luigi Vimercati parlano di «gravità inaudita» auspicano l’intervento della Vigilanza Rai. Fabrizio Morri e Carlo Rognoni invitano Minzolini alle «dimissioni». Il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, sollecita Masi a far chiarezza: «Dica se quei dati sono veri o falsi». Ironizza Carlo Verna, segretario Usigrai: «Quando Minzolini ci avrà spiegato cosa abbia fatto per il Tg1 in 129 giornate di trasferta in poco più di un anno, noi saremo solidali con lui... «. Il Pdl difende il direttore “amico”. Fabrizio Cicchitto parla di «attacchi che hanno tutto il sapore di una rappresaglia politica». Maurizio Gasparri definisce «risibili » le accuse a Minzolini che «con le sue verità scomode dà fastidio a qualcuno»: il riferimento è all’inchiesta Tg1 «sulla inquietante resa dello Stato alla mafia sotto un governo di centrosinistra ». Concordano Amedeo Laboccetta (Antimafia) e Alessio Butti (Vigilanza). Si apre un caso Annozero. La Fiat chiederà un risarcimento per un servizio sull’Alfa Romeo MiTo ritenuto «fortemente denigratorio e lesivo dell’immagine e dell’onorabilità della società. Devolveremo in beneficenza il ricavato ». Michele Santoro replica: «Quando arriverà la richiesta di risarcimento danni la valuteremo e ci difenderemo nelle sedi opportune». Fonte: La Repubblica
 
08-12-2010 - La lettera di Masi al Corriere della Sera: ecco perché la Rai non è allo sbando

Caro Direttore, Per cultura personale e per esperienza di vita professionale a lungo vissuta nelle istituzioni del nostro Paese ho imparato a rispettare sempre e comunque le opinioni di tutti in particolare se autorevoli e sempre tecnicamente puntuali come quelle di Aldo Grasso. Ritengo tuttavia che il suo articolo «Rai due minuti di follia» pubblicato ieri dal suo giornale abbia bisogno di chiarimenti sia nello specifico sia nella valutazione complessiva del momento Rai. Nello specifico: a) nonostante le dichiarazioni «furbine» del dott. Fabio Fazio non c’è stata alcuna censura né reprimenda nei confronti di Rai Tre per lo sforamento dei due minuti di «Vieni via con me» ma soltanto una lettera di routine che la Direzione del Palinsesto manda da decenni in casi analoghi a tutte le trasmissioni e a tutti le Reti, in particolare quando ci sono gli spostamenti di spot pubblicitari. Una prassi che sono certo il dott. Grasso ricorderà sicuramente per la sua esperienza vissuta in Rai, seppure alla Radio. b) Il dott. Mazzetti ha in corso una procedura disciplinare (che ovviamente non ha nulla a che vedere con i minuti di sforamento) che è la settima consecutiva applicategli da diverse Direzioni generali. Un procedimento in tal senso, tra l’altro, mi è stato di recente sollecitato dal Consiglio di amministrazione e specificatamente da una lettera indirizzatami dal presidente della Rai Paolo Garimberti.
Nel complesso: la Rai come dice Grasso sarà forse allo «sbando», ma è un’azienda allo «sbando» capace di vincere il suo quattordicesimo periodo di garanzia (il terzo consecutivo di questa gestione) peraltro quest’anno con un distacco record nei confronti dei competitori. È una Rai che cerca di risanare per la prima volta sul serio, affrontando i nodi strutturali dell’azienda e non con facili soluzioni di window dressing, il proprio bilancio (e nel farlo aumenta tra l’altro la propria raccolta pubblicitaria del 4,5% tra il 2009 e il 2010). È un’azienda allo «sbando» che è stata capace in pochi mesi di trasformare la propria offerta passando dagli storici tre canali analogici a 14 digitali e investendo in questa operazione oltre 300 milioni di euro di capitali propri senza un centesimo di euro di finanziamenti o di agevolazioni provenienti dal settore pubblico. È una Rai che tenta inoltre, ed è questo il tema più delicato e per molti urticante, di essere davvero pluralista cercando di far rispettare a tutti le stesse regole. E nel fare questo io stesso non mi nascondo dietro a soluzioni «furbine» care a molti ma ci metto direttamente la faccia e la reputazione.
Mauro Masi
Direttore generale Rai
 
Bravo Stabiese, hai dato voce a quanto detto dal direttore generale e dal presidente della RAI, opposti politicamente. Ecco un esempio di correttezza e non di faziosità :icon_thumleft:
 
Io non so come puo Masi dire certe stronzate... Sta cercando di riparare alla crisi... Ma a quale crisi? quella che ha provocato lui non rinnovando il contratto con sky da 50 milioni.
Quindi secondo la logica di masi ad ogni sforamento di un programma si invia una lettera scritta ala rete... Ci faccia vedere tutte le lettere che sono state inviate per i programmi Affari tuoi e i soliti ignoti.
Con la cosa di Mazzetti adesso si sta per benino parando il sedere.
 
Vicenda Rai-Sky

"Il rinnovo era a portata di mano" assicura il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo:" A occhio,allargando quell'accordo a Rai4,Rai5 e RaiMovie,più 2 canali di cartoni animati,avremmo incassato attorno agli 80 milioni di euro.Peccato che le trattative siano frenate..."
Perchè?Un alto dirigente di Sky Italia,che per ragioni di diplomazia chiede l'anonimato,spiega: " Sembrava che Masi e i suoi uomini trattassero per rompere. Mostravano quasi fastidio,disinteresse...Naturale che ,alla fine,sia arrivato lo strappo"
Mediaset,da parte sua,ringrazia.


Fonte: L'espresso

Nell'articolo sono citati anche tanti affari della famiglia B all'interno della Rai da vomitare per il palese conflitto d'interessi...
Una su tutti le minacce di Masi a lasciare il posto di lavoro alla SIPRA a Braccialarghe...qual'era la sua colpa???aver strappato la Danone come inserzionista pubblicitario a Mediaset...oggi l'A.D di SIPRA è Aldo Reali,ex uomo di Rete4...allucinante:5eek:
 
Villans'88 ha scritto:
oggi l'A.D di SIPRA è Aldo Reali,ex uomo di Rete4...allucinante:5eek:
Qualche tempo fa c'era una certa Deborah Bergamini in qualità di Direttore marketing Rai.
Purtroppo niente di nuovo sotto il sole. :sad:

MyBlueEyes ha scritto:
Certo che sputare sopra a 80 milioni... :eusa_think:
80 mln l'anno. :doubt:
 
RAI: Le decisioni del CDA

Roma, 22 dicembre 2010 - Nell’odierna seduta, il Consiglio di Amministrazione della Rai, su proposta del Direttore Generale Mauro Masi, ha approvato il budget economico che prevede un risultato positivo di oltre 20 milioni di euro nel 2011.

La Rai sta perseguendo gli obiettivi economici previsti nel percorso di Piano Industriale 2010-2012 approvato nel maggio scorso e, contemporaneamente, sta consolidando il progetto di sviluppo e ampliamento della propria offerta televisiva che è passata da tre a quattordici canali diventando il più ricco bouquet di canali free europeo.

Gli interventi di Piano Industriale, che hanno carattere strutturale e come obiettivo quello di migliorare anche l’attuale situazione finanziaria aziendale, si completeranno nel 2012, anno nel quale è previsto un pareggio di bilancio nonostante l’aumento dei costi dei diritti sportivi, come gli Europei di Calcio e le Olimpiadi, che il Servizio Pubblico continuerà ad offrire ai propri utenti. Comunicato stampa
 
Intervista a Mauro Masi di Mele Marco - Sole 24 Ore del 24 dicembre 2010, pagina 22

[...] Mauro Masi, direttore generale della Rai, analizza lo "stato" del servizio pubblico.
Il bilancio 2010 è in rosso per 108 milioni...
Con quest'esercizio si è avviato il risanamento strutturale del-laRai. Abbiamo inciso sulle dinamiche dei costi e dei ricavi, affrontando problematiche che vengono da lontano e sono state trascurate. Si parla di io8 milioni persi, ma non si tiene conto che abbiamo "spesato" i costi del risanamento con 45 milioni di esodi incentivati. Operazione che darà vantaggi sostanziosi nel 2011: l'utile di 20 milioni previsto dal budget può migliorare. Abbiamo effettuato una stima degli introiti pubblicitari per Lo45 milioni. La Sipra è già a 1.05o.
L'attivo di bilancio risolve lo squilibrio tendenziale tra costi e ricavi?
Certo, non risolve i problemi strutturali: la dinamica dei ricavi non è soddisfacente, ad esempio quella degli "altri" ricavi. I nostri ascolti sono aumentati: dobbiamo avere un incremento coerente della pubblicità. Nel zoio, comunque, coni grandi eventi sportivi abbiamo raccolto i.o3o milioni di pubblicità Nel zon cresceremo de14,3-4,4%, senza eventi.
Sarà ridotto il perimetro aziendale?
Nell'area dei costi fissi è in corso un contenzioso coni sindacati, che ha portato ad uno sciopero dei dipendenti. L'obiettivo dell'azienda è rivedere il perimetro nelle aree non centrali per il core business, come l'amministrazione, l'Ict fino a settori come il trucco e similari. In questi settori non escludiamo la possibilità di effettuare alcune esternalizzazioni.
L'indebitamento aumenterà ne1201L..
Da maggio 2009 a fine zou la Rai recupererà 200 milioni dal contenimento dei costi. Nel 2ou aumenta il debito perché ci sono investimenti non rinviabili come quelli perla digitalizzazione e per l'ammodernamento del parco tecnologico. Al netto dei quali, l'indebitamento si riduce.
Metterete RaiWay sul mercato?
Studiamo cosa fare insieme all'azionista: l'idea è di valorizzare la società e non divenderla, come accadde con la Crown Cast-le. Studiamo diverse opzioni...
Anche la quotazione in Borsa?
No, la quotazione è esclusa.
La Rai ha cambiato pelle con il digitale...
Abbiamo portato avanti il contenimento dei costi mentre l'offerta è mutata passando, in un anno e mezzo, a 14 canali digitali, con risultati premiati dagli ascolti. Le polemiche che ci investono "coprono" un processo di risanamento dei conti basato tutto sulle nostre forze, mentre avviene un grande cambiamento tecnologico.
Mediaset e Sky si stanno spartendo il grande calcio europeo. La Rai entrerà sul mercato pay?
Sulla pay la Rai ha fatto una scelta imposta dal legislatore. Il digitale terrestre è la nostra piattaforma, così come l'offerta gratuita. Nel zou la pay non è una nostra opzione, ma mai dire mai.
Siamo saldamente, sul mercato: ora è "no" alla pay, però...
Il governo ha aumentato il canone dell'inflazione e non ha fatto nulla contro l'evasione...
Il recupero dell'inflazione è un'invarianza sostanziale. Combattere l'evasione è compito del Parlamento e delle istituzioni. Noi stiamo effettuando uno sforzo per ridurre l'evasione dei canoni speciali (imprese, banche, alberghi, uffici pubblici, ndr), che è del 70% rispetto a126% delle abitazioni private. Nel zou pensiamo di recuperare dieci milioni su questo fronte.[...]
 
In Rai cresce solo il debito
I conti del servizio pubblico. Nel 2010 persi 118 milioni ma si prevede il pareggio nel 2011- Scoperte 14 direzioni
Le emergenze: governance, evasione del canone, raccolta pubblicitaria

30-03-2011 - Marco Mele

Al piano terra di Viale Mazzini ci sono «lavori in corso». Si toglie l'amianto, seguendo i protocolli della Asl. L'ingresso principale è sbarrato: si entra dal retro, da via Pasubio. Un'immagine che rende l'idea della situazione che vive l'azienda di servizio pubblico, non da oggi, oltre che a rendere necessaria un'operazione immobiliare a Roma, visti i costi della «ripulitura». La Rai dà lavoro diretto a oltre undicimila dipendenti atempo indeterminato, oltre a decine di migliaia con l'indotto ed è fondamentale per la fiction e per il cinema nazionali. Un'azienda, però, i cui ricavi sono eterodiretti dalla politica che non interviene sullo scandalo pluridecennale dell'evasione del canone, ordinario e speciale. I quattro-cinque milioni di famiglie che non pagano il canone sottraggono alla Rai sui S50 milioni. Il canone speciale, evaso da associazioni, partiti, aziende sottrae altri 800-90o milioni. L'ultima riprevisione sui conti 2010, fatta a dicembre, prevede una perdita di bilancio pari a u8 milioni di euro. Il budget zou, invece, prevede una chiusura in attivo per venti milioni. Quest'anno, però, non ci sono Olimpiadi e Mondiali di calcio che generano costi supplementari per 130-150 milioni. Non si è raggiunto, insomma, alcun equilibrio strutturale, anzi. L'indebitamento finanziario, inoltre, crescerà dai circa zoo milioni del 2010 ai 320 di fine zou, a causa soprattutto degli investimenti imposti dal digitale terrestre. L'esercizio di quest'anno, inoltre, beneficia degli effetti di alcune operazioni di riduzione dei costi degli anni precedenti, come gli esodi incentivati (con risparmi per circa 4o milioni). La circolare del dg Mauro Masi, inoltre, ha bloccato sino al 30 settembre aumenti retributivi, scatti, premi e turnover. Il costo del personale è una delle incognite per il futuro dell'azienda tra contratti e accordi con i sindacati. Il debito è un'altra: cresce di circa izo milioni nel 2011 sul 201o, ad oggi. Il digitale impone investimenti per almeno 400 milioni senza un rientro immediato, come quelli sul prodotto. Per far fronte a tali necessità è prevista la cessione delle "torri" di RaiWay (non dell'intera società), proprio mentre Mediaset integra le sue "torri" con quelle della DMT, acquisendo il 60% della nuova società. La governance è un altro punto debole rispetto alla concorrenza. La Rai non fa nomine da metà giugno e sono molte le direzioni scoperte. Effetti pratici: chi lavora a Rai5 o a Rai4 e deve cambiare il toner di una stampante, deve farsi firmare la "pratica" direttamente da Masi. Due consiglieri, Angelo Pe-troni e Giovanna Bianchi Cleri-ci, si sono visti bocciare dal presidente della Camera l'emendamento alla legge comunitaria che avrebbe evitato loro la sanzione ricevuta dalla Corte dei conti per la nomina di Alfredo Meocci e minacciano di non partecipare ai prossimi Cda. La politica entra di continuo dall'ingresso posteriore della Rai, dalle nomine agli appalti. Il Piano industriale, intanto, è parzialmente inattuato. Sono rientrate nella Rai "madre", società come RaiTrade e RaiNet. È stato un buon affare? RaiTrade chiude il 2010 con un utile prima delle imposte di 64 milioni (4,9 nel 2009) eunutile netto di2,7 milioni. RaiNet ha ben lavorato: Rai. tv vale metà dei quasi io milioni di utenti unici mensili della Rai - l'altra metà spetta a Rai.it. Il servizio Replay vale il zoo del traffico. Sono state create nuove applicazioni, come quella del Tg3 per l'Ipad. A seguire Tgi, Tg2 e RaiNews24. A maggio sarà lanciato ilportale sull'Abruzzo realizzato con l'MTI. L'utile netto 2010 é di 1,4 milioni. Dal primo luglio RaiNet sarà in Raispa, ma non sa dove sarà collocata. Due altre emergenze pesano sullo sviluppo dell'azienda, oltre a governance e cordone ombelicale con la politica. La prima si chiama «evidenza pubblica». A causa di due sentenze della Cassazione, una del 2008, l'altra del 2009, la Rai, organismo di diritto pubblico, è tenuta all'osservanza delle procedure di evidenza pubblica nell'affidamento degli appalti oltre i zomila euro. Il tutto a causa di un contenzioso sul servizio di vigilanza con la Mondialpol. Questo la penalizza rispetto alla concorrenza, insieme alle regole sulla trasparenza, compresa quella sui cachet dei conduttori, al di là del giudizio sulla misura Un'altra emergenza riguarda il fronte pubblicità e ascolto. Il primo trimestre 2011 si sta chiudendo con il segno "meno" per Rai (il budget 2011 si basa su un 4,5% annuo!) e con quello "più" per Mediaset sul fronte della raccolta. Eppure a gennaio e febbraio, in prima serata, Rah perde il 2,38% su base annua, Canale 5 il 2,74%, ma Raie e Raia sono in crescita mentre perdono Italiai e Rete4. Sul totale dei canali generalisti e specializzati, a gennaio-febbraio la Rai, in prima serata, perde lo 0,17% ed é al 43,23%. Mediaset perde il 2,43% ed ha una quota del 36,9%, quasi sette punti meno della Rai. Nel 2010 la Rai ha guadagnato lo 0,90% in prima serata, Mediaset ha perso 1'1,66%. Ciò nonostante, un inserzionista come Danone nel 2009 dava il 72% del budget a Sipra e 1'11,3% a Publitalia. Nel 2010 ha dato il 39,2% alle tv Mediaset e il 21,3% a quelle Rai. W ind investiva 39,9 milioni sulla Rai nel 2009: nel 2010 scende a 33,3. Citroen scende da 17,9 a 13,7 milioni, Toyota da110,2 a 7,1, Lottomatica da 3,9 a 1,8. Quello che perde Sipra, in genere, passa a Publitalia. Fonte: Il Sole 24 Ore
 
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