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Oggi Aldo Grasso sul Corriere si occupa proprio di Formula1, televisivamente parlando:
da http://www.corriere.it/spettacoli/1...so_fca1938a-bccc-11e0-b530-d2ad6f731cf9.shtml
Al termine del Gp d'Ungheria di Formula 1 i telecronisti parlavano di una gara entusiasmante, spettacolare. Può darsi, non sono un tecnico del settore, ma mi è parso che il merito maggiore dello show vada attribuito alla pioggia che con due sapienti scrosci, nella fase iniziale e in quella finale della gara, ha messo un po' di pepe alla competizione, costringendo le monoposto a 88 pit stop! Mi è parso di capire che il più bravo sia stato Lewis Hamilton fino a quando il box McLaren non ha deciso di montare gomme super-soft anziché le soft. Così ha vinto il suo compagno Jenson Button, grazie all'aiuto del muretto che ha azzeccato i cambi. Se queste sono le grandi novità della Formula 1 (pioggia, deterioramento pneumatici, box più importanti della pista), va bene così.
Quello che non va assolutamente bene è la regia, quasi sempre affidata alla F1Digital+, la struttura televisiva di Bernie Ecclestone. A Budapest non ne ha azzeccata una: i piloti finivano in testa coda e bisognava aspettare il replay per capire l'accaduto; stessa cosa per i sorpassi più inattesi.
Adesso la F1 va in ferie e anche i telecronisti della Rai farebbero bene a prendersi una pausa di riposo e a ripensare il modo con cui raccontano la gara. La loro prima preoccupazione (una malattia per altro molto diffusa) è quella di non stare mai zitti, a costo di dire banalità sesquipedali. Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli hanno cominciato a sbagliare i nomi dei piloti, a dare la colpa al computer, a segnalare in ritardo quanto stava succedendo in gara. I commenti tecnici riguardavano soprattutto le trecce di Berenice, quella specie di fumo che generano gli alettoni posteriori delle macchine. A un certo punto, la macchina di Nick Heidfeld è stata investita dalle fiamme, poco dopo il suo secondo pit stop. Attimi di paura e di tensione. Ai box gli si avvicina Stella Bruno con la più scontata delle domande: «Hai avuto paura?». Abbiamo temuto per l'incolumità della sagace intervistatrice.
Aldo Grasso
02 agosto 2011 11:09
© Corriere della Sera - RCS Editore - RIPRODUZIONE RISERVATA
e tra i commenti dei lettori ce n'è qualcuno davvero spassoso
da http://www.corriere.it/spettacoli/1...so_fca1938a-bccc-11e0-b530-d2ad6f731cf9.shtml
Al termine del Gp d'Ungheria di Formula 1 i telecronisti parlavano di una gara entusiasmante, spettacolare. Può darsi, non sono un tecnico del settore, ma mi è parso che il merito maggiore dello show vada attribuito alla pioggia che con due sapienti scrosci, nella fase iniziale e in quella finale della gara, ha messo un po' di pepe alla competizione, costringendo le monoposto a 88 pit stop! Mi è parso di capire che il più bravo sia stato Lewis Hamilton fino a quando il box McLaren non ha deciso di montare gomme super-soft anziché le soft. Così ha vinto il suo compagno Jenson Button, grazie all'aiuto del muretto che ha azzeccato i cambi. Se queste sono le grandi novità della Formula 1 (pioggia, deterioramento pneumatici, box più importanti della pista), va bene così.
Quello che non va assolutamente bene è la regia, quasi sempre affidata alla F1Digital+, la struttura televisiva di Bernie Ecclestone. A Budapest non ne ha azzeccata una: i piloti finivano in testa coda e bisognava aspettare il replay per capire l'accaduto; stessa cosa per i sorpassi più inattesi.
Adesso la F1 va in ferie e anche i telecronisti della Rai farebbero bene a prendersi una pausa di riposo e a ripensare il modo con cui raccontano la gara. La loro prima preoccupazione (una malattia per altro molto diffusa) è quella di non stare mai zitti, a costo di dire banalità sesquipedali. Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli hanno cominciato a sbagliare i nomi dei piloti, a dare la colpa al computer, a segnalare in ritardo quanto stava succedendo in gara. I commenti tecnici riguardavano soprattutto le trecce di Berenice, quella specie di fumo che generano gli alettoni posteriori delle macchine. A un certo punto, la macchina di Nick Heidfeld è stata investita dalle fiamme, poco dopo il suo secondo pit stop. Attimi di paura e di tensione. Ai box gli si avvicina Stella Bruno con la più scontata delle domande: «Hai avuto paura?». Abbiamo temuto per l'incolumità della sagace intervistatrice.
Aldo Grasso
02 agosto 2011 11:09
© Corriere della Sera - RCS Editore - RIPRODUZIONE RISERVATA
e tra i commenti dei lettori ce n'è qualcuno davvero spassoso