piersan
Digital-Forum Silver Master
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- 27 Maggio 2009
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Leggo nei vari thread diversi interventi in cui si parla di amplificatori (e preamplificatori) di antenna e vorrei esporre alcune mie considerazioni derivate dall'analisi teorica e dall'esperienza sul campo.
1°) Toglietevi dalla testa le convizioni di 50 anni di tv analogica: la tv digitale terrestre NON si vede meglio se il segnale ha un livello più alto!
2°) Per i decoder e i tv integrati esiste un limite inferiore e superiore entro cui devono rientrare i segnali per la corretta demodulazione: 45 dBmicroV minimo, 74 dBmicroV massimo. Esistono poi dei livelli di soglia minima differenti a seconda delle bande: per la III si scende fino a 39 dBmicroV, per la V banda si sale fino a 51 dBmicroV, nel caso peggiore di Fec.
3°) Dai primi due punti si deduce che: se al decoder, mettiamo per il canale 26 UHF, arriva un segnale da 55 dBmicroV o da 70 dBmicroV, non vedete alcuna differenza sullo schermo! Se, per contro, il segnale scende sotto la soglia minima, le immagini squadrettano o spariscono; ma anche superando, abbondantemente, la soglia massima, si possono avere squadrettature (magari su altri canali, non quello che ha il livello troppo elevato) e mancata demodulazione.
4°) I parametri più importanti per i segnali dtt sono il BER e il MER. A parità di livello, sono questi a fare la differenza tra un segnale affidabile e stabile e uno che non lo è. Il BER e il MER che si rilevano al morsetto dell'antenna NON possono in alcun modo essere migliorati a valle, con amplificatori o altro, ma solo peggiorati semmai. Quindi occorre ricercare i migliori valori di BER e MER unicamente agendo sull'antenna: tipologia, orientamento, quota. E' del tutto inutile, anzi controproducente, cercare di migliorare la qualità del segnale attraverso l'amplificazione.
5°) In caso di segnali interferiti, ad esempio da co-canale analogico ancora accesi, una amplificazione in eccesso rispetto a quella che basterebbe per portare il segnale digitale a superare la soglia minima può produrre un peggioramento del BER poiché insieme con il segnale utile si amplifica anche quello interferente, aumentandone in questo modo l'azione di disturbo. Spesso, in caso di interferenze co-canale da analogico, basta ridurre o eliminare l'amplificazione per veder migliorare nettamente il BER del segnale digitale, anche se il livello diminuisce (ma, abbiamo detto, una diminuzione di livello non porta nulla, una diminuzione di BER invece comporta molta differenza).
6°) Gli amplificatori di antenna sono da buttare allora? Certamente no. Con i segnali digitali il loro scopo primario è quello di sopperire alle attenuazioni della rete di distribuzione, facendo in modo che il segnale che giunge alla presa non sia inferiore a quello rilevato al morsetto dell'antenna. Certamente, con l'amplificazione si può avere alla presa anche un segnale superiore rispetto all'antenna, e in alcuni casi questo è da ricercare (ad es. se per un canale il segnale all'antenna è inferiore alla soglia di demodulazione, pur avendo BER ottimale), ma se il segnale all'antenna ha livello (oltre che BER) già ottimale, con il guadagno dell'amplificatore si deve solo salvaguardare questo livello, non occorre incrementarlo ulteriormente rischiando di peggiorare il BER.
Faccio un esempio: per un canale, diciamo il 26, si ha al morsetto antenna livello 60 dBmicroV e BER 1x10-7, ovvero qualità più che buona. Questo livello è ottimale per il decoder e se non ci fossero le attenuazioni della distribuzion non servirebbe amplificare il segnale. Ma se la rete di distribuzione comporta una attenuazione (cavo, derivatori o partitori, presa) diciamo di 14 dB, abbiamo: 60-14= 46 dBmicroV, siamo appena sulla soglia e per superare il margine di soglia dobbiamo recuperare i 14 dB amplificando.
7°) Dal punto precedente si comprende come, negli impianti singoli e di piccole dimensioni, per determinare il guadagno dell'amplificatore occorrerebbe conoscere il livello dei segnali al morsetto dell'antenna e l'attenuazione della rete di distribuzione. Impiegare amplificatori di guadagno elevato, alla cieca, fidando poi nell'attenuatore (da -15 o - 20 dB) non è consigliabile, poiché attenuando si riduce il segnale, che magari si è faticosamente cercato di aumentare impiegando l'antenna più performante o il palo da 8 metri..., e si peggiora quindi il rapporto segnale/rumore (elettronico), a danno del BER e del MER. Poiché, lo ricordiamo, negli amplificatori da palo più utilizzati, ed economici, l'attenuazione avviene come il controllo del volume nelle radio, cioè riducendo il segnale in ingresso, non riducendo il guadagno degli stadi amplificatori. Insomma, un amplificatore da 35 dB resta da 35 dB anche se giriamo tutto l'attenuatore verso il minimo, in questo modo andiamo a ridurre il segnale, insomma, come se disorientassimo l'antenna... Questo per far capire quanto poco ci si deve fidare e quanto poco si devono utilizzare gli attenuatori (per correggere un poco i segnali certamente sì, è ovvio).
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere tutto, spero che chi si avvicina ora a questo mondo abbia imparato qualcosa di utile.
1°) Toglietevi dalla testa le convizioni di 50 anni di tv analogica: la tv digitale terrestre NON si vede meglio se il segnale ha un livello più alto!
2°) Per i decoder e i tv integrati esiste un limite inferiore e superiore entro cui devono rientrare i segnali per la corretta demodulazione: 45 dBmicroV minimo, 74 dBmicroV massimo. Esistono poi dei livelli di soglia minima differenti a seconda delle bande: per la III si scende fino a 39 dBmicroV, per la V banda si sale fino a 51 dBmicroV, nel caso peggiore di Fec.
3°) Dai primi due punti si deduce che: se al decoder, mettiamo per il canale 26 UHF, arriva un segnale da 55 dBmicroV o da 70 dBmicroV, non vedete alcuna differenza sullo schermo! Se, per contro, il segnale scende sotto la soglia minima, le immagini squadrettano o spariscono; ma anche superando, abbondantemente, la soglia massima, si possono avere squadrettature (magari su altri canali, non quello che ha il livello troppo elevato) e mancata demodulazione.
4°) I parametri più importanti per i segnali dtt sono il BER e il MER. A parità di livello, sono questi a fare la differenza tra un segnale affidabile e stabile e uno che non lo è. Il BER e il MER che si rilevano al morsetto dell'antenna NON possono in alcun modo essere migliorati a valle, con amplificatori o altro, ma solo peggiorati semmai. Quindi occorre ricercare i migliori valori di BER e MER unicamente agendo sull'antenna: tipologia, orientamento, quota. E' del tutto inutile, anzi controproducente, cercare di migliorare la qualità del segnale attraverso l'amplificazione.
5°) In caso di segnali interferiti, ad esempio da co-canale analogico ancora accesi, una amplificazione in eccesso rispetto a quella che basterebbe per portare il segnale digitale a superare la soglia minima può produrre un peggioramento del BER poiché insieme con il segnale utile si amplifica anche quello interferente, aumentandone in questo modo l'azione di disturbo. Spesso, in caso di interferenze co-canale da analogico, basta ridurre o eliminare l'amplificazione per veder migliorare nettamente il BER del segnale digitale, anche se il livello diminuisce (ma, abbiamo detto, una diminuzione di livello non porta nulla, una diminuzione di BER invece comporta molta differenza).
6°) Gli amplificatori di antenna sono da buttare allora? Certamente no. Con i segnali digitali il loro scopo primario è quello di sopperire alle attenuazioni della rete di distribuzione, facendo in modo che il segnale che giunge alla presa non sia inferiore a quello rilevato al morsetto dell'antenna. Certamente, con l'amplificazione si può avere alla presa anche un segnale superiore rispetto all'antenna, e in alcuni casi questo è da ricercare (ad es. se per un canale il segnale all'antenna è inferiore alla soglia di demodulazione, pur avendo BER ottimale), ma se il segnale all'antenna ha livello (oltre che BER) già ottimale, con il guadagno dell'amplificatore si deve solo salvaguardare questo livello, non occorre incrementarlo ulteriormente rischiando di peggiorare il BER.
Faccio un esempio: per un canale, diciamo il 26, si ha al morsetto antenna livello 60 dBmicroV e BER 1x10-7, ovvero qualità più che buona. Questo livello è ottimale per il decoder e se non ci fossero le attenuazioni della distribuzion non servirebbe amplificare il segnale. Ma se la rete di distribuzione comporta una attenuazione (cavo, derivatori o partitori, presa) diciamo di 14 dB, abbiamo: 60-14= 46 dBmicroV, siamo appena sulla soglia e per superare il margine di soglia dobbiamo recuperare i 14 dB amplificando.
7°) Dal punto precedente si comprende come, negli impianti singoli e di piccole dimensioni, per determinare il guadagno dell'amplificatore occorrerebbe conoscere il livello dei segnali al morsetto dell'antenna e l'attenuazione della rete di distribuzione. Impiegare amplificatori di guadagno elevato, alla cieca, fidando poi nell'attenuatore (da -15 o - 20 dB) non è consigliabile, poiché attenuando si riduce il segnale, che magari si è faticosamente cercato di aumentare impiegando l'antenna più performante o il palo da 8 metri..., e si peggiora quindi il rapporto segnale/rumore (elettronico), a danno del BER e del MER. Poiché, lo ricordiamo, negli amplificatori da palo più utilizzati, ed economici, l'attenuazione avviene come il controllo del volume nelle radio, cioè riducendo il segnale in ingresso, non riducendo il guadagno degli stadi amplificatori. Insomma, un amplificatore da 35 dB resta da 35 dB anche se giriamo tutto l'attenuatore verso il minimo, in questo modo andiamo a ridurre il segnale, insomma, come se disorientassimo l'antenna... Questo per far capire quanto poco ci si deve fidare e quanto poco si devono utilizzare gli attenuatori (per correggere un poco i segnali certamente sì, è ovvio).
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere tutto, spero che chi si avvicina ora a questo mondo abbia imparato qualcosa di utile.