Nuova scoperta consente di aumentare il numero dei canali

scusate se ci ho capito poco ,
ma allora con questa tecnologia sarebbe possibile trasmettere 11 (undici !!!) mux su una frequenza ?
é o sarà applicabile anche al dvb-t2 ?
Cosa si intende con Entro ragionevoli limiti economici e questi limiti sarebbero per l'utente o per i broadcaster ?

certo che se gli studi proseguono su questa strada fra pochi anni non ci saranno più problemi di banda :D
 
maomin ha scritto:
scusate se ci ho capito poco ,
ma allora con questa tecnologia sarebbe possibile trasmettere 11 (undici !!!) mux su una frequenza ?
é o sarà applicabile anche al dvb-t2 ?
Cosa si intende con Entro ragionevoli limiti economici e questi limiti sarebbero per l'utente o per i broadcaster ?

certo che se gli studi proseguono su questa strada fra pochi anni non ci saranno più problemi di banda :D
...e bisognerà rifare un altro switch off :D
 
stefano980 ha scritto:
...e bisognerà rifare un altro switch off :D
Non forse no,in un'altro articolo si dice:
Se ciò diventasse possibile ogni singola frequenza potrebbe ospitare un numero elevatissimo di vortici radio, ciascuno dei quali potrebbe essere utilizzato per trasmettere con tutte le avanzate tecniche di modulazione e codifica oggi in uso.
Cmq speriamo che non ci metteranno anni e anni,questo è il problema.
 
ERCOLINO ha scritto:
quindi alla fine al posto di trasmettere il quadrato a 64 punti, si trasmettere in elicoide tipo punta senza fine o coclea... bene, se davvero fosse cosi, si dara anche un cambio alla propagazione dei segnali nei centri abitati perche la forma quadrata, quando sbatte contro un'ostacolo, ci rimane li mentre quella ad elicoide, potrebbe andare da qualche altra pare(Quale???).. ma, fino a che rimangono solo esperimenti...
 
Può essere interessante !, ma bisognerà sapere quale è l’effettivo valore di separazione in dB per ogni Step di Momento Angolare e l’ortogonalità del campo EM a distanza superiori e in presenza di riflessioni multiple. Presupponendo che il cambio di velocità di propagazione durante la rifrazione del segnale (principio di Fresnel e Cartesio) non sia determinante per scongiurare interferenze reciproche dal 1° al 5° STEP sia in CW che in ACW.

misterix ha scritto:
 
Purtroppo a meno che non scappano in America, se resta una cosa italiana consideratela come morta lì... non avrà MAI nessuno sviluppo :crybaby2:

Se non sbaglio, comunque, una delle tecnologie futuristiche/futuribili del DVB-T2 permetterà di trasmettere sulla stessa frequenza 2 Mux differenti usando le polarizzazioni orizzontale e verticale... questa mi pare una cosa un po' più realistica in effetti :eusa_think:
 
C'è un problema a monte: come (e con quale dispositivo) si creano e si separano i vari stati angolari di un onda elettromagnetica?
Qui non si tratta di sfruttare proprietà di induzione dei campi elettromagnetici per le TLC, ma di lavorare direttamente sulle particelle elementari, cioè a livello quantistico.
Finchè non vedo uno schema a blocchi.... per me si tratta solo di elucubrazioni mentali, mentre riguardo agli esperimenti eseguiti dire che sono scettico è poco.
...non vorrei che avessero preso "fischi per fiaschi".

http://www.gla.ac.uk/schools/physics/research/groups/optics/research/orbitalangularmomentum/

ispide ha scritto:
Può essere interessante !, ma bisognerà sapere quale è l’effettivo valore di separazione in dB per ogni Step di Momento Angolare e l’ortogonalità del campo EM a distanza superiori e in presenza di riflessioni multiple. Presupponendo che il cambio di velocità di propagazione durante la rifrazione del segnale (principio di Fresnel e Cartesio) non sia determinante per scongiurare interferenze reciproche dal 1° al 5° STEP sia in CW che in ACW.
 
fano ha scritto:
Purtroppo a meno che non scappano in America, se resta una cosa italiana consideratela come morta lì... non avrà MAI nessuno sviluppo :crybaby2:

Se non sbaglio, comunque, una delle tecnologie futuristiche/futuribili del DVB-T2 permetterà di trasmettere sulla stessa frequenza 2 Mux differenti usando le polarizzazioni orizzontale e verticale... questa mi pare una cosa un po' più realistica in effetti :eusa_think:
e mettendo caso trasmettano sullo stesso canale in O e in V due mux differenti, come fai a far capire al sintonizatore quele deve farti vedere?? forse usando una frequenza con accoppiata O+V da raddoppiare la banda e mettere piu emittenti dentro al mux la cosa è piu realistica
 
Il nostro astrofisico Tamburini insieme al suo team hanno intuito l’analogia esistente tra le varie polarizzazioni dei raggi luminosi e le polarizzazioni dei segnali elettromagnetici i quali in teorica possono produrre le stesse identiche diversificazioni utilizzando un valore comune nello spettro delle frequenze radio.

Una completa messi in scena non lo è !!. Adoperando beam elicoidali con polarizzazione RHCP o LHCP si possono superare interferenze dovute da altri segnali isofrequenza trasmessi in polarizzazione lineare … e fin qui ci siamo !.

Il discorso cambia totalmente quando si esagera nella quantità degli OAM (Orbital momentum of light) che in questo contesto diventano Orbital momentum of frequency, con incluso i due sensi orario e antiorario e questa è una nostra legittima supposizione non conoscendo bene la tecnologia adoperata, poiché pensiamo che sia stato un caso fortuito e dal lato utenza quali difficoltà e modifiche da apportare per renderlo compatibile al sistema attuale.

Scetticismo sulle ricerche ovviamente ci sono, perché ragioniamo sull’attuale sistema COFDM 8K che rigetta già due segnali SFN con ampiezza a -3 dBc e pertanto anche se adoperassimo antenne elicoidali dotate di movimento angolare non complementare, non si potrebbero discriminare 11 MUX su un'unica frequenza comune. Ad essere ottimistici si potrebbero trasmettere 4 segnali differenti in base alle quattro polarizzazioni, escludendo quelle intermedie presumibilmente a scarsa separazione.
In altre parole 2 lineari e 2 circolari, ma siccome tra polarizzazione lineare e circolare (RHCP e/o LHCP ) vi sono appena 3 o 4 dB di attenuazione, va da se che tale valore allo stato attuale non garantirebbe margine sufficiente tra un MUX e l’altro.

L’esperimento in se per se è riuscito a distanza di 500 metri con antenne in asse, e non è la stessa cosa a trasmettere in collina o in montagna e soprattutto a distanze superiori con le innumerevoli riflessioni del terreno circostante dove quasi tutte le polarizzazioni natie si tramutano in polarizzazione ellittiche con il campo elettrico E variabile dal suo stato d’origine e pertanto salterebbe tutto il castello adoperando polarizzazioni intermedie.

Sarei dell’avviso però che bisognerebbe proseguire a fare tentativi, dando più fiducia alle ricerche (mirate) e soprattutto alle erudizioni. ;)


Tuner ha scritto:
C'è un problema a monte: come (e con quale dispositivo) si creano e si separano i vari stati angolari di un onda elettromagnetica?
 
Ultima modifica:
Anche se resta un certo scetticismo, da fonti attendibili pare che la scoperta appartenga ad un certo Bo Thide.

Secondo il ricercatore svedese, le onde elettromagnetiche possono avere due SPIN, uno a Momento-Angolare semplice ed uno a Momento-Angolare-Orbitale (OAM). In pratica si potrebbe ricondurre il tutto alla rotazione del sistema solare formato dal Sole e dalla Terra e quest’ultima che ruota sia attorno al proprio asse generando le giornate che attorno al Sole generando le stagioni, ovvero il cosiddetto moto orbitale o di rivoluzione.
Le comunicazioni elettromagnetiche attuali, sono composte solo da SPIN a Momento Angolare, e Bo Thide ha scoperto che un segnale elettromagnetico può essere irradiato con SPIN a momento-angolare-orbitale creando così un segnale complesso a forma di spirale avente OAM multipli e vale a dire avere la possibilità di selezionare una certa quantità di canalizzazione sulla medesima frequenza radio.

Prassi intrigante a dir poco ! :
Durante il test avutosi a Venezia, si sono trasmessi alcuni segnali a tono fisso e poi un segnale Video in gamma WiFi - 2.4 GHz (gamma super congestionata). L’antenna trasmittente era una ex parabola offset (alquanto bistrattata) e riportata in foto.
Per creare o imprimere il moto vorticoso, si è utilizzato un apposito illuminatore praticando una generosa fessura sulla superficie del riflettore (sul retro è stato inserito uno strato di gomma assorbente per microonde) e ruotata leggermente. Per la ricezione si sono utilizzate due Yagi orizzontali ed accoppiate con un classico Hybrid Coupler regolando poi su una delle due la distanza avanti-dietro rispetto al fronte d’onda fino a selezionare il “passo” o canale delle onde vorticose. In pratica si è simulato un interferometro per discriminare due informazioni distinte sulla medesima lunghezza d’onda elettromagnetica.
A detta dell’Ing. Tamburini onde evitare possibili raggiri, il brevetto è già stato depositato
. :doubt:
 
Vista la foto e lette le spiegazioni, miei dubbi crescono a dismisura...
La parabola non è "bistrattata" ma il disco è reso eccentrico, come se il concetto geometrico di fuoco fosse flessibile e l'avvitamento potesse essere determinato dalla forma spiralata del disco. :eusa_wall:
(siamo vicini al primo Aprile e questa mi sa che potrebbe fare il paio con un vecchissimo "pesce" di un'antenna yagi curva, che "aggirava" gli ostacoli)
Inoltre, il pannellino illuminatore della parabola ha proprio l'aria di un classicissimo pannello illuminatore per parabole ad uso wifi, che con un solo cavo coassiale in entrata, non può che generare una polarizzazione di tipo lineare. (una minima ricerca su google trova il pannellino in foto)
Quanto alle yagi accoppiate e sfalsate come posizione spaziale, una in anticipo all'altra, manca un dato fondamentale, cioè la polarizzazione. (come sono orientate?)
Due antenne a polarizzazione lineare ed uguale, fanno si la funzione dell'interferometro, ma solo relativamente a segnali in polarizzazione lineare.
Inoltre, due antenne a polarizzazione lineare possono creare una polarzzazione circolare solo se sono opposte le polarità ed una è in anticipo all'altra di 90°, cosa che col metodo dell'interferometro viene esclusa a priori.
:icon_rolleyes:

ispide ha scritto:
Prassi intrigante a dir poco ! :
Durante il test avutosi a Venezia, si sono trasmessi alcuni segnali a tono fisso e poi un segnale Video in gamma WiFi - 2.4 GHz (gamma super congestionata). L’antenna trasmittente era una ex parabola offset (alquanto bistrattata) e riportata in foto.
Per creare o imprimere il moto vorticoso, si è utilizzato un apposito illuminatore praticando una generosa fessura sulla superficie del riflettore (sul retro è stato inserito uno strato di gomma assorbente per microonde) e ruotata leggermente. Per la ricezione si sono utilizzate due Yagi orizzontali ed accoppiate con un classico Hybrid Coupler regolando poi su una delle due la distanza avanti-dietro rispetto al fronte d’onda fino a selezionare il “passo” o canale delle onde vorticose. In pratica si è simulato un interferometro per discriminare due informazioni distinte sulla medesima lunghezza d’onda elettromagnetica.
A detta dell’Ing. Tamburini onde evitare possibili raggiri, il brevetto è già stato depositato
. :doubt:
 
landtools ha scritto:
e mettendo caso trasmettano sullo stesso canale in O e in V due mux differenti, come fai a far capire al sintonizatore quele deve farti vedere?? forse usando una frequenza con accoppiata O+V da raddoppiare la banda e mettere piu emittenti dentro al mux la cosa è piu realistica
Servono 2 cavi dall'antenna (= un bel po' di lavoro sugli impianti!), o come dici tu sdoppiare le frequenze (finché ce ne sono di libere nell'impianto).
Infatti, il MIMO avrà senso probabilmente solo per ricezione mobile.

Credo che alla fine lo stesso discorso valga per i fusilli: se non ho capito male, per ricevere i diversi segnali devono spostare fisicamente l'antenna di qualche centimetro.
 
Ieri notte su La7 si è parlato delle onde a "fusillo" su con i professori di Padova.

Se lo trovo su youtube lo posto sennò uppo io ;)
 
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