Addio costi di ricarica! march 4!

flown23go

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Ora è ufficiale: dal 4 marzo diremo definitivamente addio ai costi di ricarica telefonica.
Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, si è spinto anche oltre e, per tutelare gli interessi dei consumatori, ha invitato la Guardia di Finanza a prendere visione dei piani tariffari delle compagnie di telefonia mobile operanti sul nostro territorio, allo scopo di evitare che ci sia nei prossimi giorni un aumento tariffario per controbilanciare l’eliminazione dei costi di ricarica.
 
wsecondo me dibbiamo iniziare a dire addio ai tagli di ricarica più piccoli e ci lasceranno solo quelli a partire da 25 euro...

mi sembra un'ottima cosa vigilare sull'aumento eventuale delle tariffe...come avrebbero dovuto fare con l'euro a partire dal 2002..
 
Mah staremo a vedere. Non fasciamoci la testa prima di rompercela caro conterraneo :)
 
sono cmq indiscrezioni che ho letto su altri siti...

staremo a vedere..
 
LIBERALIZZAZIONI: POTREBBE SLITTARE TAGLIO COSTI RICARICHE
MA RELATORE FRENA, RINVIO SOLO SE CI SONO MOTIVI SERI E CORRETTI
Roma, 9 feb.(Adnkronos) - Il taglio dei costi delle ricariche potrebbe slittare. Questo, a quanto si apprende, sarebbe l'orientamento di alcuni esponenti della maggioranza pronti ad accogliere il pressing delle compagnie telefoniche che lamentano difficolta' tecniche per adeguare i meccanismi e per aver il tempo necessario per smaltire le vecchie ricariche ancora in commercio. Il taglio dei costi delle ricariche, contenuto all'art. 1 del decreto legge Bersani, potrebbe passare quindi dagli originari 30 giorni a 60 o addirittura 120 giorni. In pratica, l'avvio delle nuove norme potrebbe slittare dal 3 marzo fino ad arrivare a giugno. A questo starebbero pensando alcuni deputati della maggioranza nel mettere a punto una serie di emendamenti al provvedimento attualmente all'esame della commissione Attivita' Produttive della Camera. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica scade, infatti, martedi' prossimo alle ore 12.

fonte: adnkronos 10 febbr. 2007
 
NEWS10/2/2007
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Ricariche dei cellulari: per il taglio dei costi è già pronto il rinvio
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MARIA GRAZIA BRUZZONE
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ROMA
La produzione industriale è cresciuta dell'1,9% nell'intero 2006, il risultato più alto dal 2000. Lo comunica l'Istat. Lo stesso dato, corretto per giorni lavorativi, corrisponde a un +2,4%. Nel mese di dicembre, la produzione industriale è invece diminuita dello 0,8% tendenziale, secondo l'indice grezzo (+5% invece con la correzione per giorni lavorativi), e cresciuta del 2% congiunturale, secondo l'indice destagionalizzato. La forte differenza tra dati grezzi e dati corretti è data dal fatto che nel dicembre 2006 i giorni lavorativi sono stati 18, contro i 20 dello stesso mese dell'anno precedente. Quindi la produzione è stata maggiore, ma spalmata su un numero inferiore di giorni.

Guardando poi ai vari settori, spicca decisamente la produzione di automobili, che nell'intero 2006 è cresciuta del 26,5%. Sta creando un putiferio la notizia di un possibile slittamento nel tempo del taglio dei costi aggiuntivi delle ricariche telefoniche, fiore all’occhiello del decreto Bersani sulle liberalizzazioni. Si parla di un rinvio di ben 4 mesi. Notizia che, oltre a tutto, si colora di giallo, perchè non si capisce bene chi abbia intenzione di proporre un emendamento all’articolo 1 del decreto, o addirittura l’abbia già fatto, facendo proprie le richieste giunte dalle compagnie telefoniche. Tanto che da più parti si chiede che l’autore esca dall’anonimato.

«Cosa che sarà comunque costretto a fare, visto che gli emendamenti devono per forza avere un nome», ironizza il Dl Riccardo Villari. Uno dei primi a lanciare l’allarme chiedendo senza mezzi termini: «Chi vuole il taglio dei costi delle ricarche?» e esortando i media a pubblicizzare il nome del deputato che propone il rinvio «così che possa spiegare agli italiani perchè dovrebbero continuare a pagare per altri quattro, cinque, sei mesi».

«Gli operatori adeguano la propria offerta commerciale entro il termine di trenta giorni», prescrive il decreto Bersani, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il primo febbraio. L’entrata in vigore è dunque prevista per il 3 marzo, con la cancellazione del sovrapprezzo di 5 euro che grava su tutte le carte prepagate delle ricariche, pesando in proporzione molto di più per quelle di minor valore, preferite da giovani e anziani.

Nella logica di «concorrenza» e di «trasparenza delle tariffe», quei «costi aggiuntivi» rispetto al costo effettivo delle chiamate, già denunciati dall’Agcom, erano stati visti come una tassa indebita. E quindi aboliti per legge. Ma adesso si parla di un emendamento «in dirittura di arrivo», legato alle «difficoltà tecniche» da parte degli operatori, certo non lieti del provvedimento. Le carte prepagate tarate col vecchio meccanismo, viene spiegato, potrebbero essere ancora in circolazione. Andrea Lulli, Ds, relatore del decreto, lascia la porta socchiusa. «Se le motivazioni sono giustificate, valuteremo, altrimenti la norma rimane quella» si limita a dire. E spiega: «Se da parte delle compagnie telefoniche ci sono motivazioni serie e corrette potremmo anche valutare un piccolo slittamento, dell’ordine di 40-45 giorni. Non si tratta di fare ripicche ma di fare leggi.

Ma se si dovesse trattare di una semplice richiesta di dilazione non abbiamo intenzione di introdurla». Aperto ma sospettoso il presidente della Commissione Attività produttive della Camera, dove il decreto è stato elaborato. «Da presidente garantirò un dibattito libero.Però vorrei che avvenisse su una proposta concreta, non su voci. Anche perchè - aggiunge Capezzone - non ho simpatia per gli anonimi». Anonimi. Voci. C’è chi sostiene che i proponenti potrebbero essere non uno ma «alcuni». O che la vaghezza sia un escamotage per tastare il terreno.

In questo caso le prime reazioni sono assai negative. Non solo dalla Margherita, ma anche dal capogruppo Verdi in commissione, Giuseppe Trepiccione, e da Salvatore Raiti dell’Idv, arriva un netto no a ogni rinvio, giudicato «inammissibile». Inaudito «che si debba pensare prima agli operatori del settore e in secondo ordine ai cittadini. E «paradossale anche solo l’idea che difficoltà tecniche siano causa di un rinvio». Insomma, «sarebbe un grave errore». Per le associazioni dei consumatori Adusbef e Codacons sarebbe addirittura «un vero e proprio misfatto»: «Le compagnie telefoniche devono adeguarsi subito. Anche una sola settimana di rinvio comporterebbe un ingente danno economico agli utenti».
fonte: LASTAMPA 10 febbr. 2007
 
:mad: Volete sapere come la penso io? Tutto finira a tarallucci e vino cioe' non toglieranno niente con questi rinvii quelli che ci rimetteremo siamo sempre noi, tanto i politici telefono non ne pagano quindi sapete quanto gli frega di noi. Spero di sbagliarmi , non vedo questi rinvii dicono per le carte prepagate che ci sono in giro, ma non e' vero niente, allora chi carica con carta di credito?
 
Il ministro ha appena dichiarato che non ci saranno rinvii di nessun genere, è già stato inserito in calendario per la discussione in parlamento, ci vuole solo pazienza.
 
Bene, nell'epoca di internet e della telefonia "tutto gratis", nell'epoca della concorrenza "vieni da me che ti faccio parlare un anno gratis" adesso le aziende di telefonia devono concedersi anche il "lusso" di eliminare i costi di ricarica...
E poi ci lamentiamo che la disoccupazione aumenta. Come verranno tutelati i lavoratori?
Non sto dicendo che non è giusto far risparmiare gli utenti (anche se mi sembra che ormai si telefoni quasi sempre gratis o con le flat).
Sto dicendo che non è giusto che lo Stato debba imporre a delle aziende il modo di gestire il bilancio mettendogli dei limiti soprattutto se questi limiti vanno ad "giocare" di conseguenza, sul posto di lavoro del personale dipendente :eusa_naughty:
 
come volevasi dimostrare... costi di ricarica... mah...

Roma - Come era prevedibile, si sta sollevando una bufera intorno ad un possibile rinvio del termine previsto dal pacchetto Bersani per l'abolizione dei costi di ricarica. Gli operatori, infatti, potrebbero beneficiare di una moratoria.

Il decreto legge che vieta "l'applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate (...) nonché la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato" stabilisce: "Gli operatori adeguano la propria offerta commerciale alle predette disposizioni entro il termine di trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto". Nulla vieterebbe, quindi, un adeguamento da parte degli operatori anche prima di tale termine, ma ciò che conta è la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che è avvenuta il giorno 1 febbraio: ne consegue che i 30 giorni scadono il 3 marzo ed è pertanto entro tale data che le offerte di ogni compagnia telefonica dovrebbero essere libere da costi di ricarica e scadenze di validità delle SIM.

Il condizionale è diventato d'obbligo in seguito alle voci che circolano da alcuni giorni: si parla di uno slittamento della scadenza, che potrebbe essere di 15 giorni, ma anche - come riferisce La Stampa - addirittura di quattro mesi, una variazione che implica l'adozione di un emendamento alla norma a cui starebbero lavorando alcuni esponenti della maggioranza. La variazione sarebbe motivata da difficoltà tecniche, evidenziate dagli operatori, nell'adeguamento dell'offerta e tra i motivi addotti dalle compagnie c'è la possibile presenza nella rete commerciale di carte prepagate tarate col vecchio meccanismo.

Contro un rinvio si esprime Adusbef, che sull'eventualità dello slittamento delle scadenze afferma "Sarebbe un vero e proprio misfatto". "Le compagnie telefoniche devono adeguarsi al Decreto Bersani e devono farlo subito - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - nessun rinvio deve essere loro concesso, poiché anche una sola settimana di slittamento comporterebbe un ingente danno economico agli utenti, per anni sottoposti a questo odioso balzello. In caso di rinvio - conclude Rienzi - gli unici a rimetterci sarebbero i consumatori, a tutto vantaggio dei già ricchi gestori telefonici". Anche Beppe Grillo interviene sulla faccenda del rinvio in un post dove si parla di "ministri in ostaggio" e si vorrebbe sapere chi li tiene in ostaggio ("Chi regala un semestre bianco alle compagnie telefoniche spostando i tempi dell'abolizione dei costi di ricarica?").

Sulle stesse corde l'onorevole Raiti (Italia dei Valori): "È inammissibile - dichiara - che si debba pensare prima agli operatori del settore e in secondo ordine ai cittadini. Anche solo l'idea è paradossale: che difficoltà tecniche siano causa di un rinvio. Sarebbe un grave errore posticipare l'entrata in vigore della misura che, all'interno del decreto Bersani, prevede l'abolizione dei costi di ricarica dei telefoni cellulari. I tempi sono più che maturi per eliminare un orpello medievale qual è l'assurda tassa in discussione, che danneggia tutti i cittadini, penalizzando ancora di più quelli con credito medio-basso. Credo si debba fare in modo che gli operatori adeguino i meccanismi al più presto - considera il deputato - Le loro difficoltà tecniche non possono essere messe davanti alle esigenze di chi ha già pagato fin troppo per un'anomalia tutta italiana".

L'on. Raiti pronuncia le stesse parole che Andrea D'Ambra aveva utilizzato lo scorso anno nel lancio della petizione contro i costi di ricarica. D'Ambra, oggi presidente dell'associazione Generazione Attiva commenta così le voci sulla possibilità di un emendamento: "L'eventuale rinvio dell'abolizione dei costi di ricarica sarebbe un abuso non tollerabile, gli operatori di telefonia mobile stanno oltrepassando il limite della decenza. Speriamo restino solo voci, se così non fosse saremo pronti ad usare ogni mezzo legale per far si che questo gioco sporco finisca. L'abolizione dei costi di ricarica - considera D'Ambra - è entrata nel pacchetto sulle liberalizzazioni per pura strumentalizzazione. Se avessero lasciato intervenire l'Agcom, a quest'ora l'obiettivo sarebbe raggiunto".

Il presidente dell'Authority Corrado Calabrò, a fine gennaio, aveva infatti dichiarato di aver avviato un procedimento che sarebbe dovuto sfociare in un provvedimento regolatorio entro metà febbraio. La soluzione era preferita da molti, in quanto il decreto legge - che ha il vantaggio dell'efficacia immediata - ha un intrinseco carattere di provvisorietà, dal momento che ha una validità limitata nel tempo e la sua mancata conversione in legge entro 60 giorni dalla sua promulgazione lo fa decadere automaticamente, insieme agli effetti prodotti dalla sua entrata in vigore.

Restano per il momento avvolti nel mistero i nomi dei parlamentari che nella commissione attività produttive della Camera si sarebbero detti disposti ad un rinvio. In ogni caso, il termine per la presentazione delle proposte di modifica cade alle ore 12 di domani, martedì. Il mistero, per allora, potrebbe essere svelato.

Autore: Dario Bonacina

Articolo
Fonte: Punto-Informatico
 
ROMA, 13 FEB-Dal 5/3 non sara' piu' possibile applicare costi fissi sulle schede di ricarica dei cellulari. A riferirlo e' il relatore al dl sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli. Lo stop ai costi fissi di ricarica viene esteso alle schede pre-pagate per servizi televisivi e internet. E' quanto prevede un emendamento presentato al decreto legge in commissione. L'intento e' quello di estendere a tutti i servizi di telecomunicazione una disciplina unitaria.


ANSA
 
ERCOLINO ha scritto:
ROMA, 13 FEB-Dal 5/3 non sara' piu' possibile applicare costi fissi sulle schede di ricarica dei cellulari. A riferirlo e' il relatore al dl sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli. Lo stop ai costi fissi di ricarica viene esteso alle schede pre-pagate per servizi televisivi e internet. E' quanto prevede un emendamento presentato al decreto legge in commissione. L'intento e' quello di estendere a tutti i servizi di telecomunicazione una disciplina unitaria.


ANSA


Incominciano a fare sul serio, finalmente.
Buona l'idea anche sui costi dei servizi televisivi, non lo sapevo.:D
 
Però ragazzi piano con l'euforia: si parla semplicemente di un emendamento :)

Bisogna vedere se lo approvano.

Prima di cantare vittoria aspettiamo la conclusione della vicenda, in particolar modo al Senato dove i numeri sono molto incerti...
 
E' ufficiale: dal 5 marzo abolito il costo di ricarica

dal sito Altroconsumo:

http://www.altroconsumo.it/map/show/12530/src/142713.htm


Dal 5 marzo i consumatori potranno finalmente acquistare le ricariche per il cellulare senza più il balzello dei costi di ricarica. ...:D :D :D :D :D

....è scaduto, infatti, il 13 febbraio il termine ultimo per presentare emendamenti contrari al decreto...
 
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