...Mosquito sarà un drago sul professionale, ma francamente non lo vedo molto preparato su questi filtri.
Un filtro attivo e/o passivo è sempre tale, che sia professionale o no.
Spacciare un 5 celle per un 3+2 in serie amplificato al centro, è una stupidata che ci cascano quelli che non capiscono quasi nulla in telecomunicazioni.
Ma non dobbiamo meravigliarci di quante fesserie sono in grado di mettere sul mercato pur di vendere.
Se tutti gli antennisti fossero esperti in telecomunicazioni, il 70% delle aziende attuali sparirebbe dal mercato.
Giusto per intenderci : l'apparecchio in questione è un filtro attivo composto da 3 celle in ingresso, due amplificatori in cascata, ed un filtro a 2 celle in uscita.
Normalmente per un apparecchio canalizzato devo eseguire la sua taratura, e quindi la sua banda passante ed il return-loss in ingresso.
Tra le prime 3 celle e le seconde 2 celle, vi sono di mezzo due amplificatori in cascata, quindi è ovvio che non vi è nessun accoppiamento che stabilisca la larghezza di banda ed il return-loss tra di esse nel complesso.
Quindi devo procedere con la taratura delle prime 3 celle, di cui posso verificare il suo return-loss in ingresso, ma non la sua linearità e banda passante.
Da qui il segnale (non si sà comè) entra nei due amplificatori larga banda, esce, ed entra nel filtro a 2 celle. Di quest'ultimo non posso vedere nulla, nè la sua banda passante e neanche il suo return-loss.
Mi si spiega con quale qualità viene tarato un aggeggio del genere ?
Il metodo migliore è :
1) Un filtro passivo di cui posso verificare e regolare tutte le caratteristiche come banda passante e return-loss, e casomai sfruttare tutte le 5 celle che interagiscono direttamente tra di loro, con beneficio di selettività e linearità.
2) Successivamente amplificare per quel che basta. In questo modo l'amplificatore amplificherà solo ciò che passa dal filtro, con benefici di rumore introdotto inferiore, quindi benefici in termini di distorsione di fase e quant'altro.
Aggiunta : Stabiliamo una cosa, e cioè che il trattamento dei segnali in trasmissione è lo stesso in ricezione. Quindi non esiste una disparità sul trattamento dei segnali tra trasmissione e ricezione.
L'unica differenza è che chi si interessa della trasmissione, deve fare in modo che nel suo complesso (cioè in antenna) il segnale deve essere perfetto nella sua linearità nell'intera banda passante, e presentare una qualità abbastanza elevata (>36 dB di MER), mentre chi si interessa del trattamento dei medesimi in ricezione non lo tratta allo stesso modo, ma tralascia molti accorgimenti che ne fanno decadere la sua qualità originale.