La fascia a rischio di essere colpita dai frammenti della stazione spaziale cinese Tiangong 1, compresa fra 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord, è tra le più popolose della Terra. Comprende infatti città come Los Angeles, New York, Rio De Janeiro, Madrid, Roma, Nuova Dehli, Sydney, Hong Kong e Tokyo, ha rilevato Tommaso Sgobba, direttore dell'associazione internazionale per la sicurezza spaziale Iaas (International Association for The Advancement of Space Safety). Sono attesi in giornata i calcoli che permetteranno di escludere da quest'area le prime aree e di restringere il cerchio della zona a rischio. Al momento continua a essere coinvolta un'ampia zona che, oltre all'Italia centro-meridionale, comprende gran parte del Sudamerica e parte dell'America centro-settentrionale, Africa, Asia meridionale, Oceania e naturalmente gli oceani.
Probabilità impatto su Italia 0,2% - "Al momento non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio", afferma una nota dell'Asi. Le regioni potenzialmente interessate, prosegue, potrebbero essere: "Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna". L'Asi precisa inoltre che "la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%" e che "le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all'orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare".