Emergenze così inusitate fanno affiorare il meglio e il peggio delle persone:lo stiamo vedendo giorno per giorno. Ognuno ha un proprio carattere e un modo di approcciare gli eventi:chi è più pessimista,chi più ottimista e il diritto di cittadinanza a vederla in un modo o nell'altro è implicito. Quello che non è accettabile è la mancanza di rispetto e l'intolleranza: a volte in situazioni costrittive l'uso delle parole - oltre che spia rivelatrice e cartina di tornasole di un proprio disagio o inadeguatezza - può urtare in modo più crescente la sensibilità di alcuni e portare a delle asprezze.
Da troppe parti poi c'è una continua insoddisfazione a prescindere che porta più d'uno a ritenere che le misure intraprese - nonostante le restrizioni - siano insufficienti e che si possano parossisticamente intensificare fino a...? Ecco,senza potersi immaginare plausibili clinamen si pensa sia possibile arrivare fino a surrettizi(e nemmeno così tali) provvedimenti stile legge marziale: neppure comprendendo bene cosa comporti questo fino in fondo. Molte persone tuttora sono in condizioni economiche che definir precarie è poco:non si tratta solo di incrementi di disoccupazione,ma il rischio concreto di ritrovarsi peggio persino di come stava la Grecia qualche anno fa dopo gli указ (ukaz) della troika: ossia oltre la canna del gas. Ciò che non provocherà il Covid-19 rischia di portarlo concretamente l'introduzione di misure marziali. Senza contare che tritando ulteriormente le maglie di salvaguardia democratica,basta poco che negli interstizi si consolidi l'idea dell'uomo forte,del pugno duro e dell'autoritarismo spicciolo. L'abbiamo già pagato a caro prezzo:no grazie.
Siamo ancora in una condizione di curva asintotica a proposito del fantomatico picco:nelle more, perchè non riferirsi all'Esprit des lois di Montesquieu (divisione e distinzione dei poteri) soffermandoci sul tipo di applicazione delle normative?
Abbiamo letto di tutto in questi giorni:chi ha sputato deliberatamente sui beni di prima necessità,sugli operatori sanitari,chi li ha contagiati solo per non dover rinunciare ad una rinoplastica,chi si è dilettato in partite a a calcetto,feste,raduni,scambi di sostanze stupefacenti e chi più ne ha più ne metta.
Perchè non ricorrere ad una sorta di blacklist? Far finire costoro in fondo alla lista delle persone che potrebbero necessitare di cure mediche.
Se si è arrivati al punto di varcare la soglia del grado di decidibilità di ricorso alla terapia intensiva in base al tasso di sopravvivenza e all'età,non sarebbe più equo che chi ha cagionato procurato allarme e peggio ancora di procurata epidemia - oltre ad essere denunciato e nei casi più seri incarcerato,ma non all'acqua di rose - gli venga detratta l'equiparazione del diritto alle cure sanitarie? Non si tratta di una negazione dell'assistenza sanitaria,ma di farli finire in fondo alla lista delle persone che necessiterebbero della stessa;tipo,per ora accontentati dei placebo,quando verrà il tuo turno (che sarà non prima di tutti gli altri positivi su scala nazionale),a quel punto si potrà pensare di (ri)darti le cure sanitarie che stanno avendo tutti gli altri. Potrebbe anche sembrare un metodo brutale:ma lo è molto meno, a pensarci bene,di una legge marziale o dello staccare l'assistenza (e la spina) solo perchè hai una certa età