La legge sulla privacy non è un'opinione, è un obbligo. Sky quei dati — nome, cognome, codice cliente, perfino il fatto che tu sia abbonato o meno — li può trattare internamente, certo, ma non li può girare ad altri soggetti, nemmeno alla Rai, senza il tuo esplicito consenso. Nemmeno se si tratta di un ente pubblico, nemmeno se lo chiede con gentilezza. Senza autorizzazione dell’utente, fine della conversazione.
E quindi no, non è che “Sky deve dare alla Rai i nomi degli abbonati per riscuotere il canone”. Non funziona così, altrimenti basterebbe che qualsiasi soggetto dicesse “mi servono i dati per un controllo” e puff, privacy annullata. Ma siamo in Italia, e la GDPR (che piaccia o no) mette dei paletti ferrei. Se anche solo provano a condividere quei dati senza consenso, scatta la violazione. E Sky questo lo sa benissimo, perché si gioca la faccia (e milioni di euro in sanzioni) se sgarra.