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In Rilievo Tralicci, sistemi radianti e trasmettitori: funzionamento di un ripetitore...

Ho capito grazie di nuovo a tutti per la spiegazione tecnica...Percio' di fatto si tratta di un down converter con if a 70 mhz che arriva al modulatore dvb ofdm per la trasmissione in v/uhf pronta ad essere inviata in "aria" ..Quindi e' un sistema trasparente nel senso che l emittente puo' , senza far intervenire nessuno sul ripetitore di assegnare una numerazione lnc , nuovi canali, toglierne , rinominarli, ecc...Giusto?


>Volevo tutta via proporre una cosa, dopo aver preso spunto da ricezione di un mux rai molto distante proveniente da altra regione , da parte del nostro amico del forum ( arretium ) se e' fattibile installare nei singoli siti di trasmissione una sorta di >ID digitale in modo che magari con lo strumento di misura se ne possa scoprire l esatta ubicazione ..Non so magari sarebbe utile pure per mettere a punto un sistema ricevente usando antenne piu o meno direttive per eliminare e/o selezionare quel tipo ripetitore rispetto ad un altro.Che ne pensate ?
 
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Ciao Aston, normalmente tutti i segnali generati dalla regia, ossia il video e gli audio (se stereo), sono segnali in tensione.

In un ponte radio analogico tradizionale, i due canali audio vengono modulati in FM ripettivamente a 7.5 e 8.5 MHz. Successivamente queste portanti vengono miscelate con il video, formando così un'unico segnale in ampiezza, ossia la "Banda Base". Quest'ultima viene convertita dal modulatore in FM generando la così detta "IF" a 70 MHz. A sua volta la IF viene solo convertita a 10 GHz dall' "UP Converter" per essere inoltrata nella parabola di trasmissione. In ricezione, il processo è esattamente l'incontrario.

In un ponte radio digitale attuale, i segnali audio e video vengono inseriti un una apparecchiatura chiamata "Encoder". Questi trasforma i segnali audio/video in entrata, in un flusso digitale in uscita chiamato "ASI". Naturalmente se in sede vi sono 2 regie (Emittente 1, Emittente 2), quest'ultima entrerà in un'altro "Encoder", generando la propria ASI. Infine entrambe le ASI entrano in un'altra apparecchiatura chiamata "Multiplexer", che accetta le due ASI in ingresso, generando in uscita un'unico flusso digitale sequenziale chiamato sempre ASI ma contenente entrambe le trasmissioni delle due emittenti. Qui è possibile impostare gli LCN di riconoscimento per ogni emittente.
In seguito, l'ASI entra nel modulatore ASI/IF, generando una IF a 70 MHz modulata però in QPSK e non più in FM. La rimanente parte del ponte radio per salire in frequenza a 10 GHz, è identica all'analogico.
In ricezione il processo è esattamente l'incontrario di cui viene utilizzato l'ASI completo contenente entrambe le emittenti. Nel caso in ricezione si volesse separare le due emittenti in due flussi ASI distinti, occorrerà un "disaffasciatore" o "demultiplexer", che accetta in ingresso l'ASI composito, e consegna in uscita le due ASI separate.

Se nel ripetitore vi è un canale analogico, ed è alimentato da un ponte analogico in FM, localmente dal ricevitore occorre estrarre l'audio e il video dal demodulatore per inserirli nel trasmettitore locale VHF/UHF PAL BG, ed effettuare le opportune regolazioni di deviazione audio, profondità di modulazione video, etc. per il canale di emissione.

Se nel ripetitore vi è un canale digitale, ed è alimentato da un ponte radio digitale in QPSK, localmente dal ricevitore occorre utilizzare solo l'ASI composita prodotta dal demodulatore IF/ASI. Quest'ultima viene inserita direttamente nel trasmettitore locale VHF/UHF COFDM, per l'emissione locale senza possibilità di intervento nella regolazione audio e video.

Se nel ripetitore vi è un canale digitale, ed è alimentato da un ponte radio analogico in FM, localmente occorre estrarre l'audio e il video dal demodulatore, per inserirli in un "encoder" in postazione. l'ASI prodotta dall'encoder viene inserita direttamente nel trasmettitore come sopra, però questa volta senza possibilità di attribuire un LCN, a meno che non si utilizzi un multiplexer anche per una singola ASI.
 
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aston ha scritto:
...Volevo tutta via proporre una cosa, dopo aver preso spunto da ricezione di un mux rai molto distante proveniente da altra regione , da parte del nostro amico del forum ( arretium ) se e' fattibile installare nei singoli siti di trasmissione una sorta di >ID digitale in modo che magari con lo strumento di misura se ne possa scoprire l esatta ubicazione ..Non so magari sarebbe utile pure per mettere a punto un sistema ricevente usando antenne piu o meno direttive per eliminare e/o selezionare quel tipo ripetitore rispetto ad un altro.Che ne pensate ?

Ciao Aston, già esiste nei trasmettitori digitali ed è chiamata "Cell ID", ed è un parametro che viene trasmesso, però è un formato numerico per cui occorrerebbe avere una mappa numerica dei ripetitori, e non è detto che emittenti diverse possano avere parametri identici.
 
Grazie Bts sei stato Meraviglioso nella spiegazione tecnica...
Quindi volendo ,se ci fosse una sorta di database all interno di un misuratore di campo, si potrebbe, ad esempio, sapere qual e' il trasmettitore fuori dall intervallo di guardia e da eliminare..( se possibile : ) )
 
Piova ha scritto:
Uhm, alla postazione ci sono due tralicci che presentano le seguenti caratteristiche, uno dei quali è di recente costruzione...
Le foto sono le seguenti
Questo è il traliccio con sola pannellatura UHF (quindi sicuramente non RaiWay)
Foto 1
Poi c'è il traliccio nuovo nuovo che è quello più "completo"
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Ed infine c'è il traliccio più alto e isolato (del quale non ho foto ravvicinate :(), che qui si vede in una foto d'insieme del tutto
Foto 5

Scusa Piova se mi accorgo solo ora delle tue foto sul Penegal.

Sono però in grado di risponderti solo sulle foto che hai riunito ai numeri 2, 3 e 4. Questi sono gli impianti RAI/RAS sulla parte del Penegal che si chiama Largadana: il nuovo traliccio, che sostituisce quello vecchio (ora smontato) più basso, e le parabole dei ponti radio RAI/RAS. Una di queste parabole fa parte del ponte Patscherkofel (Innsbruck)(ORF-ORS) - Cima Capra (RAS) - Penegal (RAI-RAS) che porta (o portava, se ora usano i satelliti) i programmi da CH/A/D al Penegal.
Il Penegal è l'impianto da cui si alimentano gli altri impianti RAS o RAI o in uso di entrambe RAI/RAS nella Provincia di Bolzano.
 
Amici, mi accodo a questa discussione, perchè vorrei sapere a cosa servono queste antenne.

Sono 2 siti diversi.

Vi posto le foto e spero che si capisca.

Antenne1:


Uploaded with ImageShack.us

Antenne2:


Uploaded with ImageShack.us

Scusate per la qualità delle immagini:icon_redface:
 
Ciao gherardo e grazie della risposta.

Per quanto riguarda i "ponti di trasferimento" è riferito ad segnali tv?
 
puo essere di tutto, vedendo non si puo dire.. viaggiano in Ghz molto fuori banda. da notare quella che sembra una antenna yagi in cima al traliccio che invece é un parafulmine.
 
nella prima foto sono sicuramente ponti telecom per collegare la centrale sottostante dotata di connessione in Fibra ad altre centrali non dotate di connessioni in fibra :icon_cool: per la seconda non saperi dirti
 
peccato non me lo apre...comunque anche qui ne abbiamo uno, quello di radio monteceneri ( rsi reteuno ) in onde medie che come molte altre emittenti europee operanti in onde medie e corte sono stati spenti...adesso il traliccio del ceneri ( 220 m. ) é stato affittato sempre sui 558 Khz da una radio russa che nonostante la potenza ridotta si sente almeno fino a milano.http://usenet.it.rooar.com/showthread.php?t=5090286
 
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Come distinguere un ripetitore TV da uno di telefonia?
Ho guardato le foto lungo il thread ma non sono riuscito a capire.
 
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