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"This is it" il docu-musical su Michael Jackson, SkyCinema1 30 settembre

Anakin83

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Castellinaldo (CN)
Michael Jackson muore in scena come in un dramma shakespeariano. Suicidio, overdose, arresto cardiaco? Il sesso, le (presunte) molestie, la fama. C’è tutto, come in un film hollywoodiano. C’è una grande villa, una stanza piena di indizi, un corpo nudo sul letto, la polizia che indaga, la folla che spinge fuori e oltre i nastri, l’autopsia, le (inverosimili) ipotesi del decesso, le esequie, quelle pubbliche e quelle private. Muore così il 25 giugno a Los Angeles e a un mese dal suo concerto londinese, Michael Jackson, Re del Pop, che resisteva al tempo danzando.

Ma il sadismo della stampa e dello spettatore vuole sopra ogni cosa che il morto resti in scena a ciondolare sul patibolo mediatico, senza il conforto di potersene mai davvero andare via. Corpo conteso, eredità (artistica e sostanziale) reclamata, immagine contestata, l’artista dell’Indiana non trova pace, ostinatamente e barbaramente esposto alla luce del racconto. La sua vita e la sua morte vengono catturate e imbrigliate dentro una cronaca volgare e indecente. Poi arriva in sala Michael Jackson’s – This is it di Kenny Ortega, si spengono le luci e inizia un altro film che potrete (e dovete) vedere in tutte le sale del mondo per quindici giorni. Poi verrà annullato, come un concerto in un giorno mesto di pioggia.

Diretto e prodotto da Ortega con il supporto della Fondazione Michael Jackson, il documentario pop del regista californiano è uno sguardo privato sul concerto che avrebbe, ci potete giurare, rivoluzionato l’arte dello stare in scena. Declinando l’approccio biografico, le interviste, gli sballi, le strade percorse o i negozi visitati, l’autore mette ai nastri di partenza una lucida, tirata e micidiale macchina del pop che si chiama(va) Michael Jackson, regalando ai suoi spettatori quello che sarebbe stato l’ultimo tour dell’artista e offrendogli un punto di vista (im)possibile su tutte le prove provate, sofferte, sudate. Non appena Michael entra sulla scena, in giacca in silver e simultaneamente nera, meraviglia del découpage, gli occhi si spalancano e l’anima si desta. Adesso esistono soltanto il gesto, il volto, il corpo, la musica, la parola, il tono, l’emozione. Come il suo man in the mirror, Jackson risponde con uno sguardo d’intesa alla sua immagine speculare.

Da Bad a Thriller, da Billie Jean a Go to be there, da Smooth Criminal a I just can’t stop loving you, M. J. si muove agile, esperto e sinuoso, battendo il tempo in un’esecuzione perfetta che provoca emozioni autentiche. Perché la bravura tecnica, come suggeriscono le coreografe addette alle selezioni dei ballerini che faranno corona intorno all’artista, non è sufficiente per concretizzare un sogno e raggiungere “la prima fila” nello show. Soltanto undici ballerini proveranno la singular sensation in costumi dorati e cilindro, soltanto la prima linea accompagnerà Jackson sul palco e ne sarà la sua osservante e reverente emanazione, moltiplicata all’infinito come negli specchi di Chorus Line e grazie alla magia del green screen. Dopo aver personalmente promosso gli elementi più meritevoli, l’artista avvia lo show, rigorosamente cronometrico e superbamente coreografico, costringendo la macchina da presa da creatrice dello spettacolo a spettatrice dell’esibizione.

Lo schermo diventa allora tutta una scoperta: M. J. allarga le braccia e muove le mani come un direttore d’orchestra in un teatro di marionette e di talenti, dentro uno spettacolo fondato sulla centralità della danza e di un artista in grado di avere vita sulla scena e di distruggere gli automatismi quotidiani del corpo, creando una diversa qualità di energia, visibile anche in situazioni di immobilità. Dietro l’impressione di facilità e naturalezza, lo spettatore scoprirà una mania di perfezionismo assoluta ("Le prove servono a questo"), sempre nobile, sempre garbata. Il momento più poetico è il virtuosistico assolo su Billie Jean, mentre ballerini e stelle stanno a guardare. Guardano espandersi il suo mito leggero e impalpabile, la dimensione espressiva della sua anima, la verità di un corpo che balla "ricomposto" (da Ortega) nel modo e nel luogo giusto. This is it. That is it.
 
Lo registrerò perchè stasera c'è la Juve :D
Speriamo in un buon HD, soprattutto per quanto riguarda l'audio, visto che stiamo parlando di MICHAEL JACKSON
 
Anche a me non interessa granchè, ma ieri sera facendo zapping sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità audio (pur avendo delle 'semplici' Creative per PC adattate alla meno peggio per la TV) :)
 
A prescindere dal punto di vista artistico, l'audio dts sul DVD é qualcosa di
e s p l o s i v o...

Spero che la "ricodifica" Dolby digital operata da sky non lo penalizzi troppo...

Per gli appassionati di MJ un consiglio "superfluo": procuratevi il DVD o il Blu-Ray (ora a basso prezzo)...
 
Sono rimasto veramente impressionato dal film documentario, è un vero testamento del grande MJ, quello che stava preparando per il suo ultimo concerto sarebbe stato davvero GRANDE!!! Un film che non può assolutamente mancare l'amante della musica con la M maiuscola, che rende MJ immortale:crybaby2:
qualità hd buona;)
 
nel complesso quailta video nella normalità...ho visto di meglio...cmq nelle scene buie e di penombre comparivano gli aloni di pixel in movimento....mahhhhhhhhhhhhhh sia su cinema1hd che su cinema+1hd...ciaoooooooo...ma un film decente (parlo di qualia video) senza aloni e con una normale qualita video degna dell'alta definizione la vedremmo mai?
 
l'ho registrato e non ho notato questi aloni.... l'hd era buono,niente di eccezionale ma buono. L'audio con il mio impianto era di buon livello.. non ho il BD per fare il confronto...
 
Cosa intendete di preciso per "aloni"? Perchè in "Up" in alcune scene (ad esempio con diverse tonalità di verde) vedevo proprio le varie tonalità, non una sfumatura uniforme... è questo l'effetto alone di cui parlate? Perchè io avevo 'incolpato' la mia tv lcd (non so chi mi ha detto che è una pecca degli LCD).

Mi chiarite le idee?
 
per quel poco che ho visto a me l'hd pareva ottimo...anzi mi ha sorpreso...ovviamente la qualità era incostante anc eper degli inserti non recenti...ma le scene di Jackson sul palco che prova erano eccellenti
 
molto bene il docu-movie su michael jackson e skycinema 1 supera la7 ;)

Sui canali Cinema, sono stati 769.585 gli spettatori unici che si sono sintonizzati per il film-documentario in prima tv ''Michael Jackson's This is it'', in onda dalle 21 su Sky Cinema 1 e Sky Cinema+1 (entrambi in Standard Definition e in High Definition).
 
Homer crociato ha scritto:
vedrò di evitarlo :crybaby2:

un film testamento del grande MJ!
non capisco il perchè di tutto questo negativismo...
 
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