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Antitrust Ue: Indagini su Dtt in Italia

Elia

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La Commissione europea ha deciso di avviare un'indagine approfondita nei confronti dei finanziamenti pubblici concessi in Italia per l'acquisto di decoder digitali nel 2004-2005. Lo ha reso noto Jonathan Todd, portavoce del commissario europeo per la concorrenza Neelie Kroes. L'inchiesta formale avviata dall'Antitrust Ue è il primo passo della procedura per gli aiuti di Stato prevista dalle norme comunitarie.

Le misure nel mirino prevedono la concessione di contributi a coloro che acquistano decoder che captano i programmi trasmessi con la tecnologia digitale. Tali aiuti tuttavia, scrive Bruxelles nella nota, ''non sono neutrali dal punto di vista tecnologico in quanto, sebbene concessi per i decoder che utilizzano la tecnologia via cavo, non riguardano quelli che utilizzano la radiodiffusione satellitare''. L'indagine aperta dall'Antitrust Ue mira dunque ad accertare se tali incentivi abbiano falsato la concorrenza. ''La Commissione Ue - sottolinea nella nota il commissario Ue per la Concorrenza Neelie Kroes - è risolutamente impegnata a promuovere il passaggio verso il digitale e incoraggia l'interoperabilità''. Ma, avverte Kroes ''gli aiuti pubblici devono evitare inutili distorsioni della concorrenza tra le piattaforme terrestri, via cavo e satellitari''. In questo caso, prosegue il commissario Ue, ''sembra che i contributi aiutino gli operatori dei canali televisivi a entrare nel mercato della Tv a pagamento''. Erano state Europa 7 e Sky Italia a denunciare il caso a Bruxelles.

Gli aiuti nel mirino riguardano il 2004-05, quando l'Italia concesse circa 200 milioni di euro per l'acquisto o l'affitto di decoder digitali, senza notificare la misura a Bruxelles. Si tratta di incentivi in favore dei decoder interattivi che consentono la ricezione di programmi trasmessi con tecnologia digitale terrestre o via cavo. ''Anche se i beneficiari diretti dei contributi sono i consumatori finali - sostiene la Commissione Ue - le misure potrebbero avvantaggiare indirettamente i radiodiffusori e gli operatori delle reti terrestri''. In particolare, tale misura, ''sembra favorire - spiega l'esecutivo Ue - gli operatori terrestri già presenti sul mercato''.

L'indagine avviata dalla Commissione non riguarda la versione modificata di aiuti per l'acquisto di decoder contenuta nella Finanziaria 2006. La nuova misura, si legge nella nota, va notificata a Bruxelles per essere esaminata separatamente.

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