Su Baby Driver hai ragione: troppo fighetto e fracassone per pensare che non fosse più adatto su Rai 2 o forse Rai 4(dico forse nel senso che Rai 4 ha cambiato facce tante volte e un Baby Driver accanto a serial come Private Eyes è omogeneo,lo è meno in rapporto ad altri,come La vendetta di un uomo tranquillo e Contrattempo).
Su Blade Runner 2049,mmmh, la vedo diversamente. Rai 3 trasmise a suo tempo in prima TV anche un'altra pellicola di fantascienza di Denis Villeneuve,Arrival, e fece non benissimo a trasmetterlo. E' un ottimo regista,sia dal punto di vista stilistico che contenutistico: e si è trattato di due film entrambi molto ma molto stratificati,con vari piani di lettura e plot di elevatissimo spessore culturale. Perfettamente idonei per Rai 3,a mio avviso:considerare Blade Runner 2049 un "riempitivo" per Rai 3 mi sembra fare un torto al film e alla scelta operata.
Hai menzionato Telesogni,una trasmissione che seguivo regolarmente,speziata e non urlata,con il bravo Claudio Ferretti a fare da sornione chaperon.Andando più a ritroso potrei menzionare "Tortuga",non so chi se la ricorda. Era un rotocalco culturale ad opera del Dipartimento Scuola Educazione che andava su Rai 3 nell'ultima decade dello scorso secolo durante la mattina,dalle 7 fino alle 11 circa. Curato da Roberto Costa,con la regia di Loris Mazzetti (fedelissimo collaboratore di Enzo Biagi),era diretto da due finissimi ed eleganti conduttori,Piera Rolandi e Alberto Sinigaglia. A dispetto del marchio DSE che poteva indurre taluni alla fuga,era invece un contenitore godibiilissimo,con tante perle disseminate qua e là; un vero zibaldone ricco di servizi culturali nel senso non tedioso del termine e che variavano dalla storia alla musica (anche contemporanea certo,al punto che credo sia stato tra i pochissimi ad occuparsi p.es di Leonard Cohen),dall'archeologia al cinema,dal teatro ai fumetti. Era un'isola felice,destinata a non durare a lungo,sia per l'orario (3/4 del pubblico papabile era out per lavoro o studio...) sia per la scarsa lungimiranza politica e dirigenziale.
Hai fatto bene a citare Magazine 3,tacciata a torto di snobismo e "refugium peccatorum" di un Daniele Luttazzi ancora se possibile più linguisticamente eversivo che non successivamente: c'era un florilegio di trasmissioni originali,capistruttura all'altezza,direttori di rete fuori dall'ordinario e,anche,fattore non secondario,la non presenza dei "social network" e un minor deterioramento dei gusti e del pubblico.
Occorrerebbe un minor asservimento a quella vera presa per i fondelli data dal rilevamento degli ascolti,una maggiore propensione a sperimentare e rischiare,un coinvolgimento dei migliori talenti nel contaminare,un maggior spirito sottotraccia in grado di detonare e capovolgere lo status quo...
Vabbè...vado a riascoltarmi "Il Bombarolo" di Faber