Paolo1969
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Ieri, mio cugino mi ha informato di un disservizio creato da SKY. Alla fine di maggio, ha inviato tramite raccomandata A. R., la richiesta di recesso immediato, specificando nella lettera il decreto bersani, quindi pagando il costo operatore. Qualche giorno fa, arriva a sopresa la lettera del recupero crediti che pretende anche il pagamento del mese di luglio, perché il contratto scadeva il 31 luglio. Chiamo il call center SKY e l'operatore mi dice che la richiesta che risulta a loro è di "disdetta" e non di "recesso", e in ogni caso essendo la richiesta inviata il 27 maggio, ma da loro elaborata il 3 giugno, anche in caso di recesso, comunque sarebbe stato obbligato anche a pagare Luglio. Faccio presente all'operatore che la cosa che sta dicendo è inesatta e comunque hanno sbagliato a lavorare la pratica. Chiamo il servizio clienti del recupero crediti, per rassicurare del pagamento, previa contestazione della fattura, e loro mi fanno sapere (avendo tutta la pratica), che SKY è in torto, perché non ha effettuato il recesso ma la disdetta, e che vale (come dovrebbe essere), la data del timbro postale e non la data in cui loro lavorano la richiesta, altrimenti in caso di disservizi delle poste, il cliente sarebbe obbligato a pagare non avendo più il servizio o non volendolo? Gentilmente mi rifanno i conti di quanto mio cugino deve (quindi il mese di giugno, più le spese), perché aveva bloccato il RID, per trasferirlo sull'altro abbonamento dell'abitazione in cui è adesso, e mi rassicura che una volta inviato il bollettino postale, il debito sarà saldato senza conseguenze, e critica SKY per le procedure adottate. Io ringrazio per la collaborazione e saluto, cosa che non ho fatto con l'operatore SKY. E' proprio vero, se non stai sempre con gli occhi aperti, cercano sempre di fregarti. 
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