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mosquito
Salve,
in riferimento alla richiesta di Elettrodoc, cercherò di esporre su come conoscere la quantità di energia necessaria per una corretta ricezione DVB-T, e potersi stilare una tabella personalizzata anche con Excel. Cercherò inoltre di esporla in maniera esaustiva e consona anche per i non addetti ai lavori, minimizzano i calcoli da eseguire. Spero di riuscirci.
In primis, occorre evidenziare che il DVB-T è una trasmissione digitale, e come tale và trattata.
Come ben sappiamo, tutto ruota intorno al discorso che un segnale per essere utile, deve essere necessariamente al di sopra di una certa quantità rispetto al rumore.
Normalmente, e in generale, viene utilizzato il parametro C/N (Carrier/Noise), che sta a significare il rapporto (in dB) che c'è tra la portante utile e il rumore, senza tener conto dei fattori di rumore del segnale, ma di rilevazione strumentale.
Nella trasmissione digitale il C/N viene sostituito dall'Eb/N0. E' una misura analoga, ma si differenzia dai parametri, ossia "Energia per bit/Rumore complessivo". Questo significa che ogni bit della modulazione, ha bisogno di un certo quantitativo di energia oltre il rumore per essere decodificato correttamente se è un "1", oppure uno "0".
Andando oltre a formule che comprenderebbero pagine di testo, brevemente affermiamo che la modulazione adottata nella quasi totalità delle emittenti televisive, è la 64 QAM, e per un segnale che ci permette di avere un BER di 10e-4 (quantità corretta in entrata per ottenere, dopo Viterbi e Reed-Solomon, un segnale privo di errori), occorre un Eb/N0 di 17 dB, ossia l'energia per bit deve essere di 17 dB oltre al rumore nel complesso che andremo a vedere.
Quando si tratta di segnali digitali, tutti i parametri vengono intesi come potenza, e quindi espressi nella quasi totalità di previsione in dBW, ma per semplicità il tutto verrà convertito in dBuV, unità molto familiare.
Cominciamo quindi a stabilire l'N0 ossia il rumore, che è il divisore del rapporto.
L'N0 è stabilito da :
N0 (dBW) = 10 log K + 10 log Teq + 10 log B + 10 log F, dove :
K = Costante di Kelvin 1.37 x 10e-23
Teq = 290 K temperatura di rumore equivalente per antenna puntata su angoli bassi
F = Cifra di rumore dell'apparato ricevente in dB
B = Banda occupata dal canale, 8 MHz (UHF), 7 MHz (VHF).
Sul parametro "F" ci sarebbe un pò da parlarne, ma diciamo che è il rumore che introduce l'apparato ricevente nel suo complesso a radiofrequenza, ossia il tuner. Nelle apparecchiature professionali, tale parametro si assesta intorno ai valori da 4 a 7 dB. Nel proseguo dei calcoli (volendo essere benevoli), prendiamo per buono un valore di 10 dB per le apparecchiature commerciali.
Quindi il parametro N0 assume i valori di :
N0 = 10 log(K) + 10 log(Teq) + 10 log(B) + 10 log (F) = -125 dBW, ossia 12 dBuV.
Questo è il valore del livello di rumore che si presenta dopo il mixer del tuner all'ingresso del demodulatore del ricevitore oppure del televisore con tuner incorporato.
Come abbiamo precedentemente citato, per raggiungere un Ber di 10e-4 occorre che l'energia per bit sia 17 dB più alta del rumore calcolato, e quindi :
Eb = 12 dBuV + 17 dB = 29 dBuV
Questo è il valore dell'energia necessaria a prescindere dalla frequenza, e in base al rumore stimato, per raggiungere il valore Eb/No di 17 dB a 64 QAM. Le differenze di correzzione d'errore introdotte nella modulazione (FEC), hanno poca importanza in quanto differenziano, dal minimo al massimo valore, di circa 2 dB, ininfluenti ai fini di una corretta valutazione di ricezione domestica e margine di ricezione.
Essendo sia i trasmettitori che le antenne di un ripetitore con un'impedenza caratteristica di 50 Ohm, rilevando il segnale con un'antenna a 75 Ohm il livello sarà più alto di 1,76 dB, e quindi Eb = 29 dBuV + 1,76 dB = 30,76 dBuV, che arrotondiamo per comodità a 31 dBuV.
Quello che fà variare tale valore in base alla frequenza, è la densità per metro quadrato, ossia la trasformazione da dBuV in dBuV/m. Quest'ultimo parametro viene sommato al predente valore di 31 dBuV in base alla frequenza, ed è stabilito da :
Q = 20 log(V) - 31.54, dove V è la frequenza in MHz.
Quindi, ad es., per il canale 21 UHF sarà 22 dB, mentre per il canale 60 UHF 26 dB.
Ipotizzando di calcolare il CH 60 UHF, avremo :
Eb = 31 dBuV + 26 dB = 57 dBuV/m.
Quest'ultimo valore è chiamato "campo", ed è il valore minimo richiesto prima ancora di utilizzare un'antenna per riceverlo.
Come ben si sà, per poter ricevere un "campo" elettromagnetico e valutarlo, dobbiamo necessariamente fare uso di un'antenna per captarlo nell'aria. Tutte le antenne di uso domestico, hanno un guadagno che può variare in base alla tipologia e al numero di elementi.
Prendendo in esame una classica yagi da 10 dB e il segnale precedentemente calcolato, misureremo un livello di 57 + 10 = 67 dBuV/m, ovvero 31 + 10 = 41 dBuV.
Quando rileveremo strumentalmente tale valore sul CH 60 UHF, significa che avremo in antenna un campo di 41 dBuV - 10 dB (guadagno antenna) = 31 dBuV, ossia giusto per un Ber di 10e-4. Ma attenzione perchè tale livello è il minimo per la qualità richiesta, e appena si scende al di sotto anche di poco, la qualità scende logaritmicamente, pertanto occorre sempre avere un margine in più, ossia il cosiddetto "margine di ricezione".
E' utile quindi avere sempre un margine in più di circa 10 dB.
A volte si può cadere in errore con antenne molto performanti. Ipotizzando di utilizzare un'antenna ad alto guadagno di 16 dB, e ricevendo un segnale di 44 dBuV, ovvero 44 + 26 = 70 dBuV/m sempre sul CH 60, non si è nelle condizioni ottimali. Infatti 44 dBuV - 16 dB = 28 dBuV, e quindi un "campo" che non permetterà di avere l'energia per bit necessaria per un Ber di 10e-4.
Spero che tale spiegazione possa tornare utile.
in riferimento alla richiesta di Elettrodoc, cercherò di esporre su come conoscere la quantità di energia necessaria per una corretta ricezione DVB-T, e potersi stilare una tabella personalizzata anche con Excel. Cercherò inoltre di esporla in maniera esaustiva e consona anche per i non addetti ai lavori, minimizzano i calcoli da eseguire. Spero di riuscirci.
In primis, occorre evidenziare che il DVB-T è una trasmissione digitale, e come tale và trattata.
Come ben sappiamo, tutto ruota intorno al discorso che un segnale per essere utile, deve essere necessariamente al di sopra di una certa quantità rispetto al rumore.
Normalmente, e in generale, viene utilizzato il parametro C/N (Carrier/Noise), che sta a significare il rapporto (in dB) che c'è tra la portante utile e il rumore, senza tener conto dei fattori di rumore del segnale, ma di rilevazione strumentale.
Nella trasmissione digitale il C/N viene sostituito dall'Eb/N0. E' una misura analoga, ma si differenzia dai parametri, ossia "Energia per bit/Rumore complessivo". Questo significa che ogni bit della modulazione, ha bisogno di un certo quantitativo di energia oltre il rumore per essere decodificato correttamente se è un "1", oppure uno "0".
Andando oltre a formule che comprenderebbero pagine di testo, brevemente affermiamo che la modulazione adottata nella quasi totalità delle emittenti televisive, è la 64 QAM, e per un segnale che ci permette di avere un BER di 10e-4 (quantità corretta in entrata per ottenere, dopo Viterbi e Reed-Solomon, un segnale privo di errori), occorre un Eb/N0 di 17 dB, ossia l'energia per bit deve essere di 17 dB oltre al rumore nel complesso che andremo a vedere.
Quando si tratta di segnali digitali, tutti i parametri vengono intesi come potenza, e quindi espressi nella quasi totalità di previsione in dBW, ma per semplicità il tutto verrà convertito in dBuV, unità molto familiare.
Cominciamo quindi a stabilire l'N0 ossia il rumore, che è il divisore del rapporto.
L'N0 è stabilito da :
N0 (dBW) = 10 log K + 10 log Teq + 10 log B + 10 log F, dove :
K = Costante di Kelvin 1.37 x 10e-23
Teq = 290 K temperatura di rumore equivalente per antenna puntata su angoli bassi
F = Cifra di rumore dell'apparato ricevente in dB
B = Banda occupata dal canale, 8 MHz (UHF), 7 MHz (VHF).
Sul parametro "F" ci sarebbe un pò da parlarne, ma diciamo che è il rumore che introduce l'apparato ricevente nel suo complesso a radiofrequenza, ossia il tuner. Nelle apparecchiature professionali, tale parametro si assesta intorno ai valori da 4 a 7 dB. Nel proseguo dei calcoli (volendo essere benevoli), prendiamo per buono un valore di 10 dB per le apparecchiature commerciali.
Quindi il parametro N0 assume i valori di :
N0 = 10 log(K) + 10 log(Teq) + 10 log(B) + 10 log (F) = -125 dBW, ossia 12 dBuV.
Questo è il valore del livello di rumore che si presenta dopo il mixer del tuner all'ingresso del demodulatore del ricevitore oppure del televisore con tuner incorporato.
Come abbiamo precedentemente citato, per raggiungere un Ber di 10e-4 occorre che l'energia per bit sia 17 dB più alta del rumore calcolato, e quindi :
Eb = 12 dBuV + 17 dB = 29 dBuV
Questo è il valore dell'energia necessaria a prescindere dalla frequenza, e in base al rumore stimato, per raggiungere il valore Eb/No di 17 dB a 64 QAM. Le differenze di correzzione d'errore introdotte nella modulazione (FEC), hanno poca importanza in quanto differenziano, dal minimo al massimo valore, di circa 2 dB, ininfluenti ai fini di una corretta valutazione di ricezione domestica e margine di ricezione.
Essendo sia i trasmettitori che le antenne di un ripetitore con un'impedenza caratteristica di 50 Ohm, rilevando il segnale con un'antenna a 75 Ohm il livello sarà più alto di 1,76 dB, e quindi Eb = 29 dBuV + 1,76 dB = 30,76 dBuV, che arrotondiamo per comodità a 31 dBuV.
Quello che fà variare tale valore in base alla frequenza, è la densità per metro quadrato, ossia la trasformazione da dBuV in dBuV/m. Quest'ultimo parametro viene sommato al predente valore di 31 dBuV in base alla frequenza, ed è stabilito da :
Q = 20 log(V) - 31.54, dove V è la frequenza in MHz.
Quindi, ad es., per il canale 21 UHF sarà 22 dB, mentre per il canale 60 UHF 26 dB.
Ipotizzando di calcolare il CH 60 UHF, avremo :
Eb = 31 dBuV + 26 dB = 57 dBuV/m.
Quest'ultimo valore è chiamato "campo", ed è il valore minimo richiesto prima ancora di utilizzare un'antenna per riceverlo.
Come ben si sà, per poter ricevere un "campo" elettromagnetico e valutarlo, dobbiamo necessariamente fare uso di un'antenna per captarlo nell'aria. Tutte le antenne di uso domestico, hanno un guadagno che può variare in base alla tipologia e al numero di elementi.
Prendendo in esame una classica yagi da 10 dB e il segnale precedentemente calcolato, misureremo un livello di 57 + 10 = 67 dBuV/m, ovvero 31 + 10 = 41 dBuV.
Quando rileveremo strumentalmente tale valore sul CH 60 UHF, significa che avremo in antenna un campo di 41 dBuV - 10 dB (guadagno antenna) = 31 dBuV, ossia giusto per un Ber di 10e-4. Ma attenzione perchè tale livello è il minimo per la qualità richiesta, e appena si scende al di sotto anche di poco, la qualità scende logaritmicamente, pertanto occorre sempre avere un margine in più, ossia il cosiddetto "margine di ricezione".
E' utile quindi avere sempre un margine in più di circa 10 dB.
A volte si può cadere in errore con antenne molto performanti. Ipotizzando di utilizzare un'antenna ad alto guadagno di 16 dB, e ricevendo un segnale di 44 dBuV, ovvero 44 + 26 = 70 dBuV/m sempre sul CH 60, non si è nelle condizioni ottimali. Infatti 44 dBuV - 16 dB = 28 dBuV, e quindi un "campo" che non permetterà di avere l'energia per bit necessaria per un Ber di 10e-4.
Spero che tale spiegazione possa tornare utile.
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