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Dvb-h, la tv arriva sul cellulare

Marcellus

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ROMA - L'Italia corre a testa bassa, in vantaggio sul resto d'Europa, verso la nuova Tv sul cellulare che è conosciuta con il nome in codice di Dvb-h. Il via è previsto tra sei mesi ma le grandi manovre sono già cominciate, con l'operatore Tre in pole position a costruire una propria rete. Un altro soggetto molto attivo è Mediaset: pochi giorni fa ha ufficializzato l'acquisto delle frequenze di Sport Italia, da Europa Tv, sulle quali nascerà, entro fine 2006, una nuova rete dedicata alla Tv su cellulare (parallela a quella che Tre sta costruendo). La userà Tim, affittandola da Mediaset, da cui riceverà anche i contenuti. Un accordo simile è in ballo (ma non è ancora ufficiale) con Vodafone.

C'è già un giro di affari da centinaia di milioni di euro: gli operatori e Mediaset stanno scommettendo una grossa posta su una tecnologia che potrebbe anche rivelarsi un flop. Già, perché se in Oriente la Tv su cellulare ha conquistato milioni di utenti, non si sa affatto se piacerà a noi occidentali. I vari operatori e produttori non hanno dubbi: "Crediamo che diventerà il nuovo fenomeno di massa", dice Franco Ferri, responsabile Dvb-h presso Tre. Secondo Nokia Italia, qui da noi svilupperà un mercato da 100 milioni di euro al mese.

Del resto ci credono anche all'estero: sono intenti a costruire la propria rete Dvb-h, in questi mesi, operatori europei (come O2 in Gran Bretagna) e americani (Qualcomm negli USA). Una cosa è certa: il Dvb-h lascerà il segno, in un modo o nell'altro, visto il grande impegno e i tanti soldi profusi dall'industria. Se andrà male, il settore della telefonia mobile europeo (ma soprattutto italiano) avrà un contraccolpo che non sarà facile da digerire. Potrebbe danneggiare i futuri sviluppi del mercato. Se andrà bene, invece, prepariamoci a vedere fiorire una nuova abitudine di massa: la Tv ovunque. Persone con gli occhi incollati allo schermo, nella sala d'aspetto delle stazioni, in treno, in fila agli uffici postali.


Se tutto andrà secondo le previsioni, i cellulari si renderebbero responsabili di un nuovo cambiamento delle consuetudini sociali. Il Dvb-h ha i numeri giusti (in teoria) per riuscirci perché sarà una Tv a tutti gli effetti: fluida, sempre disponibile a chi si sintonizza, con il meglio dei contenuti che arrivano sulle Tv normali più altri preparati ad hoc dagli operatori. Nulla vieta di metterci anche i canali Sky.

La differenza è che il tutto sarà su uno schermo di dimensioni ridotte, ma non si pensi a quelle tipiche di un cellulare normale. Il Dvb-h si avvarrà infatti di cellulari speciali, dotati di schermo con decine di milioni di colori e fino a 3 pollici di diagonale. Così almeno risulta dai prototipi di cellulari dotati di chipset per ricevere i canali Dvb-h. Il primo che arriverà al pubblico sarà, a quanto pare, il Nokia N92. L'azienda finlandese prevede 300 milioni di utenti per questa Tv, nel mondo, entro fine 2006. Saranno pure stime che trasudano ottimismo, ma vengono dal più importante produttore di cellulari al mondo.

Insomma, la nuova Tv Dvb-h sarà certo molto diversa da quella che già gli operatori europei offrono agli utenti sotto forma di download di flussi di video streaming su rete dati Umts e che è caratterizzata da immagini di qualità non alta, poco fluide e disponibili solo a un numero limitato di utenti alla volta. Il Dvb-h invece si avvarrà su una rete apposita e farà viaggiare nell'aria il segnale, su onde radio, con un sistema che è parente della Tv digitale terrestre.

Gli stessi network del digitale terrestre potranno essere usati, con poche modifiche, anche per inviare la Tv ai cellulari. Gli utenti premeranno un pulsante, sceglieranno il canale e vi si potranno collegare, ricevendo il segnale Tv e i contenuti che l'operatore sta diffondendo in quel momento. Ci si immagina che, a farla da padrone sul cellulare, saranno soprattutto i grandi eventi sportivi in diretta. C'è chi sarà in viaggio e non vorrà perdersi il derby. I film, la fiction invece potrebbero occupare i tempi morti mentre si aspetta in fila. Ma la Tv non rischia di consumare tutta la batteria del cellulare? L'industria ha pensato anche a questo, integrando nel Dvb-h un sistema per ottimizzare i consumi energetici. Si aspetta la prova sul campo per valutarne l'efficacia, però.

D'accordo, ma quanto si pagherà? Questo ancora si sa ancora, ma la tecnologia Dvb-h dovrebbe permettere agli operatori di tenere moderati i costi. Secondo uno studio di Nokia, la maggior parte degli utenti è disposta a pagare massimo 5-10 euro al mese tutto compreso, per vedere la Tv senza limiti; è probabile quindi che i servizi futuri saranno su quella fascia di prezzo.

I primi servizi potrebbero arrivare già da quest'estate, con l'operatore Tre. Vi ha investito 220 milioni di euro (con un aumento di capitale), per acquistare Canale 7 dal Gruppo Profit e affidargli il compito di completare una rete Dvb-h che copra il 70 per cento della popolazione entro il 31 maggio 2006. Profit ci lavora già da oltre un anno. Tre avrà a disposizione dai 20 ai 30 canali per il Dvb-h; tra l'altro, vi trasmetterà il calcio: ha preso i diritti di Serie A 2006-2007 da Mediaset e ha un'opzione per la prossima Champions (per un costo di circa 14 milioni di euro). Ha inoltre un accordo con Rai per un canale dove ci sarà una selezione dei contenuti della tv pubblica. Ne acquisterà altri direttamente dai produttori. Tim invece ha deciso di prendere tutto da Mediaset.

"È proprio l'Italia il solo Paese occidentale dove vediamo in massa gli operatori e i broadcaster correre verso il Dvb-h", dice Darren Siddall, vice presidente delle ricerche presso Gartner Group, uno dei principali osservatori di mercato indipendenti. Il tutto, per una coincidenza di fattori: "Il fatto che siete un popolo che ama la televisione e al contempo i cellulari", dice Keen. "Inoltre da voi, a differenza che in Gran Bretagna e altri Paesi, sono già state allocate le frequenze di spettro per il digitale terrestre, che vanno bene anche per il Dvb-h".

Sono le Uhf (Ultra high frequencies). Non è ancora certo che il Dvb-h userà la stessa banda di spettro destinata al digitale terrestre, ma è molto probabile che sarà così, perché sulla parte restante di spettro c'è penuria di risorse e non ci sono frequenze migliori per la Tv su cellulare. L'Autorità Garante delle Telecomunicazioni ci sta pensando, avendo avviato un'indagine a novembre. Deciderà a breve.
http://www.repubblica.it/index.html
 
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