Leggo con sorpresa una nota apparsa sul sito della FRT, che sembra "controcorrente" con quello di cui abbiamo dibattuto fino ad ora in merito al DAB ed al fatto che ben poche Emittenti radiofoniche "credano" davvero in questa tecnologia. Ve la riporto qui sotto:
28-07-2006 DTT: LO SWITCH OFF PIU’ LONTANO CAUSA GRAVI PROBLEMI ALLA RADIOFONIA
Indipendentemente dalle tante questioni sul futuro della tv digitale terrestre, l’ipotizzato spostamento al 2012 dello spegnimento dell’analogico è destinato a creare seri problemi al settore radiofonico.
La legge Gasparri ha stabilito infatti che sino all’attuazione del piano delle frequenze televisive in digitale (evento che può verificarsi solo dopo l’abbandono completo dell’analogico) le attuali utilizzazioni, come il canale 12 in banda III destinato alla radiofonia, continueranno ad essere gestite per la sperimentazione sul digitale televisivo.
L’occupazione temporanea di parte di tale banda, utilizzata quasi totalmente dalla Rai per i propri programmi tv, poteva avere un senso al momento dell’approvazione della legge, quando era stabilito un termine di spegnimento al 2006, con lo spostamento al 2008 già scricchiolava, ma diventa inaccettabile nel momento in cui i tempi si allungano e di tanto. Indipendentemente dalla migliore qualità della banda III e pur essendovi comunque frequenze disponibili in altre bande, non vi sarà mai capienza per tutti gli attuali operatori finchè la radiofonia non sarà entrata in possesso delle risorse tecniche previste dal piano di ripartizione delle frequenze e che a livello internazionale, soprattutto dopo la recente conferenza di Ginevra, le vengono riconosciute di diritto.
In tal modo, nel momento in cui l’intero mondo della comunicazione va verso il digitale, la radio è l’unico mezzo che non può essere partecipe di tale processo di trasformazione per impedimenti tecnico-operativi, rischiando così di diventare l’ultima ruota del carro del sistema.
Ed è una questione che le radio della FRT intendono portare all’attenzione delle istituzioni, auspicando una soluzione immediata del problema.
E' una prospettiva diversa, un'associazione che rappresenta tante radio chiede a gran voce di liberare frequenze per passare al digitale radiofonico... A questo punto, la domanda mi sorge ovvia: ma allora le radio lo vogliono o no questo DAB? Solo EuroDAB funziona abbastanza bene (anche se la copertura è ferma da tempo), la RAI pare aver rinunciato definitivamente alla sperimentazione, mentre tra le altre Radio c'è chi ci ha provato, ma poi è ritornata a trattare frequenze in FM... Ma da quel che leggo, sembra che il digitale radiofonico qualcuno lo voglia... finalmente! La situazione di stallo in Italia è dovuta, quindi, solo ad una questione normativa? E, prima o poi, riusciremo anche la nostra radio italiana potrà digitalizzarsi, con tutti i vantaggi connessi a ciò?
Lancio a voi la palla, se vorrete aggiungere qualche riflessione! ::
28-07-2006 DTT: LO SWITCH OFF PIU’ LONTANO CAUSA GRAVI PROBLEMI ALLA RADIOFONIA
Indipendentemente dalle tante questioni sul futuro della tv digitale terrestre, l’ipotizzato spostamento al 2012 dello spegnimento dell’analogico è destinato a creare seri problemi al settore radiofonico.
La legge Gasparri ha stabilito infatti che sino all’attuazione del piano delle frequenze televisive in digitale (evento che può verificarsi solo dopo l’abbandono completo dell’analogico) le attuali utilizzazioni, come il canale 12 in banda III destinato alla radiofonia, continueranno ad essere gestite per la sperimentazione sul digitale televisivo.
L’occupazione temporanea di parte di tale banda, utilizzata quasi totalmente dalla Rai per i propri programmi tv, poteva avere un senso al momento dell’approvazione della legge, quando era stabilito un termine di spegnimento al 2006, con lo spostamento al 2008 già scricchiolava, ma diventa inaccettabile nel momento in cui i tempi si allungano e di tanto. Indipendentemente dalla migliore qualità della banda III e pur essendovi comunque frequenze disponibili in altre bande, non vi sarà mai capienza per tutti gli attuali operatori finchè la radiofonia non sarà entrata in possesso delle risorse tecniche previste dal piano di ripartizione delle frequenze e che a livello internazionale, soprattutto dopo la recente conferenza di Ginevra, le vengono riconosciute di diritto.
In tal modo, nel momento in cui l’intero mondo della comunicazione va verso il digitale, la radio è l’unico mezzo che non può essere partecipe di tale processo di trasformazione per impedimenti tecnico-operativi, rischiando così di diventare l’ultima ruota del carro del sistema.
Ed è una questione che le radio della FRT intendono portare all’attenzione delle istituzioni, auspicando una soluzione immediata del problema.
E' una prospettiva diversa, un'associazione che rappresenta tante radio chiede a gran voce di liberare frequenze per passare al digitale radiofonico... A questo punto, la domanda mi sorge ovvia: ma allora le radio lo vogliono o no questo DAB? Solo EuroDAB funziona abbastanza bene (anche se la copertura è ferma da tempo), la RAI pare aver rinunciato definitivamente alla sperimentazione, mentre tra le altre Radio c'è chi ci ha provato, ma poi è ritornata a trattare frequenze in FM... Ma da quel che leggo, sembra che il digitale radiofonico qualcuno lo voglia... finalmente! La situazione di stallo in Italia è dovuta, quindi, solo ad una questione normativa? E, prima o poi, riusciremo anche la nostra radio italiana potrà digitalizzarsi, con tutti i vantaggi connessi a ciò?
Lancio a voi la palla, se vorrete aggiungere qualche riflessione! ::