http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/economia/pubblicita-tv/pubblicita-tv/pubblicita-tv.html
Secondo una ricerca dell'Iscom, l'83% degli spot
ha un volume più alto del 51% rispetto ai programmi
Pubblicità tv, Gentiloni attacca
"Stop ai messaggi ad alto volume"
ROMA - Alzi la mano chi non si è infastidito quando si è accorto che la pubblicità tra un programma e l'altro ha un volume più alto dei programmi? Ora ad alzare la voce, però, è il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ha presentato i risultati di un'indagine dell'Iscom, l'Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione, sull'aumento del volume sonoro negli spot rispetto al livello della programmazione ordinaria. E il messaggio che lancia non ammette vie di mezzo: "Bisogna fermare la pubblicità televisiva che alza la voce".
L'indagine, a campione, ha riguardato la programmazione di Raiuno, Canale 5 e La7 nel mese di giugno 2006, nella fascia mattutina 8:30-10:30 e nel prime time (20:30-22:30), ed è stata effettuata attraverso misurazioni oggettive, affidate cioè a metodologie e strumentazioni scientifiche, e soggettive, cioè legate a valutatori individuali.
Il risultato va oltre le percezioni dei telespettatori: l'83% degli spot in onda su tutte e tre le emittenti ha un volume più alto rispetto al programma in cui è inserito. In media, l'audio è più alto del 51% rispetto alla programmazione ordinaria. La differenza viene percepita dal telespettatore nel 57% dei casi, in particolare nel 65% per Raiuno e Canale 5 e nel 43% per la La7.
"La pubblicità che alza la voce - ha sottolineato Gentiloni - è una forma di mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori e non credo che, di per sè, aiuti a tenerne desta l'attenzione: si tratta di un comportamento illecito, prepotente e credo anche inefficace rispetto all'obiettivo che si propone".
La diffusione di spot e televendite con un volume più alto rispetto alla normale programmazione è infatti vietata dal Testo Unico della Radiotelevisione che, all'articolo 4, lettera C, comma 1, stabilisce che "le trasmissioni pubblicitarie e le televendite siano riconoscibili e distinte dal resto dei programmi con mezzi di evidente percezione, con esclusione di quelli che si avvalgano di una potenza sonora superiore a quella ordinaria, fermi gli ulteriori limiti e divieti previsti dalle leggi vigenti".
L'illiceità di questo tipo di spot, ha ricordato il ministro, è stata ribadita dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che il 12 luglio 2006 ha approvato una delibera di modifica del Regolamento in materia di pubblicità televisiva e televendite, stabilendo che è "comunque vietato diffondere messaggi pubblicitari e televendite con una potenza sonora superiore a quella ordinaria dei programmi definita in base ai parametri tecnici ed alle metodologie di rilevamento determinati dall'Autorità con apposito provvedimento".
"Sarà la stessa Authority - ha annunciato Gentiloni - a varare entro settembre i meccanismi di sanzione e di validazione per tali illeciti. Naturalmente mi auguro che la nostra iniziativa induca le emittenti a modificare spontaneamente tali comportamenti, annunciando fin dai prossimi giorni di aver abbassato il volume negli spot".
L'indagine dell'Iscom ha preso in considerazione 67 campioni (36 trasmessi la mattina, 31 la sera), 22 dei quali andati in onda su Raiuno, 21 su Canale 5 e 24 su La7. La ricerca si è concentrata su segmenti da 40 secondi, gli ultimi 20 in coda al programma e i primi 20 del messaggio pubblicitario. In 56 casi (18 su Raiuno, 17 su Canale 5 e 21 su La7) le misurazioni oggettive hanno rilevato un aumento del volume, confermato in 32 occasioni dalle valutazioni soggettive (12 su Raiuno, 11 su Canale 5 e 9 su La7). I valutatori individuali hanno dunque confermato il livello audio più elevato negli spot, misurato oggettivamente, nel 67% dei campioni per Raiuno, nel 65% per Canale 5 e nel 43% per La7.
"C'è una perfetta par condicio - ha scherzato il ministro - fra Raiuno e Canale 5". Sempre in base alle valutazioni soggettive, l'aumento del volume è stato percepito di più negli spot in onda la mattina che in quelli serali (58% mattina e 42% sera su Raiuno, 55% mattina e 45% sera su Canale 5, 78% mattina e 22% sera su La7). "I meccanismi sanzionatori per tali comportamenti spettano all'Autorità: devono essere adeguati", ha concluso il ministro. "Mi auguro che nasca una competizione virtuosa tra le emittenti".
(8 agosto 2006)
Secondo una ricerca dell'Iscom, l'83% degli spot
ha un volume più alto del 51% rispetto ai programmi
Pubblicità tv, Gentiloni attacca
"Stop ai messaggi ad alto volume"
ROMA - Alzi la mano chi non si è infastidito quando si è accorto che la pubblicità tra un programma e l'altro ha un volume più alto dei programmi? Ora ad alzare la voce, però, è il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ha presentato i risultati di un'indagine dell'Iscom, l'Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione, sull'aumento del volume sonoro negli spot rispetto al livello della programmazione ordinaria. E il messaggio che lancia non ammette vie di mezzo: "Bisogna fermare la pubblicità televisiva che alza la voce".
L'indagine, a campione, ha riguardato la programmazione di Raiuno, Canale 5 e La7 nel mese di giugno 2006, nella fascia mattutina 8:30-10:30 e nel prime time (20:30-22:30), ed è stata effettuata attraverso misurazioni oggettive, affidate cioè a metodologie e strumentazioni scientifiche, e soggettive, cioè legate a valutatori individuali.
Il risultato va oltre le percezioni dei telespettatori: l'83% degli spot in onda su tutte e tre le emittenti ha un volume più alto rispetto al programma in cui è inserito. In media, l'audio è più alto del 51% rispetto alla programmazione ordinaria. La differenza viene percepita dal telespettatore nel 57% dei casi, in particolare nel 65% per Raiuno e Canale 5 e nel 43% per la La7.
"La pubblicità che alza la voce - ha sottolineato Gentiloni - è una forma di mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori e non credo che, di per sè, aiuti a tenerne desta l'attenzione: si tratta di un comportamento illecito, prepotente e credo anche inefficace rispetto all'obiettivo che si propone".
La diffusione di spot e televendite con un volume più alto rispetto alla normale programmazione è infatti vietata dal Testo Unico della Radiotelevisione che, all'articolo 4, lettera C, comma 1, stabilisce che "le trasmissioni pubblicitarie e le televendite siano riconoscibili e distinte dal resto dei programmi con mezzi di evidente percezione, con esclusione di quelli che si avvalgano di una potenza sonora superiore a quella ordinaria, fermi gli ulteriori limiti e divieti previsti dalle leggi vigenti".
L'illiceità di questo tipo di spot, ha ricordato il ministro, è stata ribadita dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che il 12 luglio 2006 ha approvato una delibera di modifica del Regolamento in materia di pubblicità televisiva e televendite, stabilendo che è "comunque vietato diffondere messaggi pubblicitari e televendite con una potenza sonora superiore a quella ordinaria dei programmi definita in base ai parametri tecnici ed alle metodologie di rilevamento determinati dall'Autorità con apposito provvedimento".
"Sarà la stessa Authority - ha annunciato Gentiloni - a varare entro settembre i meccanismi di sanzione e di validazione per tali illeciti. Naturalmente mi auguro che la nostra iniziativa induca le emittenti a modificare spontaneamente tali comportamenti, annunciando fin dai prossimi giorni di aver abbassato il volume negli spot".
L'indagine dell'Iscom ha preso in considerazione 67 campioni (36 trasmessi la mattina, 31 la sera), 22 dei quali andati in onda su Raiuno, 21 su Canale 5 e 24 su La7. La ricerca si è concentrata su segmenti da 40 secondi, gli ultimi 20 in coda al programma e i primi 20 del messaggio pubblicitario. In 56 casi (18 su Raiuno, 17 su Canale 5 e 21 su La7) le misurazioni oggettive hanno rilevato un aumento del volume, confermato in 32 occasioni dalle valutazioni soggettive (12 su Raiuno, 11 su Canale 5 e 9 su La7). I valutatori individuali hanno dunque confermato il livello audio più elevato negli spot, misurato oggettivamente, nel 67% dei campioni per Raiuno, nel 65% per Canale 5 e nel 43% per La7.
"C'è una perfetta par condicio - ha scherzato il ministro - fra Raiuno e Canale 5". Sempre in base alle valutazioni soggettive, l'aumento del volume è stato percepito di più negli spot in onda la mattina che in quelli serali (58% mattina e 42% sera su Raiuno, 55% mattina e 45% sera su Canale 5, 78% mattina e 22% sera su La7). "I meccanismi sanzionatori per tali comportamenti spettano all'Autorità: devono essere adeguati", ha concluso il ministro. "Mi auguro che nasca una competizione virtuosa tra le emittenti".
(8 agosto 2006)