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L'Europa lancia Giove A

Marcellus

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UNA NUOVA era per le comunicazioni satellitari europee si è aperta questa mattina alle 6.19 quando è partito il primo satellite del progetto Galileo che, una volta completato, darà all'Europa un proprio sistema di navigazione satellitare. Il primo satellite è stato chiamato Giove A, da "Galileo In-Orbit Validation Element", e insieme a un satellite-gemello, Giove B, serviranno per verificare in orbita la validità del progetto. Giove A è stato lanciato dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakhstan per mezzo di un razzo Soyuz. Se dai due satelliti arriveranno indicazioni positive, entro il 2008 ne verranno lanciati altri quattro della serie che, una volta completata, sarà composta da 30 satelliti che voleranno a una quota di circa 23.222 chilometri.

Il primo passo di questo progetto ha come obiettivo quello di sperimentare con i due satelliti Galileo A e B le tecnologie che saranno a bordo di tutti i satelliti. Il primo, in particolare, metterà a punto gli orologi atomici, mentre Galileo B, costruito da un consorzio di industrie europee, tra cui l'italiana Alenia Spazio, si concentrerà sul sistema di trasmissione dati, elemento fondamentale di tutto il progetto. Essi, inoltre, si assicureranno le frequenze di trasmissione che verranno affidate dall'International Telecomunications Union.

Ma a cosa serve il progetto "Galileo"? Esso consentirà a chiunque sarà dotato di un ricevitore, che potrà essere integrato anche nei telefoni cellulari, di ricevere segnali provenienti da diversi satelliti. Questi saranno dotati di un orologio atomico che misura il tempo con estrema precisione, il cui valore sarà continuamente inviato verso Terra. Il ricevitore avrà in memoria le coordinate esatte delle orbite di tutti i satelliti della costellazione. Leggendo il segnale che riceve potrà riconoscere il satellite che lo avrà emesso, determinare il tempo impiegato dal segnale ad essere ricevuto e quindi calcolare la distanza dal satellite. Ricevendo i dati da almeno quattro satelliti il ricevitore sarà in grado di determinare la propria posizione con pochi centimetri d'errore.

Questo spiega l'importanza degli orologi atomici di bordo e dunque perché il primo satellite della serie avrà proprio l'obiettivo di testarli. I satelliti Galileo avranno a bordo due tipi di orologi: quelli atomici al rubidio e quelli all'idrogeno. Sono così precisi che i primi possono ritardare di un secondo ogni milione di anni, i secondi di un secondo ogni 3 milioni di anni. D'altra parte la precisione è indispensabile. Il ritardo di soli pochi nanosecondi (miliardesimi di secondo) infatti, può far sbagliare il posizionamento di un ricevitore a Terra di alcuni metri. Questo errore, in alcuni casi, non è ammissibile.

Con questo progetto l'Europa diverrà indipendente dai due sistemi già esistenti, il GPS (americano) e il GLONASS (russo), che sono stati progettati per scopi militari e che in una qualunque situazione di crisi internazionale possono essere spenti e utilizzati solo dalle nazioni a cui appartengono. I due sistemi comunque, continueranno a inviare i propri dati e questo permetterà di ottenere informazioni estremamente dettagliate.

Ma quali ricadute pratiche si avranno? Saranno molte. Nei trasporti pubblici, ad esempio. Ogni autobus urbano e interurbano, ogni treno o traghetto che sia, potrà essere seguito centimetro dopo centimetro nei loro percorsi e conoscendo la loro posizione sapere se arriveranno puntualmente o meno alle stazioni di servizio. Ciò darà modo anche di far loro evitare aree intasate da traffico e nel caso di incidenti di far giungere quasi in tempo reale i necessari soccorsi.

L'uso dei satelliti Galileo darà un aiuto cospicuo anche alle opere di ingegneria che devono essere tenute sotto costante controllo, come i ponti o le linee ferroviarie. Il più piccolo cedimento infatti, sarà trasmesso immediatamente alle centrali di controllo che potranno intervenire in tempi rapidissimi. Anche l'agricoltura ne trarrà benefici. Il controllo centimetrico degli aerei e dei trattori che diffondono erbicidi o sostanze chimiche di vario genere, impedirà di farli spargere su aree che non ne necessitano, facendo risparmiare enormi somme di denaro.

Ma non è tutto, perché anche il terziario potrà appoggiarsi sui satelliti per trasmettere dati che richiedono estrema sicurezza. Sistemi di criptaggio dei messaggi permetteranno il loro trasferimento da un luogo all'altro della Terra con la certezza che nessuno potrà intercettarli. I costi per lo sviluppo del progetto è stato stimato attorno ai 3,2 miliardi di euro, un investimento paragonabile al costo di circa 150 km di superstrada qualunque e nei prossimi anni darà almeno 100.000 nuovi posti di lavoro in tutta Europa.
http://www.repubblica.it/index.html
 
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