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Televisori Mivar: fine dei programmi il 30 novembre

palebbi

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Poco fa al TG5 hanno dato la notizia che la Mivar chiuderà la produzione dei TV per convertirla in costruzione di mobili se ho capito bene. È da vedere se manterranno il marchio anche per la nuova produzione o se verrà chiuso.
 
E' curioso vedere come convertiranno dei lavoratori che hanno dedicato anni alla produzione e riparazione tv in operai nel settore del legno...
 
E' curioso vedere come convertiranno dei lavoratori che hanno dedicato anni alla produzione e riparazione tv in operai nel settore del legno...

beh di cassoni di legno che utilizzavano per i bestioni in bianco e nero negli anni 70 in magazzino li hanno ancora.
A parte lo scherzare: un marchio storico, peccato.
 
Televisori Mivar: fine dei programmi il 30 novembre.

Chiude la storica azienda abbiatense. La Mivar nacque nel 1945. All'inizio Vichi si dedicò alla produzione di radio. Un milione di televisori l'anno nel periodo di maggiore produttività
«Mivar ormai è finita». Carlo Vichi è seduto alla scrivania nel reparto in cui ha radunato le ultime due linee produttive, magazzino, centro assistenza tecnica e una carpenteria in cui costruisce nuovi tavoli ergonomici ideati da lui stesso. Alla sua sinistra campeggia su un armadietto la foto del suo idolo di sempre: Benito Mussolini. Sulla scrivania l’ultima passione: un libro di Weinberg sulla nascita dell’universo e un libro di astronomia.

Quasi come un condottiero alla fine di una battaglia campale, il padre padrone dell’azienda di via Dante pronuncia con pacatezza quelle parole che nessuno avrebbe mai voluto udire: «Mivar non esiste più». La produzione dei televisori cesserà presto, alla fine di novembre. Al massimo a dicembre.

«Tutto finirà quando avremo esaurito i rifornimenti di componenti. Allora in fabbrica rimarranno alcuni dipendenti impiegati nell’assistenza tecnica e nella manutenzione della fabbrica. In tutto 7 o 8 persone. Gli altri andranno in mobilità». Anche adesso, a 90 anni, negli occhi di Vichi si legge la fierezza di un imprenditore che ha saputo creare dal nulla uno dei miti del made in Italy. Negli anni d’oro per il marchio Mivar lavoravano circa 700 dipendenti e le linee di produzione sfornavano quasi un milione di televisori l’anno. Un record che permetteva a Mivar di contendere il mercato italiano del tv color a colossi come Sony, Philips e Grundig. Ora nell’ultimo fortino in cui Vichi ha radunato i pochi operai rimasti troneggiano pile di televisori invenduti: almeno 26mila.

«Ho resistito finché ne ho avuta la forza. Sempre pagando di tasca mia e senza fare debiti con nessuno. Dal 2000 a oggi ho speso 100 milioni di euro per tenere in vita l’azienda. Non mi pento di nulla. È stato giusto così». Vichi, che ha iniziato la sua attività a Milano costruendo apparecchi radio nella camera da letto che divideva con sua moglie, lascia due grandi fabbriche: la sede attuale e un complesso industriale all’avanguardia completato nel 2000. Non è mai entrato in funzione. «È un complesso industriale unico al mondo, in futuro saranno tutti così», dice con orgoglio Vichi. Che a 90 anni vuole continuare a lavorare: «Per chi ha capito cos’è la vita, la vacanza è una divagazione pericolosa».

Così ha messo in piedi un piccolo reparto in cui vengono prodotti i suoi nuovi tavoli ergonomici. Entreranno mai in produzione? «Mivar cambierà di significato. Non più Milano Vichi Apparecchi Radio, ma Milano Vichi Arredamenti Razionali. Le piace?». Alla nuova passione per i mobili, che non usciranno dal perimetro della Mivar, Vichi ha affiancato lo studio della fisica, dell’astronomia. E della vita nell’aldilà: «Di noi rimarrà solo lo spirito e riusciremo a riconoscerci l’un l’altro per tutto quello che abbiamo fatto in vita. Così conoscerò anche Hitler».

MN Post
 
giusto così.paga la mancanza di investimenti e la testa da caprone del suo proprietario che ancora nel 2000 produceva crt .avrebbe dovuto montare decoder t2 sui tv ancora a febbraio e han rinviato (chiesi via mail)
ora han tv con so android e non avendo una rete di vendita decente a cui far riferimento ora pagano i loro errori fatti per decenni.meglio era se avesse cambiato produzione visto che telefoni e pc tirano ancora. giusto così...resterà un ricordo per tutti visto che tutti hanno avuto un mivar.
 
@ anassimenes


La prossima volta che vedo un commento con quelle frasi ,ti mando a riposo per un po'
 
Mi spiace molto per la Mivar. :'(
Io ne ho tuttora due, un 21 pollici di 18 anni e il "classico" 14 pollici (il mio del '98) che uso ancora in cucina (credo che questo l'abbiamo avuto proprio tutti :D) con ricevitore sat abbinato, perfettamente funzionanti (anche se il primo non lo uso più da tre anni ormai, ogni tanto lo accendo).
Erano comunque semplici, ma funzionali tv. Impareggiabili anche gli schemi dei circuiti del tv allegati: sempre molto dettagliati.
 
Ultima modifica:
Peccato, a me dispiace sempre quando una azienda made in Italy, chiude oppure vende a proprietari stranieri...
Io ho ancora un Mivar 16 M2 in cucina (abbinato ovviamente ad un decoder esterno), perfettamente funzionante. Poi ricordo bene che una volta (qualche anno indietro...) moltissime trasmissioni Rai, che avevano i maxi schermi nello studio, (per intenderci tipo un insieme di schermi messi uno accanto all'altro a formarne uno di dimensioni maggiori), o comunque che avevano televisori e monitor di servizio, erano sempre o quasi di marca Mivar...
 
[...] erano sempre o quasi di marca Mivar...
Ricordo bene anche io... :) Si poteva facilmente notare la grossa "M" del logo. Direi da meta' anni 90 ... fino a primi anni 2000 grosso modo... Li si vedevano anche nelle fiction prodotte dalla Rai.
 
grazie giotag.

per il discorso mivar..esistevano anche sottomarche? dai nonni avevamo ben 2 Minerva gigantesci in legno per poi avere comunque lo schermo da 26'', che penso negli anni 70 80 un 26'' era come adesso avere un 42..
Il Minerva ce l'avevo anch'io e non penso proprio che fosse una sottomarca, ma una marca anche importante.
Nel merito della storia: chiude una ditta importante che ha fatto appunto la storia della Tv in Italia...però un conto è la legittima nostalgia e un conto sperare che si possa aspettarsi che cose del genere facciano ripartire il Paese...la foto famosa è emblematica, non per motivi politici, ma per mostrare che è gente che andava avanti guardando all'indietro...trattandosi di una persona anziana è anche comprensibile e rispettabile, il guaio è che tutta l'Italia è così :eusa_whistle:
Magari avessero chiuso già anni fa tutte le fabbriche anacronistiche e ne fossero sorte altre all'avanguardia, ma forse appunto non saremmo in Italia...
 
Beh, un bel ricordo che se ne va.
Era eccezionale l'assistenza "diretta" :).
Arrivavi allo stabilimento, mettevi il tuo TV su un carrello ed entravi nella sala riparazioni.
Dicevi cosa non andava e loro portavano il tv nella sala tecnica.
Poco tempo dopo (per guasti normali) tornavano con il Tv funzionante. :)

p.s. ne ho acquistati (tutti CRT) una decina...:happy3:
 
Purtroppo, come la MIVAR, se ne sono andati di marchi Europei, ricordate la gloriosa Voxon?, Telefunken, Blaupunkt, Saba, Thompson, Grundig....
 
Beh, un bel ricordo che se ne va.
Era eccezionale l'assistenza "diretta" :).
Arrivavi allo stabilimento, mettevi il tuo TV su un carrello ed entravi nella sala riparazioni.
Dicevi cosa non andava e loro portavano il tv nella sala tecnica.
Poco tempo dopo (per guasti normali) tornavano con il Tv funzionante. :)

p.s. ne ho acquistati (tutti CRT) una decina...:happy3:
Quotone Yoda... provato anche io, diversi anni fa... Non andai per un guasto, ma per convertire un tv Mivar di qualche anno prima, un modello senza telecomando (aveva ancora la manopolina con 16 canali) in un modello col telecomando. In un oretta me lo modificarono, cambiando il modulo con la manopolina con uno col sensore per il telecomando... e "visitai" anche io la sala riparazione, mi è rimasto sempre un bel ricordo.
 
Il Minerva ce l'avevo anch'io e non penso proprio che fosse una sottomarca, ma una marca anche importante.

ah, non sapevo. ne avevamo uno con 8 canali e la sintonia la facevi girando ogni tasto del canale. invece l' altro minerva piu' vecchio aveva tre canali, e probabilmente a valvole, accendevi il tasto e la tv dava segni di vita dopo un minuto.

ho letto anche la risposta di yoda: ma crt vuole dire tubo catodico? cathodic radio tube?
 
Purtroppo, come la MIVAR, se ne sono andati di marchi Europei, ricordate la gloriosa Voxon?, Telefunken, Blaupunkt, Saba, Thompson, Grundig....

qualcuno si ricorda il favoloso spectra? quello che per cambiare canale bastava sfiorare il tasto-led e col calore del dito cambiava. che marca era?

la situazione descritta da yoda, dell assistenza diretta, succedesse ora sarebbe da baciarsi i gomiti. per un samnsung della nonna due anni fa, sono stato 1 ora a dare dati su dati ad una rumena che poi dopo avermi dettato un codice lungo due righe mi ha detto che per trovare il centro assistenza dovevo cercare su internet..
 
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