• COMUNICATO IMPORTANTE: ACCOUNT BLOCCATI (16/02/2024) Clicca sul link per leggere il comunicato
  • Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

Riassegnazione Frequenze TV Locali Nordest/Adriatico Vs. Slovenia-Croazia

Per la frequenza UHF 37 sarà sicuramente un errore di battitura. Si riferiranno ad una fra 33, 34, 35 e 39
 
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 15 Febbraio


Il sottogruppo del RSPG ha tenuto una riunione web il 13 Gennaio.

L'Italia ha confermato che nessun proprio trasmettitore è in funzione sulle frequenze UHF 22 e 31 nella zona di coordinamento con la Croazia.
Stessa situazione anche sui canali UHF 21, 27, 28, 29, 41 e 45.



Per quanto riguarda le frequenze UHF 22 e 31, l'Italia ha confermato lo spegnimento nella zona di coordinamento entro giugno/luglio 2022. Ciò è stato confermato anche dalle proprie attività di monitoraggio radio.
La Croazia ha accettato questa spiegazione, tuttavia ha espresso qualche dubbio sulle date delle misurazioni e dello spegnimento delle emittenti televisive italiane. S'è impegnata a ripetere le misurazioni su questi canali aggiornando di conseguenza il RSPG.


Per quanto riguarda l'interferenza segnalata sul canale UHF 37, l'Italia ha osservato che, in base all'accordo Adriatico, questa frequenza è assegnata esclusivamente all'area occidentale. È stato indicato che potrebbe esserci stato uno scambio di canali con l'Albania. A tal proposito Italia e Croazia hanno deciso di analizzare la situazione dopo l'incontro del RSPG.


In merito ai canali UHF 21, 27, 28, 29, 41 e 45 l'Italia ha riferito di non aver sintonizzato nessun segnale nella zona di coordinamento, dunque eventuali interferenze potrebbero provenire al di fuori di quest'area e, secondo l'accordo Adriatico per la banda UHF, non ci sono restrizioni ai parametri delle stazioni televisive situate fuori dalla zona di coordinamento e quindi tali disturbi non possono essere considerati dannosi.
L'Italia ha accettato di condividere (via e-mail) con la Croazia le informazioni tecniche delle stazioni al fine di intraprendere le verifiche necessarie e confrontare i risultati con le misurazioni effettive.


Intanto, oltre ai problemi di coordinamento con la Macedonia del Nord relativi alla banda VHF III, l'Albania deve ancora liberare i 700 MHz dai propri segnali TV.
Entrambe le questioni verrano trattate in occasione dei negoziati di adesione dell'Albania all'UE.



• Interferenze DAB

Non è stato compiuto nessun progresso per la firma dell'accordo Adriatico e Ionico per il DAB principalmente per i seguenti motivi:

- problemi di coordinamento transfrontaliero tra Albania e Macedonia del Nord per l'utilizzo di alcuni canali che stanno influenzando la spartizione delle frequenze per i paesi dell'area Adriatica e Ionica. A tal proposito il RSPG ha accettato il suggerimento del rappresentante della CE (Comunità Europea) d'invitare Albania e Macedonia del Nord a partecipare alla prossima riunione per facilitare gli scambi tecnici con i paesi dell'UE interessati;

- la posizione assunta dalla Slovenia a causa della mancanza di un'intesa comune con l'Italia sull'interpretazione delle regole ITU come definite dal Regolamento Radio, ma anche per l'opposizione dell'Italia alla richiesta della Slovenia di registrare ulteriori stazioni nel piano di Ginevra 1984 (GE84) e per gli aspetti riguardanti lo spostamento delle emittenti radiofoniche italiane dall'FM al DAB.


La Slovenia ha chiesto all'Italia le ragioni tecniche a sostegno delle sue obiezioni in modo da poter confrontare i calcoli e risolvere eventuali incompatibilità.
L'Italia ha risposto che i casi riportati dal Paese balcanico riguardano la fase di pre-coordinamento ed in alcuni casi queste richieste sono state ripresentate a seguito di osservazioni formulate in precedenza dall'Italia. Altre richieste sono state pubblicate nel BR IFIC ITU e l'Italia ha seguito le procedure previste dall'Accordo di GE84.

L'Italia comprende che i problemi della banda FM sono ben noti, ma ritiene dannose le condizioni della Slovenia per lo sviluppo del DAB nell'area adriatica.
Inoltre ha sottolineato che, dopo la firma dell'accordo, allineerà immediatamente le proprie assegnazioni a quelle stabilite nell'accordo DAB stesso e quindi risolverà tutti i problemi d'interferenza.

I 2 Paesi non riescono a trovare un accordo sull'inclusione delle disposizioni relative all'FM nell'intesa DAB.


Anche la Croazia ritiene che nel suddetto accordo debba essere specificato che il DAB dev'essere una delle soluzioni utili a risolvere le interferenze FM italiane.

In una riunione multilaterale organizzata dall'ITU nell'Ottobre 2017, l'Italia aveva proposto un piano d'azione composto da 2 fasi:

eliminazione caso per caso delle interferenze;

preparazione di un piano DAB e la revisione di uno FM che avrebbe ridotto l'uso della radio analogica, in modo da mantenere operative solo le stazioni FM conformi all'Accordo di Ginevra 1984.

L'Italia ha chiarito che la soluzione proposta nel 2017 non è in contraddizione con i suoi piani attuali e ha riconosciuto che il DAB sarà fondamentale per risolvere i disturbi FM. Tuttavia, il proprio quadro giuridico prevede la migrazione delle stazioni FM interferenti al DAB solo su base volontaria, ma quest'approccio non è stato ritenuto efficace da Croazia e Slovenia che hanno anche suggerito l'applicazione di un piano di compensazione per liberare capacità in banda FM.

Il RSPG ha nuovamente suggerito di proseguire le discussioni all'interno del gruppo adriatico e ionico e di raggiungere dei compromessi per concordare il testo dell'accordo DAB. In particolare, è stato suggerito ad Italia e Slovenia d'incontrarsi bilateralmente per raggiungere un'intesa sulle diverse questioni che impediscono la firma dell'accordo DAB.

All'Italia è stato chiesto d'adottare un regime basato sullo spostamento obbligatorio delle stazioni FM al DAB.

La Croazia ha ritenuto che tutti i paesi dell'area adriatica e ionica sono consapevoli che beneficeranno di quest'accordo in particolare per la risoluzione dei disturbi FM e DAB.



Per quanto riguarda le interferenze sui canali 12A, 12B, 12C e 12D, l'Italia ha deciso di riposizionare provvisoriamente 2 reti nazionali sui blocchi 7C e 7D in attesa della firma dell'accordo Adriatico e Ionico per il DAB.
La Croazia ha segnalato (via e-mail nel dicembre 2022) di aver rilevato su queste 2 frequenze un livello d'interferenza pari a 70 dBµV/m. Ha osservato, quindi, così come la Slovenia, che parte della soluzione proposta dall'Italia è già in fase di attuazione, ma senza la necessaria accettazione degli Stati vicini.
Entrambi i paesi hanno richiesto un piano dettagliato di tutti i trasmettitori italiani da spegnere e dei relativi parametri tecnici associati.
Un processo trasparente e chiaro dovrebbe essere adottato dall'Italia nel proporre soluzioni che interessano i paesi vicini.

Secondo l'Italia, l'accensione dei blocchi 7C e 7D non avrà alcun impatto sul territorio sloveno e croato e, se la proposta verrà accettata, le frequenze 12A e 12C saranno libere da interferenze entro Giugno 2023.

È stata considerata la possibilità per l'Italia di sfruttare uno qualsiasi dei diritti GE06 attualmente inutilizzati. Tuttavia, è stato confermato che non era possibile poiché, secondo il proprio piano nazionale DAB, verranno utilizzati tutti i propri diritti GE06, compresi quelli attualmente spenti.

Nelle regioni settentrionali affacciate sull'Adriatico (dal Friuli-Venezia Giulia alle Marche) l'Italia non ha canali GE06 vuoti e allo stesso tempo le frequenze 7C e 7D non sono state assegnate a Slovenia e Croazia nell'area di coordinamento in base agli accordi di Ginevra 2006.
Il canale VHF 7 appartiene all'Italia nelle regioni centro-meridionali adriatiche in base al piano di GE06.

L'Italia ha inoltre evidenziato che, secondo gli accordi di Ginevra 2006, questa frequenza è assegnata a San Marino, ma dopo la firma di un accordo bilaterale, l'Italia è autorizzata a utilizzare questa frequenza nel proprio territorio.


La Croazia ha chiesto chiarimenti sull'intesa raggiunta tra i 2 Paesi per l'utilizzo di questo canale poiché per San Marino la potenza usata da questa stazione è bassa. In base a GE06 l'Italia non può sfruttare i diritti sanmarinesi fuori dal territorio di San Marino. L'Italia ha risposto che, in base all'accordo bilaterale firmato con San Marino, quest'ultimo ha accettato di non utilizzare più il VHF 7 e nel contesto dell'accordo adriatico e ionico questa frequenza può essere usata esclusivamente nella parte orientale della regione.

Secondo la Slovenia, i diritti di San Marino non possano essere sfruttati all'interno del territorio italiano come Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
È stato inoltre affermato che le postazioni italiane di Conconello e Muggia sono state accese solo recentemente sul blocco 7D. Inoltre, la Slovenia ritiene più utile per l'Italia sfruttare le frequenze VHF 5 e 8 per risolvere le interferenze sul canale 12, essendo entrambe diritti GE06 italiani e secondo le misurazioni questi canali sono liberi. E' stata disponibile ad esaminare eventuali misure tecniche, anche temporanee, purché siano adottate le relative procedure di coordinamento delle frequenze.

L'Italia ha affermato che per le misure temporanee cerca di trovare soluzioni senza provocare alcun impatto. Per quanto riguarda i propri canali vacanti, l'Italia ha fatto riferimento al proprio piano nazionale provvisorio per il DAB che prevede reti nazionali e reti che sono state designate e saranno implementate a tempo debito. L'Italia ha assicurato che tutti i suoi diritti GE06 sono inclusi nel suddetto piano, mentre il canale VHF 5 è riservato per l'uso televisivo.

Per quanto riguarda le procedure di coordinamento delle frequenze GE06, l'Italia ha ritenuto superfluo attuarle, trattandosi di operazioni temporanee.



• Interferenze FM


La Croazia ha richiesto l'emissione di un parere che proponga una soluzione coordinata al problema transfrontaliero delle interferenze dannose causate dall'Italia alle proprie stazioni FM, mentre durante la riunione del RSPG di Novembre 2022, la CE ha sollecitato la ricerca di una soluzione per affrontare la violazione del diritto internazionale e dell'UE e non ha escluso di intraprendere le azioni appropriate se necessario.

Infine, a Dicembre 2022, la Slovenia ha richiesto il supporto del RSPG per la risoluzione dei disturbi transfrontalieri FM italiani. Sarà sviluppato un piano d'azione, con scadenze, dove verranno affrontati i problemi in questione.

In base al piano di Ginevra 1984, l'Italia ha 4.644 assegnazioni registrate, tuttavia le stazioni FM italiane sono circa 16.000 effettive e tutte trasmettono in conformità con un'autorizzazione nazionale concessa intorno al 1990 nonostante la maggior parte siano collocate su frequenze non coordinate.
Dopo questo periodo sono state autorizzate solo le postazioni utili a coprire le lacune.
Le attuali autorizzazioni possono essere modificate per rispettare le normative ambientali.

L'Italia ha considerato le lettere presentate da Croazia e Slovenia come una richiesta di spegnimento delle proprie stazioni FM, il che non è assolutamente possibile.

Il governo italiano vuole sviluppare il DAB, rilanciare la radio analogica e confrontarsi con gli operatori e la loro associazione per discutere sulle questioni riguardanti l'FM.

In base all'articolo 50 (comma 10) del Decreto Legislativo 208/2021, il gruppo di lavoro italiano sta analizzando il quadro normativo nazionale per determinare il livello di rispetto degli obblighi internazionali, compreso il Regolamento Radio, valutando se il database FM del Ministero rispecchia o meno la situazione attuale, studiando l'efficienza delle reti e razionalizzando l'utilizzo delle frequenze radio FM dove possibile.

Dopo il completamento dei compiti assegnati, il gruppo di lavoro presenterà al ministro una relazione comprendente una serie di raccomandazioni che dovranno essere approvate politicamente per essere attuate.

Il gruppo di lavoro italiano sta valutando le seguenti soluzioni:

- schemi d'indennizzo, ma che devono essere sostenuti legalmente e provvisti di finanziamenti adeguati;

- migrazione obbligatoria al DAB, ma che richiede una legge; e

- lo spegnimento della maggior parte delle stazioni FM, ma questo metterà a repentaglio il settore e il mercato FM italiano.


Per le emittenti FM italiane al momento è previsto il passaggio esclusivo al DAB solo su base volontaria, invece, secondo il RSPG sarebbe meglio adottare una soluzione basata sulla migrazione obbligatoria alla radio digitale.

La Slovenia ha sostenuto che il proprio settore e mercato FM sono messi a repentaglio dai disturbi italiani principalmente perchè l'Italia sta utilizzando frequenze FM registrate ad altri Paesi a livello internazionale.

Il rappresentante della CE
ha affermato che, da un punto di vista legale, la richiesta della Croazia rientra nell'articolo 45 del CECE (Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche) che obbliga al rispetto delle leggi internazionali. Inoltre è rimasto sorpreso da alcune sentenze dei tribunali italiani che non hanno considerato l'obbligo dell'Italia di conformarsi al diritto internazionale.

La mancata disponibilità di frequenze FM alternative sta limitando la possibilità di risolvere alcune interferenze transfrontaliere da parte dell'Italia.


Un esempio è il caso che riguarda le emittenti croate FM attive dalla postazione di Biokovo. L'Italia ha affermato infatti che non era possibile trovare una soluzione a causa della mancanza di frequenze radio disponibili nell'arco di 400 kHz.
291 stazioni italiane stanno potenzialmente interessando quelle di Biokovo (4 registrate secondo GE84) e fra queste ben 140 stanno trasmettendo con una potenza superiore a 1 kW. A causa dell'autorizzazione legale di cui godono le emittenti FM italiane, devono essere offerte frequenze alternative in sostituzione di quelle che disturbano le stazioni di Biokovo.
L'Italia ha inoltre dichiarato che delle 206 frequenze nella banda FM, 120 stanno interferendo la Croazia e 100 la Slovenia.


La Slovenia ha sottolineato che non esiste soluzione per circa l'80% dei casi di interferenze FM italiane, perciò questo problema sarà risolto solo se alcune stazioni interferenti veranno spente e quelle rimanenti spostate su un canale alternativo. L'obbligo di proteggere tutte le emittenti, anche quelle non coordinate, non è realizzabile a causa della mancanza di frequenze, invece, la Croazia ha dichiarato inaccettabile il fatto che l'Italia autorizzi l'uso di frequenze FM riservate ad altri Paesi, beneficiandone così a livello economico (dalle tasse), sociale e culturale.

E' stato analizzato il caso riguardante l'emittente croata attiva sugli 89,7 MHz da Biokovo che viene disturbata dai 2 canali radiofonici italiani (Play Capital e Radio Kiss Kiss).
Malgrado risultano accese ben 73 stazioni italiane nel raggio di 400 kHz, s'è parlato solamente della migrazione di queste 2 stazioni co-canale poiché non era possibile ridurre la potenza.
6 emittenti italiane stanno disturbando il canale adiacente in questa banda. Al momento non è stato considerato l'obbligo di spegnimento delle rimanenti 71 stazioni FM italiane.

La Croazia ritiene possibile trovare una soluzione, anche se complessa.


L'Italia ha presentato un'analisi che confronta il numero totale di assegnazioni GE84 registrate con la densità in termini di area per assegnazione (Francia 7.668 assegnazioni e 71 km[SUP]2[/SUP] per assegnazione, Italia 4.644 per 65 km[SUP]2[/SUP], Croazia 877 per 65 km[SUP]2[/SUP], Slovenia 623 per 33 km[SUP]2[/SUP], ecc.). L'Italia ha affermato che i nuovi requisiti, ad esempio della Slovenia, oltre all'aspetto tecnico, ridurranno la propria possibilità di trovare e successivamente registrare frequenze alternative nella banda FM.

La Croazia ha ritenuto irrilevanti le argomentazioni italiane, dal momento che, a differenza degli altri Stati, sta occupando frequenze non coordinate ed utilizzando il quintuplo delle assegnazioni rispetto a quelle registrate secondo GE84. Ciò significa che la densità per l'Italia è molto più bassa, intorno ai 10 km[SUP]2[/SUP] per assegnazione.
Inoltre è necessario tener conto anche della potenza di trasmissione, della posizione, dell'altezza e di altri fattori.

Anche la Slovenia ha espresso del malcontento per il parere dell'Italia. Ha sottolineato che diverse sue stazioni registrate in base a GE84 sono a bassa potenza a causa del terreno collinare, invece, la regione Veneto è pianeggiante e può essere coperta da un singolo trasmettitore.

Il RSPG ha ordinato all'Italia di fornire nella prossima riunione le scadenze delle attività del gruppo di lavoro per poter deliberare sul piano d'azione che dev'essere preparato.
Attualmente non è possibile sapere quando si concluderanno i compiti del gruppo di lavoro, tuttavia, l'intenzione è quella di stabilire una data per la prossima riunione del 17 Febbraio.
Contemporaneamente l'Italia vorrebbe risolvere alcuni casi specifici d'interferenza FM, ma prima serve il consenso dell'operatore italiano interessato, e ha chiarito che al momento non prevede di sviluppare un piano FM nazionale a causa dell'indisponibilità di sufficienti frequenze coordinate.


Per quanto riguarda i problemi FM fra Italia e Francia, nessun progresso è stato compiuto per la risoluzione dell'interferenza della stazione francese (Radio Nostalgie) da Bonifacio sugli 88,4 MHz.

La campagna di misurazione congiunta che doveva essere effettuata nel Novembre 2022 per valutare le potenziali interferenze alla RAI a Sassari e San Teodoro, in Sardegna, è stata annullata per mancanza d'accordo sul protocollo di misurazione.
Quest'ultimo è stato presentato all'Italia prima dell'inizio dei rilevamenti e la Francia è rimasta sorpresa dal fatto che ha ricevuto come risposta che le misurazioni dovevano essere effettuate prima nel proprio territorio. La Francia ha anche fornito all'Italia le caratteristiche tecniche della sua postazione e, secondo i calcoli/simulazioni effettuati, queste non coinvolgeranno l'Italia.

Quest'ultima non è pienamente d'accordo con i risultati della simulazione e ritiene che il luogo in cui la Francia ha proposto di spostare la propria stazione non dovrebbe fornire una copertura adeguata alla località di Bonifacio a causa di alcune colline tra il trasmettitore e la città. L'Italia ha riconosciuto che la discussione con la Francia deve continuare, pur esprimendo dubbi sul raggiungimento di un accordo basato esclusivamente su simulazioni.
La Francia ha accolto con favore l'impegno italiano e l'ha incoraggiata a rispondere al verbale della riunione. Sarà programmato un incontro bilaterale per discutere le simulazioni e dimostrare che il sito proposto è adeguato a coprire Bonifacio. Anche se la nuova postazione sarà inferiore a quella vecchia, la Francia ha garantito la copertura della propria città per circa l'80-90%.


Non sono stati rilevati miglioramenti fra Italia e Malta
per la risoluzione delle interferenze FM.


Il prossimo incontro del RSPG è previsto online per il 21 Marzo (ore 9:30-11:30) e il tema della discussione sarà solamente la banda FM.

La riunione completa si terrà il 16 Maggio (ore 9:30-12:30).
 
Ultima modifica:
Povera Albania, (non ?) sanno a cosa andrebbero incontro con l'ingresso nell'UE :eusa_doh:

Veramente strana la giustificazione per l'UHF 37
 
E' facile perdersi.
L'Albania usa ancora il 37 anche se non potrebbe e non ha liberato i 700 MHz perché extra UE?
 
Slovenia mux multiplex c E22 attivato nuovi canali tv in chiaro VESELJAK VISUAL TV RADIO DAB+ su DTT era ora ...
 
Ultima modifica:
Intanto confermati rispettivamente i canali 10B e 10D per i mux Ras 1 e 2 Dab in provincia di Bolzano

Coerentemente all’art. 10 comma 1 del DPR 1 novembre 1973, n. 691 ai sensi del quale "In attuazione dell'art. 8, n. 4 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, la Provincia di Bolzano è autorizzata a realizzare e gestire una rete idonea a consentire, con qualsiasi mezzo tecnico, la ricezione contemporanea, nel territorio della provincia, delle radiodiffusioni sonore e visive emesse da organismi radiotelevisivi esteri dell'area culturale tedesca e ladina.", le reti locali n. 1 e n. 2 pianificate da AGCOM nel bacino d’utenza n. 4B sono riservate alla RAS Radiotelevisione Azienda Speciale - Provincia Autonoma di Bolzano.
 
Finalmente DAB+RAI FRIULI VENEZIA GIULIA SUL 7C 192.352 Mhz anati tutti attivazione UDINE TRIESTE E GORIZIA ...
 
con la seguente discussione chiusa, pubblico qui: https://www.newslinet.com/dtt-opera...aggiornamento-indennizzi-rilasci-obbligatori/

https://www.mimit.gov.it/images/stories/normativa/D.D._N._8_-_105995.25-05-2023.pdf

https://www.mimit.gov.it/images/sto....D._N._8_-_25.05.2023_-_PER_PUBBLICAZIONE.pdf


E' facile perdersi.
L'Albania usa ancora il 37 anche se non potrebbe e non ha liberato i 700 MHz perché extra UE?

credo di si. Questo è il loro attuale piano delle frequenze: http://ama.gov.al/wp-content/uploads/2020/11/Capture.jpg
cercando su Internet ho trovato qualcosa sulla ripianificazione UHF in Albania, anche se le ultime novità risalgono al 2021: https://www.itu.int/en/ITU-D/Regional-Presence/Europe/Pages/Events/2021/FPA/Default.aspx

Avevano ipotizzato 3 scenari: https://www.itu.int/en/ITU-D/Region...cy planning for Albania_Adam Voros (NMHH).pdf

...E alla fine hanno scelto l'ultimo: https://www.itu.int/en/ITU-D/Region...elevision networks in Albania_v3 final1.0.pdf


Da notare che, oltre alla Puglia, sono interessate alla procedura di coordinamento anche le province di Campobasso, Cosenza e Crotone
 
Ultima modifica:
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 14 Giugno


Il sottogruppo del RSPG ha tenuto 2 riunioni: la 1° il 21 marzo, dove è stato trattato solamente il problema delle interferenze FM italiane; la 2° il 16 maggio dove sono state discusse anche le altre questioni (DAB e disturbi TV).
A quest'ultimo incontro ha partecipato (per la 1' volta in assoluto) l'Albania, mentre la Macedonia del Nord ha presentato delle osservazioni scritte.


Per quanto riguarda le interferenze TV con la Croazia su diverse frequenze UHF, in particolare sul canale 41, l'Italia ha confermato che da luglio 2022 tutte le proprie emittenti televisive stanno utilizzando solo le frequenze assegnate a livello internazionale come da vari accordi firmati con i paesi vicini. Pertanto gli ultimi segnali italiani ricevuti dalla Croazia provengono al di fuori della zona di coordinamento stabilita dall'accordo Adriatico e Ionico per la banda UHF e questa situazione è consentita.

La Croazia ha avvalorato le affermazioni italiane e continuerà a monitorare la situazione.

L'Italia ha ricordato che in passato ha agito immediatamente per la disattivazione delle postazioni televisive non autorizzate, inoltre ha pubblicato i parametri tecnici delle proprie emittenti TV nel BR IFIC in base al piano di Ginevra 2006.

Il RSPG ha considerato chiusa la questione delle interferenze TV transfrontaliere in banda UHF tra i 2 Paesi e dunque non verrà più analizzata nelle prossime riunioni.


Nel frattempo l'Albania ha fornito degli aggiornamenti sulla situazione che riguarda lo spegnimento TV sui 700 MHz riservati al 5G.

Nel novembre 2021 è stato approvato un nuovo piano delle frequenze e nel dicembre 2021 è iniziata la procedura di coordinamento internazionale per la modifica del piano GE06.

Nel gennaio 2022 si sono tenuti degli incontri bilaterali con i paesi vicini per poter trovare soluzioni tecniche alle incompatibilità di alcune assegnazioni ed accelerare così la conclusione del processo.

La procedura di coordinamento è stata difficile a causa della riduzione delle frequenze TV, dell'elevato numero di strati in Albania (ne risultano operativi 7) e delle incompatibilità con Croazia, Montenegro e Italia (per l'assegnazione di Tirana - AL005D). Durante questa procedura con i paesi limitrofi, il piano albanese è stato modificato per rispettare le prescrizioni di questi Stati.

Gli incontri multilaterali hanno consentito di trovare soluzioni per il piano albanese. In particolare l'assistenza dell'Italia è stata necessaria per risolvere le incompatibilità con Croazia, Albania e Montenegro, dal momento che il piano albanese era rimasto senza canali nell'assegnazione di Tirana (AL005D).

Nel settembre 2022 l'Albania ha terminato la procedura di coordinamento a livello di assegnazione e nel dicembre 2022 ha elaborato una strategia di migrazione che dovrebbe essere conclusa entro 24 settimane dalla data d'inizio (ancora da definire).

È stato creato un gruppo di lavoro interistituzionale per poter coordinare il rilascio dei 700 MHz e proporre tutte le decisioni necessarie da prendere. I lavori sono ancora in corso per stabilire degli aspetti riguardanti la compensazione finanziaria per lo spostamento. Tuttavia, dovrebbero terminare entro la fine del 2023.

L'Albania, in coordinamento con i paesi limitrofi, ha previsto uno spostamento transitorio per evitare interferenze 5G transfrontaliere. Le emittenti TV attualmente operative sulle frequenze UHF 50-53 traslocheranno sui canali 54-57.
Il cambio di frequenza è iniziato nel febbraio 2023 per le assegnazioni della parte centrale e settentrionale del paese. Nelle altre aree d'assegnazione si procederà caso per caso, a seconda delle esigenze dei paesi vicini.

L'Albania è stata invitata a tenere discussioni bilaterali con l'Italia per risolvere le interferenze segnalate dagli operatori di telefonia mobile sui 700 MHz in Puglia.



Banda FM

Dopo la riunione bilaterale dello scorso 13 gennaio, la Francia vorrebbe ridiscutere con l'Italia in modo da trovare la soluzione relativa all'uso degli 88.4 MHz dal Monte Corbu.
Quest'ultima ha confermato la propria disponibilità.


Anche stavolta non sono stati riscontrati miglioramenti per i disturbi FM fra Malta e Italia.


La situazione più complessa riguarda sempre Italia, Slovenia e Croazia.

Le attività del gruppo di lavoro italiano che si occupa dei disturbi FM, ai sensi dell'articolo 50 (comma 10) del Decreto Legislativo 208/2021, sono ancora in corso e pertanto non sono state diffuse nuove informazioni. Entro la metà dell'estate 2023 il Ministero riceverà una relazione interna completa dove verranno analizzate la situazione attuale e una serie di possibili azioni allo scopo di eliminare o ridurre le interferenze e salvaguardare gli investimenti FM.

Le altre possibili soluzioni indicate nelle riunioni precedenti, come i piani di compensazione e la migrazione al DAB, sono ancora in fase di studio.

L'Italia sta anche cercando di risolvere casi specifici d'interferenza FM in base all'elenco delle priorità, iniziando da quelli apparentemente meno complicati, ma finora non sono stati individuati casi concreti.
Ha spiegato che nonostante le stazioni interferenti siano state identificate, non possono essere spente senza fornire un'alternativa fattibile che garantisca la continuazione delle trasmissioni. In alcuni casi era previsto un effetto domino ed era difficile trovare la soluzione desiderata.

Eventuali possibili soluzioni saranno discusse con gli operatori per ridurre i potenziali rischi di contenzioso nei confronti del Ministero. Alcuni potenziali risultati potrebbero essere presentati intorno a giugno 2023, tuttavia l'Italia ha chiarito che il gruppo di lavoro non ha il potere di prendere decisioni di natura regolamentare.


Croazia e Slovenia hanno espresso la loro insoddisfazione per le informazioni trasmesse dall'Italia, in particolare, per la mancanza di progressi nella risoluzione dei principali casi d'interferenza elencati nella lista delle priorità.

La Croazia ha fatto riferimento al disturbo italiano che interessava la postazione di Biokovo e ha ribadito che potrebbero essere trovate delle facili soluzioni.

La Slovenia, invece, ha affermato che le interferenze italiane stanno causando un danno economico al proprio settore radiotelevisivo.


Il rappresentante della CE ha dichiarato che rimarrà vigile e spera in una risoluzione del problema all'interno del RSPG, ma è pronta ad agire a livello politico e giuridico, se necessario.

In conclusione, il RSPG ha ribadito all'Italia di trovare soluzioni nel più breve tempo possibile e rispettare obbligatoriamente l'articolo 45 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.


Dopo la riunione del 16 maggio, la Macedonia del Nord ha informato il RSPG che tutti i suoi avvisi presentati per il coordinamento FM sono stati rifiutati da Grecia, Bulgaria e Italia e s'è dichiarata favorevole alla cooperazione multilaterale/bilaterale tra le amministrazioni limitrofe per poter raggiungere un accordo sui parametri tecnici.



Interferenze DAB

L'ultima riunione del gruppo adriatico-ionico s'è tenuta nel gennaio 2023 e di conseguenza non si segnalano progressi.

È stato evidenziato che per poter firmare l'accordo DAB bisogna trovare un'intesa con la Macedonia del Nord, sebbene non faccia parte del seguente gruppo.

Non sono stati compiuti progressi nemmeno nel raggiungimento di un accordo comune sulle regole ITU tra Italia e Slovenia. La domanda della Slovenia all'Italia in merito alla sua richiesta di coordinamento GE84 è rimasta senza risposta.

Persiste il disaccordo tra Croazia, Slovenia e Italia sul fatto che DAB e FM debbano essere trattati come argomenti separati o meno.

Secondo l'Italia, questo problema ritarderà la firma dell'accordo DAB e rallenterà lo sviluppo delle seguenti piattaforme e il miglioramento della situazione nella banda FM.

Croazia e Slovenia hanno espresso un parere diverso dal momento che l'accordo DAB sarà utilizzato per il rilascio delle frequenze FM non coordinate.



In base alle precedenti riunioni del RSPG, la mancanza di progressi all'interno del gruppo adriatico-ionico per la firma dell'accordo DAB è causata soprattutto dalle seguenti 2 questioni:

- problemi di coordinamento transfrontaliero tra Albania e Macedonia del Nord sull'utilizzo di alcuni canali che influiscono sulla spartizione del piano delle frequenze DAB per i paesi adriatici e ionici;

- la posizione assunta dalla Slovenia, a causa della mancanza di un'intesa comune sulle regole ITU come definite dal Regolamento Radio e delle obiezioni dell'Italia alla richiesta d'iscrizione di ulteriori postazioni nel piano di Ginevra 1984 da parte della Slovenia.



Intanto l'Italia ha riferito d'aver discusso con la Macedonia del Nord durante il CPM23-2, dove è stato spiegato il principio fondamentale dell'accordo DAB, ovvero un utilizzo più efficiente dello spettro radio rispetto a quanto stabilito dagli accordi di Ginevra 2006, sottolineando l'importanza di concentrarsi sul numero di canali richiesti e non su quello preferito per l'uso, garantendo così una maggiore flessibilità nel tentativo di sviluppare un piano soddisfacente per tutti i Paesi del gruppo adriatico-ionico.

Dopo la riunione del 16 maggio, la Macedonia del Nord ha espresso l'interesse ad entrare nel gruppo adriatico-ionico, ma ha ottenuto il parere sfavorevole degli altri Stati.
Inoltre ha chiesto informazioni sui metodi di lavoro, i criteri, i piani futuri, ecc. in relazione alla banda VHF, ma senza risultati. Pertanto la situazione attuale non consente di raggiungere i propri obiettivi individuali.

Sono state riscontrate difficoltà con l'Albania che riguarda le frequenze DTT ed, in assenza di un accordo, il piano DAB non potrà essere applicato in questo Paese nonostante la buona volontà.


La Macedonia del Nord (che attualmente dispone di 2 strati per il DAB e uno per la TV) ha richiesto la disponibilità di un 3° strato per il DAB, ritenendo tuttavia poco importante sapere il canale specifico.
La questione è abbastanza complessa in quanto non fa parte del gruppo adriatico-ionico, tuttavia potrebbe riconvertire la propria frequenza destinata alla TV per la radio digitale.


Le richieste inoltrate all'Albania per il coordinamento FM e dei servizi satellitari non hanno attualmente ricevuto una risposta.


La Croazia ha notato un numero considerevole di piccole assegnazioni riservate alla Macedonia del Nord nell'area settentrionale al confine con Albania e Serbia e la combinazione di alcune di esse può portare a trovare soluzioni.

La Macedonia del Nord s'è resa disponibile a ottenere il coordinamento con tutti gli Stati del gruppo adriatico-ionico al fine di ottenere un accesso equo ed un uso efficiente e razionale dello spettro radio. Ha chiesto e ricevuto assistenza per risolvere le questioni che impediscono di progredire su quest'intesa.


La Grecia ha dichiarato che, dopo le iniziali interferenze albanesi durante i primi mesi del processo di migrazione dalla banda dei 700 MHz, i propri operatori TV non hanno più riscontrato disturbi, pertanto l'uso dello spettro radio risulta ben coordinato con l'Albania.


È ancora in sospeso la questione tra Italia e Slovenia sulla richiesta di raggiungere un accordo comune sui princìpi di base delle regole ITU necessario per evitare situazioni in cui i tribunali italiani continuano a ignorare il riconoscimento delle frequenze coordinate e gli accordi internazionali, come nel caso della banda FM.


Il RSPG ha suggerito la continuazione delle discussioni con la Macedonia del Nord da una parte e Italia e Slovenia dall'altra, mettendosi a disposizione se necessario.

Durante la riunione il RSPG ha analizzato il piano nazionale italiano per il DAB adottato dall'AGCOM nel 2022.
Attualmente è provvisorio e diventerà definitivo dopo la firma dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica.

Per il lato occidentale, il piano DAB italiano rispetta gli accordi bilaterali stipulati con i vari Paesi.

Per il versante adriatico e ionico, invece, l'Italia ha provato a utilizzare i suoi diritti di Ginevra 2006, ma per evitare di intaccarne altri ha dovuto ottimizzare il proprio spettro.
Questo metodo era in linea con l'obiettivo dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica (ovvero aumentare il numero di blocchi di frequenza utilizzalibili per la radio digitale) e perciò l'Italia ha deciso di sfruttare temporaneamente i canali 7C e 7D fino alla firma dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica, anche in considerazione del fatto che la frequenza VHF 7, in base al piano GE06, è stata assegnata alla parte occidentale del mar Adriatico e precisamente all'Italia centro-meridionale.

In un incontro trilaterale di Aprile 2023, Slovenia e Croazia hanno confermato il loro disaccordo in quanto i blocchi 7C e 7D non sono riservati all'Italia né secondo Ginevra 2006, né in base alla bozza dell'intesa regionale DAB. Quest'ultima è stata incoraggiata a sfruttare i propri canali DAB attualmente spenti nella zona di confine ed assegnati dalla bozza dell'accordo adriatico-ionico.
L'Italia ha ribadito l'intenzione di utilizzare solo frequenze coordinate ottenute con la firma delle varie intese bilaterali e multilaterali.
Tuttavia ritiene irrealizzabile sfruttare i propri diritti DAB attualmente spenti e ha insistito sull'utilizzo dei canali 7C e 7D per evitare un effetto domino sulle proprie reti DAB.

Ciò dimostra dunque che l'accordo DAB dev'essere concluso con urgenza
. Inoltre, per l'Italia non è stato possibile applicare parte della bozza dell'intesa in quanto non ancora definitiva.


L'Italia ha già presentato all'ITU i dettagli delle proprie reti DAB che utilizzano le frequenze GE06 per la registrazione nel BR IFIC. Tuttavia, è stata invitata a non registrare ulteriori stazioni DAB nella zona cuscinetto dell'ITU fino a quando non sarà finalizzato l'accordo adriatico-ionico.

Su questo punto, l'Italia ha risposto che ciò è stato fatto in linea con i diritti di cui gode, in conformità con i vari accordi bilaterali e il piano GE06.
Dopo la firma dell'accordo DAB adriatico-ionico chiederà all'ITU di modificare o revocare le relative stazioni GE06 registrate non incluse in questo piano.

La Slovenia ha nuovamente insistito che le questioni relative alla banda FM sono strettamente legate al nuovo piano DAB in quanto dovrà essere parzialmente utilizzato per il rilascio di frequenze FM non coordinate.
L'Italia ha consigliato di separare le 2 problematiche per evitare ulteriori ritardi ai danni di una situazione già piuttosto compromessa.


La Croazia ha evidenziato dei buoni progressi in merito alla preparazione dell'accordo DAB adriatico-ionico e ha chiesto all'Italia degli aggiornamenti sui negoziati con San Marino per garantire il nulla osta alla modifica del piano GE06 nell'area Adriatica e Ionica, in quanto San Marino ha a disposizione dei diritti GE06 (7, 12B, 12C) da utilizzare sul versante orientale dell'Adriatico.

L'Italia ha risposto di essere in attesa di una conferma formale da parte di San Marino che non utilizzerà il VHF 7. In ogni caso, in base all'attuale accordo bilaterale, l'Italia può utilizzare tutti i diritti GE06 di San Marino in banda VHF.



La Slovenia è preoccupata dall'andamento della questione DAB che sta diventando simile alla situazione presente nella banda FM.
Il RSPG ha ritenuto inaccettabile l'uso scoordinato dello spettro radio da parte dell'Italia che provoca interferenze dannose ai Paesi vicini.

Ciò è dovuto al bisogno di ospitare 3 reti nazionali e un certo numero di emittenti locali/regionali.


Malta ha segnalato un'interferenza DAB pari a 65 dBµV/m sul canale 12C assegnato ad essa in base all'accordo bilaterale con l'Italia.
Quest'ultima ha confermato di aver ricevuto tale relazione e ha promesso che l'ufficio locale siciliano svolgerà le indagini necessarie. Spera di risolvere questo problema in breve tempo.


Il prossimo incontro del RSPG è previsto in formato ibrido il 13 Luglio nella sede della Commissione a Bruxelles. L'ordine del giorno si concentrerà sulle questioni DAB e FM e la Macedonia del Nord sarà invitata a partecipare.

La riunione successiva si terrà a distanza il 27 Settembre (ore 9:30-12:30).
 
Ultima modifica:
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 25 Ottobre che riguarda i problemi TV


Il sottogruppo del RSPG ha tenuto 2 riunioni: la 1° il 13 Luglio, in maniera ibrida, a cui hanno partecipato per la 1' volta la Macedonia del Nord ed il Montenegro; la 2° il 25 Settembre, tramite Internet.


Proseguono le discussioni sui 700 MHz fra Italia ed Albania.
Le emittenti TV albanesi che trasmettono sulle frequenze UHF 50-53 stanno continuando a disturbare gli operatori mobili italiani nella banda uplink dei 700 MHz in tutta la Puglia, parte della Basilicata e parte della costa calabrese affacciata sul Mar Adriatico e Ionio.
La situazione peggiora ulteriormente durante i mesi più caldi a causa della propagazione troposferica.

L'Albania ha effettuato alcune attività di monitoraggio radio per identificare la stazione interferente
, ma ha chiesto all’Italia di fornire, al più presto possibile, ulteriori informazioni basate sull’appendice 10 del Regolamento Radio ITU ed indicare i canali TV albanesi che stanno disturbando i servizi mobili italiani sui 700 MHz.

L'Albania ha chiesto all'Italia un dialogo bilaterale per poter adottare misure transitorie ed ha affermato che è ancora in corso il processo di liberazione dei 700 MHz destinati ai propri servizi di comunicazione elettronica mobile, pertanto non è in grado di stabilire i tempi precisi per la conclusione.

Questo problema non interessa solo l'Italia, ma anche la Macedonia del Nord
, la quale aveva inoltrato delle segnalazioni all'Albania il 28 ottobre 2022 a causa delle continue lamentele dei propri operatori mobili.

In base alle informazioni fornite dal Montenegro, l'Albania ha risposto d'aver elaborato un piano di migrazione transitoria per gli operatori che occupano i 700 MHz, in particolare il cambio temporaneo delle frequenze dalla banda uplink a quella downlink.



Il Montenegro ha dichiarato d'aver spento tutti i segnali TV sui 700 MHz già nel 2017, firmando allo stesso tempo gli accordi multilaterali con i paesi confinanti. All'epoca l’Albania non poteva partecipare alle discussioni e siglare tali accordi, ma nel frattempo aveva progettato un piano di liberazione radiotelevisiva sui 700 MHz.
Fra i 2 Stati, si sono svolti diversi incontri bilaterali e multilaterali per raggiungere le 7 assegnazioni sotto i 700 MHz.
L'Albania s'è dimostrata disponibile con il Montenegro e nelle zone limitrofe è già stato effettuato il cambio di frequenza dei segnali TV albanesi che trasmettevano sui canali UHF 51-56.


Tuttavia, non è stato possibile concludere l’accordo bilaterale sui parametri dei servizi di radiodiffusione e, di conseguenza, il Montenegro non ha potuto modificare il proprio piano di Ginevra 2006 ed il 28 Luglio ha spedito una lettera all’Albania. Quest'ultima è stata invitata a presentare al più presto possibile le proprie richieste per la riassegnazione della banda sotto i 700 MHz.

Ai 2 Paesi è stato suggerito di riunirsi bilateralmente, se possibile, prima della Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni (WRC-23) prevista a Dubai dal 20 Novembre al 15 Dicembre, con l'obiettivo di raggiungere l'intesa sul coordinamento delle frequenze.
Nel frattempo, l'Albania ha confermato la ricezione della lettera montenegrina, dichiarando che la richiesta è ancora in fase di studio.


In conclusione il rappresentante della Comunità Europea ha sottolineato l'importanza d'adottare soluzioni transitorie utili ad eliminare qualsiasi interferenza e sperava in un tempestivo sgombero televisivo dei 700 MHz da parte dell’Albania in modo da assegnare questa banda agli operatori mobili ed allo stesso tempo assicurarsi vantaggi economici.



La Croazia ha notato diverse registrazioni italiane nella pubblicazione BR IFIC 3004 (5 settembre 2023) del MIFR.
3 di queste riguardano la zona di Udine sulle frequenze UHF 28, 29 e 34 e la Croazia è rimasta perplessa dal momento che, in base all'accordo UHF adriatico, questi canali sono assegnati ad essa.
L'Italia ha dichiarato che queste notifiche dovrebbero essere compatibili con l'accordo UHF adriatico
e verranno effettuate le necessarie verifiche per individuare eventuali errori. La Croazia sarà informata dell'esito.



Nel 2017 Italia e Francia hanno firmato un accordo per la banda UHF ed, in base ad esso, uno Stato può utilizzare frequenze aggiuntive nell'area di coordinamento raggiungendo l’intesa con l’altro Paese.

L’Italia ha bisogno di attivare trasmettitori televisivi a bassa potenza (cioè meno di 10 dBW di potenza) per garantire la copertura televisiva in specifiche aree scoperte, soprattutto nelle valli ed in montagna, e a tal proposito ha chiesto il permesso alla Francia.
L'Italia ha chiarito che non intende registrare queste attivazioni nel piano GE06 per evitare alla Francia l'obbligo di proteggere queste postazioni da eventuali interferenze provocate dalle emittenti televisive francesi.


L'Italia ha inviato 8 richieste di coordinamento alla Francia nel Luglio 2023 e quest'ultima ha dato il via libera all'attivazione di questi ripetitori.
Rimangono da definire solamente 2 richieste italiane, una con 8 accensioni inviata l'11 Settembre 2023 (risposta francese attesa entro l'11 Ottobre), l'altra con 3 assegnazioni spedita a metà Ottobre (risposta francese entro il 20 Ottobre).

Anche la Francia ha inviato richieste simili. Sono state considerate tutte favorevoli e soltanto quella relativa all'accensione della frequenza UHF 27 dal ripetitore di Mont Alban è ancora in attesa.
L'Italia ha dato il proprio consenso, poiché questo canale è condiviso con il Principato di Monaco.

Sono ancora in fase di revisione i parametri tecnici della postazione francese di Mont Alban, pertanto non è possibile presentare l'insieme aggiornato dei requisiti tecnici.

È stata rifiutata, invece, la richiesta francese di attivare un trasmettitore ad alta potenza (32 dBW).



I prossimi incontri del RSPG sono previsti, entrambi online, il 6 Novembre (dalle ore 10 alle 12) e l’11 Gennaio 2024 (ore 09:30-12:30).
 
Ultima modifica:
Indietro
Alto Basso