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Riassegnazione Frequenze TV Locali Nordest/Adriatico Vs. Slovenia-Croazia

Quindi sembra rilevato il fastidio del 31 abusivo di video Tolentino?
 
Si riferiscono a quello, oppure al 31 del mux TVM che era acceso in Friuli e che è rimasto acceso quasi un mese oltre alla data nella quale avrebbe dovuto spegnere.
 
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 7 Giugno che riguarda i problemi radio

(Per i problemi tv e il 5G: https://www.digital-forum.it/showth...i-confinanti&p=7434565&viewfull=1#post7434565)


Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) si è riunito telematicamente 2 volte, una il 23 Marzo, l’altra il 19 Maggio.

Croazia, Slovenia, Francia e Malta continuano a subire interferenze FM italiane.
L’Italia ha dichiarato di voler intervenire sui casi considerati prioritari attraverso soluzioni a breve, medio e lungo termine, anche temporanee, ma la tempistica per la risoluzione definitiva dei disturbi FM resta incerta.
Anche il RSPG si è reso conto che trascorrerà tanto tempo prima della risoluzione del problema.


Nel frattempo l’Italia ha creato un gruppo di lavoro nazionale composto da membri del Ministero delle Comunicazioni (MISE) e dell’Autorità per le Comunicazioni (AGCOM) per permettere l'applicazione dell’articolo 50 del Decreto Legge n. 208/2021 che affronta le interferenze transfrontaliere FM.
L'obiettivo è quello di eliminare / ridurre le interferenze transfrontaliere e permettere l’uso efficiente dello spettro radio, la tutela degli investimenti e la promozione dell’innovazione.


Saranno confrontate le normative attuali con quelle internazionali e verrà valutata la situazione seguita da un esercizio di razionalizzazione.
Non sono state stabilite scadenze in merito al lavoro da svolgere, ma l’intenzione è quella di fissare tempistiche diverse per ciascuna area italiana coinvolta.


Il gruppo di lavoro ha già riconosciuto che la banda FM è sovraffollata e vorrebbe trovare un equilibrio.
A tal proposito l’Italia vorrebbe individuare delle soluzioni con i Paesi vicini, come la raccolta dei loro requisiti di trasmissione, l’identificazione degli obblighi e lo sviluppo di un algoritmo di ottimizzazione per determinare se è possibile una migliore distribuzione o riorganizzazione delle frequenze.


Si sta valutando uno studio di fattibilità per un’area specifica in modo da individuare nuove frequenze che in futuro potrebbero essere coordinate per il proprio uso, evitando così potenziali interferenze.

L’Italia ha suggerito che questo studio dovrebbe inizialmente includere il Friuli-Venezia Giulia, la Slovenia occidentale e l’Istria in Croazia e saranno considerate le emittenti FM attualmente in funzione.
L’Italia valuterà anche la possibilità di ridurre il numero delle stazioni effettive (es. attraverso schemi di compensazione, migrazione al DAB, ecc.), ma ha già affermato che non potrà spegnere tutte le emittenti non registrate negli accordi di Ginevra 1984, pur avendo riconosciuto che le stazioni dei paesi limitrofi sono registrate a GE84.

L’Italia considera questo studio vantaggioso anche per i paesi limitrofi perché potrebbe ottimizzare la banda FM ed individuare eventuali stazioni in eccesso.


La Slovenia ritiene difficile raggiungere gli obiettivi della proposta italiana e perciò ha suggerito di rispettare la situazione attuale per ospitare il maggior numero di stazioni all’interno dello spettro esistente.
Ha proposto le seguenti soluzioni:

sistemazione di nuove frequenze applicando l’articolo 4 degli accordi di GE84 e considerando solo le stazioni esistenti;

risoluzione delle attuali interferenze seguendo le disposizioni della Costituzione e Convenzione ITU e del Regolamento Radio fornite all’Italia.

La Slovenia ha sottolineato che attualmente non può attivare nuove frequenze perché lo spettro radiofonico è piuttosto affollato, tuttavia è disposta a collaborare una volta raggiunta l’intesa sulle regole e i princìpi di base.


La Croazia
ritiene assolutamente prioritario il rispetto da parte dell’Italia del Regolamento Radio e degli accordi di GE84 nel risolvere i disturbi FM presenti da decenni e ha bocciato lo studio di fattibilità italiano perchè le proprie emittenti radiofoniche stanno operando secondo Ginevra 1984.

Sarà piuttosto difficile trovare una soluzione visto che risultano registrate a GE84 rispettivamente circa 800 stazioni croate e ben 5.000 italiane. Inoltre in Italia sono attualmente attive circa 16.000 stazioni!



Italia e Francia hanno confermato l’intenzione di effettuare una campagna di misurazioni congiunta in Sardegna tra fine giugno e inizio luglio per verificare l'impatto sul territorio italiano da parte di Radio Nostalgie dal Monte Corbu a Bonifacio sugli 88,4 MHz e il possibile utilizzo di una nuova frequenza da questa postazione francese.

La Francia ha riscontrato ancora interferenze italiane a Bonifacio e ritiene necessaria una riduzione di potenza da parte dell’Italia.
Inoltre ha osservato che il progetto italiano presentato è a lungo termine e spera in una risoluzione del disturbo FM a Bonifacio il prima possibile.

La Francia è d'accordo con lo studio di fattibilità italiano e ha deciso di aiutare l’Italia per individuare delle soluzioni.


Il presidente del RSPG ha risposto alla lettera presentata da uno studio legale italiano per conto di un gruppo di reti italiane in merito a dei contenziosi tra emittenti italiane e slovene sull’utilizzo dello spettro radio FM.
Secondo questa lettera le stazioni slovene stanno interferendo quelle italiane.

Il RSPG ha risposto che il suo obiettivo è occuparsi delle difficoltà di coordinamento transfrontaliero e delle interferenze dannose tra gli Stati membri e non di controversie giudiziarie o richieste presentate dagli operatori.


Il RSPG ha suggerito di destinare una quotà nel piano DAB ad alcuni programmi FM che causano interferenze transfrontaliere, ma l’Italia ha risposto che questa soluzione non era prevista dalla legge e quindi non può essere inclusa nell’accordo multilaterale.

La Slovenia ritiene utile il piano DAB italiano, ma ha sottolineato che l’obiettivo fondamentale del gruppo di lavoro italiano dev’essere l’eliminazione totale delle interferenze.


Il rappresentante della Comunità Europea è preoccupato perché l’Italia deve rispettare il diritto internazionale ed europeo.
Inoltre le trasmissioni FM sono considerate uno strumento per la diffusione della diversità culturale nazionale e regionale e ciascun Stato membro dovrebbe avere la possibilità di trasmettere senza subire interferenze.


Intanto è stato definito il piano di assegnazione delle frequenze DAB nell’area adriatica e ionica e rivisto il testo dell’accordo.
Restano da concordare i modelli di simulazione da adottare e l’elenco dei punti di prova con Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro.

Inoltre la Slovenia è particolarmente pessimista
per diversi motivi:

timore nei confronti dell’Italia su un potenziale mancato rispetto dell’accordo DAB;

l’Italia non sta rispettando il Regolamento Radio causando varie interferenze;

l’Italia sta sfruttando i diritti dell’Accordo di Ginevra 1984, ma senza rispettare i propri obblighi a causa della mancata ratifica;

la mancata adesione dell’Italia alle normative internazionali viene considerata come incapacità di rispettare l’accordo DAB.


L’ Italia ha confermato la volontà di rispettare quest’accordo ed è piuttosto infastidita dall'affermazione slovena.
Ha aggiunto che il piano DAB nazionale può aiutare a risolvere i disturbi FM transfrontalieri e questa soluzione non potrà più essere considerata se l’accordo DAB Adriatico-Ionico non è concluso.


La Croazia ha notato dei progressi significativi per l’accordo DAB e sperava in una conclusione.
L’obiettivo è ottenere una miglior distribuzione delle frequenze che aumenterebbe il numero di blocchi DAB per l’Italia, in modo da eliminare le attuali interferenze italiane e garantire il funzionamento per tutti i paesi dell’area adriatica e ionica senza problemi.

Nonostante le varie difficoltà, l’Italia spera di raggiungere l'accordo entro la metà del 2022 ed ha preso in considerazione l’opzione di sfruttare il DAB per risolvere alcune interferenze FM visto il sovraffollamento dello spettro radiofonico.


Nel frattempo, con il quasi completamento della liberazione televisiva sui 700 MHz ed il contemporaneo rilascio della banda VHF III, il 19 Maggio l’AGCOM italiana ha realizzato il piano DAB nazionale prendendo in considerazione le frequenze che l’Italia può utilizzare dopo la firma degli accordi di coordinamento con Austria, Svizzera, Francia, Monaco, Città del Vaticano e Malta.
Nelle aree di coordinamento in cui non esiste ancora un accordo aggiornato, l’Italia userà i canali assegnati in base a Ginevra 2006.

Questo piano dev’essere completato entro l’estate 2022 e sarà difficile modificarlo una volta attuato.


Intanto la Slovenia non ha più subìto interferenze sul blocco 12C dopo lo spostamento dell’emittente italiana sul canale 7C.


La Croazia non ha notato problemi sui canali 11A, 11D e 10C
riservati ad un operatore DAB commerciale, tuttavia proseguono i disturbi italiani sui blocchi 12A, 12B, 12C e 12D, mentre per il canale 10A è previsto lo spostamento della stazione interferente italiana sul blocco 10C.
L'Italia ha risposto che il progetto riservato per questo cambio di frequenza è stato approvato e verificherà se il trasloco è avvenuto.

Il Paese balcanico spera in una risoluzione a breve termine di questi problemi ed il RSPG ha nuovamente sottolineato che l’Italia dovrebbe trovare soluzioni, anche temporanee, in attesa della firma definitiva dell’accordo DAB nella regione Adriatica – Ionica.


La prossima riunione del RSPG è prevista online il 18 Ottobre 2022.
 
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 7 Giugno che riguarda i problemi radio

(Per i problemi tv e il 5G: https://www.digital-forum.it/showth...i-confinanti&p=7434565&viewfull=1#post7434565)


Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) si è riunito telematicamente 2 volte, una il 23 Marzo, l’altra il 19 Maggio.

Croazia, Slovenia, Francia e Malta continuano a subire interferenze FM italiane.
L’Italia ha dichiarato di voler intervenire sui casi considerati prioritari attraverso soluzioni a breve, medio e lungo termine, anche temporanee, ma la tempistica per la risoluzione definitiva dei disturbi FM resta incerta.
Anche il RSPG si è reso conto che trascorrerà tanto tempo prima della risoluzione del problema.


Nel frattempo l’Italia ha creato un gruppo di lavoro nazionale composto da membri del Ministero delle Comunicazioni (MISE) e dell’Autorità per le Comunicazioni (AGCOM) per permettere l'applicazione dell’articolo 50 del Decreto Legge n. 208/2021 che affronta le interferenze transfrontaliere FM.
L'obiettivo è quello di eliminare / ridurre le interferenze transfrontaliere e permettere l’uso efficiente dello spettro radio, la tutela degli investimenti e la promozione dell’innovazione.


Saranno confrontate le normative attuali con quelle internazionali e verrà valutata la situazione seguita da un esercizio di razionalizzazione.
Non sono state stabilite scadenze in merito al lavoro da svolgere, ma l’intenzione è quella di fissare tempistiche diverse per ciascuna area italiana coinvolta.


Il gruppo di lavoro ha già riconosciuto che la banda FM è sovraffollata e vorrebbe trovare un equilibrio.
A tal proposito l’Italia vorrebbe individuare delle soluzioni con i Paesi vicini, come la raccolta dei loro requisiti di trasmissione, l’identificazione degli obblighi e lo sviluppo di un algoritmo di ottimizzazione per determinare se è possibile una migliore distribuzione o riorganizzazione delle frequenze.


Si sta valutando uno studio di fattibilità per un’area specifica in modo da individuare nuove frequenze che in futuro potrebbero essere coordinate per il proprio uso, evitando così potenziali interferenze.

L’Italia ha suggerito che questo studio dovrebbe inizialmente includere il Friuli-Venezia Giulia, la Slovenia occidentale e l’Istria in Croazia e saranno considerate le emittenti FM attualmente in funzione.
L’Italia valuterà anche la possibilità di ridurre il numero delle stazioni effettive (es. attraverso schemi di compensazione, migrazione al DAB, ecc.), ma ha già affermato che non potrà spegnere tutte le emittenti non registrate negli accordi di Ginevra 1984, pur avendo riconosciuto che le stazioni dei paesi limitrofi sono registrate a GE84.

L’Italia considera questo studio vantaggioso anche per i paesi limitrofi perché potrebbe ottimizzare la banda FM ed individuare eventuali stazioni in eccesso.


La Slovenia ritiene difficile raggiungere gli obiettivi della proposta italiana e perciò ha suggerito di rispettare la situazione attuale per ospitare il maggior numero di stazioni all’interno dello spettro esistente.
Ha proposto le seguenti soluzioni:

sistemazione di nuove frequenze applicando l’articolo 4 degli accordi di GE84 e considerando solo le stazioni esistenti;

risoluzione delle attuali interferenze seguendo le disposizioni della Costituzione e Convenzione ITU e del Regolamento Radio fornite all’Italia.

La Slovenia ha sottolineato che attualmente non può attivare nuove frequenze perché lo spettro radiofonico è piuttosto affollato, tuttavia è disposta a collaborare una volta raggiunta l’intesa sulle regole e i princìpi di base.


La Croazia
ritiene assolutamente prioritario il rispetto da parte dell’Italia del Regolamento Radio e degli accordi di GE84 nel risolvere i disturbi FM presenti da decenni e ha bocciato lo studio di fattibilità italiano perchè le proprie emittenti radiofoniche stanno operando secondo Ginevra 1984.

Sarà piuttosto difficile trovare una soluzione visto che risultano registrate a GE84 rispettivamente circa 800 stazioni croate e ben 5.000 italiane. Inoltre in Italia sono attualmente attive circa 16.000 stazioni!



Italia e Francia hanno confermato l’intenzione di effettuare una campagna di misurazioni congiunta in Sardegna tra fine giugno e inizio luglio per verificare l'impatto sul territorio italiano da parte di Radio Nostalgie dal Monte Corbu a Bonifacio sugli 88,4 MHz e il possibile utilizzo di una nuova frequenza da questa postazione francese.

La Francia ha riscontrato ancora interferenze italiane a Bonifacio e ritiene necessaria una riduzione di potenza da parte dell’Italia.
Inoltre ha osservato che il progetto italiano presentato è a lungo termine e spera in una risoluzione del disturbo FM a Bonifacio il prima possibile.

La Francia è d'accordo con lo studio di fattibilità italiano e ha deciso di aiutare l’Italia per individuare delle soluzioni.


Il presidente del RSPG ha risposto alla lettera presentata da uno studio legale italiano per conto di un gruppo di reti italiane in merito a dei contenziosi tra emittenti italiane e slovene sull’utilizzo dello spettro radio FM.
Secondo questa lettera le stazioni slovene stanno interferendo quelle italiane.

Il RSPG ha risposto che il suo obiettivo è occuparsi delle difficoltà di coordinamento transfrontaliero e delle interferenze dannose tra gli Stati membri e non di controversie giudiziarie o richieste presentate dagli operatori.


Il RSPG ha suggerito di destinare una quotà nel piano DAB ad alcuni programmi FM che causano interferenze transfrontaliere, ma l’Italia ha risposto che questa soluzione non era prevista dalla legge e quindi non può essere inclusa nell’accordo multilaterale.

La Slovenia ritiene utile il piano DAB italiano, ma ha sottolineato che l’obiettivo fondamentale del gruppo di lavoro italiano dev’essere l’eliminazione totale delle interferenze.


Il rappresentante della Comunità Europea è preoccupato perché l’Italia deve rispettare il diritto internazionale ed europeo.
Inoltre le trasmissioni FM sono considerate uno strumento per la diffusione della diversità culturale nazionale e regionale e ciascun Stato membro dovrebbe avere la possibilità di trasmettere senza subire interferenze.


Intanto è stato definito il piano di assegnazione delle frequenze DAB nell’area adriatica e ionica e rivisto il testo dell’accordo.
Restano da concordare i modelli di simulazione da adottare e l’elenco dei punti di prova con Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro.

Inoltre la Slovenia è particolarmente pessimista
per diversi motivi:

timore nei confronti dell’Italia su un potenziale mancato rispetto dell’accordo DAB;

l’Italia non sta rispettando il Regolamento Radio causando varie interferenze;

l’Italia sta sfruttando i diritti dell’Accordo di Ginevra 1984, ma senza rispettare i propri obblighi a causa della mancata ratifica;

la mancata adesione dell’Italia alle normative internazionali viene considerata come incapacità di rispettare l’accordo DAB.


L’ Italia ha confermato la volontà di rispettare quest’accordo ed è piuttosto infastidita dall'affermazione slovena.
Ha aggiunto che il piano DAB nazionale può aiutare a risolvere i disturbi FM transfrontalieri e questa soluzione non potrà più essere considerata se l’accordo DAB Adriatico-Ionico non è concluso.


La Croazia ha notato dei progressi significativi per l’accordo DAB e sperava in una conclusione.
L’obiettivo è ottenere una miglior distribuzione delle frequenze che aumenterebbe il numero di blocchi DAB per l’Italia, in modo da eliminare le attuali interferenze italiane e garantire il funzionamento per tutti i paesi dell’area adriatica e ionica senza problemi.

Nonostante le varie difficoltà, l’Italia spera di raggiungere l'accordo entro la metà del 2022 ed ha preso in considerazione l’opzione di sfruttare il DAB per risolvere alcune interferenze FM visto il sovraffollamento dello spettro radiofonico.


Nel frattempo, con il quasi completamento della liberazione televisiva sui 700 MHz ed il contemporaneo rilascio della banda VHF III, il 19 Maggio l’AGCOM italiana ha realizzato il piano DAB nazionale prendendo in considerazione le frequenze che l’Italia può utilizzare dopo la firma degli accordi di coordinamento con Austria, Svizzera, Francia, Monaco, Città del Vaticano e Malta.
Nelle aree di coordinamento in cui non esiste ancora un accordo aggiornato, l’Italia userà i canali assegnati in base a Ginevra 2006.

Questo piano dev’essere completato entro l’estate 2022 e sarà difficile modificarlo una volta attuato.


Intanto la Slovenia non ha più subìto interferenze sul blocco 12C dopo lo spostamento dell’emittente italiana sul canale 7C.


La Croazia non ha notato problemi sui canali 11A, 11D e 10C
riservati ad un operatore DAB commerciale, tuttavia proseguono i disturbi italiani sui blocchi 12A, 12B, 12C e 12D, mentre per il canale 10A è previsto lo spostamento della stazione interferente italiana sul blocco 10C.
L'Italia ha risposto che il progetto riservato per questo cambio di frequenza è stato approvato e verificherà se il trasloco è avvenuto.

Il Paese balcanico spera in una risoluzione a breve termine di questi problemi ed il RSPG ha nuovamente sottolineato che l’Italia dovrebbe trovare soluzioni, anche temporanee, in attesa della firma definitiva dell’accordo DAB nella regione Adriatica – Ionica.


La prossima riunione del RSPG è prevista online il 18 Ottobre 2022.
Che travaglio... Temo abbia ragione la Slovenia!!
 
Con gli attuali rincari dell' energia, credo assisteremo a un calo naturale delle emittenti. Aspetta che arrivino le bollette stratosferiche degli impianti da KW.
 
Con gli attuali rincari dell' energia, credo assisteremo a un calo naturale delle emittenti. Aspetta che arrivino le bollette stratosferiche degli impianti da KW.
Scusa, non capisco. Le emittenti (FSMA) pagano un costo agli operatori di rete per il trasporto, che non mi sembra indicizzato ai costi energetici. A meno che tu non intenda gli operatori di rete di II livello: allora potrebbe essere.
 
In Slovenia non so, ma in Croazia di impianti ne ho visti diversi e di antenne direzionate verso l' Italia, zero. Infatti in Croazia è facile ascoltare le radio italiane in auto, viceversa a meno di trovarsi tra Venezia e Trieste non è altrettanto agevole. La stessa prova fatta alla latitudine di Rimini dà risultati completamente opposti.
 
Mi sembra che non abbiano ben chiaro il fatto che si tratta di due nazioni diverse. Si fa prima riferimento alla Croazia, a un operatore croato che sarebbe sparito,ve poi nell' articolo si parla solo di postazioni slovene. Boh...
 
Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 23 Novembre


Il Sottogruppo del RSPG ha tenuto una riunione web il 18 Ottobre.

Dopo che l'Italia ha liberato i 700 MHz dai propri segnali televisivi, in linea con la sua tabella di marcia nazionale UHF, la Croazia ha confermato che i propri operatori di rete mobile non stanno più subendo interferenze.


Sono ancora presenti alcuni disturbi italiani ai danni delle emittenti televisive croate, prevalentemente sulle frequenze 22 (fino a 55 dBµV/m) e 31 (fino a 54 dBµV/m), ma anche sui canali 21, 27, 28, 29 e 37.

Sulla frequenza 31
gli uffici locali italiani hanno individuato l'emittente locale Video Tolentino che trasmette tra le Marche ed Abruzzo, mentre per i canali 21, 27, 28, 29 e 37, le interferenze potrebbero provenire fuori dalla zona di coordinamento. I relativi rapporti di misurazione dell'intensità di campo sono stati recentemente inviati all'amministrazione italiana.


Slovenia e Malta hanno confermato l'assenza d'interferenze televisive italiane.


Il RSPG e la Commissione Europea hanno fatto i complimenti all'amministrazione italiana per aver risolto l'annoso problema delle interferenze televisive che perdurava da più di 25 anni.


L'Italia ha riferito che dall'1 Luglio 2022 i propri operatori di rete mobile hanno iniziato a operare sui 700 MHz, tuttavia in Puglia un numero considerevole di stazioni base mobili sta subendo interferenze dannose causate dai segnali tv albanesi. Ciò è attribuito al fatto che l'Albania utilizza ancora i 700 MHz per le trasmissioni televisive. Il rappresentante della Commissione Europea si è offerto di assistere l'Italia e di valutare se l'Albania possa accelerare lo spegnimento delle proprie emittenti sui 700 MHz. A tal proposito l'Italia ha contattato l'amministrazione albanese ed è stata informata che era stato formalizzato un nuovo piano UHF, ma il piano di migrazione era ancora in fase di elaborazione.



• Interferenze DAB

La Croazia continua a subìre disturbi sui blocchi DAB 12A, 12B, 12C e 12D con livelli di intensità di campo compresi tra 50 e 71 dBµV/m. Il problema delle interferenze sul canale 10A provenienti da Perugia sembra risolto da quando l'emittente italiana è migrata sul 10D.

Il RSPG ha nuovamente invitato l'Italia a trovare soluzioni tempestive per la risoluzione delle interferenze DAB pendenti sui canali 12A, 12B, 12C e 12D.


Il 27 luglio 2022 l'Autorità italiana per le comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un piano provvisorio per il DAB che rispetta gli accordi di coordinamento delle frequenze siglati fra l'Italia ed i Paesi confinanti. L'intento è quello di allineare il piano nazionale all'accordo DAB per l'Adriatico e lo Ionio una volta finalizzato.

Sono ancora in corso le discussioni tra i paesi della regione adriatica e ionica sulla finalizzazione dell'accordo DAB. Restano da definire alcuni elementi importanti anche sulla spartizione dei canali. Si è deciso di includere un elenco di canali precedentemente assegnati e le discussioni si stanno concentrando anche sulle caratteristiche tecniche di queste concessioni. È in discussione anche la procedura su come trattare le assegnazioni situate al di fuori della zona di coordinamento.
E' stato osservato che la zona di coordinamento riflette quella dell'accordo di Ginevra 2006 e ci sono casi in cui le emittenti situate al di fuori di questa zona interessano i Paesi limitrofi. Il gruppo adriatico e ionico deve decidere se queste situazioni devono essere affrontate caso per caso oppure adottando un approccio generale e introducendo vincoli alle assegnazioni (anche future) che esulano dalla zona di coordinamento.


I problemi di coordinamento transfrontaliero tra Albania e Macedonia del Nord in relazione all'utilizzo di alcuni canali stanno condizionando la spartizione delle frequenze DAB per i paesi dell'Adriatico e dello Ionio.
La Commissione europea vorrebbe offrire il proprio aiuto.


La Slovenia non è attualmente in grado di firmare l'accordo per la regione adriatica e ionica una volta finalizzato a causa dell'obiezione dell'Italia alle sue richieste di coordinare nuove stazioni nella propria parte occidentale in base all'accordo di Ginevra 1984 e per il fatto che l'Italia ha ignorato i suoi obblighi GE84 pur beneficiando dei diritti previsti da GE84.
Il RSPG ha suggerito di continuare le discussioni bilaterali.

Inoltre il Paese balcanico vuole delle garanzie sul rispetto degli accordi internazionali da parte dell'Italia per la banda FM.

L'Italia ritiene inaccettabile la richiesta della Slovenia perché la firma dell'accordo per la regione adriatico-ionica renderebbe definitivo il piano DAB. Quest'ultimo, inoltre, sarà uno degli strumenti da utilizzare per eliminare i disturbi FM, anche se non può essere esplicitamente incluso nell'accordo come un obbligo imposto all'Italia poiché non sarebbe in linea con la legge italiana, in quanto l'uso della banda FM dipende dallo sviluppo del mercato DAB.

Sono disponibili altre soluzioni, ma è necessario ottenere l'autorizzazione politica per essere ulteriormente prese in considerazione.


La Croazia ha affermato che sono stati compiuti notevoli progressi sugli elementi tecnici del progetto di accordo DAB. Tutti i paesi dell'Adriatico e dello Ionio sono consapevoli dei benefici che quest'accordo porterà alla regione in quanto migliorerà l'uso efficiente ed efficace dello spettro radio e contribuirà a evitare future interferenze DAB dannose ed a risolvere i problemi esistenti, in particolare per la banda FM.

La prosecuzione delle discussioni incentrate su quest'intesa è prevista verso la fine di Novembre 2022.



• Banda FM

L'Italia ha fornito aggiornamenti sull'applicazione dell'articolo 50 del Decreto Legislativo 208/2021 che affronta le interferenze transfrontaliere FM. Gli sviluppi politici dei mesi scorsi si sono riflessi sul ritmo delle attività del gruppo di lavoro nazionale (composto da MISE e AGCOM) incaricato di affrontare le problematiche legate alla banda FM. Tuttavia ha avviato i propri lavori e sono in corso di definizione le prime azioni da intraprendere. Inoltre ha iniziato ad analizzare l'attuale quadro normativo per determinare, ad esempio, come vengono rilasciate le autorizzazioni e come possono essere modificate in modo da evitare contenziosi.

È in corso una valutazione che porti a identificare un utilizzo più fattibile delle frequenze. In linea con quanto previsto dalla legge, verrà adottato un approccio generale con i casi di interferenza per evitare un possibile effetto domino sulle emittenti.
Il gruppo di lavoro sta tenendo conto delle considerazioni fatte dalle emittenti per risparmiare sui costi energetici.
L'Italia sperava di fornire un piano d'azione con tempistiche in occasione della prossima riunione del "good offices" del RSPG. Tuttavia ha dichiarato che gli obiettivi di questo lavoro sono a lungo termine.

Il RSPG e la Slovenia hanno suggerito di prendere spunto dal processo di risoluzione dei disturbi sulla banda UHF per risolvere quelli FM. Il paese balcanico ha proposto le seguenti soluzioni:

- effettuare lo spostamento da FM a DAB se possibile;

- garantire la rottamazione spontanea delle frequenze FM;

- definire tempistiche sull'obbligatorietà dello switch-off della banda FM.


Queste azioni faciliteranno gli sforzi verso lo sviluppo di un nuovo piano FM italiano e il coordinamento con i paesi vicini prima di rilasciare nuove licenze.


L'Italia ha chiarito che non si oppone sistematicamente alle richieste di coordinamento GE84 della Slovenia in quanto vuole proteggere le proprie emittenti radiofoniche registrate in base agli accordi di Ginevra 1984. Occorre trovare una soluzione razionale ed equilibrata per soddisfare entrambe le parti.

La Slovenia ha ribadito ancora una volta la propria disponibilità a discutere parametri tecnici e individuare un approccio comune per affrontare le obiezioni dell'Italia.


Per quanto riguarda il problema dell'interferenza FM tra Francia e Italia a Bonifacio, le parti hanno concordato a metà Settembre di effettuare delle misurazioni di 3 giorni fra il 14 e il 16 Novembre con l'obiettivo di valutare se il cambio di frequenza da 88,3 MHz a 88,4 MHz da parte della Francia influirà sui servizi FM della RAI in Sardegna e precisamente a San Teodoro e Sassari. I dettagli del quadro di misurazione francese per l'approvazione sono stati forniti prima dello svolgimento di ulteriori discussioni bilaterali il 2 Novembre. L'Italia ha confermato di aver ricevuto la proposta della Francia e si è impegnata ad inviare alcune revisioni prima del suddetto incontro.


La Croazia non ha notato modifiche sulla situazione delle interferenze FM dannose. Come conseguenza della propria campagna di misurazione, sono state presentate all'Italia più di 900 segnalazioni in base all'Appendice 10 del RR (Regolamento Radio). La Croazia ha espresso il suo disappunto per il fatto che non sia stato possibile risolvere alcun caso nonostante le discussioni iniziate diversi anni fa e ha sottolineato che questo problema sta causando danni economici, sociali e culturali al paese.


Malta non ha osservato alcun miglioramento dei problemi relativi ai disturbi FM.


Il RSPG ha nuovamente sottolineato all'Italia di individuare soluzioni a breve termine per affrontare i problemi in sospeso da tempo. Questo approccio sarà preso in considerazione, ma le modifiche alla potenza di trasmissione o al diagramma di radiazione o lo spegnimento della stazione interferente per affrontare uno specifico caso prioritario di interferenza dannosa potrebbero essere considerate solo se i permessi di autorizzazione e la prospettiva per l'amministrazione italiana di applicare tali misure sono possibili.


Il prossimo incontro è previsto online il 13 Gennaio (ore 9:30-12:30).
 
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