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Rugby - Torneo Sei Nazioni 2017 [Programmazione e Commenti]

A mio parere, non sarebbe da scartare l'ipotesi di fare uno spareggio da vincitore sei nazione b e l'ultima del sei nazioni a. Purtroppo tra noi e il resto delle partecipanti non c'è partita, tranne alcune sporadiche partite (ogni tanto riusciamo a battere la scozia). Sicuramente l'ingresso nel 6 nazioni doveva essere forse il trampolino di lancio di tutto il monimento ma purtroppo abbiamo perso il treno.
 
Ancora con questa storia...
1) il Sei Nazioni è un torneo privato di proprietà delle federazioni rugby di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. Decidono loro chi partecipa, fanno un contratto (che mi pare sia valido ancora per parecchi anni) e si organizzano il torneo come meglio credono
2) non esiste ad oggi in Europa un'opzione diversa dall'Italia come sesta forza. Non esiste per livello di rugby, non esiste per mercato, per indotto, per nulla. Né sarebbe pensabile tornare a 5, perché si avrebbero solamente partite in meno a fronte di un calendario impegnato per lo stesso numero di giornate.
3) i giornalisti inglesi e britannici in genere si sa come sono, spocchiosi e maestrini, ma i tifosi ragionano diversamente, tant'è che in tempo di Sei Nazioni Roma è sempre piena, perché evidentemente farsi un giro a Roma ogni due anni non fa così schifo. Chiedetegli se preferirebbero andare a Bucarest o a Tbilisi... se e quando la concorrenza si chiamerà Madrid o Berlino, allora forse ci sarà da discutere.
4) il rugby non è il calcio. È mille volte più sofisticato, professionalizzato e richiede molta più preparazione tecnica e fisica, che i nostri non hanno e non potranno mai avere fino in fondo. Si può solo lavorare per il futuro e cercare di essere più realisti possibile nel gioco di oggi. E credo che mai come ora lo staff tecnico sia di livello altissimo. Purtroppo abbiamo sommato al già presente gap tecnico con le altre, anche un buco generazionale nel quale, ad un gioco dei tre quarti già scadente, si è sommato un calo clamoroso in mischia, dove invece prima potevamo fondare il nostro gioco. Si può solo pensare a far crescere il materiale, abbastanza giovane, che si ha. I giocatori delle nazionali giovanili non sono affatto male. Il problema resta il passaggio dalle giovanili ai grandi, con un'eccellenza che non esiste più e due squadre in pro12 che vanno una a targhe alterne e una non va proprio. Non sono cose che si sistemano in un'ora ma da lì passa il futuro del rugby italiano.
5) il Sei Nazioni resta uno spettacolo incredibile, con partite fantastiche ed è sempre meglio esserci arrancando che non esserci e sparire. Che la gente cominci a gustarsi anche le altre partite, magari anche durante l'anno, invece di rompere, imparerebbe uno sport ben più affascinante di quelli cui siamo maggiormente abituati.
 
Ancora con questa storia...
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omissis
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5) il Sei Nazioni resta uno spettacolo incredibile, con partite fantastiche ed è sempre meglio esserci arrancando che non esserci e sparire. Che la gente cominci a gustarsi anche le altre partite, magari anche durante l'anno, invece di rompere, imparerebbe uno sport ben più affascinante di quelli cui siamo maggiormente abituati.
Quoto punto per punto e parola per parola
 
Ancora con questa storia...
1) il Sei Nazioni è un torneo privato di proprietà delle federazioni rugby di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. Decidono loro chi partecipa, fanno un contratto (che mi pare sia valido ancora per parecchi anni) e si organizzano il torneo come meglio credono
2) non esiste ad oggi in Europa un'opzione diversa dall'Italia come sesta forza. Non esiste per livello di rugby, non esiste per mercato, per indotto, per nulla. Né sarebbe pensabile tornare a 5, perché si avrebbero solamente partite in meno a fronte di un calendario impegnato per lo stesso numero di giornate.
3) i giornalisti inglesi e britannici in genere si sa come sono, spocchiosi e maestrini, ma i tifosi ragionano diversamente, tant'è che in tempo di Sei Nazioni Roma è sempre piena, perché evidentemente farsi un giro a Roma ogni due anni non fa così schifo. Chiedetegli se preferirebbero andare a Bucarest o a Tbilisi... se e quando la concorrenza si chiamerà Madrid o Berlino, allora forse ci sarà da discutere.
4) il rugby non è il calcio. È mille volte più sofisticato, professionalizzato e richiede molta più preparazione tecnica e fisica, che i nostri non hanno e non potranno mai avere fino in fondo. Si può solo lavorare per il futuro e cercare di essere più realisti possibile nel gioco di oggi. E credo che mai come ora lo staff tecnico sia di livello altissimo. Purtroppo abbiamo sommato al già presente gap tecnico con le altre, anche un buco generazionale nel quale, ad un gioco dei tre quarti già scadente, si è sommato un calo clamoroso in mischia, dove invece prima potevamo fondare il nostro gioco. Si può solo pensare a far crescere il materiale, abbastanza giovane, che si ha. I giocatori delle nazionali giovanili non sono affatto male. Il problema resta il passaggio dalle giovanili ai grandi, con un'eccellenza che non esiste più e due squadre in pro12 che vanno una a targhe alterne e una non va proprio. Non sono cose che si sistemano in un'ora ma da lì passa il futuro del rugby italiano.
5) il Sei Nazioni resta uno spettacolo incredibile, con partite fantastiche ed è sempre meglio esserci arrancando che non esserci e sparire. Che la gente cominci a gustarsi anche le altre partite, magari anche durante l'anno, invece di rompere, imparerebbe uno sport ben più affascinante di quelli cui siamo maggiormente abituati.

Calma e sangue freddo. Ancora con questa storia? Certo che sì, fino a prova contraria si può ragionare anche sul rugby senza essere accusati di blasfemia o sbaglio? :eusa_whistle:

1) Il Sei Nazioni sarà anche un torneo privato ma non è certamente una simpatica riunione di amici che si sollazzano con una palla ovale. Il torneo muove un notevole giro di affari e la copertura televisiva porta le immagini in tutto il mondo. L'Italia del rugby in questo contesto non fa fare una bella figura al nostro Paese, quando si indossa la maglia azzurra e risuonano le note dell'inno di Mameli si ha il dovere di essere competitivi oppure si dovrebbe avere il buon senso di mettersi da parte prima che qualcuno ti butti fuori.
2) Non so se esiste una sesta forza capace di ben figurare nel torneo ma so per certo, dopo 18 anni di partecipazione, che non può essere l'Italia. Non può esserlo per il livello del rugby, per il movimento in generale, per l'audience televisiva e non aggiungo il resto. A tutti i livelli il confronto con gli altri partecipanti non regge in alcun modo.
3) I giornalisti britannici sono spocchiosi tanto quanto lo sono gli italiani o i finlandesi. Le perplessità sulla partecipazione italiana non nascono dalla spocchia ma dai risultati che sono sotto gli occhi di tutti. A chi giova avere una terza partita per ogni giornata se si tratta di una sfida già segnata e senza il fascino dell'incertezza del risultato? Anche le tv neutrali sono sempre più insofferenti, l'audience dei match con l'Italia continua a scendere in maniera decisa. I tifosi vengono a Roma ma vedi che invaderebbero senza problemi anche Tbilisi e la nostra capitale venderebbe forse qualche litro di birra in meno ma non perderebbe certo in fascino e appeal sui turisti di tutto il mondo.
4) Il rugby non è il calcio? Pensa te, qui concordo decisamente...:laughing7: I nostri non potranno mai avere la preparazione adeguata? Incredibile ma concordo anche qui, ce ne siamo accorti dopo 18 anni di batoste. Sulle speranze per un futuro migliore glisso elegantemente, mi viene in mente un adagio ma meglio lasciar perdere. ;)
5) Il Sei ( Cinque ) Nazioni è uno spettacolo incredibile da tempo, lo era e lo sarebbe anche senza l'Italia. La gente, fattene una ragione, si gusta quello che ritiene più opportuno e comunque tutti gli sport hanno il loro fascino, anche quelli cui siamo maggiormente abituati. Il rugby è come tutte le altre discipline, non ha nulla di più e nulla di meno.
 
Secondo me sarebbe giusto il playoff.

Ricordo che nel ranking la Georgia è davanti all'Italia, quindi pensare ad una loro partecipazione è tutt'altro che peregrina come idea.

Anche i francesi stanno cominciando a chiedersi cosa ci facciamo nel 6 Nazioni

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Il playoff è impraticabile. Quale televisione farebbe un contratto con il rischio di non sapere qualo squadre giocano?
Le Georgia è avanti a noi nel ranking? Avete per caso visto quali squadre affronta le Georgia e quali l'Italia?
Fatevene una ragione, l'Italia nel 6 nazioni ci resterà finché i contratti saranno validi. Dopodiché bisognerà vedere quale sarà il contesto intorno.
Che poi si debba migliorare, è chiaro a tutti. Ma il miglioramento sarebbe certamente ancor più complicato fuori dal 6 nazioni che dentro
 
Secondo me sarebbe giusto il playoff.

Ricordo che nel ranking la Georgia è davanti all'Italia, quindi pensare ad una loro partecipazione è tutt'altro che peregrina come idea.

Anche i francesi stanno cominciando a chiedersi cosa ci facciamo nel 6 Nazioni

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Ma perchè scrivi a vanvera? Vai a vedere dopo quanti anni dalla loro prima partecipazione la Francia vinse il suo primo 5 nazioni! Il ranking? Anche nel calcio l'Inghilterra è avanti a noi ma non ha vinto lo stesso numero di mondiali di calcio...perciò...
 
2) Non so se esiste una sesta forza capace di ben figurare nel torneo ma so per certo, dopo 18 anni di partecipazione, che non può essere l'Italia. Non può esserlo per il livello del rugby, per il movimento in generale, per l'audience televisiva e non aggiungo il resto. A tutti i livelli il confronto con gli altri partecipanti non regge in alcun modo.

basta uscire con la moglie e i figli dopo il primo tempo, tranne rari casi fino all'intervallo ci si diverte. Penso che ormai si sappia che nel secondo tempo si tracolla, come tracollerebbe la Georgia ... quindi penso che i tifosi britannici siano più che contenti di farsi un giro a Trastevere a mangiarsi una pizza, invece della Kubdari– la focaccia di carne di maiale georgiana che comunque possono gustare nei numerosi ristoranti georgiani di Londra!
 
Sono le solite storie trite e ritrite. Il rugby italiano ha avuto ed ha dei problemi. Uscendo dal Sei Nazioni non si aiuterebbe a risolverli. Per di più, ad oggi, non converrebbe nemmeno alle altre. Per cui non c'è discussione reale su questo. Si dovrebbe invece discutere su cosa potrebbe fare in meglio l'Italia (non intesa solo come squadra che va in campo) e se non sarebbe opportuno, nelle finestre internazionali, confrontarsi più spesso con avversari emergenti
 
Ma perchè scrivi a vanvera? Vai a vedere dopo quanti anni dalla loro prima partecipazione la Francia vinse il suo primo 5 nazioni! Il ranking? Anche nel calcio l'Inghilterra è avanti a noi ma non ha vinto lo stesso numero di mondiali di calcio...perciò...

Beh oddio, ma in mezzo ci furono la squalifica per professionismo e la guerra...
...Ad avercelo noi, in proporzione, il movimento che aveva la Francia all'epoca.
Piuttosto, il problema è che ora non stiamo crescendo manco per nulla, mentre gli altri crescono, galoppano...
...E i prossimi Parisse a Castrogiovanni, ora che l'Argentina gioca il Championship e soprattutto è nel Super Rugby, dubito giocheranno per l'Italia.
Penso che ampie riflessioni vadano fatte e, sinceramente, l'unica soluzione per il torneo delle 6 Nazioni che vedo praticabile è un allargamento a 8, con ingresso di Georgia e Stati Uniti (ebbene sì voi direte...Lontani? Non so, una franchigia giapponese ora gioca nel Super Rugby, mentre nel rugby a 13 una squadra canadese sta partecipando da quest'anno ai campionati inglesi), dove avresti mercato in espansione (vedi le attendances dei test match giocati in America) e meritocrazia (Georgia ormai al livello dell'Italia).
Fossi nella FIR, organizzerei una serie di 3 test con i georgiani. E giocherei più spesso, magari con gli emergenti, contro Spagna etc.

Di nuovo sul 6 N, il playoff puro sarebbe un suicidio economico e a livello di organizzazione di eventi.
Meglio magari passare a 8 come ho detto (gli americani erano interessati a entrare nel Pro 12, figurarti se non accettano di avere Inghilterra, Irlanda e Galles in trasferta lì...) oppure dare ogni anno a chi vince il Sei Nazioni di secondo livello come premio un test contro il cucchiaio di legno del 6 N principale.

Qualcosa per smuovere, ecco.

Certo l'Italia ha problemi ma lo si sapeva, anzi è in piena fase di rifondazione. Trovo molto più gravi i problemi della seconda parte della gestione Brunel che non la sconfitta di sabato.
Anche perché, non dimentichiamolo, è la stessa nazionale che in autunno ha scritto la storia battendo i sudafricani.
 
Ma perché il telecronista di dmax continua a dire che l'Inghilterra ha già vinto il 6nazioni quando non è vero?
Oltretutto non è che fa una gran promozione della partita, peraltro decisiva, che si giocherà a breve.
 
Credo che il torneo vada ripensato in futuro.
Io andrei al volo, come detto più volte, con l'allargamento a 8 squadre.
4 match per giornata, con l'inserimento - avessi la bacchetta magica - di Stati Uniti e Georgia.
Si tratta di due squadre che ci starebbero alla grande per merito sportivo (USA freschi vincitori dell'Americas Rugby, georgiani che hanno vinto praticamente sempre negli ultimi anni il 6 N di secondo livello) e anche dal punto di vista del mercato (vedi le affluenze ai test match giocati negli States, così come quelle in Georgia, dicono 50k).
Inoltre, leverebbe tanta pressione all'Italia, che dal 6 N non può uscire per ragioni di logica (è comunque "più forte" di tutto ciò che in Europa sta sotto il 6 N, o perlomeno alla pari con la Georgia) ed economiche (a livello di turismo, movimento di tifosi etc., andare a Roma resta una grande esperienza).
Il sistema promozioni/retrocessioni rischia di mandare in vacca a livello di pecunia il movimento che scende, perché per quell'anno/anni si vedrebbe mancare dei fondi vitali derivanti dall'incasso del 6 N.
Resta insomma secondo me l'unica cosa logica passare a 8 squadre. Sarebbe non impossibile, tra l'altro: aggiungi praticamente 2 match a stagione ciascuna squadra, giochi 7 gare invece di 5. La trasferta in America è meno proibitiva di quanto si possa pensare (per dire, una franchigia giapponese e una argentina giocano il Super Rugby, ex Super XV; un club canadese sta giocando nella terza serie inglese di rugby league, etc.) e comunque sarebbe ripagata sul piano dell'affluenza e dell'esperienza.
Per i georgiani, si sta parlando anche di ingresso con un club nel Pro 12, mentre lo stesso discorso sugli americani pare un po' congelato, perché sembrano puntare molto sulla loro neonata lega (dove gioca Bergamasco).
Intanto così come è secondo me il 6 Nazioni ha poca ragione di continuare e deve pensare a un modo di rinnovarsi e andare avanti che sia a un tempo rispettoso del merito sportivo ma anche delle considerazioni e i parametri di tipo economico.
 
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