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Gruppo Visione Film (6-12 Febbraio): BIUTIFUL (2010) di Iñárritu

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Biutiful
USA/Messico/Spagna 2010 | Genere: Drammatico | Durata: 147'​

Biutiful.jpg


Trama
Uxbal, padre devoto e amante tormentato, è un uomo coinvolto in una serie di traffici illegali che si trova a dover fronteggiare un amico di infanzia che ha scelto una carriera ben differente: quella del poliziotto. Sopravvivendo ai margini invisibili di una contemporanea Barcellona, Uxbal, avverte il pericolo e cerca di salvare i suoi bambini dando vita a un personaggio che ambisce a rappresentare la complessa realtà che ci circonda.

Regia
Alejandro González Iñárritu

Cast
Javier Bardem, Blanca Portillo, Rubén Ochandiano, Félix Cubero, Manolo Solo, Martina García, Eduard Fernández, Karra Elejalde

Premi e riconoscimenti

2011 - Premio Oscar
Nomination Miglior attore protagonista a Javier Bardem
Nomination Miglior film straniero
2011 - Golden Globe
Nomination Miglior film straniero
2011 - Premio BAFTA
Nomination Miglior attore protagonista a Javier Bardem
Nomination Miglior film non in lingua inglese
2010 - Festival di Cannes
Prix d'interprétation masculine a Javier Bardem (ad ex aequo con Elio Germano per La nostra vita)
Nomination Palma d'oro
[...]

Approfondimenti
SCHEDA - TRAILER - IMDB - ROTTEN TOMATOES

Disponibile su
https://www.justwatch.com/it/film/biutiful


Inizio discussione: lunedì 13 febbraio


Voti espressi:

Tuttosport: 7,5
Alex: 8,5
Checo: 6,5
ANDREMALES: 7,5
Duncan: 6,75
NUMERO UNO: 7,75
Andry: 7
Np: 7,25
Paolo: 7,5
Matteo: 6
Heel: 7,75
ZzZzZzZzZ: 9

Media aritmetica:

voti.png
 
Ultima modifica:
vabbè visto che nessuno comincia inizio io con qualche spunto.

A mio gusto il film si regge quasi esclusivamente per la presenza di Bardem, la storia è interessante, un racconto sporco supportato da una fotografia che ne segue lo stile, ma a parte bardem il resto mi sembra poca cosa.
 
Checo perdonami ma ho dovuto eliminare temporaneamente il tuo post; abbiamo detto che si attende la votazione prima di iniziare con i commenti...

EDIT delle 12:33 - Ho ripristinato il messaggio visto che la votazione oramai è terminata (l'ultimo voto era quello di stamattina di Matteo90) e possiamo procedere con le nostre valutazioni :)
 
Ultima modifica:
Checo perdonami ma ho dovuto eliminare temporaneamente il tuo post; abbiamo detto che si attende la votazione prima di iniziare con i commenti...

ah non avevo capito sorry ero rimasto a Attenzione: la discussione su questo film inizierà da Lunedì 13 febbraio! (Siete pregati di commentare la pellicola a partire da questa data)
 
Io copio pari pari quello che ho inviato in privato a tuttosport (non sapevo se dovevo mandare solo il voto e basta :laughing7:)
Il punteggio non lo metto, aspetto di sapere la media del gruppo :lol:

------------------------

Di certo, non è stato un film facile.
Ammetto che ho fatto fatica a guardarlo tutto (probabilmente se non fossi stato “obbligato” lo avrei tranquillamente lasciato dopo una decina di minuti.
Sebbene la trama non mi dispaccia, personalmente non ho trovato un senso al film. Forse c’è troppo.
Da un lato l’Uxbal che sfrutta il lavoro dei cinesi per poi contrabbandare merce illegale con l’aiuto degli africani, per poi passare al lato spirituale se così possiamo definirlo come ruolo di “tramite” per i bambini morti. Per finire il lato paterno e anche protettivo nei confronti dei due figli quando scopre di avere pochi mesi di vita e ha paura del loro futuro senza di lui.

Insomma… di Biutiful per i miei gusti ha ben poco. :laughing7:
Magari ha bisogno più di un passaggio per essere capito fino alla fine
 
A me è piaciuto, dal punto di vista artistico anche tanto, però non lo rivedrei per i miei gusti.

Barcellona mai vista cosi cupa, si respira profonda tristezza e drammaticità in ogni momento, il materiale si scontra con lo spirituale. non sembra manco un film, è talmente realistico che durante la visione sicuramente non lo si vive come semplice intrattenimento ma più come una esperienza su una complessa situazione locale difficile, negli strati più bassi della società (quasi invisibili) da un lato e un caso umano e famigliare drammatico da un altro, il tutto legato da un filo di sovrannaturale che devo ancora capire se ci sta bene oppure no.

prova di Bardem magistrale, come se prendessimo una telecamera ce la mettessimo in spalla e seguissimo in modalità reality il quotidiano di una persona in difficoltà sotto vari aspetti e forse non raggiungeremmo manco i livelli alti presenti in questo film.
 
e allora pensate a me, che mi so dovuto risporbire ste due ore mezza (o quasi) per una seconda volta... insomma è uno di quei film si ben fatti indiscutibilmente ma che secondo me non lasciamo molto e diciamocela tutta che nessuno rivedrebbe mai, per la pesantezza soprattutto (che ogni tanto si trasforma in noia per alcuni momenti)...

va visto sicuramente almeno per avere un'idea più completa del regista, visto che questo titolo fa parte del suo primo periodo, per così dire, caratterizzato da quella regia sporca, zoomata sui protagonisti per la maggior parte, e sul tema della morte che ricorre sempre nei suoi primi 3-4 film... a differenza dei titoli precedenti a questo pero', biutiful è meno incisivo secondo me, forse per il fatto che non ha quella sceneggiatura spezzettata che lo ha reso famoso... amores perros rimane per me il suo (quasi) capolavoro sotto questo stile... biutiful invece sceglie un metodo narrativo classicissimo e lineare che rende più pesante ogni sequenza...

quindi cose positive sia il lato tecnico in generale, credo sia oggettivamente impossibile per inarritu girare male un film, e naturalmente javier bardem, che è sempre straordinario, se non ci fosse lui mi sarei veramente addormentato... dal punto di vista della sceneggiatura come detto la storia non mi è entrata dentro, è sicuramente interessante dare spazio all'altra faccia di barcellona, che vediamo sempre tra le ramblas e quartiari moderni, qui invece osserviamo le zone e le persone più "popolari"... interessante quindi è interessante, pero' alla fine rimane un film discreto, non raggiunge l'eccellenza per quanto mi riguarda...

ho apprezzato pero' molto il rapporto che si crea, soprattutto nel finale, padre-figlio-figli... insomma un film che parla di figli ma anche di padri...
 
di sicuro qua il lieto fine non c'è, ne' per la famiglia, se non come epilogo finale di pace e serenità ultraterrena, nè per la moglie, nè per i cinesi, nè per la coppia di africani...

insomma lui fa di tutto per dare il meglio ai propri filgli, con tutti i mezzi, essendo lui orfano di padre che non ha mai conosciuto, si preoccupa che con l'avvicinarsi della propria e prematura morte, in futuro i propri figli possano compiere i suoi stessi errori, infatti si preoccupa, quasi supplicando la figlia di non dimenticarlo.

il film è incisivo pure troppo secondo me e strabordando soprattutto in negatività non si fa proprio amare fino in fondo.
 
Ultima modifica:
eh ho capito, se ci pagassero per farlo pure pure...;)...

eh ma solo perchè tu non sei un critico cinematografico serio con quadernetto e penna :lol::D:lol:
Scherzo naturalmente. Ma se te lo ricordavi o lo avevi visto di recente la visione magari potevi anche evitarla..... insomma gruppo di visione va bene, ma farsi del male diciamo no :) deve essere un piacere...
Vi copioincollo quello che mi ero appuntato come recensione.
--
film a "struttura circolare" per raccontare gli ultimi giorni di vita di uxbal, personaggio che vive ai margini della società -anzi sopravvive- di espedienti. Per vie dirette o traverse da lui dipendono la vita e il destino di altri esseri umani: come in altri film di Inarritu il tema dell'interconnessione ritorna, ma questa volta senza la pomposità degli altri suoi film. Abbiamo ancora la pretenziosità documentaristica della camera a mano, le difficoltà dei rapporti interpersonali, ma questa volta secondo me una trama più lineare ha giovato al film. La trama si riassume come una sorta di parabola: il personaggio di Uxbal che sente il peso del mondo su di sè, la responsabilità del padre che ha paura di abbandonare i propri figli, con la morte che si avvicina. Sente il dolore di chi ha subito una perdita cercando di fare da ponte per gli ultimi messaggi verso chi è nell'aldilà. Sente il mondo che gli crolla addosso nel ristabilire un rapporto con la moglie, impossibile da ristabilire.
--
E' interessante notare come quello che per Andry10k è un limite (la scelta del metodo narrativo classico) per me sia una "liberazione", anzi: avevo trovato sin troppo pedanti gli altri film precedenti (mi ricordo 21 grammi e Babel).

Potremmo fare delle ipotesi su quello che si vede sul soffitto: in certe scene mi sembra che lui veda le persone che sono appena decedute, nelle ultime scene mi pare che lui veda sè stesso, e da quello capisca che è arrivato alla fine. In altri momenti si vedono come insetti (scarafaggi/falene ? che siano i bambini defunti dei quali cercava il contatto ?)

Il personaggio del padre, poi: secondo voi aggiunge qualcosa al film ? Ha una valenza nel contesto ? Lo si vede nell'incipit, in quel sogno, e ritorna con la storia della riesumazione. Come se Uxbal rimpiangesse il fatto di non averlo mai conosciuto, di non aver mai avuto un contatto con lui.
 
Ho faticato anch'io a vederlo, perchè sapevo di cosa trattava e avendo avuto una perdita di recente, ho vissuto 2 ore e mezza di grande sofferenza.
Inarritu è probabilmente il mio regista preferito degli anni 2000 insieme con Nolan, per cui la scelta di questo film che mi mancava, è calzata a pennello; ne ho pure approfittato per recuperare Babel e completare la sua filmografia.
Questo è sicuramente il film più intimista di Inarritu, che provenendo dalla "trilogia della morte" uno si aspetta un tema differente: mi chiedo chi abbia dato ste definizioni :laughing7:
Si torna a girare in spagnolo come nel primo film, ma si abbandonano le bellissime ma ormai ripetitive storie a incastro per dedicarsi completamente alla psiche del protagonista, proprio come avverrà in Birdman, altro meraviglioso film ma rispetto a questo molto più easy e commerciale.
A Biutiful ho dato 9, un film intenso che racconta la discesa verso il baratro di un uomo con le sue mille difficoltà a mandare avanti la famiglia, un uomo che passa dall'essere la parte solida e sicura della famiglia, con la moglie bipolare, a diventare la parte fragile con visioni, crisi e tentativi di redenzione.
Il tutto girato l'estrema maestria a cui Inarritu ci ha abituati, con la sua abilità di rendere le scene più realistiche e crude possibili.
La scena iniziale ripresa nel finale credo sia un dialogo col padre in paradiso o sbalgio?

E' il genere che piace a me, per cui complimenti a tuttosport per avercelo proposto ;)
 
La scena iniziale ripresa nel finale credo sia un dialogo col padre in paradiso o sbalgio?

Sicuri che fosse il padre? No perché la frase "il gufo quando muore sputa una palla di pelo" (o qualcosa di simile), la ripete anche il figlio (ho già perso il nome... :D) nel film quando si sta allacciando le scarpe seduto per terra davanti alla poltrona (è anche il momento in cui Uxbal dice alla figlia come si scrive "beautiful" storpiandolo)
 
complimenti a chi l'ha votato :D

si comunque scene iniziale e finale è una sorta di limbo dove c'è suo padre che lo accoglie e gli indica la via...
 
Sicuri che fosse il padre? No perché la frase "il gufo quando muore sputa una palla di pelo" (o qualcosa di simile), la ripete anche il figlio (ho già perso il nome... :D) nel film quando si sta allacciando le scarpe seduto per terra davanti alla poltrona (è anche il momento in cui Uxbal dice alla figlia come si scrive "beautiful" storpiandolo)

infatti li ripensandoci mi sono perso, però quando lui va a identificare la salma imbalsamata di suo padre era uguale a chi vede in paradiso e cosi avrebbe anche senso perchè almeno per un istante ha visto come fosse fatto.
 
io però non ho ben capito sta storia che lui parla coi morti, mi sembra un po buttata la e poco sviluppata. cmq io gli ho dato la sufficienza solo per bardem e per la fotografia.
 
eh ma solo perchè tu non sei un critico cinematografico serio con quadernetto e penna :lol::D:lol:
Scherzo naturalmente. Ma se te lo ricordavi o lo avevi visto di recente la visione magari potevi anche evitarla..... insomma gruppo di visione va bene, ma farsi del male diciamo no :) deve essere un piacere...
Vi copioincollo quello che mi ero appuntato come recensione.
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film a "struttura circolare" per raccontare gli ultimi giorni di vita di uxbal, personaggio che vive ai margini della società -anzi sopravvive- di espedienti. Per vie dirette o traverse da lui dipendono la vita e il destino di altri esseri umani: come in altri film di Inarritu il tema dell'interconnessione ritorna, ma questa volta senza la pomposità degli altri suoi film. Abbiamo ancora la pretenziosità documentaristica della camera a mano, le difficoltà dei rapporti interpersonali, ma questa volta secondo me una trama più lineare ha giovato al film. La trama si riassume come una sorta di parabola: il personaggio di Uxbal che sente il peso del mondo su di sè, la responsabilità del padre che ha paura di abbandonare i propri figli, con la morte che si avvicina. Sente il dolore di chi ha subito una perdita cercando di fare da ponte per gli ultimi messaggi verso chi è nell'aldilà. Sente il mondo che gli crolla addosso nel ristabilire un rapporto con la moglie, impossibile da ristabilire.
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E' interessante notare come quello che per Andry10k è un limite (la scelta del metodo narrativo classico) per me sia una "liberazione", anzi: avevo trovato sin troppo pedanti gli altri film precedenti (mi ricordo 21 grammi e Babel).

Potremmo fare delle ipotesi su quello che si vede sul soffitto: in certe scene mi sembra che lui veda le persone che sono appena decedute, nelle ultime scene mi pare che lui veda sè stesso, e da quello capisca che è arrivato alla fine. In altri momenti si vedono come insetti (scarafaggi/falene ? che siano i bambini defunti dei quali cercava il contatto ?)

Il personaggio del padre, poi: secondo voi aggiunge qualcosa al film ? Ha una valenza nel contesto ? Lo si vede nell'incipit, in quel sogno, e ritorna con la storia della riesumazione. Come se Uxbal rimpiangesse il fatto di non averlo mai conosciuto, di non aver mai avuto un contatto con lui.
Caspita, concordo in toto :D
Sinceramente quando ho visto Babel la settimana scorsa (attenzione, l'ho adorato) mi sono detto "ANCORAAAAAA?!?!"
Non mi sono posto delle domande su cosa ci fosse sul soffitto perchè ero troppo dentro al film e alla sofferenza del protagonista, ho solo pensato che fossero visioni legate ai vari immigrati del passato che gli erano rimasti impressi, un po' come quello sbranato dal leone.
Per quanto riguarda la scena col padre, l'ho rivista alla fine del film (all'inizio non si capisce ovviamente) e l'ho trovata liberatoria.
Lui racconta spesso di questo rapporto mancato col padre, si sente che è cresciuto con questo vuoto e finalmente dopo la morte riesce a congiungersi per la prima volta con lui.
E' qualcosa che mi commuove ancora a ripensarci, si vede proprio il suo volto sollevato, un sorriso accennato, è bellissimo

Grande film davvero, bisogna essere predisposti per vederlo, non esiste il "Stasera non ho nulla da fare, guardo il film del gruppo visione", ma del resto è così per tutti i capolavori

io però non ho ben capito sta storia che lui parla coi morti, mi sembra un po buttata la e poco sviluppata. cmq io gli ho dato la sufficienza solo per bardem e per la fotografia.
Come gli dice il giapponese nella seconda parte del film, lui si inventa di tutto pur di far soldi, e questa era una delle tante attività illegali con cui sfruttava la gente o, in questo caso, il dolore della gente
 
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