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Gruppo Visione Film(24-30Aprile): UCCELLACCI E UCCELLINI (1966) di PierPaolo Pasolini

Np293

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UCCELLACCI E UCCELLINI
Italia, 1966 | Genere: Commedia/Grottesco | Durata: 85 minuti

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Trama
Totò e suo figlio Ninetto vagano per le periferie e le campagne circostanti la città di Roma. Durante il loro cammino incontrano un corvo. Come viene precisato durante il film da una didascalia: «Per chi avesse dei dubbi o si fosse distratto, ricordiamo che il corvo è un intellettuale di sinistra - diciamo così - di prima della morte di Palmiro Togliatti.»​


Regia
Pier Paolo Pasolini​


Cast
Totò, Ninetto Davoli, Francesco Leonetti​


Riconoscimenti
Per l'interpretazione di Uccellacci e uccellini Totò ricevette la menzione speciale al Festival di Cannes del 1966. Inoltre il film ottenne un Nastro d'Argento al migliore attore protagonista (Totò) e uno al migliore soggetto originale.
Il film è stato inoltre inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, nata con lo scopo di segnalare "100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978".​


Approfondimenti


Inizio discussione: Lunedì 1 maggio​

Voti espressi:
alex89: 7.75
Andry10k: 8.5
Np293: 7.5
checo: 4.5
Heel93: 7.5​

Media aritmetica: 7.15​
 
Innanzitutto, scusatemi se ho scritto PierPaolo tutto attaccato nel titolo, ma lo spazio per il carattere era finito. O privavo gli uccellini di una c, o questo :D

Questo film l'ho inserito nella quartina, ed ero sicuro avrebbe vinto, perché è l'ultimo con protagonista Toto'. Ma soprattutto perché recita una parte diversa dal solito, fuori dalla sua zona di conforto, e quindi - come scrissi nella presentazione delle quartina - dimostra di essere Attore, con la A maiuscola, dalla grande gavetta e adattabilità.

A me il film è piaciuto. La prima cosa che mi ha colpito è stato vedere, subito, Toto' a figura intera e inquadrato a una certa distanza. Di solito, nella stragrande maggioranza dei suoi film, è sempre un mezzobusto, lo si vede dalla cintola in su. Quindi questo a dimostrare come ci sia una regia completamente diversa alle sue spalle in questo film. Però, nonostante questo, neanche Pasolini, giustamente, ha potuto rinunciare ai primi piani, a catturare la comicità facciale del principe delle risata, soprattutto durante la parte dei due frati.
Film dal grande simbolismo, molto allegorico, che potrebbe rischiare di non piacere, che va visto con una certa attenzione. Però a me non ha annoiato, e la scena finale che dà il senso del film, con la stessa inquadratura e musicalità della scena finale della prima parte (quella con i falchi e i passerotti), è realizzata davvero bene e mi è piaciuta tanto. Uccellacci e uccellini, quel jingle mi è rimasto.
 
A me non è piaciuto quasi per nulla, le uniche cose che ho gradito sono immagini di una periferia di tanti anni fa.
Per il resto ho trovato odioso il personaggio di ninetto, oltretutto di dialettica incomprensibile x me.
Il tipo di regia che passa da un primo piano All altro inizialmente mi faceva pensare che il video fosse zoomato da quanto lo ho apprezzato
?
 
a me ha soddisfatto appieno debbo dire... np293 ha messo una bella quartina su toto, ma se proprio vogliamo dirla tutta in questo film di toto c'è veramente poco, nel senso che questo non è, come tutti i film con grande antonio, un film DI toto, ma un film CON toto e DI pasolini... c'è infatti intrisa tutta la sua poetica estremamente pessimistica e Totò viene "solo", si fa per dire, utilizzato come strumento in questo caso... poi certo lui da una grande spinta al film e la suo personaggio, e niente da dire nemmeno su Ninetto Davoli che è in parte anche lui alla grande...

detto questo si nota, per quanto si tratti di un film di decenni fa e del quale si nota la pesantezza degli anni passati, il fatto che dietro la macchina da presa, e dietro la scrittura, ci sia un poeta, un artista... infatti la regia e il montaggio non sono quelli classici e abbastanza poco presenti dei classici film di toto, ma anzi diventano super protagonisti della pellicola... che ci da un bello spaccato di quei tempi e che ci lascia tante domande a cui dare risposta, visti i molti simbolismi e allegorie che racchiude, che rimandano inevitabilmente ad una visione, come al solito, negativa e quasi impossibile da cambiare che pasolini non credo si sia mai lasciato alla spalle...

quindi il film funziona, certo si tratta di un film assolutamente non d'intrattenimento, ma che va analizzato per quello che è, cioè un film autoriale al massimo, con la gradita presenza di un attore "di genere" che lo esalta...

grandiosa colonna sonora...
 
Piaciuto molto anche a me questo film, diciamo che mi aspettavo fosse cosi', e sono rimasto soddisfatto della visione. Questi film vanno guardati e non sarebbe male se si proponessero nelle scuole e nell'università, anche come lezione di storia e filosofia.
Il film è pieno di metafore e allegorie, ma quella che mi è piaciuta più è sull'episodio dei due frati, che mostra come la Chiesa sia assolutamente incapace di domare l'istinto e la violenza della società. Nonostante infatti i due frati provano a convertire i falchi e i passeri, i primi continuano a mangiare gli ultimi.
Si sente un pò per tutto il film la vena pessimistica del regista (che raggiungerà il culmine con il suo ultimo film) e il finale dà senso non solo a tutto il film, ma anche alla critica politica e sociale che Pasolini esprime con questo film.
Impagabili Totò e Ninetto, che riescono a esprimere qualcosa anche solo con la mimica facciale, ad esempio nell'episodio dei due frati.
Ottima colonna sonora di Morricone, e i titoli di testa cantati da Modugno sono rimasti in testa anche a me :D
 
Una bella favola surreale, piena di simboli e allegorie in pieno stile Pasolini (guardatevi il Decameron), certo oggigiorno un film del genere non lo si vedrebbe per puro intrattenimento, non pizzica le corde di molti di noi, però lo stile, le musiche, il vedere come si viveva 50 anni fa, fanno del film, un titolo storico da recuperare e da salvaguardare.

Per quanto mi riguarda la ciliegina sulla torta è la presenza di Totò, con le sue mille facce e smorfie pregne di significato, ricordando che oltre ad essere questo il suo ultimo film, qui come negli utlimi 10 anni della sua vità era anche cieco o quasi, cosa che amplifica notevolmente la sua maestria di stare in scena, di recitare e di muoversi.

Poi da romano ho trovato molto interessante notare posti inesplorati all'epoca, dove ora non c'è piu' campagna ma strade case, oltre poi a molteplici modi di dire in dialetto che ancora oggi si usano, e che mi hanno fatto sorridere in diversi scene del film.
 
Ultima modifica:
Tra l'altro, oltre alla cecità, ricordo un'intervista a Carlo Croccolo in cui diceva che negli ultimi anni doppiava Totò, considerato che quest'ultimo, proprio perché non vedeva più, non riusciva a doppiarsi da solo nelle scene in esterna. Ebbene, sta cosa mi è tornata in mente proprio all'inizio del film, considerato che tutto è girato all'aperto, e mi sono "appizzato" proprio per capire se Croccolo l'avesse doppiato anche qui. Dalla voce, sembrava proprio Toto'. Ed effettivamente, cercando, l'unico film in cui Croccolo non ha messo mano è proprio questo.
Anche questo va sottolineato, nell'ultimo film da protagonista, lo sforzo che ha fatto non è indifferente.
 
Poi da romano ho trovato molto interessante notare posti inesplorati all'epoca, dove ora non c'è piu' campagna ma strade case, oltre poi a molteplici modi di dire in dialetto che ancora oggi si usano, e che mi hanno fatto sorridere in diversi scene del film.

assolutamente da romano è impossibile non rimanere impressionati e interessati nel vedere gli stessi posti di oggi completamente diversi a quei tempi... bellissimo è infatti anche Accattone ancora più "realista" e importato ancor di pià di questo sulla rappresentazione della roma di allora... sono film che magari non rivedremo presto o non rivedremo mai, ma che rimangono comunque impressi nella memoria per molte cose...
 
Su Totò ho letto pure che non aveva ben chiara la trama di questo film, ma si è dedicato anima e corpo alla sua realizzazione. E tra l'altro inizialmente era abbastanza diffidente nei confronti di Pasolini, che aveva idee politiche diverse dalla sua.
E un'altra differenza è che nei suoi film, Totò soleva improvvisare e spesso il primo ciak era buono; qui invece Pasolini gli faceva ripetere più e più volte le scene, facendogli da guida assoluta.
 
si ecco la colonna sonora mi è piaciuta, tranne i titoli iniziali e di coda che ho trovato odiosi.
una scena invece che mi è piaciuta e qualla al fantastico las vegas bar dove i giovani ballano mentre aspettano l'autobus
 
Su Totò ho letto pure che non aveva ben chiara la trama di questo film, ma si è dedicato anima e corpo alla sua realizzazione. E tra l'altro inizialmente era abbastanza diffidente nei confronti di Pasolini, che aveva idee politiche diverse dalla sua.
E un'altra differenza è che nei suoi film, Totò soleva improvvisare e spesso il primo ciak era buono; qui invece Pasolini gli faceva ripetere più e più volte le scene, facendogli da guida assoluta.

Interessante :)

Ma infatti molto scene famose che vediamo e rivediamo, sono state improvvisate e le spalle gli andavano dietro. Per me questa è la vera bravura di chi vuol far ridere, saper improvvisare, non restare negli schemi. Sarà che a me Brignano perché è molto rigido da questo punto di vista e Siani (accostato spesso a un mito, ingiustamente) che ripete sempre le stesse battute e usa sempre gli stessi schemi per i monologhi e i film che fa, non piacciono proprio perché non vedo in loro questa capacità. Solo per citare due attori di oggi a cui fanno fare parecchi film. Può darsi che tra cent'anni saranno riscoperti anche loro, chissà :D
 
che sorpresa... avrei scommesso che non sarebbe piaciuto a nessuno :laughing7:
io lo ricordo come un film estremamente noioso, uno dei meno interessanti di Pasolini, sebbene sia stato elogiato dalla critica
conto di rivederlo in coda agli altri film da recuperare
 
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