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Accordi frequenze TV per 5G tra Italia e Paesi confinanti (Vecchia discussione)

Stato
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Si esattamente "gherardo", ci penserà il T2 a riordinare il tutto ed a dare una bella ripulita a quelle tv regionali - locali che attualmente neanche fanno manutenzioni di riparazione, nonostante siano state contattate.

Ripulirà tutto infatti... resteranno solo le televendite con 0 dipendenti...
 
D'altronde, con tutta questa mole di "tv a carattere commerciale" (alias televendite), di soldi contanti e virtuali ne girano sempre meno in quelle realtà dove si è cercato di farne volentieri a meno di questi palinsesti...
Più passa il tempo e più la coperta si accorcia... mantenere attività e dipendenti genera costi e non entrate, qualche guasto è probabile che si verifichi, moneta per pagare le manutenzioni-riparazioni non c'è (a quel punto o si sbaracca da qualche postazione minore per spostare il tutto su quella principale, oppure si tiene tutto spento)...

La tv di televendite costa poco e genera profitti (a quanto pare è così... anche se si dice ci sia la crisi)... da lì è un passo acquisire realtà in difficoltà (rafforzando i palinsesti di televendita) o fare le dovute manutenzioni e riparazioni...
 
ah si, perché il T2 é magico e ripara da se' i guasti...:laughing7:
Beh questo no, ma stando (chi sopravviverà delle emittenti locali) all'interno di un mux fornitore di servizi e comunque consortile, ci sarà più reattività e consistenza economica da parte di chi lo gestirà e quindi anche in caso di guasti le riparazioni in tal caso ci saranno e saranno più tempestive a differenza di oggi nel T1.
 
Beh questo no, ma stando (chi sopravviverà delle emittenti locali) all'interno di un mux fornitore di servizi e comunque consortile, ci sarà più reattività e consistenza economica da parte di chi lo gestirà e quindi anche in caso di guasti le riparazioni in tal caso ci saranno e saranno più tempestive a differenza di oggi nel T1.

Questo tipo di modello può portare però a costi maggiori (lo stesso discorso vale anche per i canali nazionali... che se non possono permettersi mux nazionali vanno su quelli locali o su mux come Alpha di Retecapri)... DVB-T o DVB-T2 poi non cambia nulla (sempre guasti sono, che sia oggi o domani).
Per i nuovi mux locali, come detto, inutile rifarsi al mercato attuale... saranno nuovi operatori di rete rispetto a quelli attuali e nulla vieta che possano anche essere operatori nazionali ad operare anche in ambito locale (uno sarà ad esempio Rai Way con il mux 1)...
Se non si hanno i soldi (o la stessa forza e risonanza mediatica) di competitor più forti, non si va avanti (una piccola tv non potrà mai competere con una grande tv regionale di televendite... il mercato la stringerebbe nella sua morsa)...
 
Ultima modifica:
Ci sarebbe da aggiungere di approfittare dell'occasione per fare pulizia anche dei siti TX, ove possibile, riunificandoli per far si che si renda, per chi vuole sopravvivere, più facile la ricezione per tutti.
Ricezione da un unico punto, eliminando "ferraglia e scatolame"..
 
Ok certamente Ber, il tuo ragionamento è più che logico, secondo me, comunque ci saranno meno problemi in futuro con il T2.
 
Ricezione da un unico punto, eliminando "ferraglia e scatolame"..
Su questo punto specifico non cambierà molto secondo me, a tutti in primis al Ministero ed operatori televisivi fa comodo lasciare tutto invariato per quanto riguarderà i siti di trasmissione ed avere più siti per ricevere i vari Broadcaster nazionali e regionali, tutto fa introiti, basti pensare sempre alla componentistica antennista che c'è intorno, quindi secondo me non cambierà nulla e nessuna postazione (tranne rarissimi casi isolati) dismettera' nulla.
 
Già fatto (fare)...
Anzi, dirò di più... in tempi non sospetti avevo già delineato in altre discussioni del forum verso quale tipo di criticità si andava incontro (lato trasmissione e lato ricezione, lato broadcaster e lato utenza)...

Interessante. Ti ricordi il punto preciso del 3d dove hai illustrato, così vado a leggere? Grazie. ☺️
 
Interessante. Ti ricordi il punto preciso del 3d dove hai illustrato, così vado a leggere? Grazie. ☺️

Sarebbe un po' come ricomporre un puzzle visto che se n'è discusso più volte in più thread (sia fine ottobre 2017 quando è trapelato esplicitamente questo obbrobrioso piano di refarming, sia nei mesi prima)...
Purtroppo in Italia in più campi (quello delle tele-radiocomunicazioni è solo un esempio) si è palesata più volte una manifesta incapacità o non volontà nel voler gestire le cose come dovrebbe essere fatto. Anche lato utente, dove è previsto un irrisorio contributo a famiglia da quattro spiccioli per fasce deboli per l'acquisto di uno e uno solo obbrobrioso scatolotto cinese la dice lunga (per la serie: abbiamo fallito miseramente la prima volta nel pianificare ed assegnare le risorse frequenziali, adesso per non rimetterci noi la faccia convertiamo le risorse frequenziali come risorsa di capacità trasmissiva... perché è quello lo scopo, non di certo eventuali vantaggi tecnici che possono comunque essere nuovamente vanificati farcendo i mux come panini imbottiti)...
Lo scopo di far fuori le locali comunque ha radici un po' più antiche (già con il taglio 800 MHz, con conseguenti passeggiate al TAR che di tanto in tanto riscrivono le graduatorie)... questo è solo l'atto conclusivo: chi ha i soldi per pagare resta, chi ne ha pochi o ha necessità di dilazionare i tempi va fuori dai mux e dai giochi.
Ed ecco perché, come scrivevo tempo fa, sarebbe stata una soluzione ottimale la creazione (all'atto del passaggio al digitale) di nuovi soggetti indipendenti (uno per regione ed uno per provincia) a cui demandare la gestione tecnica... partecipati però anche dalle varie locali (in modo che, detenendone una quota, fossero maggiormente tutelate e gli fosse riconosciuto lo sforzo e l'investimento del passato)...


Le difficoltà esisteranno sempre, su questo concordo in pieno con voi, tuttavia la rete dovrebbe essere più robusta e chi fornirà servizi avrà tutto l'interesse a gestirla al meglio.

Chi gestisce la rete (locale) avrà tutto l'interesse ad inserire quanti più contenuti possibili (panini imbottiti)...
Quindi reti meno robuste, una marea di contenuti a pochi kbps (se in HEVC) con la qualità che sappiamo (e abbiamo imparato ad "apprezzare"), maggior possibilità di monetizzare. Per l'utente resta la solita novità di facciata (o meglio prelievo forzato) che non porta a nulla... o meglio, porta all'aggiunta di un altro inutile arnese cinese da 10 € (per qualche nuovo canale di televendite che rileva qualche altro canale in affanno) che verrà defenestrato il prima possibile (per altri invece sarà la svolta definitiva che li porterà ad abbandonare la visione della tv per altre vie... visto che già ora guardano poco o nulla).
Capitolo DVB-T2 e HEVC: il tutto va oltre DVB-T2 e HEVC, che se utilizzati come e solo dove necessario renderebbe un servizio migliore (pay-tv su tutto, con più banda a disposizione e possibilità di fornire il servizio solo in HD)... ma non certo per qualche TG e qualche partita di Eccellenza/Promozione locale o per Rai 1, Canale 5, LA7 e qualche altro tematico principale (che già adesso sono in HD e che anche solo abbandonando MPEG-2 farebbero risparmiare sull'inutile simulcast del canale SD)... senza parlare dello spreco di "millemila" Rai 3 TGR Regione che al 2018 sono un modello abbondantemente superato (e di sicuro meno interessante... visto che sono maggiormente incentrati su capoluogo e qualche altro centro principale... lontani a volte dalla realtà quotidiana che poi davvero interessa).
A quanto pare (qualcosa mi è stata riferita, qualche documento interno mi è capitato di visionarlo) qualcuno sembra essersi reso conto che i due standard (DVB-T e DVB-T2) possono anche affiancarsi riducendo il disagio per l'utenza (visto che la scatoletta di 10 € non è certo un valore aggiunto nelle case degli italiani) e nel giro di pochi anni (probabilmente intorno al 2025 secondo le stime) evolvere in modo naturale verso il solo DVB-T2, contemplando oltre ad HEVC anche compressioni successive...
 
Ultima modifica:
Sarebbe un po' come ricomporre un puzzle visto che se n'è discusso più volte in più thread (sia fine ottobre 2017 quando è trapelato esplicitamente questo obbrobrioso piano di refarming, sia nei mesi prima)...
Purtroppo in Italia in più campi (quello delle tele-radiocomunicazioni è solo un esempio) si è palesata più volte una manifesta incapacità o non volontà nel voler gestire le cose come dovrebbe essere fatto. Anche lato utente, dove è previsto un irrisorio contributo a famiglia da quattro spiccioli per fasce deboli per l'acquisto di uno e uno solo obbrobrioso scatolotto cinese la dice lunga (per la serie: abbiamo fallito miseramente la prima volta nel pianificare ed assegnare le risorse frequenziali, adesso per non rimetterci noi la faccia convertiamo le risorse frequenziali come risorsa di capacità trasmissiva... perché è quello lo scopo, non di certo eventuali vantaggi tecnici che possono comunque essere nuovamente vanificati farcendo i mux come panini imbottiti)...
Lo scopo di far fuori le locali comunque ha radici un po' più antiche (già con il taglio 800 MHz, con conseguenti passeggiate al TAR che di tanto in tanto riscrivono le graduatorie)... questo è solo l'atto conclusivo: chi ha i soldi per pagare resta, chi ne ha pochi o ha necessità di dilazionare i tempi va fuori dai mux e dai giochi.
Ed ecco perché, come scrivevo tempo fa, sarebbe stata una soluzione ottimale la creazione (all'atto del passaggio al digitale) di nuovi soggetti indipendenti (uno per regione ed uno per provincia) a cui demandare la gestione tecnica... partecipati però anche dalle varie locali (in modo che, detenendone una quota, fossero maggiormente tutelate e gli fosse riconosciuto lo sforzo e l'investimento del passato)...




Chi gestisce la rete (locale) avrà tutto l'interesse ad inserire quanti più contenuti possibili (panini imbottiti)...
Quindi reti meno robuste, una marea di contenuti a pochi kbps (se in HEVC) con la qualità che sappiamo (e abbiamo imparato ad "apprezzare"), maggior possibilità di monetizzare. Per l'utente resta la solita novità di facciata (o meglio prelievo forzato) che non porta a nulla... o meglio, porta all'aggiunta di un altro inutile arnese cinese da 10 € (per qualche nuovo canale di televendite che rileva qualche altro canale in affanno) che verrà defenestrato il prima possibile (per altri invece sarà la svolta definitiva che li porterà ad abbandonare la visione della tv per altre vie... visto che già ora guardano poco o nulla).
Capitolo DVB-T2 e HEVC: il tutto va oltre DVB-T2 e HEVC, che se utilizzati come e solo dove necessario renderebbe un servizio migliore (pay-tv su tutto, con più banda a disposizione e possibilità di fornire il servizio solo in HD)... ma non certo per qualche TG e qualche partita di Eccellenza/Promozione locale o per Rai 1, Canale 5, LA7 e qualche altro tematico principale (che già adesso sono in HD e che anche solo abbandonando MPEG-2 farebbero risparmiare sull'inutile simulcast del canale SD)... senza parlare dello spreco di "millemila" Rai 3 TGR Regione che al 2018 sono un modello abbondantemente superato (e di sicuro meno interessante... visto che sono maggiormente incentrati su capoluogo e qualche altro centro principale... lontani a volte dalla realtà quotidiana che poi davvero interessa).
A quanto pare (qualcosa mi è stata riferita, qualche documento interno mi è capitato di visionarlo) qualcuno sembra essersi reso conto che i due standard (DVB-T e DVB-T2) possono anche affiancarsi riducendo il disagio per l'utenza (visto che la scatoletta di 10 € non è certo un valore aggiunto nelle case degli italiani) e nel giro di pochi anni (probabilmente intorno al 2025 secondo le stime) evolvere in modo naturale verso il solo DVB-T2, contemplando oltre ad HEVC anche compressioni successive...
Quanta roba quanti post alcuni tecnici alcuni forse non chiari signori la verità è su questo non ci piove sono il numero di frequenze 15 solo 15 con qualche cerotto pure x le nazionali capire ??? 15 di cui 10 nazionali con anch'esse dei cerotti .stop le altre 4 /5 saranno x le private ....scusate contate ora le frequenze che abbiamo contate le tv locali che abbiamo bene la meta di ora non ci saranno più più chiaro questo in zone come la mia è di Francesco 77 comporterà vedere tutti i 10 nazionali ma poi i 4o 5 mux locali non si sa ancora nulla ma sono ma x 5 frequenze stop 5 mux la meta di ora .impossibile che su 5 mux ci stia tutto quello che oggi vediamo impossibile .se ipotesi ogni mux terra dentro 35 tv e 5 radio direi che avremo 140 tv locali x aerea tecnica e 20 radio locali .ora siamo al doppio fra radio e tv locali quindi x forza di cose molti chiuderanno Aime' x coloro che trasmettono solo televendite il posto x tutti non ci sarà .poi noi in adriatico abbiamo pure la tv di stato di San marino che ovvio avrà una sua frequenza essendo stato estero ma potrebbe essere nel mux rai regionalizzato quindi delle 4/5 frequenze ne rimangono 3/4 .la mia paura invece è che le frequenze miste nostre sono uguali dal veneto alle marche e oltre qui ci sarà parecchio da capire cosa vedremo noi loro sparano noi fino ad oggi abbiamo sempre subito fino ad arrivare la banda terza vhf .questo sarà da capire bene e a maggio fine maggio pure questo tassello sarà più chiaro almeno lo spero .
 
Scusate una cosa, ma se avete tutti questi dubbi e siete dei tecnici, perché non vi sentite con le tv regionali, ne discutete, verificate le criticità e poi fate inviare le osservazioni all'indirizzo email scritto nella carte ufficiali. C'è tempo fino al 6 di maggio.
Perché non pagano....
 
Ho letto l'articolo, ma per i nazionali non vale la distinzione tra rete e fornitore di servizi audiovisivi.
 
Qualcuno vorrebbe eliminare la proprietà della frequenza anche per i nazionali...
 
Stato
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