Interessante. Ti ricordi il punto preciso del 3d dove hai illustrato, così vado a leggere? Grazie.
Sarebbe un po' come ricomporre un puzzle visto che se n'è discusso più volte in più thread (sia fine ottobre 2017 quando è trapelato esplicitamente questo obbrobrioso piano di refarming, sia nei mesi prima)...
Purtroppo in Italia in più campi (quello delle tele-radiocomunicazioni è solo un esempio) si è palesata più volte una manifesta incapacità o non volontà nel voler gestire le cose come dovrebbe essere fatto. Anche lato utente, dove è previsto un irrisorio contributo a famiglia da quattro spiccioli per fasce deboli per l'acquisto di uno e uno solo obbrobrioso scatolotto cinese la dice lunga (per la serie: abbiamo fallito miseramente la prima volta nel pianificare ed assegnare le risorse frequenziali, adesso per non rimetterci noi la faccia convertiamo le risorse frequenziali come risorsa di capacità trasmissiva... perché è quello lo scopo, non di certo eventuali vantaggi tecnici che possono comunque essere nuovamente vanificati farcendo i mux come panini imbottiti)...
Lo scopo di far fuori le locali comunque ha radici un po' più antiche (già con il taglio 800 MHz, con conseguenti passeggiate al TAR che di tanto in tanto riscrivono le graduatorie)... questo è solo l'atto conclusivo: chi ha i soldi per pagare resta, chi ne ha pochi o ha necessità di dilazionare i tempi va fuori dai mux e dai giochi.
Ed ecco perché, come scrivevo tempo fa, sarebbe stata una soluzione ottimale la creazione (all'atto del passaggio al digitale) di nuovi soggetti indipendenti (uno per regione ed uno per provincia) a cui demandare la gestione tecnica... partecipati però anche dalle varie locali (in modo che, detenendone una quota, fossero maggiormente tutelate e gli fosse riconosciuto lo sforzo e l'investimento del passato)...
Le difficoltà esisteranno sempre, su questo concordo in pieno con voi, tuttavia la rete dovrebbe essere più robusta e chi fornirà servizi avrà tutto l'interesse a gestirla al meglio.
Chi gestisce la rete (locale) avrà tutto l'interesse ad inserire quanti più contenuti possibili (panini imbottiti)...
Quindi reti meno robuste, una marea di contenuti a pochi kbps (se in HEVC) con la qualità che sappiamo (e abbiamo imparato ad "apprezzare"), maggior possibilità di monetizzare. Per l'utente resta la solita novità di facciata (o meglio prelievo forzato) che non porta a nulla... o meglio, porta all'aggiunta di un altro inutile arnese cinese da 10 € (per qualche nuovo canale di televendite che rileva qualche altro canale in affanno) che verrà defenestrato il prima possibile (per altri invece sarà la svolta definitiva che li porterà ad abbandonare la visione della tv per altre vie... visto che già ora guardano poco o nulla).
Capitolo DVB-T2 e HEVC: il tutto va oltre DVB-T2 e HEVC, che se utilizzati
come e solo
dove necessario renderebbe un servizio migliore (pay-tv su tutto, con più banda a disposizione e possibilità di fornire il servizio solo in HD)... ma non certo per qualche TG e qualche partita di Eccellenza/Promozione locale o per Rai 1, Canale 5, LA7 e qualche altro tematico principale (che già adesso sono in HD e che anche solo abbandonando MPEG-2 farebbero risparmiare sull'inutile simulcast del canale SD)... senza parlare dello spreco di "millemila" Rai 3 TGR Regione che al 2018 sono un modello abbondantemente superato (e di sicuro meno interessante... visto che sono maggiormente incentrati su capoluogo e qualche altro centro principale... lontani a volte dalla realtà quotidiana che poi davvero interessa).
A quanto pare (qualcosa mi è stata riferita, qualche documento interno mi è capitato di visionarlo) qualcuno sembra essersi reso conto che i due standard (DVB-T e DVB-T2) possono anche affiancarsi riducendo il disagio per l'utenza (visto che la scatoletta di 10 € non è certo un valore aggiunto nelle case degli italiani) e nel giro di pochi anni (probabilmente intorno al 2025 secondo le stime) evolvere in modo naturale verso il solo DVB-T2, contemplando oltre ad HEVC anche compressioni successive...