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Si TORNA ai diritti collettivi! (Speriamo)

Ciombolo

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CALCIO: DIRITTI TV; MELANDRI, 20 OTTOBRE ESAME LEGGE DELEGA

2006-10-04 18:25
CALCIO: DIRITTI TV; MELANDRI, 20 OTTOBRE ESAME LEGGE DELEGA
ROMA
(ANSA) - ROMA, 4 ott - La Camera ha concesso la procedura d'urgenza per l'esame della legge delega sui diritti tv connessi al calcio. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Giovanna Melandri, presentando le misure per lo sport contenute in Finanziaria. "Il 20 ottobre si svolgerà l'esame del provvedimento - ha aggiunto - che costituisce uno dei tasselli importanti della politica sportiva".

Sciao! :D:D:D
 
qui prima dei diritti collettivi bisognerebbe regolamentare il settore , per esempio parlando delle societa' di intermediazione.
 
non sarebbe male...soprattutto perchè si eviterebbe di avere l'incertezza fino a 3 giorni prima dell'inizio del campionato come è accaduto quest'anno...
bye
 
Mah non è di certo la panacea di tutti i mali.

Può essere un passo in avanti per una più equa distribuzione anche se poi sicuramente i grossi club riusciranno a trovare il modo di "aggirare" un pò il meccanismo tramite sponsorizzazioni, trofei Berlusconi vari etc...

E comunque mi sembra più che giusto che squadre che hanno 14 milioni di tifosi come bacino di utenza o 9 o 8 milioni ricevano molto di più di quelle che hanno bacini di utenza inferiori al milione...

D'altronde la gente paga gli abbonamenti alle paytv principamlente per quelle!

Quindi si ad un riequilibrio, no a equiparazione perfetta o a qualcosa che ci si avvicina.
 
Ultima modifica:
Speriamo davvero che si torni ai diritti collettivi e a una distribuzione più equa dei soldi...
 
cominciassero da adesso ad impedire contratti singoli fino al 2012, altrimenti non se ne esce più...
 
Attenzione raga....e' tornato il Matarra alla lega , il restauratore !!
per cui non aspettiamoci grandi riforme.....1a mossa ??...l'avvocato Cantamessa(Milan) consigliere di lega !! :icon_cool:
 
babbacall ha scritto:
E comunque mi sembra più che giusto che squadre che hanno 14 milioni di tifosi come bacino di utenza o 9 o 8 milioni ricevano molto di più di quelle che hanno bacini di utenza inferiori al milione...

Quindi si ad un riequilibrio, no a equiparazione perfetta o a qualcosa che ci si avvicina.

Ovvio che debba essere un riequilibrio,ovvio che le squadre con più tifosi debbano avere maggiori guadagni,ma tutto in una proporzione che dia anche alle squadre piccole la possibilità di campionati dignitosi.Altrimenti il campionato lo giocano quelle 3-4 squadre,e poi vediamo se sarebbe interessante come adesso.
 
babbacall ha scritto:
Mah non è di certo la panacea di tutti i mali.

Può essere un passo in avanti per una più equa distribuzione anche se poi sicuramente i grossi club riusciranno a trovare il modo di "aggirare" un pò il meccanismo tramite sponsorizzazioni, trofei Berlusconi vari etc...

E comunque mi sembra più che giusto che squadre che hanno 14 milioni di tifosi come bacino di utenza o 9 o 8 milioni ricevano molto di più di quelle che hanno bacini di utenza inferiori al milione...

D'altronde la gente paga gli abbonamenti alle paytv principamlente per quelle!

Quindi si ad un riequilibrio, no a equiparazione perfetta o a qualcosa che ci si avvicina.


Nessuno vuol fare come negli USA dove i diritti sono suddivisi in parti uguali tra tutte le franchigie . Sicuramente però la situazione italiana è sbilanciata nel verso opposto , con squadra che prendono 100 ed altre 6/7 . Con un rapporto 3/1 come avviene nel resto d'europa , anche i club medio piccoli , il cui livello è sceso paurosamente negli ultimi anni , potrebbero competere se non per vincere il campionato , almeno per evitare di prenderne 4 o 5 quango giocano contro le big.
 
Negli Stati Uniti hanno anche il salary cap (tetto salariale), per quello i campionati non li vincono sempre le solite due o tre squadre.

Ovvero: nessuna squadra può spendere più di un tot come monte-ingaggi totale. Se prendi la star, con quello che avanza ci devi fare il resto della squadra. Questo garantisce che anche le medio-piccole, con osservatori in gamba e settori giovanili ben organizzati se la possono giocare alla pari.

Una più equa distribuzione dei diritti certo aiuta, ma non impedisce di per sè una sproporzione di forze.

Naturalmente dovrebbe essere una politica adottata a livello europeo, altrimenti si rischia di andare in coppa a scontrarsi con delle corazzate messe su a suon di miliardi.

Il problema vero è che le grandi squadre non hanno alcuna intenzione di cambiare lo stato delle cose. Ma non si rendono conto che, in questo modo, il calcio lo stanno lentamente uccidendo.
 
Forzalane ha scritto:
Negli Stati Uniti hanno anche il salary cap (tetto salariale), per quello i campionati non li vincono sempre le solite due o tre squadre.

Ovvero: nessuna squadra può spendere più di un tot come monte-ingaggi totale. Se prendi la star, con quello che avanza ci devi fare il resto della squadra. Questo garantisce che anche le medio-piccole, con osservatori in gamba e settori giovanili ben organizzati se la possono giocare alla pari.

Una più equa distribuzione dei diritti certo aiuta, ma non impedisce di per sè una sproporzione di forze.

Naturalmente dovrebbe essere una politica adottata a livello europeo, altrimenti si rischia di andare in coppa a scontrarsi con delle corazzate messe su a suon di miliardi.

Il problema vero è che le grandi squadre non hanno alcuna intenzione di cambiare lo stato delle cose. Ma non si rendono conto che, in questo modo, il calcio lo stanno lentamente uccidendo.

ci sono vari problemi per cui un tetto salariale sul modello USA non può essere introdotto in Italia
Innanzitutto in Italia vi è una grandissima differenza tra grandi e piccoli club , come numero di tifosi , bacino di utenza , fatturato. Non si può quindi pretendere che Milan e Empoli abbiano lo stesso tetto salariale . Negli USA , tutti i club sono "grandi club " in quanto tutti hanno un grande bacino d'utenza e sono supportati da eccezionali introiti legati al merchandising ( .. e qui ci vorrebbe una lega forte per valorizzare il marchio "Serie A " come è stato valorizzato quello "NBA") Si potrebbe al limite fissare un tetto legato al fatturato , come si sta tentando di introdurre in B e in C .
Secondo motivo : siamo in Italia, ogni regola verrebbe regolarmente aggirata con contratti in nero , pagamenti tramite contratti di sfuttamento immagine ecc ecc ...
 
Sul secondo problema posso darti ragione, ma allora è inutile sforzarsi di trovare una soluzione.

Sul primo, invece, ti devo contraddire e ti faccio l'esempio della NFL: accanto a grandi e popolose città come New York (con Giants e Jets), Miami (con i Dolphins), Washington (con i Redskins), ci sono anche città medio-piccole (per gli standard USA, naturalmente) come Green Bay, Jacksonville o Tampa in grado di vincere titoli o cavarsela più che dignitosamente. Per non parlare dei New England Patriots che hanno vinto tre titoli in quattro anni pur avendo la loro base nella piccola Foxborough (MA).

Se poi questo sport ha grande richiamo, i biglietti vanno a ruba e per abbonarsi bisogna mettersi in lista (NONOSTANTE UNA COPERTURA TELEVISIVA TOTALE) è proprio perchè tutto è perfettamente organizzato (i calendari sono pronti 10 mesi prima, altro che anticipi dei posticipi) e le federazioni si danno strutture e regole credibili.
 
serginho ha scritto:
Ovvio che debba essere un riequilibrio,ovvio che le squadre con più tifosi debbano avere maggiori guadagni,ma tutto in una proporzione che dia anche alle squadre piccole la possibilità di campionati dignitosi.Altrimenti il campionato lo giocano quelle 3-4 squadre,e poi vediamo se sarebbe interessante come adesso.

Esatto, la penso esattamente così.
 
Non la pensano così tutti quelli che tifano juvemilaninter, per la verità :D
 
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