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1 canzone italiana ogni 3 in radio per legge?

Come in Francia?
Trovo il tutto davvero ridicolo. Se ci sono canzoni brutte un programmatore le deve mettere lo stesso? Ma per favore!
 
Al momento, nelle dieci emittenti più ascoltate la quota media del repertorio nostrano non supera il 23 per cento e può scendere sotto il 10 per cento. Dieci anni fa si attestava intorno al 35 per cento
ma infatti la qualità della musica italiana è scesa secondo me, a parte pochi artisti....
ma domandarsi magari che parecchia musica italiana fa schifo e gli viene preferita quella estera (spagnola, inglese,...) ?? :laughing7:
 
Che spesso fa altrettanto schifo, solo che non capiamo i testi :D o ci accontentiamo di ripetere una cosa facile da ricordare
 
Innanzitutto, definirei una tale iniziativa decisamente limitante e restrittiva alla libertà artistica (anche se, ormai, tutti suonano la stessa musica, è rimasta poca libertà - ma questo è un altro discorso) di qualunque emittente radiofonica.

Attualmente, prendendo come riferimento i grandi network, sento che le percentuali di musica italiana trasmessa sono in ogni caso rilevanti, e l'imposizione di un limite come tale non sarebbe altro che una forma di censura. Inoltre, costringerebbe le emittenti a trasmettere canzoni che, molto probabilmente, non sarebbero di qualità sempre eccelsa - dalle mie parti si chiamano riempitivi. Si volesse ascoltare tanta musica italiana, le scelte non mancherebbero... mai sentito parlare di Radio Italia, Radio Zeta, Radio Margherita? Attuando la proposta, verrebbero meno format ben consolidati come quelli di Virgin e Freccia (zero musica italiana).

Riguardo alle ragioni che hanno impulsato la proposta, ritengo che se la musica italiana avesse una qualità più alta rispetto a quella proposta dai brani internazionali, essa sarebbe già stata spinta in misura maggiore: il problema sta nel fatto che la produzione musicale italiana (almeno nel mainstream, che è quanto più possa interessare in questo discorso) è in stallo da diversi anni. Solo (o quasi) in Italia la musica pop suona nella stessa maniera di dieci anni fa: all'estero si sperimentano nuovi sound, emergono nuovi artisti con ottima cadenza - mentre in Italia tentiamo di risorgere Loredana Bertè (con successo, ahimé). La musica italiana dovrebbe ritenersi fortunata di ritrovarsi in uno status di popolarità, nonostante gli artisti emergenti che escono fuori siano troppo, troppo pochi ma anche, spesso, troppo scarsi dal punto di vista musicale. O troppo sottovalutati, al contrario. Le idee, da un punto di vista compositivo, mancano, e ciò è assai evidente, anche se bisogna dire che con quest'Ultimo (pun not intended) brano di Mahmood si è fatto un piccolo salto in avanti. Musica fresca, con nuovi contenuti che non riconducano alla solita canzonetta d'amore, orecchiabile e con melodie sufficientemente originali (anche se mi pare evidente l'influenza di Survive di Don Diablo).

Tornando al nocciolo del discorso, il modello francese è quanto di più anacronistico possa esistere in un 2019 in cui la radio passa per un punto cruciale della propria evoluzione, per via dell'avvento dello Spotify di turno e del passaggio a modalità di fruizione alternative all'FM, e una conseguente maggior enfasi sul contenuto, e non sulla copertura sul territorio. Ecco, per dare forma al proprio progetto editoriale non aiutano paletti di questo genere. E la costrizione ad inserire musica che, probabilmente, non piacerà. Se la musica italiana è meno di quella che qualcuno vorrebbe, è perché alla gente, in media, va bene così.
 
Al momento, nelle dieci emittenti più ascoltate la quota media del repertorio nostrano non supera il 23 per cento e può scendere sotto il 10 per cento. Dieci anni fa si attestava intorno al 35 per cento
ma infatti la qualità della musica italiana è scesa secondo me, a parte pochi artisti....
ma domandarsi magari che parecchia musica italiana fa schifo e gli viene preferita quella estera (spagnola, inglese,...) ?? :laughing7:
Invece quella straniera fra reggaeton, rap ripetitivo, brani che fra 20 anni non ci ricorderemo più è messa molto bene, vero?
Ma poi, dobbiamo proprio stare a discutere di una tale idiozia partorita da una mente bacata?
 
Ma dai, è assurdo che nel 2019 si pensi a proposte del genere. A parte che ci sono già radio dedicate, ma nell'era dello streaming non ha molto senso (come non lo ha in Francia, dove ancora c'è una legge simile). Come dicevate alcuni su questo thread, si andrebbe a minare il format di alcune radio, col serio rischio di abbandono da parte degli appassionati di una specifica radio e conseguente calo di ascolti. Ripeto, per me è un'assurdità.
 
Bene, ci mancherebbe giusto questo per dare il colpo di grazia alla radio in Italia...

Poi mi auguro che italiano significhi ITALIANO e non dialetti vari.

Personalmente preferisco le canzoni dialettali a quelle italiane... C è un po' di cultura e di storia della terra di origine, dentro di esse...
 
Sarà, per me sono sempre lingue che non capisco, e quindi straniere (estranee). In ogni caso non è lingua italiana
 
E come fai a dirlo dato che cambi subito? Che modo di ragionare ottuso!!
non è ottuso semplicemente sono quasi tutte inclassificabili. non parliamo dei rapper italici che sono penosi. ci sono stato grandi cantanti con produzioni musicali di alto livello ormai praticamente estinti. peraltro anche nel panorama internazionale e sempre piu difficile pensare ad un autore che possa rimanere nella storia della musica.
 
Sarà, per me sono sempre lingue che non capisco, e quindi straniere (estranee). In ogni caso non è lingua italiana

La lingua italiana che te distacchi così tanto dal concetto di dialetti, in realtà è anch essa un dialetto, quello toscano...
 
Secondo me deve state tutto a discrezione delle emittenti, ad esempio come c'è Radio Italia ci saranno anche radio che trasmettono solo canzoni straniere. Una radio locale più o meno alterna sempre un'italiana e una straniera.

Se vogliono mettere qualche regola, al limite che la mettano solo sulle Radio Rai.
 
Infatti questa proposta è una roba totalmente insensata, soprattutto se applicata alle emittenti private. C'è già stato uno che era pesantemente fissato con la lingua italiana, e sarebbe bene che certi atteggiamenti fossero declinati al passato
 
Infatti questa proposta è una roba totalmente insensata, soprattutto se applicata alle emittenti private. C'è già stato uno che era pesantemente fissato con la lingua italiana, e sarebbe bene che certi atteggiamenti fossero declinati al passato
Vi ho mai raccontato che esistono dei dischi di Louis Armstrong, che avevano superato il blocco antistraniero di quell'epoca grazie ai buoni uffici del figlio jazzista (morto da nemmeno tanto), che per confondere un po' le acque erano stati pubblicati col nome Luigi Fortebraccio?
Se vi sfugge di primo acchito la comicità di questa storia provate a tradurre Armstrong... :laughing7:
 
Come ho scritto sul post di Sanremo, non ha senso limitare la quota di musica straniera in radio, ha invece parecchio senso secondo me investire nella musica italiana, più di quello che stanno facendo le major attuali (poco o niente, non producono più nessuno se non quelli usciti dai talent). Come delibera UE le tv europee (free e pay, anche non EBU) devono garantire una percentuale minima del loro palinsesto in produzioni UE, si può fare così anche per la musica italiana, senza però imporre limiti a quella straniera.
 
Come ho scritto sul post di Sanremo, non ha senso limitare la quota di musica straniera in radio, ha invece parecchio senso secondo me investire nella musica italiana, più di quello che stanno facendo le major attuali (poco o niente, non producono più nessuno se non quelli usciti dai talent). Come delibera UE le tv europee (free e pay, anche non EBU) devono garantire una percentuale minima del loro palinsesto in produzioni UE, si può fare così anche per la musica italiana, senza però imporre limiti a quella straniera.

Scusa ma non ti seguo: percentuale minima di una cosa, vuole dire massima dell'altra.
Se imponi la percentuale minima del 33,33333% di musica italiana, in automatico imponi un massimo del 66,66666% di quella straniera.
D'accordo al 100% sul discorso dell'investire dove si vuole ci sia crescita. I risultati in radio verranno da soli.
Quando andavo a scuola io l'ordine delle materie più snobbate come percezione di utilità erano
1) religione
2) musica
3) ginnastica
È chiaro che se la percezione è questa non è che ci si possa aspettare chissà che entusiasmo nei ragazzi per questa carriera
 
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