max1584
Digital-Forum Gold Master
Sperando che questa sia la sezione più appropriata, come da titolo ho una domanda sull'obbligo introdotto per legge a decorrere dal 3 novembre 2014 con l'introduzione del comma 4-bis all'art. 94 del codice della strada, e cioè sull'obbligo di far annotare con apposita comunicazione alla Motorizzazione Civile territorialmente competente, del nominativo della persona che utilizza abitualmente un autoveicolo di proprietà altrui. Siccome la legge in questione ed anche la circolare esplicativa sono molto ambigue avrei due dubbi che quindi formulo sotto forma di domande e sono le seguenti:
1) Per "atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre 2014" s'intende anche i passaggi di proprietà per auto immatricolate per la prima volta in data antecedente a quella dell'entrata in vigore della legge, o questi restano esclusi dall'ambito di applicazione della legge?
Cioè per farmi capire meglio faccio un esempio, Tizio immatricola per la prima volta un'auto nel 2000 (quindi prima dell'entrata in vigore della legge) e la cede a Caio nel 2019 che provvede quindi al passaggio di proprietà in suo favore facendosi aggiornare la carta di circolazione e l'iscrizione al PRA come nuovo proprietario dell'auto, Sempronio utilizzatore abituale diverso dal nuovo proprietario dovrà fare la comunicazione alla Motorizzazione Civile in virtù del passaggio di proprietà del 2019 o non sarà tenuto in quanto la prima immatricolazione è stata fatta nel 2000?
Cioè in soldoni, la legge si applica solo alle auto immatricolate per la prima volta o anche in caso di passaggi di proprietà effettuati dopo il 3 novembre 2014?
2) Sempre l'ambiguità della legge e della circolare esplicativa del Ministero Infrastrutture e Trasporti, chiarisce (già "chiarisce" è tanta roba ma vabbè stendiamo un velo pietoso ) che la norma in questione non si applica ai familiari conviventi, ma per conviventi si deve intendere coloro che oltre a convivere materialmente presso la stessa abitazione abbiano anche la stessa residenza anagrafica, o semplicemente conviventi di fatto? E come farei a dimostrare in tal caso alle forze di polizia in caso di controlli che l'intestatario/a è un/una familiare convivente? Cioè se una persona del mio nucleo familiare pur convivendo nella stessa abitazione abbia la residenza anagrafica in un altro comune diverso da quello dell'effettiva dimora, l'obbligo c'è o meno?
In tutto questo io vedo solo l'ennesima grande boiata all'italiana, senza voler assolutamente entrare con questa considerazione in discorsi politici, dico solo che chi legifera in Italia lo fa sempre in modo confusionario, rimettendo sempre a chi deve applicare la legge enormi dubbi interpretativi, e spesso con il solo intento di far cassa, vorrei poi sapere come fanno le forze di polizia (carabinieri, polizia stradale, corpi di polizia municipale ecc.) a verificare che l'utilizzatore stia utilizzando quell'autoveicolo da più di 30 giorni così come dice la legge, è tutto sempre più illogico e contraddittorio.
1) Per "atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre 2014" s'intende anche i passaggi di proprietà per auto immatricolate per la prima volta in data antecedente a quella dell'entrata in vigore della legge, o questi restano esclusi dall'ambito di applicazione della legge?
Cioè per farmi capire meglio faccio un esempio, Tizio immatricola per la prima volta un'auto nel 2000 (quindi prima dell'entrata in vigore della legge) e la cede a Caio nel 2019 che provvede quindi al passaggio di proprietà in suo favore facendosi aggiornare la carta di circolazione e l'iscrizione al PRA come nuovo proprietario dell'auto, Sempronio utilizzatore abituale diverso dal nuovo proprietario dovrà fare la comunicazione alla Motorizzazione Civile in virtù del passaggio di proprietà del 2019 o non sarà tenuto in quanto la prima immatricolazione è stata fatta nel 2000?
Cioè in soldoni, la legge si applica solo alle auto immatricolate per la prima volta o anche in caso di passaggi di proprietà effettuati dopo il 3 novembre 2014?
2) Sempre l'ambiguità della legge e della circolare esplicativa del Ministero Infrastrutture e Trasporti, chiarisce (già "chiarisce" è tanta roba ma vabbè stendiamo un velo pietoso ) che la norma in questione non si applica ai familiari conviventi, ma per conviventi si deve intendere coloro che oltre a convivere materialmente presso la stessa abitazione abbiano anche la stessa residenza anagrafica, o semplicemente conviventi di fatto? E come farei a dimostrare in tal caso alle forze di polizia in caso di controlli che l'intestatario/a è un/una familiare convivente? Cioè se una persona del mio nucleo familiare pur convivendo nella stessa abitazione abbia la residenza anagrafica in un altro comune diverso da quello dell'effettiva dimora, l'obbligo c'è o meno?
In tutto questo io vedo solo l'ennesima grande boiata all'italiana, senza voler assolutamente entrare con questa considerazione in discorsi politici, dico solo che chi legifera in Italia lo fa sempre in modo confusionario, rimettendo sempre a chi deve applicare la legge enormi dubbi interpretativi, e spesso con il solo intento di far cassa, vorrei poi sapere come fanno le forze di polizia (carabinieri, polizia stradale, corpi di polizia municipale ecc.) a verificare che l'utilizzatore stia utilizzando quell'autoveicolo da più di 30 giorni così come dice la legge, è tutto sempre più illogico e contraddittorio.