• Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

Intermodulazione amplificatori canali

Rileggiti il post 15 di coppo76, è scritto molto bene
(l'esempio è fatto con 128 dB(uV) anziché 117, ma il senso è lo stesso)

Una volta ottenuto il valore come da norma CEI/CENELEC, in funzione del numero di canali in ingresso, devi poi ancora ridurre il valore come da formula (a spanne, verrà un valore di circa 15 dB).
 
Quindi potrei dimensionare come 117 -20 dB=97dBuV per andare sul sicuro con canali digitali
 
Ok..ma come si fa a vedere ,in un impianto di antenna,se un certo amplificatore comincia a produrre troppa intermodulazione?Si deve collegare il misuratore di campo e cosa controllare?
 
quando va in saturazione lo vedi dal degrado dei parametri (mer, ber, sn) sul segnale in uscita rispetto al segnale in ingresso, e lo noti soprattutto sui mux piu deboli.
 
quando va in saturazione lo vedi dal degrado dei parametri (mer, ber, sn) sul segnale in uscita rispetto al segnale in ingresso, e lo noti soprattutto sui mux piu deboli.

Questo controllando canale per canale,mentre per una visione di insieme è possibile far uso dello spettro?
 
Conoscendo il tipo di amplificatore p.es 117dBuV tramite misuraore di campo all'uscita dell'ampli è possibile comunque vedere se la potenza del singolo canale ( o di piu canali nello spettro in tempo reale) si mantiene sempre sotto i 117 -20 dB=97dBuV quindi potrebbe essere anche una misura indiretta per vedere se ci sono problemi di intermodulazione...sbaglio?
 
Conoscendo il tipo di amplificatore p.es 117dBuV tramite misuraore di campo all'uscita dell'ampli è possibile comunque vedere se la potenza del singolo canale ( o di piu canali nello spettro in tempo reale) si mantiene sempre sotto i 117 -20 dB=97dBuV quindi potrebbe essere anche una misura indiretta per vedere se ci sono problemi di intermodulazione...sbaglio?

Come ti ha già risposto gherardo, lo vedi dal degrado del MER.
 
questi test vengono eseguiti in carico fittizio di 75 ohm quindi con ROS inferiore di 1,5; se la distribuzione sulla quale lavora l'amplificatore non é sufficientemente disaccoppiata e terminata, il ros elevato puo abbassare ulteriormente il punto di saturazione.
 
Ricorda inoltre che dalla potenza d'uscita di un ampli caratterizzato a -35 dBc devi togliere circa 7 dB per confrontarlo con uno caratterizzato a -54.
Nel tuo esempio un 117dBuV a -35 dBc equivale a un triste 110 dBuV
 
questi test vengono eseguiti in carico fittizio di 75 ohm quindi con ROS inferiore di 1,5; se la distribuzione sulla quale lavora l'amplificatore non é sufficientemente disaccoppiata e terminata, il ros elevato puo abbassare ulteriormente il punto di saturazione.

Il test in questione si effettua con sistema a due porte, quindi in e out dell'amplificatore sono sotto test. Gli altri ingressi, se presenti e meglio che siano terminati con carico.
Mentre l'impedenza delle porte in e out degli strumenti è molto migliore di quella di una resistenza commerciale.... Di solito dopo la calibrazione su questo tipo di strumenti è circa 25-30 dB di return loss, quindi R.O.S molto vicino a 1:1. Se lo strumento ha una impedenza diversa dal carico tipo 50Ohm basta utilizzare un attenuatore da -3dB e il R.O.S rientra sempre sotto 1:1,3. Ma sarebbe meglio avere L' opzioni 75 Ohm.
Come dici, nell'utilizzo reale ci sono anche i disadattamenti di impedenza,ma anche altri fattori , come; diverse temperature, rumori e interferenze dalla rete elettrica. Ma è giusto comunque che chi effettui i test lo faccia senza introdurre ulteriori incertezze, per esempio i disturbi di rete in un laboratorio che si rispetti non dovrebbero esserci o quasi e questo lo si ottiene utilizzando un buon trasformatore di isolamento. Mentre la temperatura dovrebbe essere condizionata con termostato.....
l'accuratezza della misura dipende da molteplici condizioni, che nella pratica e sul campo non ci potranno mai essere.
 
Ma fare la media quadratica delle potenze in ingresso non ha un senso fisico,cioè non esiste la potenza efficace....nel senso che l'operatore di fare il quadrato,farne la media e poi estrarne la radice ha senso solo per tensioni e correnti mentre per la potenza non ha alcun senso.Puoi fare la media delle potenze ma non il valore efficace.

E perchè no, se ho 2 canali da 8 MHz, uno con 70 dBuV ed uno con 60 dBuV, è come se fosse un canale da 16 MHz e 65 dBuV di potenza (tralasciando che il dBuV non è l'unità adatta per esprimere una potenza digitale).
Se ho un canale da 70 dBuV, uno da 60, uno da 65 ed uno da 55, è come se avessi un canale da 32 MHz con potenza 63 dBuV.

Se un amplificatore ha una uscita max di 115 dBuV su un solo canale da 8 MHz, su 32 MHz (4 canali) può sopportare max 115-6dB, ossia 99 dBuV.
 
Non proprio, quelle sarebbero le potenze medie su una porzione di banda di 8 MHz.
La potenza totale si somma (+ 3 dB nell'esempio con 16 MHz, +6 dB nell'esempio con 32 MHz)
 
Infatti la potenza totale si somma ,ma non ha alcun senso fisico fare la media quadratica delle potenze.E' la stessa cosa di quando si parla di potenza audio RMS che non ha alcun significato fisico mentre ha senso solo la potenza media.
 
se ho 1 canale da 8MHz di potenza media 70dBuV ed un altro da 60dBuV (sempre su 8MHz) la potenza media complessiva non risulta 70+60=130dBuV?
 
Se ho uno spettro (supposto piatto) di larghezza B MHz con densità spettrale di potenza Px (Watt/Hz) allora la potenza media sarà P=Px*B o sbaglio?
 
se ho 1 canale da 8MHz di potenza media 70dBuV ed un altro da 60dBuV (sempre su 8MHz) la potenza media complessiva non risulta 70+60=130dBuV?

No perchè questi valori sono in dB.... mi sa che state sbagliando di grosso entrambi! a me risulta che 70dBuV (8Mhz) + 60dBuV (8Mhz) = 70,5 dBuV
Mentre la somma di due canali con pari ampiezza spettrale è +3dB.
 
Indietro
Alto Basso