Questa è una notiziona grossa grossa: abbiamo osservato le prime prove di un Fondo Cosmico di Onde Gravitazionali!
Sono anni ormai che osserviamo onde gravitazionali: increspature dello spazio-tempo che si propagano a seguito di eventi energetici come la fusione di buchi neri o di stelle di neutroni, come le onde nell'acqua del mare quando vi tiriamo un sasso.
Le prime onde gravitazionali hanno fatto molto scalpore, poi ce ne siamo dimenticati, ma nel frattempo gli osservatori hanno continuato a captarne a decine. Nell'Universo però se ne formano una quantità incommensurabile, da tutte le direzioni e da qualunque epoca. L'insieme di tutti questi segnali, che possiamo definire casuali, è il Fondo Cosmico di Onde Gravitazionali (o Gravitational Wave Background, Gwb).
Per via di questa sua natura, non possiamo misurare individualmente le onde gravitazionali del Gwb come facciamo con gli interferometri come Virgo, i quali possono rilevare segnali intensi provenienti da direzioni specifiche. Per il Gwb possiamo limitarci a osservare le caratteristiche medie del segnale diffuso, e anzi soprattutto le prove indirette del passaggio delle onde.
E qui entra in gioco Nanograv, il North American Nanohertz Observatory for Gravitational Waves, una grossa collaborazione di 170 membri e 70 istituzioni che da 15 anni sfrutta una rete di radiotelescopi per ascoltare il cielo alla ricerca di una prova indiretta di questo Fondo. Il segreto è nelle pulsar.
Le pulsar sono oggetti estremamente compatti, nuclei di stelle massicce giunte a fine vita che restano spogli degli strati esterni, si compattano e ruotano velocissimamente su loro stessi. Si chiamano pulsar perché la loro luce, vista da Terra, pulsa: proiettano infatti dei raggi di luce radio in direzioni specifiche, e ruotando velocissimamente su loro stesse, a volte questi fasci puntano nella nostra direzione e a volte no. Ci appaiono pulsare, e con un tempismo incredibile.
L'idea di Nanograv è che questo tempismo può essere leggermente infranto proprio dal passaggio di onde gravitazionali. Deformando lo spazio-tempo, farebbero ritardare leggermente l'arrivo del segnale pulsante. Una deviazione minuscola, ma sufficiente per determinare il passaggio delle onde gravitazionali.
Nanograv ha allora raccolto dati da 68 pulsar nell'arco di 15 anni, un tempo necessario per ottenere un numero di osservazioni statisticamente rilevanti. E il risultato sembra essere proprio la conferma di questo Fondo Cosmico di Onde Gravitazionali che attendevamo da tanto.
L'annuncio sarà fatto questa sera in una conferenza stampa, ma già da ieri sono stati pubblicati alcuni degli studi che riguardano la scoperta e la macchina mediatica è ormai partita in tutto il mondo. Perché comunque la si voglia mettere, è un annuncio storico nella neonata scienza delle onde gravitazionali.
News: Caltech, Washington Post, ScienceAlert