Difficile dire quale futuro potrà avere Sky e le pay TV simili ad essa per struttura e posizionamento sul mercato.
Io penso solamente che dopo questi anni di boom dei servizi OTT e del declino delle pay TV tradizionali nei prossimi anni assisteremo ad un assestamento del mercato. Si può ipotizzare che molti servizi OTT chiuderanno o confluiranno in altri servizi perché non saranno in grado di sostenersi economicamente, mentre le pay TV tradizionali come Sky continueranno ad operare nella fascia alta del mercato con contenuti sempre più auto-prodotti e facendo al tempo stesso da aggregatori di servizi terzi, come già stiamo vedendo con DAZN e Netflix.
Sky e compagnia, per rimanere competitivi, dovranno comunque aprirsi al mercato e diventare più flessibili togliendo un bel po' di vincoli, dando la possibilità di attivare e disattivare i pacchetti con un semplice clic direttamente dall'area clienti e possibilmente rilasciare app per i più importanti dispositivi. Dovranno abbandonare l'idea di rimanere ancorati a decoder proprietari e dovranno inoltre scrollarsi di dosso quel modo di pensare tipico di una decina d'anni fa, quando per vedere un po' di TV di qualità non c'erano alternative alle loro offerte.
Oggi le alternative ci sono e i prezzi sono anche più convenienti, quindi Sky e le pay TV dovranno sempre più giustificare i loro costi dando al pubblico quel qualcosa in più che i servizi OTT non danno o, se lo danno, lo danno in ordine sparso (cioè nel senso che serve abbonarsi a più di un servizio per avere un'offerta varia e completa come quella che da sempre caratterizza le pay TV satellitari o IPTV).
Sky e simili, inoltre, dovranno proporre un'offerta più selezionata tagliando tanti canali "inutili" o di scarso interesse generale. Se qualche tempo fa faceva infatti tendenza dire "ti offro 300 canali", oggi questo non ha più lo stesso effetto, perché contano più i contenuti validi anziché il numero dei canali. Insomma, verosimilmente conterà più la qualità che la quantità. A tutto ciò va aggiunto che sarà necessario arricchire l'esperienza di fruizione con contenuti, funzionalità e approfondimenti in tempo reale (penso alle statistiche aggiornate durante le partite, possibilità di andare indietro in qualsiasi punto della visione di un evento in diretta o a scheda approfondite sugli attori che stanno recitando in quella determinata scena, un po' come Amazon Prime Video).
Queste sono ovviamente le mie considerazioni da semplice appassionato che non lavora in questo settore. Nulla toglie che abbia detto delle fesserie clamorose e che venga smentito dai fatti da qui a qualche anno
Stiamo parlando di giganti in confronto a SKY.
Sky dietro ha Comcast, che di certo non è un pesce proprio piccolo nel settore dei media e delle telecomunicazioni.