non é concorrenza, la concorrenza é quando tutti vendono la stessa cosa, se milan roma ieri era solo su sky, allora non c'é concorrenza.
é inutile fondare un ragionamento su di un presupposto sbagliato. quando ci sará la concorrenza e si potrá vedere la stessa partita su piú emittenti allora si avrá veramente una situazione dove potremo vedere. come ad esempio é per la motoGP, la concorrenza li c'é e si puó decidere di non pagare sky per vedere lo stesso contenuto, c'é un commento diverso, quindi chi non vuole guardare le moto in piedi sul divano, lo fa tranquillamente seduto con un commento tecnico di livello, e chi é benestante e compra entrambi i pacchetti puó scegliere dove vedere le moto. quella é concorrenza.
la serie A e la champions league non sono vendute in regime di concorrenza, quindi dire che gli OTT hanno portato concorrenza é vero in minima parte, e dove c'é la concorrenza si nota la differenza, perché si puó passare da pagare 40 euro per il motomondiale a 10, se uno vuole. con il calcio no.
Quando sul mercato più aziende concorrono per acquisire degli stessi diritti in aste al rialzo e per accaparrarsi clienti come la chiami? Per me si chiama concorrenza e questo è esattamente ciò che avviene nel mercato televisivo. Se un unico soggetto avesse i diritti di tutto si chiamerebbe monopolio, ma se quel soggetto è costretto a fronteggiare la concorrenza di altri soggetti che giocano sul suo stesso terreno, non vedo come chiamarla se non in questo modo. La presenza di più concorrenti nello stesso settore è concorrenza per definizione.
Pertanto, non si parte da un presupposto sbagliato, sei semplicemente tu che scambi il concetto di "esclusiva" con quello di "concorrenza". Le esclusive nel mercato televisivo sono sempre esistite ed esistono anche molti altri settori, ma non per questo non si può parlare di concorrenza. Il problema è che la concorrenza porta a una lotta sfrenata che fa alzare i prezzi dei diritti, chi vende i diritti inizia allora a venderli in esclusiva perché capisce che in quel modo può guadagnarci di più. Chi li compra in esclusiva sa che potrà alzare il prezzo perché offre un prodotto o parte di un prodotto che altri non hanno e alla fine il risultato qual è? Che per vedere ciò che in un regime di monopolio vedeva su un'unica piattaforma, adesso il cliente per vedere le stesse cose deve rivolgersi a più soggetti, fare più abbonamenti e alla fine pagare anche più soldi.
Un mercato televisivo senza esclusive che, secondo te, rappresenterebbe la vera concorrenza, non potrebbe semplicemente esistere, perché sarebbe economicamente insostenibile per le aziende che fanno televisione. Alla fine, se tutte le piattaforme trasmettessero le stesse identiche cose, la maggioranza della gente finirebbe per scegliere quella più economica senza badare ad altro e solo in pochi sarebbero disposti a pagare di più per avere più servizi.
Di conseguenza, si avrebbe un appiattimento dell'offerta e un calo dei ricavi per chi vende i diritti, dato che con servizi economici sarebbero ridotti i margini di guadagno e nessuno avrebbe le risorse per pagare tanto i diritti. Quello che non capite è che le esclusive saranno pure dannose per il cliente, ma sono indispensabili per tenere in piedi il mercato dei diritti TV.
Pensare che possa esistere un mercato in cui tutti i soggetti trasmettono le stesse cose e chiamarlo "concorrenza" non solo è sbagliato, ma è utopico ed è anche da ingenui.