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Quanto distante puo' arrivare un segnale VHF? Il mistero del MUX RAI 5A (VHF H2)

Dipende molto dalla posizione della casa, se questa è posta in cima ad una collina con pendenza molto ripida ci saranno meno riflessioni e in queste condizioni ho un cliente che riceve praticamente tutto l'anno due mux proprio dalla slovenia. Difatti in linea teorica se non ci sono riflessioni e quindi cammini multipli del segnale e non ci sono resistenze di terra o di ostacoli, il segale subisce una riduzione inversamente proporzionale al quadrato della distanza e della frequenza e quindi 6 dB per ogni raddoppio di distanza e 6 dB per ogni raddoppio di frequenza.
In condizioni di campo lontano o onda piana e in assenza di riflessioni o resistenza, la differenza di segnale tra 200km e 400km è di soli 6dB. Poi oltre certe distanze entra in gioco la curvatura terrestre e altri fattori di propagazione.... la maggior parte dei software di simulazione, considerano altezza TX, RX e curvatura terrestre.

Mentre invece chi abita in città a meno che non sia su un grattacielo è sempre molto svantaggiato per questo tipo di collegamenti e deve attendere eventi di propagazione troposferici.
 
la maggior parte dei software di simulazione, considerano altezza TX, RX e curvatura terrestre.
Molti anni fa un'emittente per cui lavoravo mi chiese di provare a verificare se si riusciva a fare in una tratta unica un ponte col Trentino, visto che volevano collegare una radio là, con le frequenze che autorizzavano allora per i trasferimenti (UHF, ma anche VHF...)
Avevo provato a fare i conti a mano (cioè con una calcolatrice scientifica)...
Poi non l'abbiamo mai fatto perchè era caduta l'ipotesi commerciale, ma meno male, perchè secondo me eravamo molto al limite, perchè il punto di partenza era un po' bassino...
Una radio di Piacenza, anzi Fiorenzuola, però l'aveva fatto con Tione/Madonna di Campiglio, non so se partendo dal Canate o da dove...
 
Probabilmente non si trovavavano tanto facilmente dei Software anni indietro. Se si conoscono le formule, le potenze TX EIRP, i guadagni RX e le varie altitudini per verificare la linea ottica in funzione della curvatura terrestre, si poteva fare tutto a calcolatrice. Ma le varie formule si basano su un dato di resistenza fissato per 377ohm, andrebbe applicato un fattore di correzzione per la diversa densità e percentuale di umidità, ma chi lo conosce?. Quindi sempre meglio effettuare un test con strumenti!.
 
Poi non l'abbiamo mai fatto perchè era caduta l'ipotesi commerciale, ma meno male, perchè secondo me eravamo molto al limite, perchè il punto di partenza era un po' bassino...
Una radio di Piacenza, anzi Fiorenzuola, però l'aveva fatto con Tione/Madonna di Campiglio, non so se partendo dal Canate o da dove...

Sono 140Km circa, se ci sono le altitudini giuste potrebbe risultare un bel collegamento stabile. Non conosco bene la normativa dei Link FM, so che gli apparati 900Mhz erogavano pochi watt?
 
Sono 140Km circa, se ci sono le altitudini giuste potrebbe risultare un bel collegamento stabile. Non conosco bene la normativa dei Link FM, so che gli apparati 900Mhz erogavano pochi watt?
Non sono aggiornato sulla normativa attuale, all'epoca si usavano per lo scopo potenze veramente irrisorie, se il tutto era fatto professionalmente e con buone antenne...ma c'era un po' di tutto, venivano prorogate autorizzazioni date (coi piedi) all'epoca di Carlo Codga (come si dice a Reggio) :D
Esempio (prorogato fino alle soglie del 2000): un trasferimento in VHF su una frequenza fra l'audio e il video del canale D (che era quello su cui nel paese sede della radio si riceveva la RAI (dal Venda, pure debole in zona)...
Il trasmettitore era stato fatto più di vent'anni prima con un moltiplicatore di frequenza (ve li ricordate, li costruivano anche i radioamatori - in pratica amplificavi un'armonica) su un modulatore DB Elettronica vecchio come il cucco... :icon_rolleyes:
Sapevo anche di una radio in Toscana che aveva chiesto e ottenuto come trasferimento (con potenza ragguardevole) una frequenza tipo 87.00 Mhz...così la ricevevano anche alcune radio con sintonia a lancetta... :D
 
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A si le potenze erano basse ma concordo che se i collegamenti erano fatti bene e con criterio, ci si riusciva.
Riguardo alle autorizzazioni non commentiamo... anche adesso ci sarebbe da dire o raccontare qualcosa... Ma si andrebbe OT.
Qui in laboratorio ho un trasmettitore RVR TEX 20 e un 80 watt non sarebbero più omologati e quindi sono destinati al mercato estero.
Discutevo con un tecnico poco tempo fà di questa questione, che in Inghilterra si trovano a poco i trasmettitori FM senza marchio, ma qui da noi non si possono usare in quanto sono spovvisti di marchiatura CEI e di filtri e controlli ALC, limitazione di deviazione e AGC... Poi non ho approfondito più di tanto, ma il prezzo è veramente basso in confronto alle marche blasonate nostrane.
 
Un amico, che è sempre più attento di me nella lettura (anche dei titoli), mi ha fatto notare che il mux RAI 5A correttamente è su 219.5 Mhz, ma è meglio non usare la vecchia indicazione italiana, come è stato fatto, perchè su questi canali alti non c'è corrispondenza precisa: il canale è l'europeo 11, che non corrisponde al vecchio H2, al limite all H1... ;)
Tornando a quello che qualche post fa dicevo che è scontato, cosa che mi ha quotato anche gherardo, forse è meglio fare comunque qualche esempio pratico:
Per esempio su 10 km l'attenuazione nello spazio libero è:

UHF
ch 21, 106 dB
ch 40, 108 dB
ch 60, 110 dB
VHF
ch 11, 99 dB

Raddoppiando la distanza (20 Km) aggiungiamo a tutti un bel 6db...

ch 21, 112 dB
ch 40, 114 dB
ch 60, 116 dB

ch 11, 105 dB

In condizioni non così ottimali di ottica ci incontriamo poi con un altro aspetto su cui UHF e VHF, o comunque frequenze più o meno alte, si comportano diversamente: riflessioni e diffrazioni.
Ma qui mi sa che potremmo discutere ore, perchè il risultato non è detto che sia univoco e scontato... ;)
 
Credo che sia molto importante rimarcare che dal momento che il segnale si riflette è impossibile prevederne la sua attenuazione, quindi i calcoli possono essere presi per buoni soltanto se il segnale è un onda piana, quindi in campo lontano e privo di riflessioni.
Altra cosa molto importante che ho accenntato prima e che queste formule si riferiscono a segnali in etere! non segnali che si propagano in atmosfera bassa. La permeabilità dell'aria in bassa quota è diversa da quella in etere, in quanto al contrario della seconda comprende anche una percentuale di acqua.
Se si trasmette da una montagna che ciclicamente è coperta da nubi e la percentuale di umidità in zona è molto elevata, si possono verificare delle attenuazioni molto repentine, anche di 10 dB in poche centinaia di metri.


Poi esistono anche i collegamenti che si avvalgono proprio di certi fenomeni di riflessioni, vedi le connessioni troposcatter, ma non mi risulta che si possano fare previsioni su queste.
Si come dici, l'argomento è molto complesso e si potrebbe discutere per giorni.
Io resto dell'idea che ogni situazione andrebbe esaminata nell'insieme del contesto, in funzione della frequenza e alla fine vada testata nella pratica.;)
 
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