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Il futuro della radio in Italia

C'é il dab, c'é internet, c'é il sat, c'é la radio hf di bordo per chi naviga. Quando l'itu decidera di spegnere l'fm essa viene spenta DAPPERTUTTO stanne certo.
 
Un conto sono i servizi per la sicurezza: aerei, navi, autoambulanze, polizia (auto)stradale ... Questi servizi hanno allocato in VHF uno spazio di frequenze apposito diverso dalla gamma 88 - 108 FM.

spinner ha scritto:
gherardo ha scritto:
Quando l'ITU dira di spegnere in tutta l'europa, non ci sara mare che tenga...non so se ti é ben chiaro chi comanda in ambito radiofrequenziale.
si cosi navi e natanti rimangono senza servizio. impossibile spengano.

Questi servizi hanno bisogno principalmente della capacità di comunicare e di riservatezza, quindi se qualche modifica viene fatta è in questa ottica. Quindi lo spegnimento delle emissioni broadcast in gamma 88 - 108 Mhz è una storia differente dai natanti. Al giorno d'oggi sono rimasti pochi servizi nella gamma nautica in VHF destinata ai natanti, perchè le navi adottano il sistema gps per la rotta e la telefonia satellitare per le comunizioni al posto delle comunicazioni in HF. Roba che se si ha un guasto serio dei sistemi satellitari si ferma il mondo intero e non solo un gruppo di navi circoscritto ... purtroppo.
 
Mah, mi pare che i natanti che navigano oltre le 7 miglia nautiche dalla costa, anche se hanno sistemi satellitari o di telefonia mobile, abbiano l'obbligo di ricetrasmettitore vhf a bordo, proprio per ovviare ad eventuali black out delle moderne tecnologie; se navigano poi oltre le acque territoriali devono avere anche ricetrasmettitori in onde lunghe e/o hf. Spinner non si preoccupava tanto di questi aspetti, legati alla sicurezza, ma al fatto di ascoltare broadcast in fm inquanto non ha a bordo un'antenna specifica per il dab, adopera quella del vhf che é a banda stretta 156-162MHz.
 
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Mah, mi pare che i natanti che navigano oltre le 7 miglia nautiche dalla costa, anche se hanno sistemi satellitari o di telefonia mobile, abbiano l'obbligo di ricetrasmettitore vhf a bordo, proprio per ovviare ad eventuali black out delle moderne tecnologie; se navigano poi oltre le acque territoriali devono avere anche ricetrasmettitori in onde lunghe e/o hf. Spinner non si preoccupava tanto di questi aspetti, legati alla sicurezza, ma al fatto di ascoltare broadcast in fm inquanto non ha a bordo un'antenna specifica per il dab, adopera quella del vhf che é a banda stretta 156-162MHz.
esatto. sentire le notizie ad esempio. oppure semplicemente la musica. il dab non copre un tubo sul mare .. e ip ha limite a 18 miglia.
 
Per forza, come pretendi di confrontare le esageratissime potenze di molti Kw dell'fm dove per ricevere basta un pezzo di filo, con le poche decine di Watt del dab dove per ottenere un minimo di ricezione serve un'antenna dedicata? Stesso discorso vale in macchina.
 
Per forza, come pretendi di confrontare le esageratissime potenze di molti Kw dell'fm dove per ricevere basta un pezzo di filo, con le poche decine di Watt del dab dove per ottenere un minimo di ricezione serve un'antenna dedicata? Stesso discorso vale in macchina.
Se vogliono coprire il mare divrebbero mettere antenne e potenze adeguate. Ma questo creerebbe sconfinamenti e quindi senza AM ed FM in mezzo al mare la radio farebbe ciao.
 
Se navighi fuori dalla portata dei trasmettitori dab, una volta spenta l'fm, ti resteranno le onde corte e medie. Non rimarrai di certo al buio...
see la radio di bordo in am non sente quasi un tubo se non di notte .. poi se spegne fm di giorno non senti piu nulla e sei tagliato fuori dal mondo
 
Forse la tua...io in barca a vela ho fatto alcuni fra i piu bei dx della mia vita! Stralli di prua e di poppa a mo'di V rovesciata, ovviamente dotati degli appositi isolatori :)
 
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Forse la tua...io in barca a vela ho fatto alcuni fra i piu bei dx della mia vita! Stralli di prua e di poppa a mo'di V rovesciata, ovviamente dotati degli appositi isolatori :)
e si ma parlavo di ricezione radio non di trasmissione. non ho mai montato hf in barca lo spazio è poco ma ho parlato con molte in giro x il globo
 
Questa é una risposta alquanto squinternata, non so se te ne rendi conto...se dici di non aver mai montato un HF in barca, come puoi sostenere di aver parlato con "molte (cosa?) in giro per il globo" ??? Ovvio che la ricezione dei broadcast mondiali va di pari passo col dx. Mi piacerebbe proprio vedere la tua collezione di QSL :laughing7: se ce l'hai...
 
Questa é una risposta alquanto squinternata, non so se te ne rendi conto...se dici di non aver mai montato un HF in barca, come puoi sostenere di aver parlato con "molte (cosa?) in giro per il globo" ??? Ovvio che la ricezione dei broadcast mondiali va di pari passo col dx. Mi piacerebbe proprio vedere la tua collezione di QSL :laughing7: se ce l'hai...
vediamo se tu hai un qso con le hawaii via oscar 10. mir dovresti averlo :) mm collegate a decine. ho fatto anche da supporto durante alcune regate una marea di anni fa. in hf avevo anche una porta forward del BBS di milano sui 40 mt. Ah avevo anche un link mi-parma a 38000 baud sui 23 cm con i4uki via itanet. Ho ancora la radio modificata in qualche cesta. ah avevo studiato un telecomando con taglialinqua sui ripetitori del pirelli che per diversi anni ho gestito e difeso dai pirati oltre a qualche nodo. avevamo poi un bel link milano campiglio che funzionava meravigliosamente (teleripetitore milano) uno a casa mia a milano e l'altro su un condominio a passo carlo magno ma anni 80-90 quando i cell non esistevano. nei 70 ero CB e vari sconfinamenti. Durante i mondiali in brasile ero tutte le notti in contatto con stazioni brasiliane a prendersi per i fondelli durante le partite sugli 11 metri. Segnali a fondo scala. Che tempi. Ah probabilmente ci conoscevamo via radio allora. DM non era lontano da me. Ti ricordi radio minaccia ? QSL deve averle buttate tutte mia mamma .. chissà forse ne ritrovo qualcuna.
 
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Interessante, peccato per le qsl che ti hanno buttato... io i miei 254 dxcc li ho tutti lavorati e confermati in 11m, hawaii comprese. Non mi hanno mai attratto satelliti e ponti radio, sono un coutry hunter puro o, come mi ha definito un collega di lavoro HB9 che traffica su ponti in microonde ibridati col web, un estremista della radio. Fine OT. Eventualmente c'é il thread apposito https://www.digital-forum.it/showthread.php?28631-Quanti-i-Radioamatori/page33 che dorme da un po' :)
 
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Inascoltabili! Sono fredde, va tutto in loop, ogni giorno la stessa sterile zuppa...non dico che una radio debba chiacchierare tutto il tempo, ma un minimo di "compagnìa" umana e viva fa piacere, si sente che c'é li qualcuno a darsi da fare per noi, scegliendo i brani in tempo reale, descrivendone il periodo e l'autore, e facendo quel minimo di informazione obiettiva e costruttiva, secondo i suoi gusti ed esperienze, mica certi palinsesti che si sentono oggi, totalmente pre strutturati da produttori privi di scrupoli e spesso di parte che imboccano i deejay riducendoli a degli automi che alla fine sembrano tutti uguali, perfino nella timbrica vocale.
 
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Radio e Tv. Regalo di natale per operatori: entra in vigore il 25 dicembre 2021 il nuovo TUSMAR (D. Lgs. 208/2021). Ecco alcune delle novità

Molte le novità del nuovo TUSMAR, D. Lgs. 208/2021 (che dal 25/12/2021 abrogherà l’antico D. Lgs. 177/2005), alcune ampiamente attese, altre no.
Nel primo caso rientrano, ad esempio, l’aumento dell’ambito diffusivo delle radio locali fino al 50% della popolazione nazionale e la criptica (e potenzialmente pericolosissima) “attività di ricognizione e progressiva razionalizzazione dell’uso delle risorse frequenziali in tecnica analogica in particolare al fine di eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i paesi radioelettricamente confinanti”, su cui NL (per primo) aveva puntato i riflettori, in occasione della discussione sul testo preliminare.
Altre, come la soppressione della recentissima possibilità di trasformare una radio comunitaria in commerciale, oppure l’opportuno obbligo a carico di aggregatori, indicizzatori, motori di ricerca, e piattaforme OTT di garantire rilievo a fornitori SMA e radiofonici (con modalità da definire da parte di Agcom), decisamente inaspettate.

TUSMAR in G.U.
E’ stato pubblicato sulla GU Serie Generale n. 293 del 10/12/2021 – Suppl. Ordinario n. 44, il D. Lgs. 208/2021, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14/11/2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri, concernente il testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato”.

Sotto l’albero
Il nuovo TUSMAR entrerà in vigore il giorno di Natale, abrogando, dal 25/12/2021, l’attuale D. Lgs. 177/2005

Analisi del D. Lgs. 208/2021
Data la portata del provvedimento, l’esame su queste pagine avverrà in più fasi. In sede di prima analisi, concentriamo l’attenzione su alcune novità rilevanti per il comparto radiofonico (inteso in senso ampio, cioè ricomprendendo l’area visual).

I soggetti che si considerano operanti in Italia
L’art. 2 (Ambito di applicazione del diritto nazionale per i servizi di media audiovisivi e radiofonici) del D. Lgs. 208/2021 dispone che sono soggetti alla giurisdizione italiana i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici che operano in Italia e identifica in quali casi un soggetto è considerato un fornitore di servizi di media audiovisivi e radiofonici e un concessionario radiofonico che opera nel nostro paese.

Le Gif non sono un programma
Interessante (considerato l’impiego nelle visual radio) la definizione di “programma” dettata dall’art. 3 c. 1 lettera g) del D. Lgs. 208/2021, che definisce tale “una serie di immagini animate, sonore o non, escluse le cosiddette gif, che costituiscono un singolo elemento, indipendentemente dalla sua durata, nell’ambito di un palinsesto o di un catalogo stabilito da un fornitore di servizi di media, comprensivo di lungometraggi, videoclip, manifestazioni sportive, commedie di situazione (sitcom), documentari, programmi per bambini e fiction originali”.

Palinsesto
Analogamente, alla lettera n) dell’art. 3 c. 1 si definiscono «palinsesto televisivo» e «palinsesto radiofonico» l’insieme, predisposto da un’emittente televisiva o radiofonica, analogica o digitale, “di una serie di programmi unificati da un medesimo marchio editoriale e destinato alla fruizione del pubblico, diverso dalla trasmissione differita dello stesso palinsesto, dalle trasmissioni meramente ripetitive, o dalla prestazione, a pagamento, di singoli programmi, o pacchetti di programmi, audiovisivi lineari, con possibilità di acquisto da parte dell’utente anche nei momenti immediatamente antecedenti all’inizio della trasmissione del singolo programma, o del primo programma, nel caso si tratti di un pacchetto di programmi”. Pregevole la previsione alla lettera s) della definizione di «programmi originali autoprodotti», che considera tali i “programmi realizzati in proprio dall’emittente, anche analogica, o dalla sua controllante o da sue controllate, o in co-produzione con altra emittente, anche analogica”.

Radio locale fino al 50% della popolazione nazionale….
Novellata dal D. Lgs. 208/2021 la definizione di radio locale, di cui questo periodico era stato primo promotore, evidenziando l’assurda disparità di trattamento con l’analoga definizione di tv locale e l’anacronismo del limite previgente. Ora l’art. 3 c. 1 lettera cc) del D. Lgs. 208/2021 considera «ambito locale radiofonico» l’esercizio dell’attività di radiodiffusione sonora, con irradiazione del segnale fino a una copertura massima del 50 per cento della popolazione nazionale. Per converso, la lettera dd) del medesimo comma definisce «ambito locale televisivo» l’attività di fornitura di servizi di media audiovisivi veicolati in uno o piu’ aree tecniche corrispondenti alle reti di I livello, comunque non superiori a dieci, anche non limitrofi, purché con copertura inferiore al 50 per cento della popolazione nazionale.

… ma dal 01/01/2023
Tuttavia, l’art. 71 c. 3 del D. Lgs. 208/2021, dispone che le disposizioni di cui all’articolo 3, comma 1, lettera cc), e all’articolo 21, comma 3 (“Uno stesso soggetto esercente la radiodiffusione sonora in ambito locale, direttamente o attraverso piu’ soggetti tra loro collegati o controllati, può irradiare il segnale fino ad una copertura massima del 50% della popolazione nazionale“) si applicano dalla data improrogabile del 01/01/2023, onde favorire l’adeguamento all’evoluzione tecnologica e di mercato. Restano in vigore fino al 31/12/2022 le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v), e all’articolo 24, comma 3, del decreto legislativo n. 177/2005.

Le radio comunitarie restano tali
Persa per strada la previsione della legge n. 176/2020, che aveva novellato il disposto normativo ex art. 27 c. 6 D. Lgs. 177/2005 con l’aggiunta della seguente riformulazione: “In caso di trasferimento di concessione per emittente di radiodiffusione sonora in ambito nazionale o locale o di trasformazione della forma giuridica del titolare, la concessione e’ convertita in concessione a carattere comunitario o commerciale secondo i requisiti del nuovo titolare”. Per conseguenza, curiosamente (dimenticanza?), non sarà più possibile trasformare una radio comunitaria in commerciale. Così chi ne ha approfittato nella breve finestra temporale può considerarsi soddisfatto.

Titoli abilitativi
L’art. 5 (rubricato Principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia a salvaguardia del pluralismo e della concorrenza), al comma 1 lettera b) dispone la previsione di “diversi titoli abilitativi per lo svolgimento
delle attività di operatore di rete o di fornitore di servizi di media audiovisivi anche a richiesta o radiofonici oppure di fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato, con la previsione del regime dell’autorizzazione generale per le attività di operatore di rete oppure di fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato”.

Divieto di contitolarità di emittenti locali e nazionali su frequenze terrestri
La successiva lettera d) prevede titoli distinti per lo svolgimento delle attività di fornitura di cui alla lettera b), rispettivamente in ambito nazionale e in ambito locale, quando le stesse sono esercitate su frequenze terrestri, stabilendo, comunque, che uno stesso soggetto o soggetti tra di loro in rapporto di controllo o di collegamento non possono essere, contemporaneamente, titolari di autorizzazione per fornitore di servizi media radiofonici digitali in ambito nazionale e in ambito locale.

Piani frequenze Radio (FM e DAB+)
L’art. 50 c. 5 dispone che “L’Autorità adotta e aggiorna i piani nazionali di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione terrestre considerando le codifiche o standard piu’ avanzati per consentire un uso piu’ efficiente dello spettro nonché garantendo su tutto il territorio nazionale un uso efficiente e pluralistico della risorsa radioelettrica, una uniforme copertura, una razionale distribuzione delle risorse fra soggetti operanti in ambito nazionale e locale, in
conformità con i principi di cui all’articolo 11. Per la pianificazione delle frequenze in ambito locale è adottato il criterio delle aree tecniche” (già impiegato per il DTT).

Piani solo con frequenze coordinate a livello internazionale
Il successivo comma 6 prevede che “Al fine di escludere interferenze nei confronti di Paesi radioelettricamente confinanti, in ciascuna area di coordinamento definita dagli accordi internazionali sottoscritti dal Ministero e dalle autorità degli Stati radioelettricamente confinanti, sono oggetto di pianificazione esclusivamente le frequenze attribuite all’Italia dagli accordi stessi. Le frequenze non attribuite internazionalmente all’Italia nelle aree di coordinamento definite dagli accordi internazionali di cui al presente comma, non possono essere pianificate dall’Autorità né assegnate dal Ministero. Nella
predisposizione dei piani di assegnazione di cui al comma 5 l’Autorità adotta il criterio di utilizzazione efficiente e razionale dello spettro radioelettrico, suddividendo le risorse in relazione alla tipologia del servizio e prevedendo di norma reti isofrequenziali per macroaree di diffusione”.

Nelle more…
L’Autorità, a mente dell’art. 50 c. 10 del D. Lgs. 208/2021, “adotta il piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche in tecnica analogica, tenendo conto del grado di sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale.

… gli interventi di rimozione delle interferenze FM agli stati esteri
Nelle more di una effettiva diffusione della radiodiffusione sonora in tecnica digitale e dello sviluppo del relativo mercato, il Ministero, in coordinamento con l’Autorità, può procedere ad attività di ricognizione e progressiva razionalizzazione dell’uso delle risorse frequenziali in tecnica analogica in particolare al fine di eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i paesi radio-elettricamente confinanti, ed incoraggiare l’efficiente uso e gestione delle radiofrequenze, tutelando gli investimenti e promuovendo l’innovazione”.

Rilievo ai servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale
Decisamente interessante l’art. 29 (Disposizioni generali) del D. Lgs. 208/2021, che, mutuando l’obbligo di munire le auto di almeno una interfaccia per la ricezione della radio digitale, al comma 1 prevede che “Allo scopo di assicurare il pluralismo, la libertà di espressione, la diversità culturale e l’effettività dell’informazione per la piu’ ampia utenza possibile, è garantito adeguato rilievo ai servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale forniti mediante qualsiasi strumento di ricezione o accesso a tali servizi impiegato dagli utenti, qualunque sia la piattaforma utilizzata per la prestazione dei medesimi servizi”.

Aggregatori, motori di ricerca, piattaforme OTT obbligate a garantire rilievo a fornitori SMA e radiofonici
A riguardo (comma 2), “L’Autorità, mediante linee guida, definisce i criteri di qualificazione di un servizio di media audiovisivo o radiofonico quale servizio di interesse generale. Mediante le medesime linee guida, l’Autorità definisce, altresì, le modalità e i criteri cui i produttori di apparecchi idonei alla ricezione di segnali radiotelevisivi o radiofonici, i prestatori di servizi di indicizzazione, aggregazione o reperimento di contenuti audiovisivi o sonori o i prestatori che determinano le modalita’ di presentazione dei servizi sulle interfacce degli utenti, dovranno attenersi allo scopo di assicurare l’osservanza di quanto previsto al comma 1“.

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-e-tv-regalo-di-natale-per-operatori-entra-in-vigore-il-25-dicembre-2021-il-nuovo-tusmar-d-lgs-208-2021-ecco-alcune-delle-novita/
 
Divieto di contitolarità di emittenti locali e nazionali su frequenze terrestri
La successiva lettera d) prevede titoli distinti per lo svolgimento delle attività di fornitura di cui alla lettera b), rispettivamente in ambito nazionale e in ambito locale, quando le stesse sono esercitate su frequenze terrestri, stabilendo, comunque, che uno stesso soggetto o soggetti tra di loro in rapporto di controllo o di collegamento non possono essere, contemporaneamente, titolari di autorizzazione per fornitore di servizi media radiofonici digitali in ambito nazionale e in ambito locale.

Questo creerà problemi per Radio Zeta controllata da RTL 102.5 e per Radio Subasio controllata da Radio Mediaset?
 
Questo creerà problemi per Radio Zeta controllata da RTL 102.5 e per Radio Subasio controllata da Radio Mediaset?

Se ci dovessero essere problemi per Radio Zeta non posso sapere che fine faranno le sue attuali frequenze (tra queste anche gli 89.7 da Monte Pellegrino), stesso discorso vale anche per Subasio in quanto entrambe le emittenti radio fanno parte di un editore che gestisce più di una emittente... a voi le risposte... :eusa_think:
 
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