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Rai: dal 2007 nel mondo sbarca "RaItalia"

radiostrike

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Un nuovo progetto, una nuova idea, e una nuova mission per Rai International. Anzi, per "RaItalia", perche' e' questo - si sussurra in viale Mazzini - il nome con il quale sara' ribattezzata a partire dal 2007 la struttura diretta da Massimo Magliaro. A questo nuovo progetto si sta dedicando un gruppo di lavoro misto tra Rai e Palazzo Chigi composto da sei esperti: la delegazione Rai e' capeggiata dal vicedirettore generale Giancarlo Leone, coadiuvato da Pierluigi Malesani e Deborah Bergamini; la seconda delegazione, invece, e' guidata dal capo del dipartimento per l'Informazione e l'editoria, Paolo Peluffo. Il tavolo si e' gia' riunito due volte (il 13 e il 24 ottobre) e produrra' - stando a quanto riferito in Parlamento dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Ricardo Franco Levi - entro novembre le linee guida del nuovo piano editoriale. Ma cosa prevede questo piano per "RaItalia"?

BUDGET - Fino a oggi Rai International ha usufruito di due convenzioni con Palazzo Chigi, scadute formalmente a dicembre del 2005: la prima vale 18 milioni di euro, risale al lontano 1962, riguarda la radio e prevede 11.300 ore autoprodotte in onda corta; la seconda convenzione vale invece circa 20 milioni, e' stata stipulata nel 1975, e' per l'attivita' televisiva e prevede 700 ore di produzione tv (circa due ore al giorno) e 1.380 ore di produzione radio. Il tutto per un totale di 38 milioni di euro (lordi), che rappresentano oltre il 40 per cento delle entrate di Rai International. Presto, pero', le cose dovrebbero cambiare. A quanto risulta al VELINO si passera' dalle due convenzioni a una sola, e comprendera' programmi radio e tv. Una convenzione piu' sostanziosa sotto il profilo economico con oltre 40 milioni.

ONDE CORTE ADDIO? - Sembra che Palazzo Chigi chiedera' a Rai International di abbandonare (o ridurre drasticamente) la trasmissione radio in onda corta e di reinvestire al meglio i 18 milioni previsti nella vecchia convenzione. Palazzo Chigi, dunque, sta per dire basta al notiziario in 26 lingue (tra cui l'esperanto e il lituano) che tutti i giorni viene diramato da Rai International: 120 righe, per un totale di 15 minuti di news quotidiane, tradotte - ed eventualmente adattate - dalla redazione alle esigenze del paese al quale ci si rivolge. In futuro basteranno notiziari in sole cinque lingue: spagnolo, francese, inglese, tedesco e arabo. E saranno diramati tramite satellite o ancora in onde corte. L'impatto occupazionale su Rai International non dovrebbe essere traumatico: dei 26 notiziari si occupano un'ottantina di traduttori-annunciatori madrelingua di cui circa il 50 per cento interni Rai, che saranno riassegnati all'interno della testata.

PALINSESTO - Parecchie le novita' in arrivo per il palinsesto di "RaItalia". I vertici di viale Mazzini dovranno innanzitutto attivarsi perche' il canale satellitare - che non e' visibile in Europa e nel bacino del Mediterraneo - sia visibile almeno in Italia (magari chiedendo ospitalita' al bouquet Sky). Si parla inoltre di due diversi canali per Rai International: uno in italiano e l'altro in inglese. Per il futuro, il palinsesto attingera' dal meglio del servizio pubblico (RaiUno, RaiDue, RaiMed e cosi' via), si strutturera' per generi e soprattutto guardera' con attenzione al target dell'utente tipo: italiani all'estero ma anche stranieri amanti del Belpaese. Si potranno inoltre spendere i 18 milioni risparmiati per la trasmissione in onda corta per aumentare il numero di ore autoprodotte, soprattutto per sport e news (si vocifera di sinergie con RaiNews24 e RaiMed). Poi sara' studiato un palinsesto ad hoc dedicato alla promozione della cultura italiana nel mondo sul quale un contributo editoriale verra' proprio dai parlamentari eletti nelle circoscrizioni estero che verranno ascoltati per "tastare il polso" delle realta' locali. (Velino)

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