Si tratta di semplici rumors e speculazioni, ma alcuni recenti reports parlano di un possibile cambio di strategia da parte di Microsoft in relazione al modo di distribuzione dei propri software. Si vocifera della possibilità che il colosso di Redmond offra alcuni dei suoi prodotti di punta gratuitamente, sfruttando un modello di remunerazione pubblicitaria. Questa politica ha fatto la fortuna, e forse ha addirittura consentito la nascita, dell' arcirivale più temuto di Redmond, Google. Potremo forse in futuro vedere versioni ad supported gratuite di programmi come Microsoft Money, Microsoft Office o addirittura Microsoft Windows.
Le ragione di questo cambio di tattica commerciale potrebbero essere molte, tra queste sicuramente la più evidente è rappresentata dal fatto che gli utenti spesso non effettuano un upgrade alla stessa velocità con cui i nuovi software vengono sviluppati. Pagare $300 per un nuovo sistema con funzionalità semplificata ma per nulla rivoluzionario non è certo una scelta che tutti gli utenti sono disposti a fare.
Considerando che lo sviluppo del software non può essere "bloccato" in alcuna maniera, diventa naturale per i developers impegnarsi nella ricerca di nuove fonti di guadagno. Google AdSense è uno dei fenomeni che più calzano in questa tipo di strategia “earn-from-ads”. Sfruttando una tecnologia simile ad AdSense nei suoi prodotti e pagine web, Microsoft potrebbe generare imponenti introiti. Le implicazioni di questa decisione però sarebbero numerose.
Se Microsoft sceglierà veramente di intraprendere questa via, accetterebbe un grande rischio, dato che nessuno può prevedere la reazione degli utenti di fronte ad annunci pubblicitari nella taskbar o dovunque altro nello schermo. Tutti sappiamo quale fama abbiano guadagnato gli ormai popolari software adware spesso associati dall'utente, troppo precipitosamente, ai loro cugini spyware. Si potrebbe scommettere con sicurezza poi sull'inevitabile realizzazione di hacks e cracks utili a disabilitare ed oscurare gli annunci pubblicitari completamente. In aggiunta non bisogna dimenticare i probabili problemi legati alla privacy. La seconda grande difficoltà che Microsoft potrebbe dover affrontare è quella relativa ad hardware e infrastruttura. Oggi molti utenti non sono disposti a rinunciare a parte della loro banda di rete per visualizzare annunci pubblicitari. Questo sarà vero almeno fintanto che la banda larga non verrà adottata su vasta scala.
Tutti questi lati negativi hanno comunque una controparte altrettanto importante. Una versione gratuita del sistema Windows infatti diverrebbe facilmente molto popolare come è altrettanto facile immaginare che quasi tutti gli utenti vorrebbero ottenere (scaricare) gratuitamente una copia del sistema prodotto dalla più grande azienda mondiale di software.
Se Microsoft intraprenderà questa strada ed avvocati/attivisti della privacy gli consentiranno di percorrerla, potremmo forse un giorno scaricare gratuitamente una copia “adware” del prossimo Windows Vista, opportunità senz'altro allettante anche per gli utenti-supporters di altre piattaforme come Linux e Macintosh.
http://www.tweakness.net/topic.php?id=1756
Le ragione di questo cambio di tattica commerciale potrebbero essere molte, tra queste sicuramente la più evidente è rappresentata dal fatto che gli utenti spesso non effettuano un upgrade alla stessa velocità con cui i nuovi software vengono sviluppati. Pagare $300 per un nuovo sistema con funzionalità semplificata ma per nulla rivoluzionario non è certo una scelta che tutti gli utenti sono disposti a fare.
Considerando che lo sviluppo del software non può essere "bloccato" in alcuna maniera, diventa naturale per i developers impegnarsi nella ricerca di nuove fonti di guadagno. Google AdSense è uno dei fenomeni che più calzano in questa tipo di strategia “earn-from-ads”. Sfruttando una tecnologia simile ad AdSense nei suoi prodotti e pagine web, Microsoft potrebbe generare imponenti introiti. Le implicazioni di questa decisione però sarebbero numerose.
Se Microsoft sceglierà veramente di intraprendere questa via, accetterebbe un grande rischio, dato che nessuno può prevedere la reazione degli utenti di fronte ad annunci pubblicitari nella taskbar o dovunque altro nello schermo. Tutti sappiamo quale fama abbiano guadagnato gli ormai popolari software adware spesso associati dall'utente, troppo precipitosamente, ai loro cugini spyware. Si potrebbe scommettere con sicurezza poi sull'inevitabile realizzazione di hacks e cracks utili a disabilitare ed oscurare gli annunci pubblicitari completamente. In aggiunta non bisogna dimenticare i probabili problemi legati alla privacy. La seconda grande difficoltà che Microsoft potrebbe dover affrontare è quella relativa ad hardware e infrastruttura. Oggi molti utenti non sono disposti a rinunciare a parte della loro banda di rete per visualizzare annunci pubblicitari. Questo sarà vero almeno fintanto che la banda larga non verrà adottata su vasta scala.
Tutti questi lati negativi hanno comunque una controparte altrettanto importante. Una versione gratuita del sistema Windows infatti diverrebbe facilmente molto popolare come è altrettanto facile immaginare che quasi tutti gli utenti vorrebbero ottenere (scaricare) gratuitamente una copia del sistema prodotto dalla più grande azienda mondiale di software.
Se Microsoft intraprenderà questa strada ed avvocati/attivisti della privacy gli consentiranno di percorrerla, potremmo forse un giorno scaricare gratuitamente una copia “adware” del prossimo Windows Vista, opportunità senz'altro allettante anche per gli utenti-supporters di altre piattaforme come Linux e Macintosh.
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