Nell'anonima America delle small town, l'ex ballerino Jamie Bell (Billy Elliot) ha un altro papà che lavora in miniera. Potrebbe essere Dogville e, come Dogville, non esiste: le quattro costruzioni che danno sulla piazza centrale fanno da palcoscenico alla lettura di una lettera d'amore per la piccola Wendy, pistola fonte di sicurezza, e poi ad un western polveroso fra polizia e Dandy agghindati di tutto punto. Provocatorio e al di là della verosimiglianza (logico chiedersi come mai un giovane omicida venga subito dato in affidamento ad un suo coetaneo rimasto senza genitori), questo Dogma senza il Dogma partorito da Von Trier/Vinterberg (uno scrive, l'altro dirige) tira troppo per le lunghe lo spunto interessante dell'ossessione per l'arma che si fa prolungamento dell'Io (arrivati ad un certo punto si vorrebbe tornare indietro a cancellare l'impostazione narrativa con la voce fuori campo, fattasi pedante e superflua), procedendo verso l'autodistruzione compiaciuta e poco sensata della storia nella resa dei conti finale. Un film che era iniziato potenzialmente diverso, interessante e sfaccettato, arriva così al ridicolo.
Voto: * ½