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White Oleander (contiene spoiler)

gahan

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25 Febbraio 2004
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In un bianco sfocato e quasi accecante, l’inglese Peter Kosminsky dirige un cast di splendide attrici. Il monocromatismo della pellicola viene rafforzato, oltre che dall’ambientazione californiana e dalla presenza di tutte attrici meravigliosamente bionde, dalla scelta di far narrare la vicenda, almeno all'inizio ed alla fine, dalla soffice voce fuori campo della protagonista, la giovane Astrid (Alison Lohman, allora al suo esordio). Il suo rapporto conflittuale con la forte madre Ingrid (Michelle Pfeiffer) verrà scosso dall'arresto di questa per l'omicidio del compagno. Astrid si troverà così sballottata da una famiglia all’altra: da prima quella stravagantemente religiosa di Starr (Robin Wright Penn) - che finisce per spararle ad una spalla perché gelosa della speciale attenzione che il suo convivente sembra nutrire per la nuova arrivata -, a quella apparentemente perfetta di due attori televisivi. Durante quest'ultima esperienza Astrid legherà profondamente con Claire (Renée Zellweger), che però combatte con la depressione dovuta ad una forte insicurezza ed alla lontananza del marito, perennemente lontano per lavoro mentre lei è al momento disoccupata. La madre continuerà ad essere per la giovane bellissima e fatale (come un affascinante ma velenoso oleandro bianco), segnando costantemente il suo presente, rifiutandosi di accettare la sua felicità. La sfortuna perseguita dunque Astrid, che sarà di lì a poco costretta a far ritorno in un centro nel quale conosce un ragazzo che finalmente la farà innamorare e col quale programmerà di trasferirsi a New York (il Patrick Fugit di Quasi famosi). Ma la fredda madre avrà ancora inaspettatamente tempo per rimediare ai propri errori. Delicato quanto a volte saggiamente disturbante visivamente, White Oleander riesce ad offrire un ritmo vago ma efficace, accompagnato da caratterizzazioni riuscite a tenersi lontane da pietismi e cliché che pure sarebbero stati insiti nella trama e negli a volte improbabili eccessi dei personaggi. Ottimo il cast, in particolare la Pfeiffer (sempre etereamente bellissima), con una convincente Zellweger e il vincente esordio della carinissima Lohman; buona fotografia (Elliott Davis) e sagge le musiche (del sempre ottimo e richiestissimo Thomas Newman).

Voto: ***
 
Condivido tutta l'opinione di Gahan, salvo il fatto che non ho per nulla gradito il finale con redenzione della madre. Troppo conservatore e buonista per i miei gusti, appiccicato con lo scotch ed allineato ai canoni della famiglia e del sogno americano, un po' ruffiano.
Valutazione ***1/2, ma solo fino alla scena della Maitresse russa che rispedisce la ragazza a trattare con la madre in carcere e successivo scontro-ammissione, con una sorta di inversione del ruoli tra madre e figlia.
 
ho modificato il titolo del thread per avvertire gli altri utenti che c'è il finale del film:icon_wink:
 
uno dei migliori film trasmessi da sky, non fosse altro che per le meravigliose attrici !!!!!:D :D
 
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