11 gennaio 2006 - E' una "carpa a testa grossa" il pesce trovato sulle rive del Po domenica scorsa e di cui non si conosceva fino ad oggi la specie. Lo comunica Angelo Battaglia, ispettore della polizia provinciale e capo nucleo pesca del corpo. Si tratta di un pesce conosciuto dai pescasportivi anche come "temolo russo" e che è originario della Cina meridionale. E' stato però introdotto un po' ovunque, in particolare nell'Europa orientale. Predilige le acque stagnanti e a corso lento e si alimenta quasi esclusivamente di piccoli organismi. Come è finita nel Po?
Probabilmente l'ha abbandonata qualcuno che l'ha pescata in qualche lago di pesca sportiva. La carpa a testa grossa si aggiunge ai tanti ospiti indesiderati del Po e rappresenta una minaccia in più per la fauna ittica autoctona. Come già comunicato, la carpa è stata pescata in Po a valle della diga di Isola Serafini ed è stata abbandonata sulle rive del fiume. Ora si trova nel congelatore del magazzino della Provincia.
Negli ultimi anni, nel Po si è avuta una vera esplosione di specie ittiche alloctone. Tra questi clandestini, dai nomi spesso esotici, citiamo lo pseudorasbora, l'abramide, il leucisco, il barbo d'oltralpe, il persico trota, il lucioperca, l'acerina, l'aspio e il siluro.
Sono pesci che entrano in competizione con quelli originari dei fiumi italiani e ne mettono a repentaglio la sopravvivenza. C'è il rischio concreto che la loro proliferazione riduca ulteriormente, fino alla soglia dell'estinzione, i già scarsi effettivi di pesci una volta come i lucci, le tinche, le anguille, gli storioni e di specie un tempo comunissime come l'arborella e il cavedano.
Per questo la legge vieta rigorosamente l' immissione di pesci alloctoni nelle acque italiane.
Fonte
Probabilmente l'ha abbandonata qualcuno che l'ha pescata in qualche lago di pesca sportiva. La carpa a testa grossa si aggiunge ai tanti ospiti indesiderati del Po e rappresenta una minaccia in più per la fauna ittica autoctona. Come già comunicato, la carpa è stata pescata in Po a valle della diga di Isola Serafini ed è stata abbandonata sulle rive del fiume. Ora si trova nel congelatore del magazzino della Provincia.
Negli ultimi anni, nel Po si è avuta una vera esplosione di specie ittiche alloctone. Tra questi clandestini, dai nomi spesso esotici, citiamo lo pseudorasbora, l'abramide, il leucisco, il barbo d'oltralpe, il persico trota, il lucioperca, l'acerina, l'aspio e il siluro.
Sono pesci che entrano in competizione con quelli originari dei fiumi italiani e ne mettono a repentaglio la sopravvivenza. C'è il rischio concreto che la loro proliferazione riduca ulteriormente, fino alla soglia dell'estinzione, i già scarsi effettivi di pesci una volta come i lucci, le tinche, le anguille, gli storioni e di specie un tempo comunissime come l'arborella e il cavedano.
Per questo la legge vieta rigorosamente l' immissione di pesci alloctoni nelle acque italiane.
Fonte