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Cuore sacro

gahan

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25 Febbraio 2004
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Barbara Bobulova si tramuta in San Francesco. Il crollo pubblico della fredda donna d'affari arriva proiettato sullo schermo durante una conferenza: un'imbarazzante illuminazione maturata grazie alle borsette da vendere in Kazakistan che purtroppo preannuncia un calo nel ridicolo che punisce questo film interessante per molti versi. Di fatti dopo l'altro crollo che segue, quello privato (una scena bella e molto intensa: Irene appena uscita dalla piscina si ritrova aggrappata all'albero nel giardinetto interno bisbigliando disperata), arriva a rovinarlo la trasformazione onirica della casa in mensa caritas, la discesa fra i poveri prendendo per mano padre Carras (personaggio orrendo, a partire dal nome esorcistico) e la donazione dei vestiti in metropolitana. Tuttavia, seppur scritto male o malissimo in molte parti, eccessivamente lungo e ridondante con in più le solite musicone incessanti, Cuore sacro ha una simbologia ed una costruzione generale intimamente pensate e degne di considerazione; semplici come sono, molto meglio avrebbero potuto fare se lasciate parlare da sole. Un pasticcio che ricorda Ovunque sei, pur salvandosi dai suoi abissi.

Voto: **
 
Ultima modifica:
Ferzan Ozpetek ci regala un'altro film in cui i temi dominanti sono la diversità e soprattutto la memoria, con una Barbora Bobulova che conferma la sua grande espressività (già nella spettatrice mi era piaciuta assai) in una serie di insistiti primi piani.
Non è sicuramente un film facile, pieno di raffigurazioni laiche che si ispirano alla religione (la spoliazione Francescana, la pietà di Irene con il Barbone, etc.), ma è comunque un film che ti colpisce in profondità e ti fa ribollire dentro emozioni e sensazioni.
Nella prima parte del film (secondo me la migliore) Irene inizia pian piano a distaccarsi dal mondo in cui parte della sua famiglia l'aveva rinchiusa, e si apre verso un mondo per lei quasi sconosciuto, quello della carità e della compassione, entrando in contatto con il mondo della madre e grazie all'incontro con una ragazzina a dir poco originale.
La seconda parte, che culmina proprio con la scena della spoliazione, è invece forse un po' troppo didascalica.

Bello, anche se forse un po' troppo costruito.

Voto: ** 1/2 (a me ha comunque emozionato davvero molto!)

Per gahan: parzialmente sono daccordo alcune delle tue opinioni, ma "Ovunque sei" era dcisamente molto ma molto peggio!!!
 
Dopo "La finestra di fronte", bello ma eccessivamente lento, mi aspettavo un altro film del genere dallo stesso regista.
In effetti questo "Cuore sacro" è molto lento, ma anche bellissimo.

Voto: ***
 
devo essere onesto. Non ricordo con assoluta certezza la votazione che avevo dato a suo tempo sul vecchio forum.
Però il film mi è piaciuto, anche se in un paio di punti l'ho trovato francamente eccessivo ed irreale. La redenzione è credibile in assoluto ma troppo repentina.
Comunque...

**
 
E' il film che mi è piaciuto meno di Orzpetek, però un ** 1/2 lo merita... "Ovunque sei": no comment
 
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