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Sequestrati Prodotti Medicina Cinese Con Animali

ERCOLINO

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13 gennaio 2006 - Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 1.606 bustine contenenti prodotti di medicina cinese nell'ambito di una operazione scattata nei giorni scorsi a Cosenza, ma che ha interessato anche Napoli e Roma.
L'operazione, volta a contrastare un ingente traffico illegale connesso al commercio di prodotti usati nella medicina tradizionale cinese dichiarati illegali perche' preparati con parti di animali e piante protetti, a Cosenza ha impegnato gli uomini Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf).
Al termine di un'accurata attivita' investigativa, dopo perquisizioni e controlli, il Cfs ha rinvenuto all'interno di alcuni esercizi commerciali confezioni contenenti componenti riconducibili a parti e prodotti di specie animali e vegetali.
Tali confezioni, sotto forma di bustina blisterata, contenevano cerotti che vengono posti in vendita come medicamento erboristico per lenire traumi e dolori articolari di varia natura del tipo Leopard (Pantera pardus) e Musk (Cervo muschiato), tra l'altro venduti con scritte in lingue cinese.
Questi ingredienti dovrebbero garantire una guarigione con soli metodi naturali, in netto contrasto con la medicina tra²Z¯ëË+±ó�che si affida a prodotti di sintesi.
Nel Cosentino gli investigatori hanno indagato cinque persone, tutte di nazionalita' cinese. Dovranno rispondere di detenzione illegale di prodotti contenenti componenti riconducibili a parti e prodotti di specie animali e vegetali in via di estinzione in violazione delle norme che regolano il commercio, la detenzione di animali e piante protette dalla convenzione di Washington. Tutte le specie sequestrate sono iscritte nelle Appendici 1 e 2 della Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via d'estinzione che viene controllata sul territorio nazionale dagli uomini del Corpo forestale) e negli allegati A e B del regolamento Cee 338/97. E' da tempo che il Corpo forestale dello Stato, come conferma l'operazione Marcopolo eseguita nei mesi passati su tutto il territorio nazionale, e' in prima linea per il controllo delle specie in via di estinzione. In base a quanto trapelato dagli ambienti investigativi, coordynati dalla Procura della Repubblica di Cosenza, l'inchiesta non e' conclusa. Altri controlli sono in corso nel territorio del Cosentino.
(AGI)
 
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